Non sarà una Pasqua come tutte le altre quella che si appresta a vivere la comunità di Caldarola, costretta, come noto, a fare i conti con i danni del terremoto, con l'intero centro storico, ancora zona rossa, chiuso dal 30 ottobre. La tradizionale processione del Lunedì dell'Angelo, giorno di festa più importante dell'anno per i caldarolesi, residenti e non, che da sempre si riunivano intorno alla venerata immagine della Vergine, non vedrà infatti il quadro originale della Madonna del Monte percorrere le vie del paese. La tela dipinta nel 1491 da Lorenzo D'Alessandro, su commissione del beato Francesco Piani, da sempre custodita nell'omonimo santuario nella piazza principale del paese dei cardinali Pallotta è stata, infatti, prelevata dalla sua sede per essere trasferita a San Severino, nel deposito dove si trovano custodite molte opere recuperate da chiese della diocesi di Camerino – San Severino ferite dal sisma. La decisione, fa sapere il parroco, si è resa necessaria per la realizzazione dei lavori all'interno del tempio visto l'aggravamento delle condizioni dell'edificio che, ora, necessita anche di una messa in sicurezza all'interno. Viene, così, a confermarsi il tradizionale detto caldarolese "Se non esce il Figlio non esce neppure la Madre", ad indicare nel corso degli anni che qualora non si fosse svolta la processione del Venerdì Santo (per cause metereologiche) non si sarebbe celebrata neppure quella del Lunedì di Pasqua.

 

tela in sicurezza

Ed in effetti, pur essendo regolarmente in programma la processione del Venerdì Santo con i quadri viventi della Via Crucis, grande assente sarà proprio il Cristo ligneo del 1600 che veniva portato in processione adagiato nel catafalco, statua non ancora recuperata dalle macerie della chiesa di San Gregorio. Quello che, però, attualmente "agita" i pochi residenti rimasti a Caldarola è il percorso scelto dal Comitato per la Via Crucis e la decisone della Pro Loco di dislocare il mercatino del Lunedì di Pasqua presso la zona industriale. L'ex sindaco Fabio Lambertucci, facendosi portavoce di altri cittadini, ha lanciato il sasso sui social. "Perchè – si chiede Lambertucci – è stato escluso Viale Umberto I, unica parte ancora fruibile del "vecchio" centro storico"? Così facendo – continua – quando lo faremo nuovamente rivivere?". Sembra che tale diniego, così fanno sapere dalla Pro Loco e dal Comitato Via Crucis, venga dall'Alto (dall'Amministrazione Comunale) adducendo motivi di incolumità e di sicurezza pubblica. Anche dall'amministrazione, però, giungono al riguardo voci discordanti. Si prennuncia, dunque, una Pasqua con sole, polemiche e tanti assenti.  

 

cristo morto

 

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