Notizie di spettacolo nelle Marche
Operazione congiunta dei Finanzieri del Comando Provinciale di Macerata e del Reparto Operativo Aeronavale di Ancona. Apposti i sigilli ad un’attività commerciale abusiva. Sequestrati tutti i prodotti ittici esposti per la vendita alla clientela, nonché l’attrezzatura utilizzata per l’attività. Il pescato è stato totalmente devoluto, per scopi benefici, al Centro Caritas di Civitanova Marche. Due responsabili sono stati denunciati per il reato di abusiva occupazione di spazio demaniale.

Nel corso di un’articolata attività operativa, coordinata dal Comando Provinciale di Macerata e dal Reparto Operativo Aeronavale, i finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche e alla Stazione Navale di Ancona hanno concluso un complesso intervento di polizia economico-finanziaria nell’area portuale dell’omonimo Comune, individuando un’area del demanio marittimo occupata abusivamente da un’attività commerciale esercente la vendita di prodotti ittici senza le prescritte autorizzazioni comunali.


Le attività delle Fiamme Gialle, sono iniziate a dicembre del 2020, nel corso di una strutturata operazione di monitoraggio sulla piccola pesca lungo il tratto costiero maceratese, che ha visto coinvolto anche il dispositivo aeronavale della Guardia di Finanza della Regione Marche. A seguito dei riscontri in mare nell’area antistante il porto di Civitanova Marche, i finanzieri hanno approfondito il controllo su un esercizio commerciale opportunatamente individuato, constatando l’assenza dell’autorizzazione rilasciata dal Sindaco per la vendita al dettaglio e parimenti rilevando un’occupazione di area demaniale “sine titulo”.

Pertanto, individuati i due responsabili, di nazionalità italiana, si è proceduto nei loro confronti alla contestazione della prevista sanzione amministrativa (fino ad € 15.000), per l’esercizio di commercio su aree pubbliche in assenza dell’autorizzazione comunale, e al conseguente sequestro amministrativo di tutta l’attrezzatura utilizzata per l’espletamento dell’attività abusiva, nonché dell’intero pescato esposto per la vendita, per un totale di 64 Kg..

Nel corso della medesima attività è stata, altresì, constatata l’occupazione non autorizzata di un’area del demanio marittimo, con conseguente segnalazione alla Procura della Repubblica di Macerata di due soggetti, denunciati a piede libero per il reato previsto dall’articolo 1161 del Codice della Navigazione.


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Drammatico incidente ad Apiro quello che ha visto protagonista un uomo di 52 anni che al volante della sua auto, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo della vettura sulla quale viaggiava andando ad impattare con la facciata della chiesa del paese.
Lanciato l'allarme sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri per i rilievi di rito e il personale del 118 che, viste le gravi condizioni del 52enne, hanno richieto l'intervento dell'eliambulanza per il trasporto all'ospedale regionale di Torrette dove l'uomo si trova ora ricoverato in prognosi riservata.

f.u.
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Tragedia a Sforzacosta dove all'interno della propria abitazione è stato rinvenuto cadavere un anziano di 87 anni. A lanciare l'allarme la figlia che, dal momento che il padre non rispondeva alle sue chiamate, ha allertato i vigili del fuoco. Giunti sul posto i pompieri hanno forzato la porta d'ingresso dell'appartamento, rinvenendo all'interno dello stesso il cadavere dell'uomo in avanzato stato di decomposizione.
L'anziano, infatti, era morto da almeno due giorni sembra per cause naturali.

f.u.
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Ammontano a circa 1 milione e 600mila euro i lavori di ristrutturazione del teatro comunale Giacomo Leopardi di San Ginesio. “Non ci saranno tempistiche lunghe per ridare alla comunità la fruibilità del teatro”. E’ fiducioso e ottimista il Sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco che ci dice che il teatro sarà la prima opera pubblica resa alla città, uno dei borghi più belli d’Italia. “E’ uscito il bando, stanno arrivando le richieste di sopralluogo per rendersi conto dello stato delle cose. Il teatro comunale per San Ginesio è importantissimo, non solo per la comunità ma anche per quello che stiamo cercando di fare per la promozione del borgo, San Ginesio come Borgo degli Attori. Ce ne siamo occupati con il Ginesio Fest, la prima edizione l'abbiamo fatta lo scorso anno con personalità e personaggi di interesse nazionale. Stiamo già lavorando insieme a Remo Girone ad altri personaggi come Vinicio Marchioni ed altri amici che collaborano con il comune nell'organizzazione di questa seconda edizione, la cui cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 25 agosto nel giorno della festa del patrono. Stiamo cercando di destagionalizzare una serie di iniziative all'interno del Borgo e fuori dal Borgo, per identificare San Ginesio non solo come Balcone dei Sibillini ma come Borgo degli attori, perché la fortuna che abbiamo è quella di essere il comune con il Santo Patrono degli attori, dei mini, dei musici. E questo ce l'ha solo San Ginesio in tutto il mondo.”

Barbara Olmai
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Sono appena iniziati i Campionati Mondiali di Sci in programma a Cortina fino al 21 febbraio e, come è noto, per tutte le attività outdoor le prestazioni sportive sono fortemente legate al meteo. E’ quindi fondamentale avere precise informazioni sulla situazione meteorologica e le condizioni della neve da parte di esperti qualificati.

Ed è qui che entra in campo, o meglio in pista, il prof. Massimiliano Fazzini, docente Unicam della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie, che ha proprio il ruolo di previsore meteo dei Mondiali.


“Il ruolo del meteorologo in ambiente montano e innevato – sottolinea il prof. Fazzini – è di fondamentale importanza: ho il compito di consigliare e di caratterizzare le scelte della Federazione Internazionale di Sci e della Fondazione Cortina 2021 relativamente alla corretta gestione delle competizioni. La previsione alla scala puntuale è molto complessa in area montana, quindi oltre a beneficiare degli output dei modelli fisico-matematici e della previsione di nowcasting attraverso l’utilizzo delle animazioni satellitari e dei radar meteorologici, è necessaria un’osservazione costante dei dati provenienti dalle stazioni meteorologiche esistenti nell’immediato intorno dei tracciati di gara e dell’ambiente fisico del cielo”.

Tale risultato deriva da un lungo iter che ha visto il prof. Fazzini previsore delle gare di Coppa del Mondo di Sci alpino dal 2013 e anche dalla sua partecipazione nei gruppi di previsori e rilevatori dei Campionati del Mondo di Sci nordico Fiemme 2003 e 2013.
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Lunedì, 08 Febbraio 2021 16:23

Caldarola: un nuovo direttivo per la Pro Loco

Rinnovamento nella continuità. Questo l’esito delle votazioni per il rinnovo del consiglio direttivo della Pro Loco di Caldarola, che hanno visto la partecipazione di 99 soci. Dalle urne sono risultati eletti per il prossimo triennio Daniele Piani, Ilaria Capenti, Marco Galassi, Pietro Magrini, Aliberto Cicconi, Massimiliano Vecchioni, Patrizia Persicorossi, Anna Rita Scaficchia, Monica Bibiagi, che già facevano parte del direttivo uscente, e le new entry, Debora Speziani, Alessandro Donati, Stefano Migliorelli, Marco Copponi, Rosangela Pieroni, Francesco Orazi, Valeria Alfei. “Si tratta di un consiglio direttivo in parte rinnovato – dichiara il presidente uscente Daniele Piani – in cui sono entrate persone nuove che, con le proprie caratteristiche, daranno ulteriori stimoli alla nostra associazione per il cammino dei prossimi 3 anni ovviamente supportati da coloro che nel mandato precedente hanno condiviso con me il percorso. Si tratta di un bel mix che si metterà all’opera per il tanto lavoro da fare, sempre se le condizioni sanitarie lo permetteranno”. 

(nella foto la magnalonga dei  Castelli)

f.u.
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Prende il via la strategia nazionale per le aree interne dell'alto maceratsee. 
Sei i progetti che sono frutto del lavoro sinergico di ben 17 amministrazioni locali coinvolte, sotto la guida del soggetto capofila, l’Unione Montana Marca di Camerino presieduta ada Alessandro Gentilucci.
I progetti presentati, a valere sul PSR della regione Marche per un importo di quasi 800.000 euro, riguardano la realizzazione degli hub di Muccia, Monte San Martino e San Ginesio, ossia delle porte di accesso all’area interna del maceratese. Si tratta dei cosiddetti snodi intermodali per lo scambio lento veloce.
Gli hub fungeranno anche da vetrine d’eccellenza per il territorio perché saranno il punto di partenza per le nuove forme di turismo esperienziale, spirituale, sportivo ed enogastronomico.
“Sono soddisfatto e orgoglioso di questo risultato” -sottolinea Alessandro Gentilucci- “perché ripaga degli sforzi compiuti per creare le sinergie tra amministrazioni pubbliche e contribuire alla valorizzazione comune e condivisa del territorio. Grazie al supporto fornito dalla regione, cui va il mio ringraziamento, unito al nostro impegno nel dare forza alla volontà di coloro che vogliono restare ed investire nelle aree interne, ci stiamo adoperando per creare le migliori condizioni di vita in questi luoghi straordinari capaci di offrire tantissimo in termini di paesaggio, cultura, storia, economia. E questo è solo il primo passo – conclude Gentilucci - perché altri progetti arriveranno. Ma oggi lasciateci l’orgoglio di poter affermare che, con questi progetti, siamo stati i primi, non solo a livello regionale, ad aver dato sostanza ad una strategia di sviluppo innovativa per le aree interne”.
c.c.
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Chiarimenti in ordine alla problematica che si è venuta a creare a causa del cambiamento di una convenzione tra i comuni di San Ginesio e Sarnano relativa al trasporto pubblico scolastico. E' quanto chiede il consigliere comunale della minoranza di Sarnano Giacomo Piergentili in una lettera inviata al sindaco Luca Piergentili e al Prefetto di Macerata. sta creando problematiche il cambiamento di una convenzione del trasporto pubblico locale tra il comune di San Genesio esternano il prelievo che riguarda gli alunni delle scuole e chiede chiarimenti su questo è il consigliere di minoranza Giacomino Piergentili che ha scritto una lettera al sindaco di Sarnano e al prefetto. " Paradossalmente si tratta di una semplice questione - spiega Giacomo Piergentili-  C'era da rinnovare una convenzione scaduta a dicembre senza cambiarne i termini e semplicemente concedendo l'accesso agli autobus del comune di San Ginesio e permettendo di venire a prendere  giovani studenti  qui a Sarnano, per portarli alla scuola di Passo Sant'Angelo. E' successo che alcuni genitori ci hanno contattato la scorsa settimana per dirci che, inspiegabilmente, lunedì scorso il sindaco di sarnano ha recapitato la nuova convenzione al collega primo cittadino di San Ginesio cambiandone i termini  dicendo cioè che l'accesso in paese è consentito fino alla località Callarella, frazione vicina a Gabella Nuova ai confini del comune di Sarnano.  Non conosciamo il motivo di questa modifica - continua il consigliere della minoranza sarnanese-  Possiamo solo immaginare e, mi auguro che non sia questa la motivazione, che vi sia  uno strascico della vicenda del sovraffollamento dell'aula della terza elementare con 24 alunni, vicenda nata all'inizio dell'anno scolastico. Ripeto- prosegue Giacomo Piergentili- in prima persona rifiuto che questa possa essere una conseguenza di quella problematica, anche se è pur vero che un certo numero di genitori abbiano deciso di spostare i propri figli all'istituto di San Ginesio. Fosse vera l'ipotesi, credo che a chi riveste incarichi istituzionali non si possa  permettere di utilizzare questa sorta di ripicche ma ci tengo a sottolineare che rifuggo di pensare che la causa sia questa.  Per il mezzo della lettera, oltre ad una risoluzione della problematica, abbiamo dunque chiesto anche spiegazioni immediate da parte del sindaco. Noi ad ogni modo contiamo che la vicenda si risolva il prima possibile e che abbia termine il disagio che stanno subendo sia i bambini che soprattutto i genitori degli alunni che hanno deciso di recarsi a scuola a San Ginesio . Crediamo che il tutto possa trovare soluzione semplicemente confermando le condizioni che c'erano fino a lunedì scorso- conclude Piergentili-.Confidiamo dunque in una tranquilla e veloce risoluzione".  
c.c.
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La prima riconversione dell'ospedale di Camerino in Covid Hospital avvenne l'8 marzo scorso, durante la prima ondata, con il governo regionale guidato da Luca Ceriscioli.

Ora che il depauperamento del nosocomio camerte ha di nuovo riacceso il dibattito politico, ad intervenire è l'ex assessore regionale Angelo Sciapichetti.

"Quando si governa - esordisce - ci si deve assumere anche la responsabilità di scelte difficili e impopolari. Io, insieme ad altri purtroppo sono stato costretto a farlo diverse volte come ad esempio nella prima ondata della pandemia nel marzo scorso, quando di fronte all'avanzata del virus purtroppo e sottolineo purtroppo, anche l'ospedale di Camerino fu chiamato a dare il suo contributo cosi come fu chiesto a tanti altri ospedali. La situazione di oggi però è ben diversa - sottolinea - , per molti motivi, ma due sono i principali: in primis perché a marzo c'era l'avanzata travolgente di un virus di cui non conoscevamo nulla se non le migliaglia di persone infette che di ora in ora crescevano e affollavano i pronto soccorso di tutta la regione e nessuno al mondo sapeva come e cosa fare se non cercare di garantire in qualche modo un posto letto a chi veniva colpito dal virus; la scelta in quei giorni drammatici si divideva tra la requisizione, in poche ore, di interi ospedali o lasciar morire le persone senza cure.
In secundis, cosa ancora più importante, non c'era una struttura come il covid hospital di Civitanova che noi abbiamo realizzato in pochi giorni, tra un fuoco ininterrotto di polemiche provenienti da tutte le parti e in alcuni casi non del tutto disinteressate. La seconda ondata ha dimostrato purtroppo che quella struttura era necessaria e se oggi non ci fosse stata la nostra regione sarebbe stata collocata da diverso tempo in zona rossa".

Due situazioni che oggi, secondo Sciapichetti, avrebbero minore peso e dovrebbero indirizzare diversamente le decisioni della giunta regionale: "Voglio ricordare che nella drammatica riunione dell'otto marzo effettuata a Camerino coscienti dell'enorme sacrificio richiesto ai camerti, prendemmo degli impegni ben precisi con l'amministrazione comunale che erano quelli di restituire alla collettività dell'alto maceratese il loro ospedale prima possibile. Lo facemmo a giugno. E lasciare nel locale ospedale, così come è stato fatto, tutte le attrezzature sanitarie che per l'emergenza covid furono portate a Camerino.
L'ospedale di Camerino è una struttura necessaria ed indispensabile per tutto un territorio montano in difficoltà per il terremoto e non solo, e bene hanno fatto i sindaci di Camerino, Castelsantangelo e Matelica a ricordare la centralità di quell'ospedale il cui ruolo non è mai stato da noi messo in discussione sia pur tra le mille difficoltà di quegli anni dovute alla mancanza di personale medico e paramedico e alle ristrettezze economiche. Difficoltà - ammette - che ad onor del vero, si riscontrano purtroppo in tutti gli ospedali".

Non vuole essere una critica nei confronti dell'attuale amministrazione regionale, quella di Angelo Sciapichetti, ma il riscatto nei confronti di chi all'epoca non condivise le scelte di quella giunta: "Io non critico (restituendo magari pan per focaccia come avrebbero fatto tanti altri) le scelte dell'attuale giunta regionale nella gestione della pandemia anche se molte sarebbero discutibili, perché so quanto sia difficile gestire una emergenza del genere.
Quello che fa male - dice - è che coloro che all'epoca e in campagna elettorale si sono scagliati contro di noi e sono venuti a chiedere voti, ergendosi a paladini del locale ospedale, oggi fanno finta di non vedere, negano le difficoltà che ci sono oggi come ieri e definiscono "indegne e strumentali" le critiche di questi giorni dei cittadini costituitisi in comitato, ma c'è un vecchio detto che dice: "chi la fa la aspetti" Voglio ricordare che per sciacallare qualche voto, ci furono candidati (non tutti a dire il vero) e forze politiche che misero in circolazione voci del tutto infondate sulla volontà di chiudere l'ospedale di Camerino. La verità è che mai è stato messo in discussione il ruolo dell'ospedale, anzi, nella formulazione dell'accordo votato a suo tempo all'unanimità dalla conferenza dei sindaci del maceratese nel quale si decideva la localizzazione del nuovo ospedale provinciale si riaffermò la necessità di mantenere comunque il presidio di Camerino come molti sindaci presenti a quella riunione potrebbero testimoniare. Nessuno ha mai parlato di ospedale unico - precisa - .
Le bugie hanno le gambe corte e la destra che ora governa la regione è chiamata a prendere decisioni e di passare dalle promesse alle scelte. Oggi, visto l'andamento della pandemia, la struttura camerte deve essere sanificata e liberata dai malati covid (che oggi potrebbero essere collocati ad esempio nel covid hospital di Civitanova Marche) e restituita prima possibile alla sua indispensabile e insostituibile funzione e il governo regionale deve avere la capacità di attrarre risorse come quelle del Recovery fund e non solo, che oggi sono state messe a disposizione per la pandemia ma che ieri noi non avevamo perché i vari governi nazionali (di centro destra e di centro sinistra) che negli anni si sono succeduti, hanno tutti colpevolmente effettuato ogni anno miliardi di euro di tagli in sanità.

La politica - conclude - ieri come oggi, deve far sentire la propria voce a difesa di un ospedale che, voglio ricordarlo a me stesso, fu voluto e realizzato dopo il terremoto del '97 da amministratori capaci e attenti alle necessità di un territorio che per essere resiliente e rilanciato deve mantenere intatti servizi essenziali come quelli sanitari".

GS
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Prevista per mercoledi 10 febbraio alle ore 17.30 al Lanciano Forum di Castelraimondo, la riunione con i vertici regionali della sanità e dell'Asur per discutere e affrontare le problematiche riferite alla carenza di personale e al reintegro della piena funzionalità dell'ospedale di Camerino.

All'appello accorato del primo cittadino della città ducale Sandro Sborgia a difesa del presidio ospedaliero, sono seguite le condivisioni di diversi sindaci dell'entroterra, la costituzione sui social di un gruppo apartitico e apolitico che ha superato i 4300 iscritti e una petizione popolare che ha raccolto finora oltre 4100 firme.
Assolutamente infondate, secondo l'assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini, le notizie diffuse relative alla paventata chiusura del nosocomio camerte. "Nessuno ha detto queste cose- afferma Saltamartini- L'ospedale di Camerino anzi deve essere rafforzato. Ricordo che noi siamo entrati in servizio il 15 ottobre 2020 e nessuno di noi ha parlato di chiusura Inviterei ad abbassare i toni ed evitare di raccontare cose non vere. Quello che so è che stiamo lavorando in una situazione non ordinaria e in cui l'obiettivo è curare le persone e salvare vite umane".

Intanto il sindaco Sandro Sborgia tiene a ribadire fermamente che la vicenda sollevata non ha alcuna colorazione politica. "L'ospedale non è né di destra né di sinistra - dichiara -. L'ospedale è di tutti, è dei cittadini gialli, rossi, verdi e di qualsiasi colore siano. Guai a farne una speculazione politica. Noi parliamo per fatti oggettivi: quando i mesi trascorsi ci fanno vedere che vanno via delle professionalità e si cerca di sensibilizzare su questo la Direzione Generale Sanitaria e la Regione affinchè si intervenga, senza ottenere risposta, credo che non possano essere attribuiti intenti di strumentalizzazione politica. Assolutamente questo è un pensiero che non rende onore a chi ha vissuto sulla propria pelle il problema sanitario -conclude Sborgia- Sono tuttavia sicuro che dal confronto che ci sarà dopodomani, l'assessore regionale alla sanità potrà prendere cognizione di quella che è esattamente la situazione e, avrà certamente un quadro più chiaro rispetto a quello che ha oggi".
c.c.
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