Il consigliere del Partito democratico Fabrizio Cesetti ha presentato alla giunta un’interrogazione per conoscere quali provvedimenti urgenti il governo regionale intende adottare per fronteggiare la nuova emergenza sanitaria e garantire ai cittadini marchigiani la puntuale erogazione delle necessarie prestazioni sanitarie.

Di fronte all’ormai imminente ingresso delle Marche in zona arancione, destano grandi preoccupazioni le parole del presidente Acquaroli, che, quasi a mò di resa, ha dichiarato di non sapere ancora che provvedimenti prendere di fronte alla crescita dei contagi – dichiara un preoccupato Fabrizio Cesetti - Un’incertezza che in effetti riflette i gravi errori della giunta regionale, che a oltre un anno dal suo insediamento ha largamente dimostrato la propria inadeguatezza nella lotta al Covid. Basti pensare che non si è ancora proceduto alla riformulazione del Piano Pandemico regionale per riallinearlo all'emergenza in atto, non si è proceduto a ripensare il ruolo degli ospedali pubblici, privati e di comunità, mentre i pronto soccorso, da settimane in forte sofferenza, vengono abbandonati a sé stessi. Ma non solo: nulla si è fatto per evitare la promiscuità ospedaliera, non esiste una strategia per il riavvio del Covid Center di Civitanova Marche, mancano accordi sindacali volti a favorire la mobilità regionale degli operatori delle aziende sanitarie marchigiane, e le promesse di assunzione di nuovo personale sanitario continuano a rimanere tali”.

“Conosco bene la struttura sanitaria regionale – spiega in conclusione Cesetti – e so che ci sono tutte le competenze per far fronte all’emergenza. Ma è evidente che se viene a mancare l’indirizzo politicoc’è il concreto rischio che la pandemia vada fuori controllo pregiudicando la salute di migliaia di cittadini. Anche per tale motivo, a fronte del perdurare di questa inerzia e inettitudine della giunta regionale, sto valutando di sollecitare l’intervento degli organi ministeriali affinché siano presi provvedimenti di competenza, anche di carattere sostitutivo”.

La giunta regionale delle Marche, su proposta dell’assessore alle Politiche giovanili e Sport Giorgia Latini, ha deliberato lo stanziamento di ulteriori 200mila euro per manifestazioni e competizioni sportive di carattere regionale, nazionale, internazionale. Le risorse saranno ripartite con criterio proporzionale sulla base dei beneficiari già individuati. L’intervento arriva a seguito del protrarsi della situazione emergenziale legata al Covid 19, che ha determinato l’aggravarsi del contesto economico e sociale in cui le associazioni e società sportive marchigiane si trovano a operare.

“La Regione – ha sottolineato l’assessore Latini – promuove lo sport e le attività motorio - ricreative quale strumento fondamentale per la formazione, la crescita e la salute della persona, per il miglioramento degli stili di vita individuali e collettivi, nonché per lo sviluppo delle relazioni sociali. Il contributo stanziato potrà essere utilizzato ad integrazione delle risorse destinate alle manifestazioni e competizioni sportive di livello regionale, nazionale e internazionale. Per manifestazione e competizione sportiva viene intesa l’attività sportiva, a carattere dilettantistico, di ogni genere svolta da atleti, in una o più giornate, nel territorio delle Marche, presso impianti sportivi o all’aperto, con accesso di pubblico libero o pagante, caratterizzata dalla competizione e dall’agonismo tra gli atleti partecipanti in uno sport diffuso e riconosciuto dal Coni”.

La delibera di giunta, in sintesi, evidenzia che per competizioni sportive a livello regionale si intende competizioni partecipate da società provenienti da almeno 3 province della regione, per livello nazionale da almeno 6 regioni (quali ad esempio i campionati italiani assoluti di discipline olimpiche) e per livello internazionale da almeno 5 Stati esteri, salvo manifestazioni di particolare prestigio, da documentare con apposita relazione dettagliata per le quali è sufficiente la partecipazione di un solo Stato estero.
Il settore artigiano può rappresentare un volano per l’economia regionale, se adeguatamente valorizzato. Investire sul manifatturiero è il vero futuro del nostro Paese”. È quanto ha affermato il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Artigianato, presentando la proposta di legge che la Giunta regionale ha trasmesso all’Assemblea legislativa per l’adozione.

Il provvedimento fa parte di un pacchetto organico di rilancio dell’economia regionale e di sostegno all’impresa. Dopo la legge sulle start up innovative, approvata ieri all'unanimità dal Consiglio regionale, la Giunta orienta ora il proprio intervento sul settore dell’artigianato, “seconda tappa di un percorso che stiamo delineando per le Marche produttive”.

Il testo rivisita la normativa regionale del 2003, delineando nuovi scenari di sviluppo per un comparto economico forte di 43 mila imprese. Si compone di trenta articoli, puntando a tutelare e sostenere l’artigianato marchigiano. Riconosce la funzione sociale e il ruolo economico del comparto, promuove la cultura e i “saperi artigianali” quale basi fondamentali per stimolare uno spirito imprenditoriale autonomo e contribuire a tutelare le identità locali delle comunità marchigiane. Quella prefigurata dalla Giunta regionale, “non è un’operazione nostalgia. La proposta di legge - ha evidenziato Carloni - si prefigge di rendere l’artigianato marchigiano un protagonista della trasformazione digitale del nostro tessuto produttivo, coniugandolo con la tradizione e la storia della nostra regione. L’artigianato non è in via di estinzione, ma crea occupazione e genera lavori in cui si sommano creatività, abilità manuale e padronanza delle tecniche, da un lato; innovazione, tecnologie digitali e potenzialità della rete, dall’altro, perché oggi l’artigianato si sposa con la digitalizzazione dell’economia”.

La proposta mira a creare nuove imprese artigiane, a favorire la costituzione di attività in coworking (integrazione di competenze) e con servizi personalizzati digitali (fablabs), dove l’innovazione è sinonimo di digitalizzazione dei processi produttivi per favorire interazioni di filiera. Punta anche a razionalizzare il quadro del credito artigiano, con i Confidi come strumento di sviluppo dell’imprenditorialità.

“La proposta nasce principalmente dall’esigenza di aggiornare lo scenario normativo regionale alla luce delle nuove forme imprenditoriali che si sono affacciate nel comparto artigiano e alla necessità di prevedere una forte spinta innovativa, sia nella gestione dell’impresa, che nella commercializzazione dei prodotti – ha chiarito il vicepresidente - All’interno dell’economia moderna, ormai quasi completamente industrializzata, si tende a dimenticare che la competitività del nostro sistema industriale è ancora oggi intimamente legata a competenze artigiane. Queste competenze rendono la nostra manifattura flessibile e dinamica; sono dunque idonee a consentire l’affermazione della qualità dei prodotti del settore manifatturiero e di quello industriale dell’economia marchigiana nel mondo globalizzato. Questo obiettivo, permettere l’affermarsi delle attività di artigianato su ampia scala commerciale, se visto in un’ottica di innovazione, non deve per forza basarsi sul legame del lavoro artigiano alla piccola dimensione d’impresa; esiste infatti anche un lavoro artigiano in grado di dare qualità e capacità a tante medie e grandi imprese che affidano a competenze artigianali compiti fondamentali per il loro successo sul mercato”. Gli interventi previsti dalla presente normativa, inoltre, si intersecano con la promozione del territorio marchigiano, inserendosi nei percorsi culturali, turistici e enogastronomici tipici del “turismo emozionale”, basato sulle relazioni tra il turista e la cultura, la gente locale e le sue tradizioni, portandolo a conoscere i mestieri tradizionali all’interno dei laboratori artigiani.
In arrivo contributi per  15 milioni di euro a sostegno del costo del lavoro e della continuità aziendale per le imprese dei settori particolarmente colpiti dall’emergenza Covid, localizzate nei Comuni delle aree di crisi industriale e nei Comuni nelle aree del sisma.

Il provvedimento proposto dall’assessore al Bilancio, alle Aree di crisi complessa e alla Ricostruzione Guido Castelli è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta.

“Con questo intervento - spiega Castelli – vogliamo favorire la ripartenza delle attività manifatturiere e dei servizi, sia alle imprese sia alla persona, che hanno maggiormente sofferto del lockdown. L’attenzione è rivolta in particolare alle aziende nelle aree di crisi industriale complessa e del cratere sismico, dove l’emergenza ha amplificato situazioni di sofferenza già preesistenti e ancora irrisolte. Sono necessari   interventi rapidi e tempestivi a sostegno delle imprese e dei lavoratori per attenuare le conseguenze negative sul mercato del lavoro. Ciò è ancor più vero nei territori che, a causa del sisma e della crisi di importanti aziende con effetti significativi sull’indotto, o della crisi di settori di specializzazione produttiva prevalente nell’area, danno da anni segnali di forte disagio, che si ripercuotono negativamente sulla stessa tenuta sociale. In queste porzioni di territorio viene confermato il dato regionale, secondo cui il ricorso alla Cig-Covid19 è stato effettuato, in gran parte, da imprese operanti nel terziario (circa il 90%), seguite dalla manifattura e dall’edilizia”.

Il provvedimento regionale consiste in un contributo forfettario a fondo perduto, fino ad un massimo di 50.000 euro per ogni azienda, a sostegno del mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti a rischio di licenziamento.

“Si tratta – conclude Castelli - di un intervento nuovo, costruito in un un’ottica premiante e incentivante al tempo stesso. Infatti, grazie alle risorse ancora disponibili del Fondo sociale europeo, da un lato potremo assicurare alle imprese nell’immediato la tutela dei posti di lavoro in una fase in cui è imminente la scadenza delle misure adottate a livello nazionale sul blocco dei licenziamenti e sulla proroga della Cassa Covid, che porterà con sé un impatto negativo sul mercato del lavoro. Dall’altro, l’obbligo di mantenere quegli stessi posti di lavoro per un periodo di tre mesi successivi alla presentazione della domanda, potrà rappresentare un incentivo a percorsi di rilancio delle attività in un’ottica competitiva, difficilmente realizzabili se è a rischio la permanenza dell’occupazione”.

f.u.
Primi 100 giorni di governo della Giunta Acquaroli con sullo sfondo l’emergenza pandemica con tutto ciò che questa ha comportato. Questa la sintesi dell’incontro che la Giunta regionale delle Marche ha avuto con la stampa per presentare il lavoro svolto nei primi 3 mesi di governo dall’insediamento avvenuto lo scorso 19 ottobre.

“Sono stati 100 giorni trascorsi molto velocemente – ha sottolineato il governatore Francesco Acquaroli – e credo che questo periodo di tempo sia stato caratterizzato da due aspetti fondamentali: la gestione dell’emergenza sanitaria e la programmazione dei grandi temi per i quali avevamo coalizzato forze ed energie per dare un segnale di cambiamento alla nostra regione”.

Il presidente ha voluto anzitutto fare il punto sulla situazione pandemica nelle Marche, sottolineando le difficoltà incontrate, prima tra tutte l’impatto sulla capacità politica e di dialogo con i territori ovviamente venuta meno nella parte che richiede la presenza. “Una gestione difficile e importante quella dell’emergenza – ha sottolineato il governatore – e che, tuttavia, presenta aspetti che ci inorgogliscono come il grande numero di tamponi processati e la campagna dello screening di massa ormai avviato con successo. Un’azione importante in termini di prevenzione, con l’adesione che ha superato in questa prima fase le 200 mila persone, e che ci ha permesso di isolare, tra soggetti positivi e in isolamento fiduciario, circa 4 mila persone che avrebbero potuto essere involontari strumenti di propagazione del virus. Dati che aggiunti al fatto che dal 15 novembre il nostro indice Rt, sulla cui base siamo giudicati dall’Istituto Superiore della Sanità, è costantemente sotto ad 1 ci consentono di ben sperare”.

Chiarita la situazione Covid, Acquaroli ha declinato le diverse azioni politiche intraprese: la sottoscrizione dell’accordo per il “corridoio Adriatico”, per chiedere al Governo maggiore attenzione per le infrastrutture (le 3 corsie in A14 e l’alta velocità nel trasporto ferroviario), l’incontro con l’amministratore delegato di Anas per affrontare i temi della Galleria della Guinza sulla Fano – Grosseto, degli interventi sulla Salaria e sulla Mezzina come strumento di alleggerimento del traffico e valorizzazione turistico – artigianale delle aree interne del maceratese e del fermano, l’approvazione del bilancio prima della chiusura dell’anno 2020 a due mesi dall’insediamento del consiglio regionale con le indicazioni che il governo della regione sta strutturando (agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, Sviluppo Europa Marche con la volontà di trasformare la Svim in una agenzia che valorizzi le politiche europee nella regione per fornire gli enti locali degli strumenti necessari per utilizzare i finanziamenti europei).

“Pur nell’emergenza – ha concluso il presidente – abbiamo voluto associare una proposta forte che nelle prossime settimane si tradurrà in atti legislativi e in strumenti fondamentali e necessari per il rilancio della nostra regione”.

Quindi ciascun assessore ha declinato nello specifico gli atti di propria competenza intrapresi che saranno oggetto di approfondimento nel prossimo numero del settimanale L’Appennino camerte.

f.u.
Recuperare il ritardo accumulato con un piano di indirizzo con direttive e azioni per le strutture sanitarie in prima linea nella lotta al Covid-19. È l’obiettivo della delibera adottata dalla Giunta regionale che rafforza le misure strategiche previste dal Piano pandemico regionale per contrastare la diffusione del coronavirus.

“È un primo atto di indirizzo che racchiude sia una visione strategica sia gli interventi approntati dal nuovo esecutivo nelle prime due settimane di attività – afferma il presidente Francesco Acquaroli – Stiamo lavorando per potenziare l’assistenza territoriale e domiciliare e presto arriverà un secondo atto in questo senso. Il mio pensiero in questo momento non è solo rivolto al rischio della pandemia – aggiunge il presidente – ma anche a tutti coloro che se la situazione peggiorerà non potranno essere curati, a tutti coloro che hanno paura di non essere assistiti, ai più deboli, ai più fragili e alle categorie a rischio. Lo abbiamo detto, il problema non sono le scuole, non sono le attività sportive, non sono i ristoranti o le palestre. Il problema esiste nella fragilità del sistema sanitario, della medicina del territorio, della medicina della prevenzione e nel trasporto pubblico locale. E proprio perché consapevoli di queste fragilità, l’unico strumento che abbiamo è cercare di prevenire il più possibile, riducendo le occasioni di contagio e i comportamenti che possono favorirlo”.

Le misure previste dal Piano strategico, spiega l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, “sono di natura emergenziale e straordinaria. Si rendono necessarie e inderogabili a causa del rapido diffondersi dell’epidemia da Covid-19 sul territorio regionale. Hanno pertanto validità temporanea, fino alla risoluzione delle criticità, ma sono essenziali in questa fase di ripresa del contagio. Siamo al lavoro per implementare le reti sanitarie e territoriali, l’arrivo in ospedale deve avvenire solo quando necessario”. Dai dati riportati nel Piano pandemico, risulta che il rapporto positivi/testati è passato dal 9,7% (12-18 ottobre) al 14,35% (19-25 ottobre). L’incidenza media al giorno da 141 casi (12-18 ottobre) a 216 (19-25 ottobre). L’indice Rt per la valutazione del rischio da 1,45 (5-11 ottobre) a 1,55 (12-18 ottobre).

L’assessore sottolinea, inoltre, che “abbiamo constatato, alla data del 21 ottobre 2020, che i posti letto in terapia intensiva risultavano 120, ponendo le Marche in 17a posizione rispetto alle dotazioni delle altre Regioni. Si sono registrati ritardi nella copertura dei 105 posti di terapia intensiva già autorizzati dal Governo e si è dovuto quindi avviare l’utilizzazione di parte della struttura allestita presso la Fiera di Civitanova, constatata la carenza attuale di posti letto”.

Nel piano di indirizzo deliberato dalla Giunta, sono numerose le azioni programmate e messe in campo dalla Regione per il controllo della curva pandemia e la gestione delle necessità assistenziali che emergeranno in autunno-inverno. Prima di tutto quella di incrementare la dotazione giornaliera di tamponi (5000 molecolari, 1500 molecolari rapidi, 5500 antigenici rapidi), dotazione richiesta e confermata dal Commissario Arcuri. Il rafforzamento della campagna informativa e educazionale sui comportamenti corretti da assumere, l’implementazione del sistema informatizzato regionale di raccolta e aggregazione dei dati clinici ed epidemiologici, il tracciamento dei contatti e la sorveglianza sanitaria tramite i Dipartimenti di Prevenzione, che dovranno essere potenziati. Il potenziamento dell’attività vaccinale anti-influenzale per la quale, oltre alle già distribuite 294.300 dosi (rispetto alle 420.000 prenotate), sono state richieste al commissario ulteriori 310.000 dosi, l’implementazione dell’attività assistenziale sul territorio grazie anche alla dotazione di apparecchiature portatili per ecografie da effettuare sul territorio e anche a domicilio. La Regione sta lavorando per costituire delle centrali operative territoriali di coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie ed anche per attivare un Numero Unico per le Emergenze. Si conferma inoltre la procedura agevolata per la prescrizione dematerializzata farmaceutica.

Non da ultimo, la Giunta è impegnata nel potenziamento della rete ospedaliera e dei posti di terapia intensiva, prima di tutto con la riattivazione del Covid Hospital di Civitanova, che rappresenta un elemento strategico per evitare quanto più possibile la promiscuità nei reparti ordinari, e poi per il reclutamento di ulteriore personale specializzato per cui si stanno mettendo in campo diverse iniziative.

Si procede inoltre alla riorganizzazione delle attività nelle strutture territoriali, anche per garantire nei Pronto Soccorso dei percorsi di separazione e percorsi di accesso dedicati per sospetti Covid-19. Nel piano approvato dalla Giunta anche la possibilità di rimodulare l’offerta ambulatoriale se sarà necessario, la revisione degli accordi con il privato accreditato, la necessità di prevedere scorte di Dispositivi di Protezione Individuale DPI, materiale sanitario e apparecchiature per almeno 5 mesi e altre iniziative come l’attivazione di strutture di tipo alberghiero finalizzare a rendere possibile le misure di isolamento sociale o di quarantena per chi ne avesse necessità ed anche le linee operative per gli istituti penitenziari.

Alla data del 30 ottobre 2020, rileva la deliberazione, in aggiunta ai 120 posti letto di terapia intensiva Covid, risultano attivi altri 44 posti letto, distribuiti tra il Covid Hospital di Civitanova (14), Torrette di Ancona (21), Marche Nord (6) e San Benedetto (3). L’eventuale urgenza di allargare la dotazione in terapia intensiva potrà essere garantita utilizzando la struttura Covid di Civitanova Marche (dotata di sei moduli dio 14 posti letto, per un totale di 84 p.l.).

Comunque, la Giunta Acquaroli ha avviato una riorganizzazione per incrementare la dotazione regionale di 105 posti letto per terapia intensiva e 107 di terapia sub intensiva. Sono stati inoltre previsti percorsi per pazienti Covid prioritariamente nelle strutture ospedaliere dove esiste un’Unità operativa di malattie infettive/terapia intensiva: ospedali di Pesaro, Ancona Torrette e Fermo. In queste strutture viene garantita la presa in carico completa del paziente, assicurando, contemporaneamente, le restanti attività assistenziali non procrastinabili. Il punto nascita dedicato Covid verrà gestito presso l’Azienda ospedaliera Marche Nord.

In caso di ulteriore peggioramento della pandemia sul territorio regionale è prevista la riorganizzazione dei percorsi dedicati presso le strutture ospedaliere di Senigallia/Jesi, Inrca di Ancona, Camerino/Civitanova e sezione distaccata di Macerata, San Benedetto del Tronto ed ex malattie infettive di Ascoli Piceno. In base all’ulteriore aumento delle necessità di ricovero è confermata la possibilità di attivare posti letto del privato accreditato a Villa dei Pini (Civitanova, per le acuzie), a Campofilone/Valdaso e Villa Fastiggi (Pesaro) per le post acuzie.

Ricoveri extra ospedalieri, per la durata dell’emergenza, saranno possibili presso le strutture di Fossombrone e Galantara (AV1), Chiaravalle (AV2) e Villa Maria di Fermo (AV4). Il Piano pandemico prevede, inoltre, il rafforzamento di alcuni servizi territoriali, come gli Usca e l’Assistenza domiciliare integrata, che necessitano di colmare la carenza degli equipaggi: sono state impartite direttive, attingendo nuove figure professionali (infermiere di comunità) e nuovi servizi (Centrale operativa regionale).
Un sostegno economico per le aree interne del territorio regionale. A chiederlo è il capogruppo dei Verdi Sandro Bisonni con una mozione che impegna il Presidente e la Giunta regionale ad aumentare le risorse economiche destinate alla misura “Resto al Sud” e all’incentivo “Smart & Start”, estendendo la prima ai Comuni delle aree interne e montane ed i benefici del secondo, previsti nel Mezzogiorno, a tutti quelli delle Marche. “Il territorio regionale – evidenzia Bisonni – oltre ad essere stato interessato dai terremoti del 2016 e del 2017, sta attraversando una pesante crisi determinata dall’emergenza sanitaria del Covid – 19, con inevitabili conseguenze economiche e sociali. Da considerare, inoltre, che le aree interne sono state già fortemente compromesse dai problemi endemici legati allo spopolamento e alla flessione di alcuni settori produttivi, strategici nell’ambito di questo contesto geografico. Occorrono interventi mirati che ridiano respiro all’economia e affrontino i problemi nella loro specificità”.

Entrando nel merito di quanto proposto nella mozione, va ricordato che “Resto al Sud” è l’incentivo che supporta la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dal terremoto, fornendo agevolazioni fino a 200.000 euro per l’avvio di nuovi progetti da parte di giovani professionisti.

“Smart & Start”, invece, sostiene le startup innovative ad alto contenuto tecnologico in tutte le regioni italiane, che però al Sud percepiscono maggiori agevolazioni.

“In questo caso – fa presente Bisonni – l’obiettivo è stimolare una nuova cultura imprenditoriale legata all’economia digitale, valorizzare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica, incoraggiare il rientro delle nostre eccellenze dall’estero”.
g.g.

L'assessore regionale Angelo Sciapichetti torna a parlare, in un'intervista esclusiva rilasciata al settimanale "L'Appennino camerte", della pista ciclabile Civitanova Marche – Sarnano sulla quale si sono scatenate discussioni e prese di posizione dopo che la Regione aveva deciso di finanziare l'opera con i fondi degli sms solidali.

"L'idea che c'è alla base di questo progetto – spiega Scaipichetti – non è così malsana come è stata definita nei giorni scorsi da molte persone che, magari giustamente, hanno pensato che i fondi degli sms solidali potessero essere destinati ad altro... Considerato, quindi, che tutte queste opere hanno canali di finanziamento autonomi, abbiamo pensato, seguendo le indicazioni che venivano date dai comuni interessati, a questa pista ciclabile. D'altro canto in tutti i convegni che vengono fatti sulla ricostruzione emerge che uno dei motori di sviluppo per il futuro di quel territorio è l'investimento sul turismo.... Resta, comunque, fermo che il progetto della ciclovia, pur se finanziata non più con i proventi degli sms solidali, ma con i fondi europei andrà avanti perchè riteniamo che sia una delle infrastrutture da realizzare per la vallata del Fiastra.

Un tema che, comunque, resta ancora caldo con il timore che il vespaio sollevato possa condizionare in futuro anche la solidarietà e la generosità degli italiani. "Purtroppo – continua Sciapichetti – viviamo nell'era della comunicazione veloce e dei social che per molti costituiscono la principale fonte di informazione. Se, però, ragioniamo a mente fredda e diamo spiegazioni circa le motivazioni delle scelte che vengono fatte le stesse dimostrano di avere una loro logica, che può anche non essere condivisibile, ma che non giustifica gli attacchi che ci sono stati rivolti....

D'altro canto proprio in questi giorni celebriamo l'anniversario dell'inaugurazione del tratto della superstrada 77 Valdichienti Muccia – Foligno. E proprio questa è la dimostrazione che quando si investe nelle infrastrutture il territorio ne usufruisce positivamente...

 

L'intera intervista all'assessore Sciapichetti può essere letta sul numero de L'Appennino camerte in edicola questa settimana 

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