Notizie di spettacolo nelle Marche
Ultima giornata di screening a Tolentino per gli studenti dell'istituto Lucatelli e dell'istituto Filelfo.

Sono iniziate lunedì le operazioni per i tamponi molecolari, nella zona antistante la piscina comunale “Caporicci” in zona Sticchi, per individuare eventuali soggetti positivi alla variante inglese del covid.

Lunedì scorso, si sono sottoposti al tampone 655 alunni dell’istituto comprensivo Lucatelli, sui 610 previsti.

Nella notte tra lunedì e martedì è stata smontata la struttura già predisposta per il drive through ed è stato istallato un tendone più grande, riscaldato, con due corsie di accesso più agevoli e quattro diverse postazioni per effettuare contemporaneamente il test.

Ieri è stata la volta del liceo scientifico Filelfo: alle 15 avevano effettuato lo screening 580 studenti.

Questa mattina, invece, sempre in modalità drive, i test saranno riservati agli alunni più piccoli che frequentano la scuola dell’infanzia del plesso Rodari.

Tutti i tamponi molecolari sono stati inviati ai laboratori dall’Asur e nei prossimi giorni, i risultati verranno comunicati alle famiglie.

"Abbiamo avuto una partecipazione di studenti, docenti e addetti ai lavori, di gran lunga maggiore di ciò che potessimo preventivare - dice con orgoglio il sindaco Giuseppe Pezzanesi al microfono di Carla Campetella per Radio c1...inBlu - . Questo significa che abbiamo famiglie serie e ragazzi protesi verso una società migliore. Sta a noi dimostrare loro di essere capaci di organizzare un lavoro in rete, come abbiamo fatto, che tuteli la nostra società civile.
I casi di variante Covid - commenta - ci dicono che il virus non è in flessione e che purtroppo sta facendo dei passi avanti. Questa non è certo una buona notizia perchè pare che questa variante sia  più veloce nel contagio. Proprio per questo motivo, già da domenica, ci siamo mossi insieme ai vertici sanitari regionali per fare immediatamente rete. Trovo strano - ammette - che qualche genitore abbia rifiutato, ma ammetto che sono stati davvero pochi. Fare il tampone è un atto di rispetto per la società - conclude - . Star bene oggi non significa non averlo contratto, anzi potrebbe significare di essere asintomatici o in fase di incubazione e quindi contagiare, a nostra insaputa, molte altre persone".

GS
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Partono le vaccinazioni anti-Covid19 ai cittadini marchigiani che hanno un’età superiore agli 80 anni.

“Ho voluto prendere parte alla conferenza – ha dichiarato il presidente Francesco Acquaroli – anche per testimoniare l’enorme lavoro che l’assessorato alla Sanità sta conducendo in termini di risorse umane e materiali e della forte attenzione e impegno della Regione Marche per la campagna vaccinale. La riteniamo essenziale, prioritaria sotto tutti gli aspetti, non ultimo l’alleggerimento delle strutture ospedaliere.  Colgo ancora questa occasione per invitare la comunità e i cittadini a collaborare sia in tema di comportamenti per la sicurezza di tutti, sia aderendo alla campagna vaccinale che sta per partire.”

Dal 12 febbraio alle ore 14 si potranno prenotare le vaccinazioni anti-Covid-19 attraverso il sistema delle Poste https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o tramite il numero verde 800.00.99.66

“Una volta avviata la prenotazione – ha spiegato l’assessore alal Sanità, Filippo Saltamartini – all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione. La somministrazione delle dosi vaccinali inizierà dal 20 febbraio. In circa 20 giorni contiamo di somministrare la prima dose del vaccino Pfizer-BioNthec e Moderna, considerando che gli over 80 nelle Marche sono circa 133 mila e circa 9 mila di loro vengono vaccinati nelle Rsa”.

Le persone che non sono in grado di deambulare o di essere accompagnate la vaccinazione sarà eseguita dall’Asur mediante i Medici di medicina generale ovvero dalle altre strutture territoriali ADI.

“Siamo ben organizzati – ha rimarcato l’assessore – grazie al sistema già utilizzato per lo screening che abbiamo implementato su tutto il territorio regionale. Il piano si muove all’unisono con tutte le Regioni italiane. Procediamo con spirito collaborativo seguendo le direttive ministeriali, ringraziamo tutto il personale Asur che sta affrontando l’emergenza senza risparmiarsi e chiediamo la massima collaborazione alle famiglie nel seguire i loro anziani. La vaccinazione salva la vita, è necessaria la cooperazione di tutta la comunità per la buona riuscita del piano”.

“In relazione alle varianti del virus – ha aggiunto l’assessore-  stiamo monitorando i campioni dei tamponi che sono all’esame del laboratorio di Torrette per sequenziare il virus. Stiamo effettuando anche un monitoraggio a Tolentino, Pollenza e Castelfidardo per tutti i bambini delle scuole. Al momento la situazione è sotto controllo e costantemente monitorata: se dovesse espandersi adotteremo tutte le misure necessarie”.

Di seguito i punti di vaccinazione:



SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Palazzetto dello Sport “B.Speca”


ASCOLI PICENO

Casa della Gioventu’



FERMO

Fermo Forum


AMANDOLA

Ex Scuola Elementare



MACERATA

Seminario Vescovile


CIVITANOVA MARCHE

Centro Civico


CAMERINO

Distretto sanitario


SAN SEVERINO

Distretto sanitario


ANCONA

PalaRossini


JESI

Palazzetto dello Sport PalaTriccoli


SENIGALLIA

Palazzetto dello Sport - Pala Panzini


FABRIANO

Palazzetto dello Sport PalaGuerrieri


PESARO

Vitrifrigo Arena


FANO

Centro Ortofrutticolo CODMA


URBINO

Pala Carneroli





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Salvare l'ospedale di Camerino. Sempre più sindaci dell'entroterra  si uniscono all'accorato appello lanciato dal primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia a tutela del depauperamento e del reintegro della piena funzionalità dei reparti di un nosocomio a servizio di una vastissima area. 
Domani al Lanciano Forum l'incontro tra gli ammnistratori locali e l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, mentre ha superato i 4500 membri il gruppo social "Salviamo l'Ospedale di Camerino" ed è salito ad oltre 5200 il numero delle firme dell'omonima petizione.
 Tra i primi sindaci ad esternare condivisione Pietro Cecoli, alla guida dell'amministrazionedi Montecavallo: " Io sono uno dei sindaci che vive questa realtà montana- dichiara Cecoli-  Con i miei familiai abito a mille metri sopra Montecavallo nella frazione di Pantaneto e non posso che avere attenzione a curare l'interesse sia degli abitanti del paese, sia dell'intero terrtitorio della montagna, come fatto del resto anche in passato quando stavoin Comunità Montana. Insieme abbiamo condotto tante battaglie in favore dell'ospedale e, anche se inn parte ci sono riusciti, ci mancherebbe che adesso ce lo facciamo chiudere o debilitare. Di sicuro debbo dire che tanta è la volontà di riprendere  tutto il terreno perduto e di riconquistare il nostro lembo di terra rappresentato dall'ospedale. Spperiamo di riuscire a riportarlo a quell'eccellenza che abbiamo sempre conosciuto nei reparti dell'ortopedia, della cardiologia e della chirurgia- continua il sindaco di Montecavallo-. Ci auguriamo di riuscire a far capire alla Regione Marche i nostri intenti e cercare una maniera per incentivare i medici a venire a lavorare in questo presidio sanitario. Sappiamo che non è semplice perchè, specie dopo il terremoto, le nostre zone sono diventate meno appetibili e alcune professionalità, o si avvicinano alle loro terre d'origine, o magari si sono stancate di operare in zone svantaggiate. Con l'aiuto dell'assessore alla sanità Saltamartini che è persona caparbia e leale - conclude Cecoli- ci impegneremo comunque a trovare le dovute soluzioni per cercare di convincere a rimanere sul nostro territorio". 
Tutti i sindaci sono concordi nel riconoscere che il presidio sanitario di Camerino è il punto di riferimento di un intero territorio.
"Credo che tutta la comunità dell'entroterra e tutti i sindaci - afferma Mario Baroni, primo cittadino di Muccia- si trovino d'accordo nel tutelare una struttura che è un punto di riferimento e che, in un'area disagiata con popolazione in prevalenza anziana, va difesa in tuttii modi. Comprendiamo che la nuova Giunta regionale si è insediata da poco e subito ha dovuto occuparsi del grave problema della pandemia che sta richiedendo grande impegno ma  anche personalmente mi auguro che possa prendere a cuore questa situazione, insieme all'impegno di riportare a Camerino reparti come l'ortopedia e la cardiologia che c'erano prima dell'emergenza. É importante- sottolinea Baroni- che la Giunta siprendaquesto impegno. Aggiungerei che bisognerebbe risolvere anche la questione delle liste di attesa perchè è inconcebile che per una visita si debba attendere 8- 9 mesi o addirittura un anno. Credo che sia necessario mettersi dunque a tavolino per cercare di trovare una soluzione alle tante problematiche di una seppure parziale chiusura dell'ospedale, che non permettono un accesso facile alla sanità da parte di chi, come nelle nostre zone, a queste difficoltà e alla pandemia, ha dovuto aggiungere anche quella di non avere più casa, vivere nelle sae o in paesi diversi da quelli in cui risiedeva prima del sisma". 

C.C.
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Incidente stradale in località Borgo nel Comune di Sforzacosta. Per cause in corso d'accertamento da parte delle forze dell'ordine intervenute sul posto, un uomo alla guida di un'auto ne ha perso improvvìsamente il controllo. La vettura si è ribaltata finendo contro un'altra auto che era parcheggiata lungo la carreggiata a lato della strada. Sul luogo dell'incidente che si è verificato alle 15 circa, sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Macerata che hanno provveduto alla messa in sicurezza della zona. Sul posto anche i Sanitari del 118 che hanno soccorso il conducente il quale  non ha comunque riportato gravi conseguenze. Per gli accertamenti e le cure del caso, l'uomo è stato trasportato in ambulanza all'ospedale di Macerata. 

C.C.

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Al via una class action per salvare l'ospedale di Camerino. A promuovere l'azione giudiziaria collettiva è la Camera Arbitrale Territoriale della Sussidiarietà ( CAST ) che ha sede a Muccia.
La segretaria regionale del Tribunale Arbitrale Alessandra Zampetti ha inviato un appello al presidente regionale delle Marche Francesco Acquaroli nel quale si legge  "Si attiva una sottoscrizione per una class action nei confronti di quanti di competenza per la salvaguardia dell’ospedale camerte, alla quale potranno aderire con pubblica sottoscrizione tutti i cittadini interessati- scrive la dott. ssa Alessandra Zampetti al presidente Acquaroli-; detta class action - continua il documento- ottempera al diritto alla salute sancito dall’art 32 della Costituzione, poiché l’ospedale di Camerino evita con la propria esistenza e potenziamento le possibili morti provocate nel territorio,,senza contare l’indiscusso vantaggio ottenibile con una sempre maggiore collaborazione tra l’ospedale di Camerino e la camera arbitrale della sussidiarietà territoriale che io rappresento per la regione Marche". Nello spiegare la motivazione dell'appello, Alessandra Zampetti sottolinea  "l' impellente necessità di potenziare la medicina del territorio e quanto ad essa relativo, vedi gli ospedali con particolare attenzione alla rianimazione ed alle unità di terapia intensiva cardiologica e di terapia intensiva respiratoria, vista la ipotizzata possibilità della chiusura di alcuni reparti dell’ospedale di Camerino, attività contraria a quanto previsto dal recovery plan tendente alla riqualificazione del sistema sanitario nazionale pubblico. Si chiede al signor presidente della Regione Marche una immediata verifica sulle procedure attuate dal direttore generale dell’Asur, attuate dal direttore generale dell’Area vasta 3 competente per territorio, estesa alla già avvenuta privazione nello stesso ospedale del reparto Utic (Unità terapia intensiva coronarica), fiore all’occhiello di questo nosocomio, di vitale importante per tutto il territorio dell’entroterra e per i suoi abitanti".
La presidente del Tribunale arbitrale di Muccia invita dunque ad aderire alla class action inoltrando una mail a 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., con l'impegno di versare un euro, in caso di non accoglimento da parte della Regione Marche. 
C.C.
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Quasi un marchigiano su due mangia legumi almeno una volta alla settimana. Alimenti ricchi e sostenibili che hanno incrementato di molto la loro presenza sulle tavole della nostra regione con la percentuale di corregionali che dicono di consumarne passato in 10 anni dal 38% a quasi il 50%.
È quanto emerge da uno studio Coldiretti Marche su dati Istat alla vigilia della Giornata Mondiale dei Legumi, istituita dalla Fao e celebrata il 10 febbraio per aumentare consapevolezza e consumo di un cibo altamente nutriente, ritenuto fondamentale “nell'affrontare le sfide della povertà, della sicurezza alimentare, della salute umana e della nutrizione, della salute del suolo e dell'ambiente, contribuendo così agli obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Le Marche, secondo i dati Istat sulle produzioni agricole, sono in testa alla classifica nazionale per la coltivazione dei ceci (oltre 12mila quintali) e secondi per quella della lenticchia (oltre 51mila quintali, dietro l’Umbria).
Negli ultimi 10 anni gli ettari dedicati a queste colture sono triplicati e non mancano veri e propri “salvataggi” dall’estinzione. Legumi antichi recuperati dall’abbandono come, ad esempio, la Cicerchia dei Monti Sibillini, la Cicerchia di Serra de’ Conti e la Roveja, legumi riconosciuti dalla Fondazione Campagna Amica come Sigilli di Biodiversità.

 “Tipicità che sono state preservate dagli agricoltori, veri e propri custodi del territorio – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche –. Dobbiamo sostenerli. Un gesto semplice come l’acquisto di un prodotto alimentare riveste in realtà un grande valore sociale: acquistare cibo locale, italiano, aiuta l’economia dei territori ed è grande alleato della tutela dell’ambiente. Il consiglio è quello di privilegiare legumi che esplicitamente evidenziano l’origine nazionale in etichetta o quelli in vendita direttamente dagli agricoltori, anche nei mercati di Campagna Amica, dove è garantita la provenienza”.
c.c.
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Sono stati ripiantumati dagli operai del Comune di Camerino gli alberelli che hanno fatto parte dell'installazione natalizia.
Cresceranno nel terreno del Sottocorte Village, adiacente ai parcheggi. Dopo aver abbellito piazza Dario Conti per tutto il periodo delle feste, ora contribuiranno ad abbellire il paesaggio.

Un’azione, quella di ripiantare gli alberi, pensata già prima di Natale, programmando le decorazioni con la finalità di sistemare l'area, secondo un progetto preordinato, nonché come piccolo, ma fondamentale passo per migliorare la qualità dell'ari

c.c.


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Schianto alla rotonda dell’ospedale, lungo la Sp. 361 “Septempedana” all’altezza dell’intersezione con via Padre Giuseppe Zampa e via Glorioso. Per cause in corso di accertamento da parte della Polizia Locale, un furgone è entrato in collisione con una utilitaria, una vecchia Lancia Y.
Il conducente di quest’ultima è rimasto ferito lievemente ed è stato trasferito in ambulanza al vicinissimo “Bartolomeo Eustachio”. L'incidente si è verificato intorno alle 12. 
 La viabilità non ha subito rallentamenti. Per rimuovere l’utilitaria è stato necessario l’intervento di un carro attrezzi.
c.c.
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Ammontano a 6milioni e 310mila euro i lavori di intervento per il polo scolastico di Camerino. "Un'opera pubblica questa che considero  come uno degli obiettivi più importanti di cui vado orgoglioso." Queste le parole del presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari intervenuto questa mattina a Camerino. 

Dalla nuova paratia a monte degli istituti, ai nuovi laboratori a servizio degli studenti, all'adeguamento sismico della nuova palestra esistente e di una nuova, fino all'adeguamento sismico e completamento dell'Auditorium e del corpo principale della scuola. Questi alcuni dei principali lavori, alcuni già terminati, altri in corso di esecuzione, portati avanti in autonomia dalla struttura tecnica della provincia. I finanziamenti arrivano sia dalla Regione Marche (fondi del sisma 1997), dal MIUR con fondi sisma 2016 tramite anche finanziamenti europei gestiti dalla Regione e dall 'Usr. 

"Lavori importanti a servizio di un territorio." Ha ribadito Pettinari. 

"Il completamento dei lavori consentirà  di avere una struttura all'avanguardia." Ha dichiarato il sindaco di Camerino Sandro Sborgia. "La città di Camerino ha un destino legato alla formazione, compito che dovrà avere anche in futuro. Siamo in attesa di avere notizie circa il termine della verifica del progetto esecutivo dell'istituto Betti, a seguito del quale verranno poi consegnati i lavori, dovremmo ricevere qualche informazione entro questa settimana. Dopodiché inizieranno i lavori e questo poi diverrà un polo della formazione delle giovani generazioni, ospitando dalle elementari alle medie, fino alle superiori e alle Università."


"42 classi di licei e 15 di istituto tecnico. Qui ci sono più abitanti di Muccia." Ha detto il Prof. Francesco Rosati, Dirigente dei licei e reggente dell' istituto tecnico. "Abbiamo contato oltre 40 comuni di provenienza degli studenti. Questo significa che ogni giorno ci sono più di 1000 studenti che frequentano la nostra realtà. Qui abbiamo ricreato anche quella socialità minata dal terremoto, assicurarando una formazione in ambienti accoglienti e sicuri dove c'è spazio anche per l'aggregazione."

Barbara Olmai

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La conferma dell'impronta seria e fattiva che il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha voluto dare sin dall'inizio del suo incarico c'è stata anche questa mattina, con la firma dell'accordo di collaborazione con il Segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale Erasmo D'Angelis, per gli studi di approfondimento sulle oltre 290 aree interessate dai dissesti idrogeologici che insistono su alcuni centri urbani del cratere sisma 2016.
E’ la prima volta che nell’ambito di una ricostruzione post sisma viene impostato un lavoro di analisi sistematica sulle aree dissestate che, se non studiate nel dettaglio, rappresentano un ostacolo insormontabile al reinsediamento della popolazione.
Un accordo che coinvolge ISPRA e le Università del territorio per un lavoro che sarà concluso in 5 o 6 mesi con la massima competenza tecnica.

"Attraverso queste attività - ha detto Legnini - noi completiamo gli strumenti di quella ricostruzione sicura sostenibile e connessa, che costituisce la cifra del lavoro che stiamo portando avanti. Sono fiducioso - ha ammesso - e mi sento più tranquillo dopo aver chiuso anche questo obiettivo, perchè sono certo che garantiremo una ricostruzione di qualità.
Grazie ai rappresentanti della comunità scientifica. Voglio ricordare che la normale proceduta, affidata alle singole Regioni ed ai Comuni, ci avrebbe portato a tempi lunghissimi.
Mentre noi, in questo modo, concentriamo nell'arco di pochi mesi questa attività.
Nell'accingerci a firmare - ha confidato - non vi nascondo la mia emzoione, perchè io ho iniziato il mio percorso pubblico molti anni fa, da sindaco del mio piccolo Comune di origine, iniziando con un progetto di messa in sicurezza e contrasto al dissesto irogeologico. Quello della sicurezza del territorio è un punto che sta nel mio DNA e questa firma mi emoziona molto". 

Erasmo D'Angelis ha sottolineato il cambio di passo avvenuto con l'arrivo di Legnini: "Noi siamo contenti di firmare questo importante protocollo di intesa - ha detto - perchè il commissario Legnini sta imprimendo un cambiamento alla ricostruzione. Non ci dimentichiamo che siamo un Paese pieno di rischi naturali.
Il nostro destino non è quello di attendere la catastrofe, ma difenderci da essa. Ne abbiamo le competenze, la forza economica, le tecnologie che ci consentono di avere un quadro chiaro dei rischi. Nella forma più veloce e più sicura possibile andremo ad individuare le aree più a rischio. Metteremo in campo un centinaio di tecnici, la piattaforma tecnologica con i controlli satellitari: abbiamo tutto a disposizione per velocizzare la ricostruzione.
Questa è un'impresa: in pochi mesi riusciremo a consegnare al commissario un quadro chiaro del territorio che permetta di definire dove è possibile cominciare la ricostruzione e dove non è giusto farlo". 

Un lavoro che sarà possibile grazie all'impegno delle università delle regioni colpite, come ha confermato questa mattina la presena dei docenti Gabriele Scarascia Mugnozza e Paolo Mazzanti dell'Università Roma Uno, Corrado Cencetti di Uni Perugia, Enrico Miccadei dell'università Chieti Pescara, Stefano Mazzoli, Gilberto Pambianchi e Riccardo Strima di Unicam e Simone Galeotti di Uni Urbino.

Marco Amanti, responsabile del Servizio Geologia applicata e idrogeologia (SUO-GEA) è entrato nel dettaglio dell'operazione: "Noi ci siamo aggiunti nel momento finale - ha detto - . La sruttura è molto semplice: stiamo lavorando sui piani franosi che vincolano il territorio e la ricostruzione. Lo scopo di questo lavoro è di riuscire ad approfondire, in maneira rapida e spedita, le condizioni reali del territorio. Con i colleghi delle università rivedremo i circa 300 fenomeni che insistono nelle zone della ricostruzione". 

GS








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