Notizie di spettacolo nelle Marche
Smantellata dalla polizia di Macerata un’organizzazione criminale, composta da cittadini di nazionalità nigeriana, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico eroina.

L’operazione, che ha avuto origini da servizi mirati sul territorio da parte degli agenti della Squadra Mobile nei parchi, nelle aree verdi della città e nei luoghi frequentati da giovani, ha portato all’esecuzione di 13 misure di custodia cautelare in carcere e 8 denunce. L’individuazione dei singoli episodi, ogni spacciatore infatti riforniva gruppi di tossicodipendenti, con ricambio continuo di coloro che cedevano l’eroina, ha permesso di ricostruire la rete dello spaccio nella città di Macerata.

Nel corso dell’operazione sono state eseguite mirate perquisizioni domiciliari, col supporto di operatori dei reparti Prevenzione Crimine e dell’Unità Cinofili della Questura di Ancona. Tra gli spacciatori catturati in esecuzione del provvedimento del GIP, c’è anche il cittadino nigeriano arrestato in flagranza di reato venerdì scorso per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, dopo un rocambolesco inseguimento in auto.

f.u.
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Proclamato, da parte delle sigle sindacali, lo stato di agitazione, a partire da domani, nei confronti della Astaldi spa che "dopo 16 mesi - spiegano i sindacati - non ha ancora rispettato il Contratto Integrativo Edili Industria vigente nella provincia di Macerata nei confronti delle maestranze impiegate in attività all’interno del territorio della provincia per il cantiere della Pedemontana delle Marche".

A lanciare l'allarme, questa mattina, in videoconferenza, Massimo De Luca di Fillea Cgil, Andrea Casini di Feneal Uil e Giuseppe Quinzi di Filca Cisl.

"Da 16 mesi - dice De Luca - , da quando il tratto Maceratese della Pedemontana delle Marche ha cominciato i lavori, la ditta capofila di tutto l'appalto non ha ancora applicato il contratto integrativo Edile Industria della provincia di Macerata.
Non abbiamo mai urlato questa situazione perchè sappiamo tutti che il Paese è alle prese con problemi ben più gravi, ma questo non può essere più la scusa per non dire ciò che sta succedendo in quei cantieri".

Gli fa eco Andrea Casini: "Macerata - spiega - è una delle poche province in Italia, forse l'unica, che ha alcune maggiorazioni per le lavorazioni svolte per lavori particolari come gli scavi delle gallerie.
Sono soggette anche al pagamento di un elemento variabile della retribuzione legato all'andamento dell'edilizia su questa provincia e ad oggi il contratto non è correttamente applicato".

da qui la decisione di inviare all'azienda il comunicato dello stato di agitazione: "Abbiamo avuto sempre trattative serrate e continue con la Astaldi ma, nonostante questo, ad oggi non ci spieghiamo questo silenzio. Si tratta - dice Giuseppe Quinzi - di un contatto migliorativo rispetto ad altre province d'Italia e di Ancona.
C'è anche una legge regionale che obbliga qualsiasi impresa lavori nel nostro territorio ad iscriversi agli enti previdenziali di Macerata.
Solo a gennaio - dice - la Astaldi ci ha inviato una dichiarazione che procederà all'iscrizione alla Cassa Edile di Macerata. per noi è importante - conclude - attenzionare una azienda così grande, perchè insieme a lei ci sono diverse ditte in subappalto che dovranno, anch'esse, applicare lo stesso  contratto provinciale di Macerata".

GS
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Inaugurata questa mattina la nuova postazione di bike sharing del Campus di Unicam. Un'iniziativa volta ad accrescere la promozione della mobilità sostenibile nell'intera città e che vede in collaborazione l'Università di Camerino, la società Contram S.P.A e il Comune di Camerino.
 
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"E' il segno della voglia che abbiamo di continuare ad andare verso una società sempre più sostenibile- ha affermato il rettore dell'Università di Camerino prof. Claudio Pettinari-. Biciclette elettriche a pedalata assistita che potranno essere condivise tra gli studenti dell'ateneo e tra il nostro personale, con la possibilità di prelevarle e  raggiungere in tempo breve le varie destinazioni, senza utilizzare mezzi di trasporto e dunque limitando le emissioni di Co2. Ci si potrà recare comodamente negli istituti, nei laboratori come negli impianti sportivi, riconsegnando poi le bici nell'assoluto rispetto delle regole. Credo che, nel momento in cui si stanno riprendendo le attività didattiche, questa iniziativa possa essere molto apprezzata dalle nostre ragazze e dai nostri ragazzi". Sinonimo di accoglienza  e di ecosostenibilità l'installazione della stazione  di ciclostazione al Campus di Unicam va ad implementare  il servizio di bike sharing già da tempo impiantato davanti alla sede di Contram S.P.A in via Le Mosse.
"Nell'ambito di quella che viene chiamata transizione ecologica- dichiara il presidente Stefano Belardinelli-  noi stiamo facendo grandi progetti. I temi sono quelli della mobilità elettrica, dell'energia da fonti rinnovabili per progetti il cui completamento avverrà mano a mano. La realizzazione di tutte le ciclostazioni di Camerino, sia da parte del Comune che dell'Università, richiederà infatti del tempo ma intanto noi vogliamo che i ragazzi che studiano a Camerino abbiano la possibilità di trovare dei momenti per stare all'aperto, uscire dalle sedi universitarie e fare la vita che deve fare un giovane. È così che per andare sul pratico- spiega Belardinelli- nell'immediato ci sono queste 10 bici elettriche per tutta la giornata a disposizione dei ragazzi residenti nel Campus,. Basta che lo studente semplicemente si rechi alla ciclostazione e si qualifichi, ovviamente li inviteremo alla prudenza e alla sicurezza. Al momento che ci proietta in una transizione ecologica e che nel contempo ci vede in una emergenza epidemiologica, stiamo cercando di adattare le possibilità di socializzazione dei ragazzi che non possono restare reclusi nelle case, senza tuttavia cambiare troppo le loro abitudini e garantendo comunque sicurezza. Bisogna essere concreti- conclude-. Andiamo verso la primavera e in sicurezza e distanziati, i ragazzi  debbono poter uscire all'aperto e divertirsi".
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La bella novità della stazione di bike-sharing del Campus, è stata annunciata ieri nel corso della riunione della Commissione della Sostenibilità di Unicam. Lo ha ricordato  Riccardo Pennesi, presente all'inaugurazione nella doppia veste di coordinatore del gruppo di Unicam e consigliere alle politiche giovanili del comune di Camerino.
" E' stato proprio Stefano Belardinelli a dirci di questa novità. Come sappiamo, la Contram sta molto puntando sulla sostenibilità e mobilità elettrica, partendo da mezzi pubblici elettrici e passando per lo stesso bike-sharing. Insieme a Contram e Unicam, lo stesso Comune di Camerino sta sviluppando una rete affinché, non solo la popolazione cittadina ma anche quella studentesca, possa usufruirne e nel contempo rendersi conto che il futuro sarà proprio quello dell'elettrico, rispettando l'ambiente e risparmiando il più possibile l'emissione di Co2 dei propri mezzi. Molti sono i progetti già avviati e in cammino per il domani: è chiaro che le competenze di Unicam, unite al sostegno della Contram e del Comune, potranno essere di forte aiuto nella creazione di una Camerino sostenibile, sia dal puinto di vista della mobilità che per altri aspetti che presto potranno concretizzarsi grazie all'apporto della Commissione Sostenibilità di Unicam".
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In rappresentanza degli studenti Unicam, Riccardo Cellocco ha inteso sottolineare la valenza dell'iniziativa che permetterà lo spostamento degli studenti, dal Campus all'altra colonnina di ricarica della ciclostazione Contram in via Le Mosse. " La postazione del Campus, alla quale se ne aggiungeranno altre, servirà a migliorare  l'interazione tra le varie parti della città in maniera ecologica e sostenibile. Non trascurabile anche l'utilità sportiva, il beneficio fisico e la possibilità di tenere i ragazzi allenati in maniera eco-sostenibile".
c.c.

Il giro di prova del rettore Claudio Pettinari
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L’avvocato Riccardo Callea è il nuovo presidente di Assem Spa e l’ingegner Ermanno Frontaloni è il nuovo amministratore unico di Assem Patrimonio Srl.

La nomina è stata ufficializzata dal sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, davanti ai vertici delle due società, che si erano dimessi il 25 gennaio scorso, e al direttore generale, Pavio Migliozzi, durante l’ultima assemblea ordinaria dei soci.

“Auguro ai nuovi vertici societari buon lavoro e li ringrazio per aver accettato questo prestigioso incarico” ha sottolineato il primo cittadino settempedano subito dopo aver rinnovato i vertici delle due società municipalizzate.
L’azienda Assem nasce  come azienda Elettrica Municipale nel 1913 per la distribuzione dell’energia elettrica. In questo settore, oggi come allora , l’azienda cura e gestisce anche il servizio di pubblica illuminazione e delle lampade votive cimiteriali occupandosi della manutenzione e della costruzione di nuovi impianti.

Dal 1994 l’Assem da azienda municipalizzata è stata trasformata in azienda speciale, acquisendo personalità giuridica e assumendo la caratteristica di ente pubblico economico. Dal 1996 sono stati affidati all’azienda anche i servizi acquedotto e depurazione delle acque reflue e, quindi, la gestione integrata dell’intero ciclo idrico mentre dal 2000 Assem si occupa pure del servizio di distribuzione e vendita del gas metano. Successivamente, dal 2002, la vendita è stata conferita a Prometeo e Assem ha mantenuto la distribuzione insieme a quella dell’energia elettrica. Oggi la società continua ad occuparsi del ciclo idrico integrato, della pubblica illuminazione e delle lampade votive cimiteriali.

Ermanno Frontaloni
Ermanno Frontaloni

Riccardo Callea
Riccardo Callea

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Mentre tutti gli impianti sciistici funzionanti sono in allarme per la chiusura imposta dal governo, a Frontignano di Ussita sono cominciati questa mattina i sopralluoghi dell'Ustif che daranno il via libera al funzionamento della stazione.
"Nonostante la chiusura irrispettosa nei confronti del mondo della montagna - esordisce il sindaco Silvia Bernardini -, nei confronti di chi ha lavorato e continua a farlo sugli impianti, noi andiamo avanti perchè il collaudo segna una tappa importante.
Vorrà dire che se non ci fanno aprire d'inverno, apriremo d'estate.
Abbiamo speso circa 50 mila euro per questo collaudo, se lo avessimo saputo prima avremmo risparmiato tempo e denaro. Quello che ci ha fatto piacere è stato vedere la disponibilità della Regione nell'ascoltare tutti noi".

Per quanto riguarda nello specifico i sopralluoghi, il sindaco spiega: "Noi abbiamo potuto rimettere in funzione solo due impianti: l'agganciamnto automatico e l'ammorsamento fisso. Uno al giorno saranno verificati: porteranno sicuramente a piccole prescrizioni, ma tutto superabile. Il terzo giorno ci saranno le prove inerenti al soccorso perchè gestire gli impianti non significa solo accendere una macchina ,ma un intero sistema".


GS
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A Tolentino, agli istituti Lucatelli e Filelfo si proseguirà con la didattica a distanza fino al prossimo 20 febbraio.
Una decisione precauzionale quella presa dall'Asur, come spiega la dirigente della Lucatelli, Mara Amico: "La situazione è abbastanza tranquilla - dice al microfono di Carla Campetella per Radio C1...inBlu - perchè ad oggi i casi non sono stati molti e la didattica a distanza è stata prorogata  perchè ancora mancano due o tre tamponi da fare.
L'obiettivo è quello di avere la certezza che non ci sia la variante inglese.
Quindi non si tratta di una decisione dovuta ad una situazione di emergenza, bensì precauzionale".
Una posizione che è stata presa bene anche dagli studenti: "La priorità - prosegue la dirigente - è quella di rientrare a scuola nella massima sicurezza. Abbiamo fatto tanto per essere tranquili ed è bene proseguire su questa strada fino alla fine.
Il passo successivo è dunque quello di rientrare con la consapevolezza dell'eventuale presenza di tamponi positivi alla variante inglese.
Lo screening è stato importante - dice - perchè non sono stati riscontrati molti casi.
Sono un po' a macchia di leopardo quindi interessano varie classi e sezioni e per una classe è stata revocata la quarantena perchè il bambino che era positivo alla variante inglese si è negativizzato.
Possiamo dire - conclude - che la situazione sia migliore di quello che ci potevamo aspettare all'inizio".

GS 



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"Tanta burocrazia, ma ce l'abbiamo fatta".
Il sindaco di Pieve Torina commenta così la fine dell'iter che ha portato al prossimo avvio dei lavori per la ricostruzione della casa di riposo danneggiata dal sisma del 2016.

"Si tratta  -dice ai microfoni di Carla Campetella per Radio C1...inBlu - della prima opera pubblica che abbiamo deciso di porre in essere e dove non ci sono state donazioni dei privati.
Siamo in dirittura di arrivo per quanto riguarda l'appalto dei lavori e questo ci fa ben sperare che entro il mese di aprile inizino gli interventi per far ritornare i nostri anziani all'interno della struttura.
Gli ospiti, in questo momento, si trovano nel vecchio ospedale di Matelica ed è stato già somministrato loro il vaccino anti Covid.
Con l'occasione - spiega - recuperiamo anche il museo della nostra terra. Un punto di riferimento per le giovani generazioni, non solo di questo territorio, ma provenienti da più parti d'Italia, dove si potrà apprezzare la nostra storia.

La storia di un'Italia che forse non c'è più - dice Gentilucci - ma di cui non dobbiamo disperdere valori e tradizioni. Lo abbiamo fatto - precisa - con un progetto che ci permette di non trasferire nulla, ma tutti gli oggetti resteranno al loro posto, semplicemente traslati da una parete all'altra".

Ma nella soddisfazione di annunciare l'inizio dei lavori alla casa di riposo, il sindaco non può fare a meno di spiegare il percorso burocratico che è stato seguito: "Difficile - ammette - far rendere conto ai cittadini che si compiono più di 100 passaggi per cercare di arrivare alla conclusione di un percorso che porti ai lavori.
È circolata tanta di quella carta da poterne fare un plico. Siamo arrivati alla fine - dice - , non abbiamo mai mollato, ma la difficoltà incredibile per riuscire ad arrivare all'aggiudicazione finale per la ricostruzione è stata tanta. Se non lo avessi vissuto in prima persona non avrei creduto alla necessità di tutti questi passaggi. Ed è la ragione - conclude - per cui non so quanti Comuni non siano ancora riusciti ad arrivare a questo traguardo". 

GS
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Si è svolto ieri pomeriggio un incontro in videoconferenza tra l’assessore regionale Guido Castelli, i sindaci dei comprensori sciistici marchigiani e i gestori degli impianti.
Un confronto servito ad informare città e stazioni sulle determinazioni economiche-finanziarie dopo il provvedimento firmato dal ministro Roberto Speranza che ha vietato le attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo prossimo.

“La metodologia che è stata applicata - dice castelli - ha fatto emergere che qualcosa non ha funzionato. Infatti, il ministro al Turismo Massimo Garavaglia ci ha comunicato che il Cts aveva in possesso i dati da martedì scorso e probabilmente le vicissitudini legate alla creazione del nuovo Governo hanno fatto emergere i dati solo domenica e per questo si è presa la decisione di non aprire. Questo fattore dovrebbe legittimare l’erogazione non di un ristoro, bensì di un indennizzo in quanto tutte le spese affrontate a partire da mercoledì scorso possono essere il frutto di una condotta negligente. Si partirà da 4,5 miliardi di euro sul veicolo del Decreto Ristori 5 e la somma riguarderà non solo l’attività scioviaria e impiantistica, ma anche gli albergatori, esercenti, ristoratori e maestri di sci di tutta Italia. In sede di Conferenza delle Regioni - conclude - vogliamo che la voce delle Marche sia una voce in sintonia con chi vive il mondo dello sci per poter alimentare un’adeguata richiesta al fine di acquisire risorse finanziarie”.

Così 
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L'entusiasmo che nei giorni scorsi pervadeva gli animi dei gestori degli impianti sciistici di Bolognola si è trasformato in delusione e rabbia.
Proprio per questo ieri, a seguito della decisione del governo di tenere chiuse le stazioni sciistiche fino al 5 marzo, la società Bolognola-ski ha consegnato al sindaco, Cristina Gentili, la divisa degli impianti sciistici.

Giacomo Zanchetti e Francesco Cangiotti direttore degli impianti della stazione sciistica di Bolognola non accettano la decisione comunicata agli operatori a meno di 12 ore dalla riapertura degli impianti: "Bolognola Ski sarebbe stata l’unica stazione da sci delle Marche a garantire sicurezza e ad essere pronta ad ospitare il 30% dei clienti così come imposto da regolamento - dicono - , un esempio virtuoso per la regione Marche che vede giovani imprenditori non arrendersi nelle innumerevoli difficoltà che questo territorio ha subito negli anni, lavorando sempre con entusiasmo e professionalità".

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Il sindaco con la divisa

“Abbiamo deciso di consegnare la divisa della nostra stazione sciistica, perché non è una questione di chiusura o non chiusura ma è una questione di dignità del lavoro, del modo -dice Giacomo Zanchetti - dietro a quella divisa ci sono tutti i nostri sforzi, i nostri ragazzi che insieme a tutta la società credono nel territorio e nelle sue potenzialità. La notizia di chiusura fino al 5 marzo è arrivata come una doccia gelida, senza alcun rispetto per le persone e per il lavoro. Ristori mai arrivati da marzo dello scorso anno e ora accumuliamo ulteriori danni economici relativi a gli investimenti che abbiamo affrontato solo perché abbiamo creduto nel nostro lavoro e abbiamo affrontato con la massima diligenza e rispetto tutti i protocolli”.

“Ennesimo rinvio, di una stagione mai iniziata - afferma Francesco Cangiotti, direttore degli impianti - che vede la delusione nelle istituzioni e la speranza ormai svanita di un rilancio di questo settore che è cardine di un’economia di un intera vallata”.

Il disappunto non solo nei confronti del governo centrale, ma anche verso la Regione che non ha preso prosizione: "Questo è un gesto simbolico, di grande disappunto  - scrivono -, nei confronti delle istituzioni “alte” e non dal nostro sindaco e dell’intera giunta che fin da subito hanno dimostrato la massima solidalità e vicinanza per noi gestori per l’accaduto. Sconforto anche nei confronti di tutte le autorità delle Marche che non hanno espresso nessun parere e nessuna presa di posizione, come accaduto in Veneto e Lombardia lasciandoci al completo abbandono".

GS




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Paolo Cristiano è il nuovo segretario generale di Camerino, che oggi ha svolto il primo giorno di lavoro nella città ducale. Ha preso il posto di Alessandra Secondari, andata in pensione lo scorso novembre. Cristiano è stato nominato nella sede convenzionata tra i comuni di Castelsantangelo sul Nera e Camerino con livello di classe due presterà servizio, dunque, nei due Comuni dell’area interna dopo essere stato segretario generale nel comune di Macerata e di Tolentino.

Questa mattina a dargli il benvenuto è stato il sindaco Sandro Sborgia il quale lo ha accolto con un breve saluto: “Un benvenuto al nuovo segretario – ha detto il primo cittadino - La sua professionalità, la sua preparazione e non ultime le esperienze maturate e la sua capacità di relazionarsi con la struttura ci hanno indotto a sceglierlo e non possiamo che augurargli un buono e proficuo lavoro, consapevoli che ce ne sarà tanto da fare, ma saremo in buone mani. Si tratta di un segretario con un curriculum molto importante – ha proseguito il sindaco Sborgia - di grande spessore, competente e preparato, dunque benvenuto a Camerino”.
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