Estendere temporalmente il bonus 110% nei territori a rischio terremoti ed inserire tra le condizioni quella di migliorare simicamente la struttura. È la proposta del Commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, intervenuto alla 4° Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica.

Legnini ha posto l’accento sul superbonus per le ristrutturazioni edilizie, sottolineando come lo strumento normativo sia “fondamentale per avviare una politica organica e una programmazione, individuando le aree e le risorse per mettere in sicurezza almeno le parti più fragili del Paese. Rendendo strutturale una misura normativa come questa, potremo mettere in sicurezza il patrimonio edilizio privato e pubblico, non solo quello danneggiato dal terremoto”.

Il Commissario Legnini fa leva su un’ottica di profilassi per limitare i danni causati dal sisma, ipotizzando una riforma normativa e finanziaria. “Il terremoto è un evento ciclico – dice –, ma non prevedibile. Negli ultimi dodici anni, tra spese già sostenute e da sostenere, lo Stato ha impegnato oltre 50 miliardi di euro per riparare i danni del terremoto. È necessario fare un passo avanti deciso verso la sicurezza sismica, stabilendo un programma di azione e di priorità da seguire. Si dovrebbe reintrodurre l’obbligo del miglioramento sismico per l’accesso al superbonus – sottolinea Legnini –: lo Stato coprirebbe gli oneri dei lavori, ma a condizione che si arrivi a un grado di sicurezza elevato. Un altro tema potrebbe essere quello dell’assicurazione obbligatoria degli immobili per i cittadini rispetto ai rischi delle calamità naturali, prevedendo a valle degli interventi finanziati dalla ricostruzione post sisma o dal 110%”.

l.c.
Sono otto le ordinanze, di cui sette in deroga e una sulla ricostruzione degli edifici considerati di interesse storico, artistico e culturale, che il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha firmato oggi e presentato in conferenza stampa.

Si tratta, in particolare, delle Ordinanze Speciali in deroga per la ricostruzione dei centri storici di Amatrice, Camerino e Valfornace, delle scuole di Ascoli Piceno e Teramo, degli immobili pubblici del comune e degli edifici Ater della provincia di Teramo, e delle Ordinanze per le scuole di San Ginesio e la Basilica di San Benedetto di Norcia, che saranno firmate nei prossimi giorni, nonchè dell’Ordinanza che aumenta i contributi di ricostruzione per la riparazione e la ricostruzione degli edifici considerati di interesse storico, artistico e culturale. 

Ulteriori semplificazioni che arrivano ad un anno dal suo insediamento: “Una giornata importante – dice Legnini - perché possiamo constatare i frutti della forte semplificazione che abbiamo introdotto all’inizio del 2020 e iniziare una fase ulteriore: quella delle ordinanze speciali in deroga”.

Quindi il bilancio di quanto fatto in questo primo anno: “Le semplificazioni sperimentali ci hanno portato per i primi 4 mesi del 2021 ad autorizzare l’apertura di 2600 cantieri privati. Durante tutto il 2020 le autorizzazione dei cantieri erano state 2700: questo significa che in 4 mesi abbiamo fatto ciò per cui prima era stato necessario un anno.

I Comuni hanno così triplicato la capacità di risposta ai soggetti privati e sono dati destinati a migliorare ulteriormente nei prossimi mesi”.

La qualità è ciò su cui la struttura commissariale punta per ricostruire i borghi storici delle quattro regioni colpite dal sisma: “Vorremmo far sì che questi borghi rinascano più belli, attrattivi  e sostenibili di prima. Sono misure mirate a garantire la qualità della ricostruzione”.

I contenuti delle ordinanze saranno presentate nei prossimi giorni nei luoghi interessati dalle misure in questione, mentre Legnini ha già annunciato che “sono allo studio numerose altre ordinanze in deroga, tutte finalizzate a dare maggiore operatività per i borghi distrutti”.

E se si parla di borghi, in tutta la nazione, si parla di tesori storici i cui vincoli vanno a cozzare con la necessità di ottenere la sicurezza antisismica, ma il commissario rassicura: “Nell’ordinanza dedicata ai beni storici ed artistici – prosegue - si troverà una disposizione relativa al rapporto con la sicurezza sismica. Quando prevale l’esigenza di tutela di un bene vincolato – spiega - la sicurezza sismica recede a un livello inferiore rispetto al necessario.

Su questo noi vorremmo fare un passo avanti: garantire il miglioramento sismico per evitare che al prossimo evento sismico questi beni siano di nuovo in crisi o in rovina”.

Miglioramenti che arriveranno anche grazie all’applicazione del superbonus per il quale è stata emanata una guida specifica: “Uno strumento che renderà la ricostruzione sicura e sostenibile in edifici e borghi che prima non avevano queste caratteristiche”.

Tempi migliori anche per la ricostruzione pubblica: “Secondo i cronoprogrammi dovrebbero aprirsi 624 cantieri pubblici a cui bisogna aggiungere quelli contemplatati nelle ordinanze in deroga”.

In tema di accelerazione, si parla di tempi dimezzati rispetto alle procedure ordinarie utilizzate fino ad oggi: “I tempi di attivazione e conclusione dei cantieri vanno mediamente da un minimo di 6 a un massimo di 36 mesi. È chiaro che, un conto è intervenire sulla rimozione delle macerie e un contro recuperare edifici come il rettorato dell’università di Camerino”.

Ma se questa diminuzione sarà possibile è grazie all’applicazione “in grande” di quello che è stato il “Modello Genova” per la ricostruzione del ponte Morandi: “L’avvio di questa mia esperienza, un anno fa, era accompagnato da una condizione di sfiducia per lo stallo sulla ricostruzione e dall’invocazione del Modello Genova.

Chiaro che quel modello non era riproponibile per 7000 opere pubbliche da realizzare nel Centro Italia, con altrettante chiese ed edifici privati; tuttavia abbiamo condiviso con il Governo un modello di deroghe temperate che rendono possibile il trasferimento dei poteri dal commissario ai soggetti attuatori, attraverso alcune deroghe riguardanti procedimenti amministrativi”.

Complessivamente le ordinanze prevedono interventi per 280milioni di euro, dei quali circa 100 milioni sono aggiuntivi rispetto alle somme che erano state stanziate.

Ognuna verrà presentata nei luoghi interessati dalla specifica ordinanza ed il commissario ha puntualizzato su quella che riguarda la scuola di San Ginesio: “È una vicenda complicatissima – ammette – e per la complessità procedurale abbiamo ritenuto necessario sottoporlo a un facoltativo parere dell’Anac, prima della sua emanazione, così che appena si riparta lo si faccia in tempi brevi”.

Presente alla presentazione anche il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli: “Da quando ero in parlamento – ha detto – ho sollecitato per una accelerazione che avrebbe permesso di far partire la ricostruzione in maniera forte, anche con l’obiettivo di sostenere le realtà rimaste indietro. Questo potere andrà incontro a chi ha difficoltà nel ripartire. Il mio invito è di essere solerti e attivi perché in un territorio bisogna cercare di rispondere alle esigenze di tutte le realtà, soprattutto di chi manifesta la volontà di accedere a questo strumento”.

GS

All'argomento sarà dedicato un primo piano nel prossimo numero dell'Appennino Camerte in uscita la prossima settimana
Arriva la guida al Superbonus. L’utilizzo delle agevolazioni per le abitazioni danneggiate dal sisma diventa, in questo modo, più semplice.
A stilare i punti principali per l'applicazione sono stati l’Agenzia delle Entrate ed il Commissario Straordinario alla Ricostruzione con una Guida operativa per l’uso combinato del Superbonus e del contributo di ricostruzione concesso dallo Stato che snellisce le procedure di rendicontazione e fatturazione degli interventi e semplifica le possibilità di accesso alle detrazioni fiscali, ammesse anche nel caso di lavori già avviati.

"La Guida - scrivono - , introdotta da una prefazione del Direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, e del Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, è frutto di un approfondito confronto tra le due strutture, che ha coinvolto anche il Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, e risponde a diverse esigenze: coordinare gli strumenti del Superbonus e del contributo, rendendo più efficace l’utilizzo delle cospicue risorse pubbliche stanziate per questi obiettivi; semplificare l’attività dei professionisti e delle imprese; massimizzare i benefici per i cittadini, considerato che il Superbonus spetta ai proprietari degli immobili danneggiati dal sisma per la parte di spesa che non è coperta dal contributo pubblico, a volte insufficiente; ricostruire abitazioni più sicure ed efficienti dal punto di vista ambientale.

La combinazione del contributo con il Superbonus – scrivono Ruffini e Legnini nella prefazione – rappresenta una grande opportunità per accelerare la ricostruzione post sisma nel Centro Italia e per migliorare ulteriormente la sicurezza sismica e l’efficienza energetica di decine di migliaia di edifici che devono ancora essere ricostruiti”, tenendo conto anche dell’orizzonte temporale di vigenza delle detrazioni, per ora limitato al 30 giugno 2022.

Come chiarito da un parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Superbonus è accessibile anche nel caso in cui i lavori siano già in corso d’opera. In tal caso, le asseverazioni necessarie, normalmente richieste prima dell’avvio dei lavori, devono essere presentate tempestivamente in sede di variante progettuale o come documentazione integrativa nel corso dei lavori.

La Guida, infine, si sofferma sul Superbonus rafforzato, "che può essere utilizzato - spiegano - in alternativa al contributo pubblico di ricostruzione, sia nel cratere 2016 che in quello dell’Aquila 2009. Nel caso i proprietari rinuncino al contributo, i tetti della spesa ammissibile alle detrazioni Superbonus aumentano del 50%. A titolo di esempio, il tetto di spesa per gli interventi di rafforzamento antisismico passano da 96 a 144 mila euro, quello per gli impianti termici “trainanti” da 30 a 45 mila euro, quello per gli infissi “trainati” da 60 a 90 mila euro per ciascuna unità immobiliare".

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