Tipicità 2019 è tutta nuova! Ci sarà un “Grembo” centrale dal quale partire per una coinvolgente esperienza tra gli oltre 100 eventi ed i 13.000 mq del Fermo Forum. Così il direttore Angelo Serri ed il conduttore Marco Ardemagni hanno svelato le “curve” e le misure della nuova nata in casa Tipicità, la 27esima edizione del Festival, in programma al Fermo Forum dal 9 all’11 marzo. C’era tutta la grande comunità di Tipicità all’Auditorium San Filippo Neri di Fermo per il vernissage dell’edizione 2019: imprenditori, pubblici amministratori, associazioni di categoria, Università ed istituti di formazione. “Tipicità cresce, si rinnova e coinvolge sempre di più. Per Fermo è un grande onore ospitare Tipicità e tutto ciò che è nato con essa, le relazioni con altre realtà italiane ed estere, nonché il Grand Tour delle Marche!”, le parole del Sindaco Paolo Calcinaro nel varare ufficialmente la kermesse. L’edizione numero ventisette di Tipicità si presenta al via come un “kolossal esperienziale”! Oltre duecento realtà in rassegna, comunità internazionali, volti noti, un palinsesto ricchissimo di eventi. Tre ambienti ad indicare la rotta per il visitatore: in primis cibo, poi making e turismo di scoperta. A catturare l’attenzione saranno i focus sul biologico, i percorsi tra vitigni antichi, l’effervescenza delle birre artigianali, i prodotti di supernicchia, nutraceutica e biodiversità, il cibo del futuro. Pubblico professionale ed appassionati avranno oltre centro iniziative per incontrarsi, approfondire, scoprire tipicità e futuro, insieme a personaggi quali Paolo Mieli, Duilio Giammaria, Tinto, Barbara Serra e tantissimi altri. Performance di Claudio Sadler, Alessandro Circiello e Paolo Gramaglia animeranno l’Accademia insieme a molti altri chef italiani ed esteri. La Sala Bio racconterà storie di persone intimamente legate all’ambiente naturale e dalla nuova area Grembo usciranno “pillole energetiche”. A seguire, tante iniziative nel Teatro dei Sapori, nel Bio Garden e nelle aree focus&forum.

A solleticare curiosità e papille gustative anche le proposte della mitica Creta e della toscana San Miniato, realtà ospiti di questa edizione, insieme a contributi da Georgia, Russia, Albania, Bielorussia e da tante realtà delle Piccole Italie, ossia di quell’Italia meno conosciuta, ma più autentica. 

“E la sera - ha ricordato Francesco Trasatti, Vicesindaco di Fermo - programma di eventi nel centro storico, con concerti, presentazioni ed il dopofestival di Tipicità: Tipicità in The city!”.

Tipicità è frutto del lavoro di squadra di una compagine pubblico-privata guidata dal Comune di Fermo, con UBI Banca nel ruolo di project partner e con la collaborazione della Regione Marche, delle Università di Ancona, Camerino e Macerata insieme a una nutrita squadra di enti locali di tutta la regione.

Amministratori Tipicità

gli amministratori di Tipicità

Paolo Calcinaro Marco Ardemagni

il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, Marco Ardemagni

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i Partners di Tipicità

Platea 2 Vernissage San Filippo Neri

la platea

Platea Vernissage San Filippo Neri

L'associazione Libera porta a Macerata il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. 

La sua presenza è prevista per sabato 23 alle 10, all’auditorium di Unimc per l’incontro pubblico “Liberaidee: dalle Marche una sfida culturale per una speranza di rinascita”. Per l’occasione verrà presentato il dossier marchigiano che rientra nella ricerca svolta da Libera in tutte le regioni d’Italia in merito alla percezione delle mafie nel Paese. 

L’iniziativa è organizzata da Libera col patrocinio del Consiglio della Regione. 

La tappa maceratese rientra in un più ampio viaggio che inizierà il 22 e terminerà il 28.

Insieme al procuratore nazionale antimafia saranno presenti anche il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani e il Procuratore della Repubblica di Ancona, Monica Garulli. Interverrà anche il rettore di Unimc Francesco Adornato e il dibattito sarà moderato daVincenza Rando, Avvocato e Vice Presidente di Libera.

g.g.

Sì ad un percorso condiviso degli atenei. Il sindaco di Macerata, Romano Carancini: “Un’interazione e integrazione di Unicam e Unimc può rafforzare in maniera importante il territorio e gli stessi atenei”.

Ieri la cerimonia di inaugurazione del 728esimo anno accademico dell’Università di Macerata, tenutasi al teatro Lauro Rossi alla presenza del magnifico rettore Francesco Adornato, del sindaco Romano Carancini e del presidente della Regione Luca Ceriscioli. Fra gli interventi, anche quello dell’illustre latinista e rettore dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, Ivano Dionigi, quello del presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane Gaetano Manfredi, quello di Silvia Mozzoni in rappresentanza del personale tecnico amministrativo di Unimc e di Mauro Giustozzi, direttore generale dell’ateneo.

Fra gli invitati, anche il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, che auspica un percorso di condivisione fra le due importanti università della provincia: “Ho molto gradito l’invito del Magnifico Rettore. Mi sono trovato a partecipare ad un’inaugurazione molto curata e con delle relazioni di rilevanza istituzionale e scientifica”. Diversi i passaggi che Pasqui ha ritenuto interessanti, soprattutto quelli in cui si è trattato della presenza di due atenei nel medesimo territorio: “è stato sottolineato il fatto che si può essere di più ma allo stesso tempo collaborare. Si può concorrere insieme, e questa forse è la parte che più mi ha colpito e che ho ritenuto positiva - ha precisato Pasqui - considerando il mio ruolo, che è quello di sindaco di una città universitaria. Sono della stessa opinione, si può fare un percorso insieme, ragionando sulle politiche universitarie. Possiamo rimanere distinti, possiamo continuare ad essere due atenei con delle politiche che fanno fede alle loro logiche, ma possiamo fare comunque insieme il percorso principale”.

 

Inaugurazione Anno Accademico 18 aprile 2018 0230

 

L’Università di Macerata, ha detto Carancini, è un “gene fondamentale della comunità”, motore culturale, sociale, economico e, certamente, luogo di elaborazione e formazione alla vita e alla professione. “Sono tanti gli spunti di riflessione inediti tratti dalle relazioni”.

Fra Unimc e Unicam c’è già una stretta collaborazione, ma ciò non toglie che si possa fare ancora di più. Lo stesso Carancini, la scorsa settimana in occasione del convegno organizzato dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Regione, aveva espresso la propria posizione sulla possibilità che venga istituito un unico ateneo per tutta la provincia: “Proprio il professor Dionigi, nella sua mirabile prolusione, ha ripercorso storicamente la grave e ingiustificata frattura fra atenei umanistici e atenei scientifici. Credo sia necessario fare passi in avanti decisivi non certo per annullare l’uno o l’altro o per annettere l’uno all’altro, ma per rafforzare il nostro territorio. Credo - ha sottolineato - sia necessario andare oltre le semplici collaborazioni o le semplici dichiarazioni di dovere. Se l’aiuto del Ministero competente, la grande forza illuminata dei rettori, con l’aiuto dei territori, riescono a fare una considerazione che guardi oltre il semplice domani ma davvero ad un futuro per tutti, credo che una interazione e integrazione fra Unicam e Unimc possa davvero rafforzare in maniera importante il nostro territorio e naturalmente gli stessi atenei”.

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