Un’occasione per promuovere ulteriormente il turismo nel territorio anche nella stagione invernale, con un occhio di riguardo agli impianti sciistici, e anche per la prossima bella stagione, con il turismo in bike e il trekking.
“Il comune di Sarnano ha deciso di partecipate alla fiera con una presenza importante – afferma il sindaco Luca Piergentili –. Riteniamo che con la situazione Covid, che si sta riacutizzando, anche nel prossimo futuro il turismo sarà prevalentemente verso mete nazionali”.
“La massiccia presenza al TTG di Rimini, una fiera tra le più importanti sul tema turismo e che raccoglie tutti gli operatori del settore, è una scelta strategica ben precisa – prosegue Piergentili –. Essere presenti con dei pacchetti turistici già organizzati da Itermar, uno dei migliori tour operator italiani, favorisce la promozione di Sarnano come meta, sia a livello di turismo in bike, come e-bike, mountain, enduro e downhill, sia con il trekking e la Via delle Cascate Perdute. Questo per quanto riguarda la bella stagione, oltre che a livello sciistico per l’inverno. Una collaborazione che crediamo possa essere fondamentale e che potrà rappresentare anche un salto di qualità che la nostra città deve necessariamente fare: siamo ormai a un livello tale da dover ripensare e ottimizzare le strategie e i servizi dal punto di vista ricettivo. Per questo non c’è niente di meglio che affidarsi a dei professionisti che sappiano ‘vendere’ bene il nostro territorio”.
“La situazione richiede lo sforzo di tutti e secondo quelle che sono le previsioni del decreto governativo quindi anche Sarnano ha deciso di sospendere tutte le attività nelle strutture di proprietà del comune. Saranno, così, chiusi i campi da calcio, il palazzetto dello sport, la piscina comunale ed anche tutte le altre strutture a livello culturale e sociale.”
Lo scopo è quello di proteggere i cittadini.
“Questo l'unico scopo perché in queste strutture, come in altri luoghi, dobbiamo essere in grado di mantenere la distanza di un metro previsto dalla normativa. Ciò non è possibile in questo momento e quindi abbiamo deciso di chiudere le strutture.”
Sarnano è un paese votato al turismo. Il terremoto prima, il virus ora. C'è un rimedio o un messaggio di speranza per i cittadini del suo paese e di un intero territorio?
“La speranza è che abbiamo superato e ci stiamo lavorando per superare il terremoto e insieme supereremo anche questa nuova sfida. Saremo più forti di prima. Adesso anche le strutture di ristorazione hanno capito il messaggio che viene dal decreto e quindi stanno chiudendo per una settimana. Speriamo di limitare il contagio In modo tale da dover stare chiusi il minor numero di giorni possibile e poi riprendere di nuovo l'attività con tutta quello che i nostri territori sanno regalare. Grazie ai nostri paesaggi, alla nostra offerta d’arte e alla nostra cucina la prossima stagione estiva potrà essere migliore delle precedenti”.
f.u.
Di seguito l'ordinanza:
Sono questi alcuni aspetti che rappresentano la mostra dal titolo "Risorgimento Marchigiano" che sarà inaugurata domani, alle 18, nel Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, al Pio Sodalizio dei Piceni a Roma.
Una ribalta nazionale per le opere d'arte restaurate dai luoghi del sisma che si traduce in un momento importante per tutte le terre che, a distanza di quattro anni, attendono ancora di essere riscotruite e di riacquistare la bellezza per la quale tanti visitatori le sceglievano e continuano a sceglierle per visitarle.
La mostra sarà aperta fino al prossimo 5 luglio e permetterà alle Marche di continuare a gridare al mondo che una terra di artisti come questa non si arrende.
Motivo di soddisfazione, in particolare, per il Comune di Sarnano che ha visto la Madonna del Crivelli nel manifesto che pubblicizza la mostra.
Domani, infatti, sarà presente anche il sindaco Luca Piergentili all'inaugurazione con le più alte cariche dello Stato.
"Un motivo di grossa soddisfazione per noi - ha detto il primo cittadino dell'entroterra - arrivare a Roma dopo aver visto esposte le nostre opere a Milano, Senigallia ed Ascoli Piceno".
GS
Abbiamo deciso di chiamare questo periodo Liberare le menti – operazione trasparenza. Questa settimana avvieremo tutte le procedure che devono essere messe in campo affinché le prossime elezioni si svolgano senza coercizione, in modo libero, senza operazioni elettorali che sicuramente hanno deviato il volere di ogni libero cittadino. Hanno elargito – conclude accusando i vincitori - 90mila euro negli ultimi 30 giorni”.
GS
Sarà intitolato ad Ermenegildo Piergentili, colui che 30 anni fa ebbe la lungimiranza di realizzare la struttura, il restaurato Palazzetto dello sport di Sarnano. Ad annunciarlo il sindaco della città termale Franco Ceregioli unitamente alla notizia dell'inizio dei lavori di manutenzione straordinaria e riqualificazione. Un intervento da 275mila euro (in parte finanziati con fondi ottenuti con bando regionale) grazie al quale il palasport sarà rinnovato anche allo scopo di renderlo maggiormente funzionale. Tra gli interventi previsti, anche la posa del parquet sul campo di gioco in sostituzione dell'attuale fondo in cemento, così da permettere, oltre ad una migliore fruibilità, anche la possibilità di ospitare la preparazione di squadre di basket e volley di alto livello.
Non è caduto nel vuoto il j'accuse pronunciato dal nuovo segretario di zona Sarnano-San Ginesio di Coldiretti Federico Francioni, con la Coldiretti che nel frattempo conferma per lunedì 18 luglio la manifestazione di protesta in regione. Con riferimento, infatti, ai problemi causati nella zona dall'invasione dei cinghiali Francioni aveva parlato di "forte opposizione da parte di alcuni influenti cittadini sarnanesi alla richiesta, presentata da Coldiretti alla provincia di Macerata, di autorizzare nei diversi comuni almeno 30 battute di caccia per la necessaria selezione dei cinghiali". Sembrerebbe, infatti, che lo stop alle battute sia stato dato da alcuni agricoltori preoccupati per le loro coltivazioni. "Facciamo chiarezza una volta per tutte dopo le tante chiacchiere sparate al vento – la risposta di Stefano Piergentili - Sabato 2 Luglio mio padre, Giacomo Piergentili, è stato contattato dal sig. Francesco Riccucci, uno dei responsabili della squadra 40, che lo informava che la domenica ci sarebbe stata la battuta ai cinghiali nella zona sotto Cardagnano, chiedendo se era possibile effettuarla anche all'interno della zona addestramento cani ivi presente. La risposta di mio padre è stata che era possibile effettuare la battuta anche all'interno della zona in quanto previsto dalla normativa. Allo stesso tempo, però, informava il Ricucci che nei terreni sopra la gola del torrente Carogno c'erano delle coltivazioni intensive in atto, "1 ettaro di patate e 3 di mais dolce", perfettamente recintati con rete elettrificata fornita dall'ATC e da tre linee di fili elettrificati pagati in proprio. Quindi invitava a prestare la massima attenzione perché si evitasse che i cinghiali in fuga (circa 55 esemplari filmati da fototrappola) braccati dai cani abbattessero le recinzioni elettriche e attraversassero le culture determinando danni per migliaia di euro, dei quali ovviamente, come da normativa vigente, è previsto il risarcimento da parte della squadra che li ha causati durante la battuta e della provincia quale ente autorizzante la stessa in periodo di caccia chiusa. A questo punto Riccucci esprimeva forti perplessità sul fatto di effettuare la battuta invitando mio padre ad informare la provincia delle colture presenti. Dopo diverse telefonate tra provincia, responsabili della squadra 40, che rifiutavano di pagare eventuali danni provocati durante la battuta, e i proprietari dei fondi che l'avevano richiesta, l'amministrazione provinciale, forse per questioni di responsabilità, ha deciso di sospendere l'esecuzione della cacciata. Non si dica, quindi, che è stato mio padre a non volere la battuta, anzi lo stesso si è adoperato per trovare altre soluzioni, ma forse la rivalità tra squadre di cacciatori ha impedito che si attuassero. In una battuta non si può mai prevedere cosa potrebbe accadere e, di conseguenza, essere sicuri che non si verifichino danni. Nessuno in definitiva si è voluto assumere la responsabilità e per tali ragioni la battuta non è stata fatta. Da parte nostra cerchiamo di difendere le nostre colture. Ma questa è la guerra dei poveri", l'amara conclusione di Stefano Piergentili.