La proposta di invitare Greta Thunberg e fare un consiglio aperto sta trovando una strada in salita da affrontare. L'idea è stata del consigliere regionale Sandro Bisonni e l'argomento è stato già discusso nel corso della Conferenza dei capigruppo durante il quale si sono registrate delle posizioni contrastanti. Alla fine il Presidente Mastrovincenzo ha deciso di coinvolgere il Comitato per il Controllo e la valutazione delle politiche, chiedendo una relazione su cui basare la decisione finale sulla convocazione dell’Assemblea. "Si tratterebbe di un'occasione per fare il punto della situazione e prendere ulteriori impegni per le politiche ambientali".  Ma l’amara sorpresa è arrivata ieri mattina nel corso della conferenza dei Capigruppo, chiamata ad esprimere un parere in questa direzione. “Il dibattito – sottolinea Bisonni – è stato a dir poco incredibile e surreale. C’è chi come Luca Marconi (UdC) ha messo in dubbio il fatto che i cambiamenti climatici siano dovuti a fattori umani o come Piero Celani (FI) che ha sottolineato come la comunità scientifica non sia concorde sul tema ritenendo non necessaria la presenza di “simboletti” (così l’ha definita) come Greta. Anche l’assessore Fabrizio Cesetti sembra aver dimenticato il suo passato da esponente dei verdi, con un diniego ingiustificato e molto discutibile. L’unico sostenitore della mia richiesta è stato il capogruppo del Pd, ma ciò non è bastato”. Bisonni , dopo aver anche evidenziato la negatività di altri interventi relativi all’attività della Thumberg, si dice esterrefatto anche per quanto riguarda la decisione finale. “Assurda – afferma – anche la decisione proposta dal Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, di delegare l’argomento al Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche. Soltanto dopo che l’organismo avrà elaborato una propria relazione sul tema, sarà valutata la possibilità di convocare un Consiglio e decidere finalmente chi invitare. Un modo semplice per perdere tempo e spendere denaro dei cittadini senza voler affrontare i problemi. Ce ne ricorderemo quando questi signori pretenderanno di ergersi a paladini delle difese ambientali.”
Gaia Gennaretti 

È giovane, molto, ma ha le idee chiare: “Così non avremo un futuro. Chi ha il potere di cambiare le cose in questo mondo deve essere più consapevole”.

Queste sono le parole di Aurora Ballini, studentessa 16enne del liceo scientifico di Tolentino. Frequenta il terzo anno e da grande vorrebbe fare l’insegnante. Ma intanto è rappresentante di classe e da qualche mese si è avvicinata al movimento Plant For the Planet di Felix Finkbeiner (un bimbo di 9 anni che dopo aver imparato la fotosintesi clorofilliana e aver fatto una ricerca sul cambiamento climatico ha voluto imitare Wangari Maathai. Quest’ultimo ha lavorato per piantare oltre 30 milioni di alberi in tutta l’Africa).

Non solo, Aurora oggi è anche una delle colonne portanti della manifestazione che si terrà domani, promossa dalla bambina svedese Greta Thunberg. Lo sciopero, è di carattere mondiale e si svolgerà anche a Macerata organizzato dal movimento locale di Fridays For Future.

 

Aurora Ballini, lei è una delle colonne portanti di Fridays For Future. Insomma, la Greta Thunberg del maceratese. Come si è avvicinata alla causa ambientale?

 

Girando su facebook ho conosciuto Plant For the Planet e da lì ho iniziato a seguire anche la storia di Greta. Ho saputo che sarebbero state organizzate delle manifestazioni in tutta Italia e nel mondo, ho cercato quella più vicino a me e mi sono aggregata all’organizzazione dello sciopero di Macerata. Ho cercato di coinvolgere amici, studenti e le scuole in generale. 

 

Qual è il senso che volete dare alla manifestazione che si svolgerà domani a Macerata? 

 

La manifestazione ha lo scopo di smuovere le classi politiche e le classi industriali per far sì che si modifichi il modo di fare industria con un metodo che sia più rispettoso dell’ambiente che fino ad ora è stato solo sfruttato e danneggiato. 

 

Che cosa ti aspetti dallo sciopero e, in generale dal futuro? 

 

Visto che si tratta di uno sciopero mondiale, mi aspetto che le classi politiche si rendano conto di quanti giovani tengono al loro futuro e, soprattutto, credono di avere un futuro. Perché se continuiamo di questo passo non lo avremo. Ci aspettiamo più consapevolezza dagli adulti e da chi ha il potere di cambiare le cose in questo mondo.

Gaia Gennaretti

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