L’Ast di Macerata assume sei dirigenti medici di Medicina interna, che andranno a coprire le carenze di professionisti sanitari in particolare nelle zone montane, nei presidi ospedalieri di Camerino e San Severino” – lo comunica l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.

“Vista la necessità di ricoprire diversi posti vacanti di medici internisti – dichiara il Direttore Generale Dott. Milco Coacci – previsti nel Piano Triennale del Fabbisogno del personale e nel relativo PIAO, le assunzioni andranno a rimpinguare le fila dei camici bianchi per garantire l’erogazione dei servizi sanitari e le prestazioni previste dai LEA”.

Sono assunti a tempo indeterminato i medici specialisti D’Addio Stefano e Pasquali Riccardo e la specializzanda Chiara Mercanti.

Mentre per gli specializzandiSara Salvucci, Caterina Garbuglia e Daniele Giannini il contratto si trasformerà a tempo indeterminato dopo il conseguimento del titolo di specializzazione.

“E’ tra le nostre priorità garantire assistenza ai cittadini, soprattutto nelle zone interne che inevitabilmente vivono una situazione più disagiata per la carenza di servizi “, conclude Saltamartini
Ancora una presa di posizione forte sul reparto di Oncologia di San Severino Marche. I promotori della raccolta firme “Salviamo Oncologia di Camerino – San Severino” tornano a chiedere la permanenza in servizio del primario Benedetta Ferretti nei prossimi due anni. Il comitato rimane scettico sulle rassicurazioni arrivate negli scorsi mesi dalla Direttrice dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi, e dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini. Entrambi hanno garantito il mantenimento del servizio del Day hospital e la sostituzione della Ferretti con un medico già assunto. Saltamartini ha addirittura rilanciato, parlando dell’allargamento dei servizi offerti ai pazienti oncologici. L’idea dell’assessore è quella di potenziare la presenza dell’Istituto oncologico marchigiano – particolarmente attivo nell’anconetano – nel maceratese. A guidare questi servizi di assistenza domiciliare potrebbe essere proprio Benedetta Ferretti.

Rassicurazioni insufficienti secondo il comitato. I promotori della petizione lamentano il fatto che il sostituto della Ferretti non sia ancora in servizio nel reparto settempedano, oltre alla mancanza di conferme sull’ampliamento dell’area di influenza dell’Istituto oncologico marchigiano. L’imminente pensionamento del primario di Oncologia – previsto per il prossimo primo maggio – continua dunque a destare preoccupazione.

«Come si può, in così poco tempo, pensare che il sostituto della dottoressa Ferretti possa anche solo prendere le consegne dalla sua predecessora? Perché viene concesso un così breve tempo a un tale passaggio del testimone, se s’intende assicurare il mantenimento della struttura? – chiedono dal comitato – I nostri dubbi permangono, come pure la crescente preoccupazione dei pazienti che non può essere dissipata dalle sole promesse ottenute. I mesi trascorsi e l’imminenza della pensione rendono ancora più necessario il mantenimento in servizio della dottoressa Ferretti, proprio per assicurare la sopravvivenza del reparto. Il richiamo in servizio di medici in pensione rende ancora più incomprensibile il “No” detto alla richiesta della dottoressa Ferretti di rimanere in servizio per altri due anni – fanno sapere –. Invitiamo tutti a firmare la petizione che da alcuni giorni sta girando ovunque nelle Marche. Stanno arrivando adesioni da tutta la regione e anche da fuori, da parte di ex pazienti, professionisti e semplici persone che hanno potuto apprezzare le qualità professionali e umane della dottoressa Ferretti. Ogni informazione sui punti di raccolta firme potrà essere recuperato nella nostra pagina Facebook Salviamo Oncologia San Severino Marche-Camerino».

l.c.

In molti lo ricordavano. In tanti, alla lettura della nota in cui si rendeva noto che la pista di atterraggio per elicotteri dell'ospedale di San Severino era stata adeguata al volo notturno, si sono chiesti: ma non lo era già? Pare proprio che la memoria non li ingannasse, e lo conferma Marco Massei che all'epoca dell'inaugurazione, nel 2009, era assessore ai lavori pubblici nella giunta di Cesare Martini. Una "non notizia" dunque, che per Massei avrebbe solo lo scopo di indorare la pillola mentre si porta avanti il piano di privatizzare la sanità pubblica.

"Qualche giorno fa - racconta - mi è capitato di leggere una notizia che, se fosse vera, rappresenterebbe la prova del nove della privatizzazione delle strutture ospedaliere periferiche: parrebbe che il nostro illuminato Presidente (Luca Ceriscioli, ndr) abbia concesso, per 6 anni, ad una struttura privata di disporre in affitto di una parte dell’ospedale di comunità di Sassocorvaro. Solo di una parte, quella che conviene economicamente di più. Ovviamente, il punto di primo intervento (complesso e pericoloso sotto il profilo dei contenziosi) rimarrà in carico al pubblico, mentre alcuni reparti più vantaggiosi saranno utilizzati dal privato (ad esempio la lungo-degenza)". Se ciò corrispondesse al vero, dice Massei, sarebbe la prova del disegno di privcatizzazione della sanità pubblica marchigiana. La prova del nove.

"Lo strumento per far ciò sarebbe trito e ritrito - sostiene -. Se i servizi pubblici non funzionano, gli utenti si disaffezionano e sono costretti a rivolgersi altrove; a quel punto, la Regione denuncia una riduzione della domanda e la non sostenibilità economica dei servizi, con la conseguenza che molti reparti devono essere chiusi: ecco che, come nelle più antiche tragedie elleniche, compare il deus ex machina (il privato benefattore) che risolve il dilemma e ripristina – a pagamento - i servizi dimostrando maggiore efficienza e rapidità. Il lavoro è servito. Di certo, non lo vedrete proporsi per attivare rianimazione o una chirurgia complessa, si limiterà a vene varicose, cataratte e diagnostica". Contestualmente a ciò, si starebbe anche distogliendo l'attenzione dell'opinione pubblica con manovre rassicuranti, dati che lasciano ben sperare e che fanno credere ad aumenti delle prestazioni. "Ad esempio, ho letto di recente che l'ospedale di San Severino si è dotato di una elisuperficie abilitata al volo notturno: ho sobbalzato sulla sedia - ironizza - poiché sono tornato indietro all’anno 2009, epoca in cui come assessore ai lavori pubblici della Giunta Martini partecipai all’inaugurazione di tale pista con tanto di simulazione di trasporto di ammalato in elicottero del 118. La superficie – così come mi è stato rammentato dal tecnico comunale – era già abilitata al volo notturno - afferma -  e pare che non sia stata funzionante per disservizi di altri organi non comunali. Perché si dà per fresca una notizia ormai così stagionata? Probabilmente, si conta sulla memoria corte dei cittadini".

Elisuperficie8

Massei è anche il vicepresidente del comitato per la difesa dell'ospedale, organo che non si accontenta di promesse ma si basa solo su atti, delibere e determine: "Le promesse fatte sono sempre risultate da marinai - stigmatizza Massei -. Come è successo per altri reparti ospedalieri poi miseramente soppressi, nonostante le chiacchiere, gli atti amministrativi – inesorabilmente predisposti dall’Asur – fecero la differenza e decretarono la fine di eccellenze note di tutta la Regione. A breve - aggiunge - ci aspetta una battaglia campale sui pronti soccorsi, di cui pochi parlano: la legge ci impone di ridurre - a livello regionale - i pronti soccorso. Dovranno passare da 13 a 9: chi saranno i 4 pronti soccorsi che perderanno tale qualifica? Silenzio tombale, o quasi, non bisogna disturbare 'i manovratori' ". Il comitato, dice Massei, non ci sta e annuncia che indirà assemblee e convegno affinché i cittadini siano a conoscenza di ciò che starebbe avvenendo. "D’altronde - conclude - mica siamo sudditi, siamo cittadini, o no?".

g.g.

Altri investimenti in arrivo per il Bartolomeo Eustachio. Sono stati appaltati i lavori per il restauro delle facciate in calcestruzzo dell’ospedale di San Severino. Domani poi, dalle 15, l’inaugurazione di un nuovo mammografo e del soccorso medicalizzato h12.

L’Area vasta 3 ha infatti aggiudicato l’appalto per il restauro delle facciate in calcestruzzo della struttura ospedaliera. L’importo base era di 150.291 euro. Il criterio per individuare la ditta vincitrice della gara è stato quello del prezzo più basso e ad aggiudicarsi i lavori, tra gli 11 operatori economici invitati a partecipare, l’associazione di imprese Calzolari srl e Spernanzoni snc (rispettivamente di Macerata e Morrovalle), con un ribasso di poco oltre il 26%. Pertanto, l’importo netto di aggiudicazione è di 112.238 euro.

(Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei e il direttore dell'AV3 Alessandro Maccioni)

Maccioni Piermattei

Domani poi, a partire dalle 15, il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni inaugurerà, sempre presso il nosocomio settempedano, un nuovo mammografo per il reparto Radiologia, peraltro annunciato da tempo, e il soccorso medicalizzato h12. A dicembre era già stata inaugurata l’ambulanza medicalizzata, tuttavia l’Asur non aveva ancora indetto il concorso per l’assunzione dei medici che potessero salire a bordo. 

Gaia Gennaretti

(Maccioni e Piermattei a dicembre, in occasione dell'inaugurazione della medicalizzata)

Maccioni Piermattei2

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