Il 2028 sarà l’anno clou del cinquecentesimo anniversario della fondazione dell’Ordine dei Cappuccini. L’Ordine è nato con la Bolla papale Religionis zelus del 3 luglio 1528 e, partendo da Camerino, si è esteso così capillarmente nel mondo che oggi, forte di oltre 10mila religiosi, è presente in ben 110 nazioni ed è uno degli Ordini più importanti nel mondo.

Un anniversario plurisecolare che si vuole celebrare con un percorso quinquennale. Dal 2023 al 2028, si concentrerà sulle “Marche, Culla dei Cappuccini” svolgendosi in luoghi significativi della regione con l’obiettivo di fare conoscere la storia, i tesori e l’eredità spirituale che l’Ordine ha seminato nella terra che lo ha visto nascere. 

Quest’anno i comuni coinvolti sono Camerino dal 1° al 3 luglio; Sarnano dal 25 al 27 agosto e Cingoli, il 14 e 15 ottobre. 

La prima iniziativa, prevista nel Convento di Camerino, è la “Festa della Scintilla”.
Un titolo che prende spunto dalla frase “Basta una scintilla per incendiare il mondo” del romanzo storico “Lo Spirito dei Cappuccini” di Fra Sergio Lorenzini.


Evoca il bagliore di una luce vivissima che, da Camerino, ha generato una preziosa energia che, tuttora, si legge nelle memorie architettoniche e urbanistiche, nelle testimonianze artistiche e culturali, nei fondi librari, negli archivi custoditi nelle 15 città marchigiane dove i Frati Minori Cappuccini sono presenti, ma anche inavvertitamente in 33 comuni delle Marche.
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Tutto si svolge nel Convento dei Frati Minori Cappuccini di Camerino in località Renacavata a Camerino. 
Per tutti e tre i giorni, dalle 19 alle 23.30, è previsto un servizio navetta dalla sede Contram al convento dei Cappuccini.
  Nei tre giorni sarà possibile visitare il Convento e il Museo Storico, e sarà allestita la Mostra fotografica “La vita dei Cappuccini “a cura di Ernesto Riccobelli.

Il convento è addobbato con i doni dei bambini delle scuole dell'infanzia e primarie di Camerino. La festa e le celebrazioni per il Cinquecentenario sono organizzate dai Frati Minori Cappuccini delle Marche, in collaborazione con la Regione Marche, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, l’Università degli studi di Macerata, l’Università di Camerino, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro e Urbino, per le Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, e la Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche. L’evento è patrocinato, dalla Regione Marche, dall’Unità Pastorale di Camerino e dalla Città di Camerino.


Il Programma della "Festa della Scintilla"


Sabato 1° luglio, alle 17.30, si svolgerà  lo spettacolo “Il dono di Caterina”, piccola rievocazione storica sulla nascita dei Cappuccini; alle 20, cena rinascimentale e alle 21, spettacolo di Frate mago e serata musicale con “Clara People”.

Domenica 2 luglio alle 7.30 e alle 10.30 Santa Messa in Convento; alle ore 9, camminata intorno al convento alla scoperta della vegetazione locale e Santa Messa all’aperto (scelta tra i percorsi lunghi 2 km e 8 km); alle 13, Pranzo a buffet con la cucina del convento; alle ore 17, incontro di Fra Fabio Furiasse, direttore dell’archivio storico dei Cappuccini delle Marche su “I Cappuccini: chi sono?”; alle 19.30, cena con ricettario dei Cappuccini e Serata musicale con “Familja Iljazi”.

Lunedì 3 luglio alle 9.30, i giochi di una volta per piccoli e nonni; alle 12.30, primo offerto dai Frati; due iniziative sono in programma alle ore 16: per gli sportivi “Pedalando sui luoghi della scintilla cappuccina”, ciclo pellegrinaggio di 22km (possibile noleggiare le bici), mentre i più curiosi potranno partecipare alla “Caccia al tesoro cappuccina”. Alle ore 19 merenda-cena e alle 21.15, Messa sotto le stelle.
Consegnato nella giornata di ieri il cantiere per la messa in sicurezza della chiesa di San Salvatore in Colpersito, a San Severino. 

Già a novembre la protezione civile aveva emesso il proprio nulla osta ai lavori e poi sono stati necessari tempi tecnici per permettere alla Provincia marchigiana dei Padri Cappuccini di espletare le formalità della gara d’appalto. Non si tratta della ricostruzione della chiesa ma al momento solo della sua messa in sicurezza che darà la possibilità di riaprire, almeno parzialmente, la struttura ai fedeli. 

“Prevediamo che i lavori possano partire entro fine mese o al massimo nei primi giorni di febbraio - fa sapere fra Sergio Lorenzini, settempedano nominato di recente ministro provinciale dei frati Cappuccini delle Marche - e si protrarranno per circa 3 o 4 mesi. Questo permetterà di favorire anche le attività del neonato Centro di esperienza e formazione francescana. Le attività in effetti sono iniziate con qualche disagio perché le persone che partecipano sono molte, al momento si sta portando avanti un percorso sulla conoscenza della figura di San Francesco. Nel corso del 2020 - aggiunge - sono previste anche delle iniziative per celebrare gli 800 anni del passaggio di San Francesco a San Severino e dell’episodio della pecorella salvata e consegnata alle religiose che abitavano in quel luogo”. 

A realizzare il progetto per la messa in sicurezza è stato l’architetto, anche lui settempedano, Luca Maria Cristini che precisa come l’obiettivo primario sia quello di evitare ulteriori danneggiamenti in vista poi di un futuro restauro post sisma: “Il fine è quello di conservare l’edificio, congelando la situazione allo stato attuale, in attesa della riparazione vera e propria. Si tratta di interventi cautelativi per evitare che l’edificio subisca ulteriori danni. Un altro obiettivo, un po’ più ambizioso, è anche quello di poter restituire la chiesa, almeno in parte, al proprio utilizzo, escludendo quelle parti che non sarà possibile riaprire. Non tutti i lavori saranno ‘a perdere’ perché la circolare impone di effettuare opere rimovibili però la parte di ponteggi e le opere di messa in sicurezza saranno funzionali al cantiere di riparazione”. 

In seguito questi lavori sarà poi il Comune a dover decidere se revocare in parte l’ordinanza di inagibilità. Provvedimento emesso a causa di una serie di danni che il sisma del 2016 ha causato: “I danni più gravi sono quelli che occorrono tipologicamente a questo genere di edifici. Le murature molto snelle, che non hanno contrasti come nelle abitazioni come i solai, sono soggette a oscillazioni molto più ampie e nella chiesa dei Cappuccini c’è stata un’anomala oscillazione della facciata verso l’esterno e di uno dei due prospetti longitudinali, quello verso l’orto del convento, che ha oscillato venendo meno l’appoggio della volta che chiude l’aula nel sottotetto. Si andrà quindi a risolidarizzare provvisoriamente le murature verticali e puntellare la porzione di volta al di sopra dell’ingresso affinché non si disconnetta e non crolli definitivamente. Quest’ultima - conclude - è molto vulnerabile dal punto di vista sismico”.
g.g.

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