Vessazioni, maltrattamenti e richieste di denaro nei confronti di suo padre, un uomo finisce in carcere. Denunciato per maltrattamenti in famiglia, un uomo di San Ginesio è stato allontanato dalla casa familiare e costretto a indossare il braccialetto elettronico per evitare di nuocere ancora al genitore. Non è bastato, però. L’uomo non ha rispettato le misure restrittive e per questo ieri i carabinieri lo hanno arrestato e trasferito alla casa circondariale di Fermo.

L’uomo, con problemi di tossicodipendenza, dopo settimane in cui ha incessantemente vessato suo padre nel tentativo di ricevere denaro, è stato denunciato. Una situazione insostenibile per il genitore: l’auto danneggiata, le irruzioni in casa, le minacce e le violenze. Immediata, dopo la denuncia, la richiesta del Pubblico Ministero per l’allontanamento dell’indagato dalla casa familiare. Un provvedimento concesso dal Gip, ma purtroppo insufficiente. L’indagato, infatti, nonostante la misura cautelare a suo carico, è entrato comunque in casa: qui i carabinieri lo hanno sorpreso durante i controlli di rito per assicurare il rispetto delle prescrizioni. È scattato l’arresto in flagranza di reato.

Il Pubblico Ministero, considerata la gravità del quadro, la mancata presentazione dai carabinieri per l’apposizione del braccialetto elettronico e l’episodio che ha poi condotto all’arresto, ha chiesto ancora al Gip misure più restrittive, ancora una volta accordate. Da oggi l’uomo è detenuto nel carcere di Fermo.

I carabinieri di Apiro, coadiuvati dai militari del nucleo radiomobile di Macerata, hanno arrestato una coppia di coniugi – lui 49enne, lei 45enne, in esecuzione di un provvedimento emesso dal tribunale di Macerata per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.

Tutto ha inizio nell’agosto 2014 quando i carabinieri intervenivano per delle lesioni patite da un anziano. Dopo gli accertamenti i militari arrestavano la coppia per maltrattamenti gravi nei confronti del padre di lui, all’epoca 76enne. L’anziano veniva ricoverato all'ospedale di Jesi per le gravi lesini riportate a seguito di una rovinosa caduta dalle scale, conseguenza di un calcio. Nel dicembre successivo l’uomo decedeva.

La coppia veniva riconosciuta colpevole ed ora, a seguito di condanna, il tribunale di Macerata ha emesso il provvedimento di carcerazione. Devono scontare quasi 4 anni di reclusione. Il marito è stato trasferito nel carcere di Fermo, mentre la moglie in quello di Pesaro.
g.g.

Da qualche anno maltrattava il padre disabile. Così è finito in manette un giovane albanese di 21 anni residente a Jesi. Alla centrale operativa dei carabinieri è giunta la richiesta di aiuto da parte di un uomo che, in lacrime, lamentava di essere stato vittima – per l’ennesima volta – di maltrattamenti da parte del figlio convivente. Una pattuglia di militari è stata inviata sul posto, accertando che effettivamente l'uomo, di anni 45, disabile, poco prima era stato fatto oggetto, mediante l’utilizzo di un bastone in legno, di violenze fisiche da parte del figlio che, all’arrivo dei militari, si era dileguato, non prima di aver prelevato la carta di credito del genitore. Sono così iniziate le ricerche del giovane che, dopo circa un ‘ora, è stato rintracciato a qualche isolato dalla propria abitazione. Il giovane 21 enne è stato condotto in caserma per gli accertamenti necessari, al termine dei quali, ritenuta la pericolosità sociale, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

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