Fumata bianca per la nuova sede temporanea del Comune di Camerino. Il sindaco Sandro Sborgia ha incontrato a Roma Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile nazionale, che ha convenuto sulla necessità di realizzare al più presto la sede provvisoria del Comune condividendo sia il luogo di ubicazione, nel quartiere Vallicelle, sia la congruità della spesa da sostenere (intorno ai 2 milioni di euro). Autorizzata, dunque, la spesa, si darà il via all’approvazione del progetto per poi partire con la fase esecutiva. “Siamo molto contenti e soddisfatti di com’è andato l’incontro con il capo della Protezione civile, Borrelli – ha detto il sindaco Sandro Sborgia - La nuova sede degli uffici per il Comune di Camerino riteniamo che sia non solo importante, ma fondamentale per i dipendenti comunali, oggi dislocati in diversi edifici e costretti a lavorare in maniera decisamente sacrificata. Gli spazi della nuova struttura saranno idonei a ospitare tutti gli uffici, consentendo un miglioramento delle condizioni lavorative, necessarie in un Comune come Camerino dove la ricostruzione richiederà un grande dispendio di forze, ma anche facilitando i cittadini che in un’unica sede troveranno tutti gli uffici pronti a rispondere alle diverse esigenze”.

GS
Duecento firme raccolte il una sera. L'attività del Comitato Don Bosco cotinua. Lo ha fatto ieri sera in occasione dei mercoledì di shopping che hanno visto i negozi del centro di Tolentino aperti anche dopo cena, con musica e intrattenimento per tutti.
La grande folla che ieri sera ha riempito le vie del centro storico ha quindi approfittato per conoscere l'attività del Comitato.

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"Siamo soddisfatti del risultato di ieri sera - spiega Paolo Dignani - è andata bene, oltre ogni nostra rosea aspettativa. Abbiamo visto affluenza, interesse, e ricevuto molte domande. Abbiamo raccolto circa 200 firme. I prossimi step li stiamo valutando - annuncia - non sappiamo se replicare la nostra presenza all'iniziativa lodevole organizzata dall'amministrazione per i mercoledì di luglio, di sicuro abbiamo cantierizzato l'iniziativa di settembre in cui vorremmo fare una sorta di amarcord del Don Bosco per ricordare una istituzione importantissima per Tolentino. Vorremmo sensibilizzare i cittadini a compilare il questionario elaborato dagli architetti dell'amministrazione su come vorremmo il centro storico della città. Questi architetti sono stati incaricati per ridefinire l'aspetto urbanistico generale del nostro centro storico ed è importante rispondere con le proprie idee".

GS
Doppio appuntamento  nei territori colpiti dal sisma: il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha incontrato, a Macerata e ad Ascoli Piceno, i sindaci e tecnici comunali del cratere del sisma. “Due incontri molto utili - ha detto - per confrontarsi sullo stato di avanzamento del Piano delle opere pubbliche. Sono emerse difficoltà per la complessità delle procedure, ma si ha la determinazione di lavorare sulla rendicontazione e sul caricamento dei dati nelle piattaforme dedicate per avere un quadro chiaro e facilitare così le procedure. Purtroppo - ha proseguito - le grandi semplificazioni non ci sono state e quindi dobbiamo lavorare con quello che abbiamo, cercando di farlo al meglio attraverso un’attività di coordinamento e di supporto ai Comuni”.

Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, accompagnato dalla vice presidente Anna Casini, ha incontrato i sindaci e i tecnici del cratere di Ascoli e Fermo per la verifica delle procedure e l’avanzamento delle attività di progettazione e realizzazione dei lavori sugli immobili danneggiati dal sisma.
Gli incontri si sono focalizzati molto sull’importanza dell’aggiornamento  dei dati su Sismapp, il programma di gestione della ricostruzione post sisma utilizzato dai Comuni e sulla importanza della preventiva compilazione della Congruità dell’Importo Richiesto (C.I.R.) per ciascuna opera finanziata tramite studi di prefattibilità.  


37mila euro per gli studi di vulnerabilità sismica della scuola don Bosco.
E’ la somma stanziata dalla giunta di Tolentino per affidare gli incarichi relativi alla redazione della relazione geologica e allo studio della vulnerabilità, oltre che all’esecuzione delle necessarie prove sul terreno e sui materiali della scuola don Bosco.
“La realizzazione delle prove – specifica il Comune - deve necessariamente avvenire nel periodo estivo di fermo delle attività scolastiche.
Nel secondo piano delle opere pubbliche per la ricostruzione – prosegue il Comune - è stato inserito e previsto il finanziamento per la nuova costruzione dell’edificio scolastico don Bosco.

Vista la particolare importanza del plesso scolastico, anche di valenza storica come riconosciuto dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, e la difficoltà riscontrata nella valutazione sulla migliore tipologia di intervento da realizzare con i finanziamenti, è stato ritenuto opportuno, quindi, effettuare uno studio sulla vulnerabilità dell’edificio, propedeutico alle procedure di gara per la progettazione al fine di fornire un quadro completo dello stabile per calibrare l’intervento da mettere in atto.

La scuola don Bosco – concludono - è l’unica, tra il patrimonio scolastico del Comune di Tolentino, senza un indice di vulnerabilità aggiornato alle più recenti normative antisismiche”.

Proprio questo era stato uno dei punti su cui si erano scontrati il Comune e il Comitato nato per la salvaguardia del don Bosco che aveva più volte chiesto al Comune l’indice di vulnerabilità di quella scuola.



GS
Il servizio video con le immagini e le dichiarazioni della festa che si è svolta sabato scorso all'Edilcasa Caccamo.

GS

Ha scatenato il caos la lettera inviata da David Piccinini, dirigente della protezione civile della Regione Marche, ai Comuni del cratere. Quello che lui comunica però, stando alle sue parole, sarebbe di fatto normalissima prassi amministrativa con l’aggiunta di una novità: cioè l’invito a prendere impegni solo dopo essersi accertati di avere le coperture finanziarie e a razionalizzare le spese.

E' normale, dice Piccinini, che la Regione finisca i soldi e ne richieda altri al Governo: “Si trattava di un documento puramente amministrativo - spiega -. Se viene travisato e strumentalizzato anche questo, allora non si va da nessuna parte. La lettera è molto chiara, al momento c’è una indisponibilità di cassa sulla contabilità speciale e in accordo con il Presidente Luca Ceriscioli, abbiamo già inoltrato una nuova richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento Protezione Civile, con tutte le stime di spesa. Ma questo - sottolinea - non significa che non spenderemo più. Al momento la nostra richiesta è in fase di istruttoria, di esame”. Con la lettera, dice poi, non si voleva solo comunicare ai sindaci che la Regione ha già provveduto a chiedere altri fondi, ma si voleva cogliere anche l’occasione per far sapere quanto speso fin ora e infine per rivolgere loro l’invito a razionalizzare le spese in vista della scadenza dello stato di emergenza (qualora non venga prorogato, ndr) che scadrà il 31 dicembre: “Era per invitare i sindaci a verificare di volta in volta le disponibilità prima di prendere impegni come soggetti attuatori della ricostruzione. Non potremo più prendere impegni, stipulare contratti, senza aver avuto cura di verificare se ci sono le coperture finanziare. Prima invece questo si poteva fare. Fin ora abbiamo agito - continua - secondo le normative di contabilità speciale e stavo solo comunicando di rientrare in un regime di contabilità ordinaria per non metterci reciprocamente in difficoltà, perché siamo tutti soggetti attuatori (Regione, Comuni, Università) e quindi ci assumiamo impegni nei confronti di terzi, firmiamo contratti”.

g.g.

(Foto Ansa)

Manca poco più di un mese al secondo anniversario del tragico terremoto che ha sconvolto l’entroterra maceratese ed è un cittadino di Tolentino a chiedere spiegazioni al sindaco della città, Giuseppe Pezzanesi, sui tempi di consegna degli appartamenti in contrada Rancia per i terremotati.

E’ la storia di Federico Pieroni che racconta i sentimenti e le emozioni di chi, come lui, da due anni non ha più una casa.

Di seguito uno stralcio della lettera aperta.

“Qualche mese fa – scrive Pieroni - mi avete assegnato un appartamento presso il “capannone La Rancia” con la promessa che al massimo per l’agosto 2019 sarei potuto entrare, non ero sicuro ma ho provato a darvi fiducia, anche se sapevo che era quasi impossibile una parte di me voleva ancora crederci, non credevo che potesse essere possibile speculare fino a questo punto su una tragedia così grande.

Nella sua presentazione in pompa magna presso i locali del Politeama Piceno, il 1 marzo scorso, il nostro primo cittadino dichiarava che avrebbe fatto di tutto per consegnarli addirittura in anticipo questi appartamenti. Siamo alla fine di settembre e dei lavori non vi è neanche l’ombra, non un accenno, non un’indicazione di cantiere, nulla ripeto nulla che possa far sembrare anche lontanamente che qualcosa si stia muovendo.

Quando durante l’assemblea del 16giugno scorso chiesi ai responsabili del Comune presenti quanto tempo sarebbero dovuti durare lavori per trasformare quello che oggi è un capannone, nudo e mai completato, in degli appartamenti mi venne detto che secondo il bando ancora in fase di scrittura i lavori sarebbero durati 360 giorni, proroghe dovute escluse, quindi un anno.

Ora conti alla mano se tutto andrà bene “festeggerò” anche il terzo anniversario del sisma senza una sistemazione, a meno che non decida di comprarmi una casa per conto mio. 

Mi rivolgo a lei sindaco come rappresentante di questa intera giunta: mi dica quanto ancora dovremo subire prima di vedere un po’ di normalità? Quanto ancora avete intenzione di farci attendere? Tutto questo considerando che all’incirca la mia posizione nella graduatoria da voi stilata mi vede 30esimo su 200, se io dovrò attendere all’incirca tre anni quanto dovranno mai attendere gli ultimi?

Faccio un appello al consiglio comunale intero, non lasciate che scelte scriteriate ed inopportune come quelle della giunta rechino ancora più danni ai nostri concittadini, voi in quanto rappresentanti avete la possibilità di cambiare tutto questo.

Vi esorto ad uno slancio, ad un sussulto”.

Giulia Sancricca

Passione vacanze in campagna. Il terremoto del 2016 non ha fermato l’afflusso di turisti stranieri che vengono nel territorio marchigiano, e specialmente nell’entroterra maceratese, per trascorrere le vacanze estive. Anzi, l’incoming ha registrato un aumento fino al 15%. A dirlo è Frediano Palmili, di Rent Italy, un brand del tour operator settempedano Movimondo che gestisce circa 50 fra ville e casali di campagna in tutta la Regione

Chi si affida a questo servizio è al 95% proveniente dal nord Europa e viene nelle Marche per trovare silenzio e calma, privacy, contatto con la natura e con le tradizioni enogastronomiche.

“Dopo il terremoto - racconta Palmili - eravamo spaventati e temevamo un arresto del flusso di turisti. Peraltro i nostri clienti di solito prenotano con larghissimo anticipo, ad esempio in questo periodo iniziano ad arrivare già le prime richieste per l’estate 2019. Da settembre a febbraio raccogliamo il grosso delle prenotazioni dunque a ottobre abbiamo temuto il peggio. Invece abbiamo avuto un aumento del 12% degli arrivi che poi è cresciuto fino al 15%”. Le strutture private gestite da Rent Italy sono sparse un po’ in tutta la Regione ma un buon 50% è nel cratere sismico o immediatamente fuori: ad esempio a San Severino, Treia, Cingoli, Cessapalombo, Sarnano, Pievebovigliana. Alcune sono nel pesarese e nell’anconetano. 

“I nostri clienti sono al 95% stranieri del nord Europa, soprattutto olandesi belgi e francesi ma di recente abbiamo stretto un accordo con una agenzia di Copenaghen che opera in tutta la Scandinavia e quest’anno abbiamo registrato un aumento del 25% di danesi, svedesi e finlandesi. In generale - spiega - chi sceglie le nostre strutture non cerca il mare. Richiede la piscina in casa piuttosto. Vengono da noi in cerca di contatto con la natura, privacy, momenti di assoluta calma da trascorrere con amici e familiari”. Non tutti, dice Palmili, vanno al mare, al massimo fanno escursioni giornaliere ma sono invece molto interessati all’enogastronomia e alle tipicità locali. Per questo Rent Italy organizza anche dei piccoli tour alla scoperta di aziende locali.

“Tutti rimangono estasiati da questi posti - sottolinea - perché vi possono trovare natura e calma come in Toscana, dove tutti bene o male sono passati, ma con la differenza che non sono ancora troppo turistici.  È un territorio tutto da scoprire. La trovano un’esperienza simpatica, ad esempio, andare dal macellaio o in un qualsiasi altro negozio di paese e non trovare qualcuno che parli inglese”.

L’età media degli ospiti di Rent Italy si è abbassata di una decina di anni: prima si aggirava tra i 45 e i 50 anni, ora è scesa a 35-40 con bambini. Tutto gira intorno alle recensioni o al passaparola dunque è importante fare molta attenzione che il servizio offerto sia perfetto. Unica nota dolente, conclude Palmili, “è la logistica. È penalizzante in alcuni casi. Francesi, belgi o olandesi non hanno problemi a venire in macchina. Ma per chi è più lontano è più impegnativo. Devono prendere l’aereo che nella maggior parte dei casi non atterra a Falconara ma a Roma o Bologna e poi noleggiare un auto. Una migliore accessibilità sarebbe di certo un maggior impulso”.

Gaia Gennaretti 

(In foto, a sinistra Emanuele Piunti e a destra Frediano Palmili, entrambi di Rent Italy)

 “Sono qui per dimostrare la grande e piena solidarietà da parte di tutto il Paese. La scuola rappresenta il punto di partenza di ogni comunità, condizione in cui tutte le famiglie si ritrovano”. Queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, stamattina ad Esanatoglia per l’inaugurazione della nuova scuola intitolata a Carlo Alberto Dalla Chiesa. 

Prima del taglio del nastro, ha fatto un breve giro nel centro storico della città insieme al sindaco Luigi Nazzareno Bartocci, e visitato la Villa del Seminario dove, ad attenderlo, c’era l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro.

Presenti alla mattinata di festa, anche il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il commissario straordinario Paola De Micheli, il presidente della Regione Luca Ceriscioli, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e numerosi sindaci del cratere.

A fare gli onori di casa il primo cittadino che ha in primis ringraziato tutti quanti hanno dato il loro apporto per la realizzazione della scuola, a partire dalle Misericordie d’Italia e alle ordinanze commissariali per il finanziamento per fondazioni e opere di urbanizzazione. 

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Il grazie del sindaco anche al personale scolastico, che ha definito encomiabile e, ovviamente al Presidente: “Grazie per averci restituito la speranza. Questa struttura è stata possibile grazie al percorso della solidarietà. Dalle raccolte fondi dei dipendenti di importantissime imprese, dai dipendenti e lavoratori delle scuole pubbliche, dai cittadini e dai bambini che hanno visitato mostre, musei, orti botanici e da tanti, tantissimi privati che hanno contribuito. Questa struttura - ha aggiunto - è interamente frutto della solidarietà istituzionale e privata, che dovremmo saper custodire. Tutto frutto del nostro meraviglioso Paese che si chiama Italia”. Poi si è rivolto ai bambini, ai quali ha ricordato l’importanza di credere nelle istituzioni e di rispettarle.

Bartocci ha poi ricordato la necessità di proseguire la ricostruzione con progetti condivisi, con le necessarie diversificazioni per chi è stato maggiormente colpito ed un’unica connotazione: “Siamo e resteremo maceratesi”. Il ringraziamento anche al Commissario De Micheli, al Ministro Busetti, al governatore Ceriscioli e all’assessore Sciapichetti, a Cesare Spuri, direttore dell’ufficio ricostruzione e a Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile. Infine, le parole rivolte al Presidente Mattarella: “Il lavoro da fare in queste zone è grande, il diritto alla pubblica istruzione è irrinunciabile per il rilancio di questi territori. A Lei Presidente la mia ultima e più commossa considerazione: avere oggi nel nostro territorio la più alta carica dello Stato è segno del sentimento che unisce l’Italia e che oggi rappresenta. Lei oggi, con la Sua autorevole presenza, regala un po’ di sollievo a tutti noi e rinsalda quel profondo legame che i nostri territori hanno con la Patria. Grazie per averci regalato, con la Sua presenza, il calore e il sostegno dell’abbraccio di un padre. Oggi ancor di più ci sentiamo avvolti nel tricolore - ha concluso - in questa bandiera che accomuna il sacrificio dei nostri padri e la nostra volontà di dare un futuro ai nostri figli”.

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Il governatore Luca Ceriscioli ha ricordato, da parte sua, lo spirito che ha animato fin dal principio la ricostruzione delle aree colpite nel 2016: quello di ripartire dalle scuole: “Ogni volta che si restituisce una scuola al territorio, prepariamo le radici del futuro. Sono comunità che rinascono dalle amicizie di questi bambini, che sono il cemento delle nostre piccole ma grandi comunità per bellezza, impegno civile e forza. Queste sono anche le caratteristiche tipiche dei marchigiani”. Poi i ringraziamenti ai sindaci e al Ministro che “ha colto appieno il senso di questa Regione. Le scuole avranno bisogno di insegnanti e personale. Noi vogliamo mantenere le cose come erano prima, perché sono la ragione che permetterà di scommettere ancora sul territorio. La sua presenza fin dai primi giorni fa ben sperare. Concludo - ha poi detto - con il ringraziamento al Presidente Mattarella. Tante volte ho avuto occasione di vederlo, e ogni volta per le nostre comunità è un’iniezione di energia straordinaria, ed è quello che ci fa  guardare avanti. È il segno delle istituzioni unite che sono in grado di superare qualunque ostacolo”.

Ad inframezzare gli interventi delle cariche presenti, la piccola Virginia Rossi, sindaco dei bambini di Esanatoglia che ha paragonato la perdita delle aule della vecchia scuola, inagibile dopo il sisma, alle camerette: “Non avere più le nostre aule è stato un po’ come non avere più le nostre stanze, ovvero parte della nostra identità di ragazzi, alunni, cittadini. Ciò significa che non ci avete solo donato un edificio, ma anche una speranza e una promessa per il nostro futuro”.

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Prima di lasciare la parola al Presidente della Repubblica, è intervenuta il Commissario De Micheli che ha parlato della presenza di Mattarella come la prova di quanto tutto il Paese voglia ricostruire i territori, nonostante le difficoltà burocratiche ed economiche. Rivolta ai sindaci ha ricordato il momento in cui li ha incontrati la prima volta “comprendendo appieno il significato della solitudine. Vedervi capaci di fare squadra e di costruire ed essere la spina dorsale della comunità della ricostruzione ha dato e darà a tutti la più grande soddisfazione di una carriera intera, quella di essere riusciti a dare una mano alle persone che rappresentate con la fatica di tutti i giorni”. Anche il Commissario ha ricordato la scelta di ripartire proprio dalle scuole per poi concludere salutando il Presidente Mattarella: “La Sua presenza serve anche a dare fiducia, perché se è vero che possiamo migliorare è anche vero che si può ricostruire e che ogni tanto la solitudine e la sfiducia ci prende ancora e ci dà un groppo alla gola. Vorrei che ci ricordassimo che ce l’abbiamo fatta anche in altre ricostruzioni. Questo terremoto è molto più grande di quelli degli ultimi decenni ma sono convinta che oltre alle buone leggi, lo spirito di fiducia può consentirci di vincere questa sfida. Se l’Italia ce la fa a ricostruire, queste aree potranno affrontare qualunque sfida”.

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Da parte sua il Ministro all’istruzione si è detto a totale disposizione e ha promesso che si sarebbe immediatamente attivato per “il ripristino a regime del sistema d’istruzione delle aree del cratere”. Ha poi annunciato l’attivazione di una speciale task force che affiancherà e supporterà l’ufficio scolastico regionale: “Attiverò subito gli uffici del ministero - ha poi aggiunto - per far sì che predispongano tutto il necessario per garantire il diritto allo studio dei vostri giovani. Tutto passa per l’istruzione e abbiamo il dovere di assicurare un’istruzione di qualità. La Sua presenza, Presidente, oggi rappresenta la vicinanza del popolo italiano a questa comunità. Le sono grato per ciò che ha fatto, farà e continuerà a fare a servizio del Paese. È un modello per tutti noi”.

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A concludere, prima del taglio del nastro con la benedizione dell’arcivescovo Brugnaro, il Presidente Mattarella che si è complimentato con tutti i bambini presenti per la pazienza, e per la perfetta esecuzione dell’Inno di Mameli insieme alla banda. Poi ha ricordato i significati della sua presenza ad Esanatoglia: “In primo luogo, la scuola è luogo che rappresenta il punto di partenza delle comunità così gravemente colpite ed è la condizione in cui tutte le famiglie di una stessa comunità si incontrano, si ritrovano, sono attente e partecipi. È inoltre un’occasione che esprime grande senso di solidarietà, quella che è caratteristica del nostro Paese e che lo fa grande. Ringrazio i donatori e chi ha collaborato. In Italia la solidarietà è ampiamente praticata - ha affermato - meno narrata di tante altre cose ma molto più consistente, protagonista. È infine un significato di rilancio del territorio. Questa giornata è anche l’esempio dell’impegno delle istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali a seguire e agevolare il percorso di ricostruzione. Oggi siamo qui - ha detto rivolgendosi ai sindaci - ma è come se fossimo in ciascuna delle vostre città. Grazie per quanto fate. Tutti voi avete la grande e piena solidarietà di tutto il Paese ed è questo che voglio testimoniare".
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Il professor Claudio Pettinari è il nuovo rettore dell'università di Camerino per il periodo 2017 – 2023. Pettinari, 53 anni, docente di Chimica Generale e Inorganica ed attuale pro rettore vicario, è stato eletto lo scorso 14 giugno alla prima votazione con la maggioranza assoluta dei voti ed entrerà ufficialmente in carica il prossimo 1 novembre.

Un camerinese alla guida di Unicam. Cosa significa?

"Per me questa elezione ha un sapore particolare non tanto per il fatto di essere camerinese, ma soprattutto perchè sono stato eletto in un momento in cui il nostro territorio sta soffrendo e ha necessità di ripresa. Un'elezione che mi pone alla guida dell'ateneo nel quale mi sono laureato, che mi ha dato la possibilità di visitare il mondo, che mi ha proposto spesso in tanti luoghi come suo rappresentante. Grazie a questa università ho potuto svolgere attività e iniziative che in altri atenei, magari di più grandi dimensioni, forse non avrei potuto svolgere".

Il terremoto ha segnato profondamente la città e il territorio. Unicam ha dato e continua a dare risposte.

"Ho collaborato negli ultimi 6 anni con il rettore Corradini e ho apprezzato moltissimo il suo modo di lavorare, la sua incredibile attività, la sua capacità di risolvere i problemi. Dopo il sisma fin da subito si è cercato di dare risposte importanti. Siamo ripartiti con gli esami appena una settimana dopo il terremoto e con le lezioni dopo 20 giorni circa. Questi segnali hanno mostrato che Unicam era viva e stava lavorando per il futuro dei giovani. Si sono poi aggiunti altri segnali che hanno evidenziato la nostra capacità di produrre iniziative e attività per il territorio. Abbiamo continuato a organizzare eventi, cercando di ristabilire quella normalità che fino a quel momento ci aveva caratterizzato. Sono stati proposti concerti, ci sono state iniziative, presentazioni di libri , conferenze, corsi di aggiornamento, corsi di perfezionamento, master. Tutto si è svolto come se nulla fosse successo. Siamo stati presenti su tutti i principali tavoli di concertazione, sia regionali che nazionali, e siamo stati indicati spesso come esperti senza i quali la cura per questo territorio non potrà essere somministrata".

Si avvicina il momento delle iscrizioni. Lei è più fiducioso o preoccupato?

"Sono per natura ottimista. I ragazzi ci sono stati sempre vicini, hanno dato ragione alle nostre scelte, ci hanno sostenuto, aiutandoci a lavorare per il territorio. Ciò mi rende abbastanza fiducioso. Secondo la classifica emanata dal Censis per il 14° anno consecutivo ci siamo classificati al primo posto fra gli atenei fino a 16mila studenti. Abbiamo, quindi, confermato ancora una volta l'incredibile punteggio che la nostra università sta raccogliendo da anni e questo ci rende ottimisti. Siamo ancora un'università in grado di erogare servizi, didattica, borse di studio. E' chiaro, comunque, che dobbiamo prima completare quelle opere che potranno garantire la residenzialità agli studenti. Per questo, congiuntamente con il comune di Camerio, con il Commissario per la ricostruzione, con la Protezione civile, stiamo cercando di poter completare quanto primadi lo studentato che con i suoi 457 posti potrebbe dare ossigeno a quegli studenti che vogliono venire a studiare a Camerino. Inoltre cerchiamo di ottimizzare gli spazi a nostra disposizione, rendendo alcune camere fruibili da un maggior numero di studenti, manterremo i container che già abbiamo e addirittura ne avremo altri dalla Protezione civile, per altri 250 posti, prima della fine dell'estate. Oltre che per la residenzialità dovremo anche lavorare sulla costruzione di infrastrutture per la ricerca, perchè solo continuando a fare una didattica e una ricerca di eccellenza, solo potendo ricevere in questo territorio studiosi internazionali di grande fama potremmo continuare a essere attrattivi in un momento in cui la competizione e l'eccellenza devono essere il faro. L'università deve sempre di più essere inserita all'interno della comunità".

Quali sono le linee di indirizzo della sua governance e come Unicam può porsi rispetto a questo territorio ferito?

"La linea guida principale del mio programma è la ricerca. Voglio ripartire dalla ricerca e continuare a legarla alla nostra attività didattica perchè a mio avviso sarà la ricerca di eccellenza che porterà a scegliere Unicam. Faccio un paragone con il Verdicchio delle nostre zone. Ovunque si può bere vino, ma se vogliamo bere un vino come il Verdicchio, con il suo colore il suo aroma particolare, dobbiamo continuare a produrlo in questo territorio. Così la nostra università deve avere delle peculiarità che altri atenei non hanno. Altra linea guida è la ricostruzione. Dovremo ricostruire il nostro ateneo non solamente da un punto di vista strutturale, ma anche sociale e nelle persone, coagulando intorno all'università tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo. Per fare questo dovremmo offrire strutture sicure e adeguate dove lavorare. Abbiamo perso tanti uffici, aule, laboratori, abbiamo perso il luogo dove avevamo la governance dell'ateneo. Noi dovremo ricostruire tutto ciò. Anche nel post sisma possiamo svolgere un ruolo importante. Abbiamo una scuola di architettura e, quindi, possiamo progettare non solo edifici nuovi, ma anche il recupero di vecchi edifici e di centro storici martoriati. Abbiamo geologi che rappresentano un'eccellenza a livello mondiale e che possono fornirci importanti informazioni sui luoghi in cui poter edificare. I nostri fisici, chimici, biologi possono farci costruire in maniera sostenibile e con materiali innovativi. Abbiamo giuristi che possono indicare la via nelle attività di cooperazione o di terzo settore. Abbiamo farmacisti e medici veterinari, che con le loro competenze potranno dare risposte alle domande degli allevatori e della nostra popolazione anziana. Tutti progetti che Unicam ha in animo di portare avanti e che permetteranno alla nostra università di svolgere un ruolo da protagonista nel progettare il futuro di questo territorio".

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