Notizie religiose nelle Marche
Piccoli disagi alla circolazione stradale, nel tardo pomeriggio di martedì, lungo la SS 502 “Cingolana” nel breve tratto urbano che va da incrocio per la località Sant'Elena a quella per passo Colmone, nella frazione di Cesolo di San Severino Marche. A causa del cedimento di una delle sponde laterali, un autocarro di un’azienda settempedana ha perso parte del carico che è finita sulla sede stradale. Il mezzo, che trasportava orzo, ha subito arrestato la marcia e l’autotrasportatore che ne era alla guida si è dato da fare per rimediare all’incidente che ha avuto una rapida soluzione grazie anche all’intervento di alcuni abitanti che si sono prestati per ripulire l’asfalto. Sul posto, per regolamentare la viabilità e segnalare il pericolo, è intervenuta una pattuglia della Polizia Locale.


Incidente1


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Mercoledì, 08 Luglio 2020 12:19

Regionali. Mangialardi parte da San Severino

Ha dato ufficialmente avvio alla campagna elettorale da San Severino, cittadina dell'entroterra fortemente colpita dal terremoto. E' il candidato governatore Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e sindaco di Senigallia. A sostenerlo, stamattina, alcuni sindaci o assessori delegati della provincia e non solo. L'occasione è valsa a presentare le linee guida del programma elettorale ma ciò che Mangialardi ha più volte sottolineato è che alla base di tutto ci sarà il metodo dei sindaci, e quindi una politica il più possibile di prossimità. 
"Se non ci foste stati voi - ha esordito, rivolgendosi alla platea - non ci sarei stato io. Non abbiamo avuto dubbi nell’iniziare la campagna elettorale da qui. Io sono uno di voi, col primario desiderio di risolvere i problemi dei nostri cittadini, di trovare una soluzione di fronte a tante articolazioni. In questi luoghi, in questi contesti, c’è la sintesi della Nazione. Siamo belli, unici, plurali, e qualche volta inconsapevoli". E' proprio la consapevolezza uno degli obiettivi da perseguire, che, secondo Mangialardi, sarà il motore propulsore per rilanciare  le Marche. "Cittadini, imprese, scuola, giovani, tutti chiediamo una risposta alla politica e se devo prendere qualcuno come modello, questo è quello dei sindaci. Le Marche hanno bisogno di donne e uomini che siano in grado di sopportare il peso della scelta, della responsabilità. Serve velocità, accelerazioni, cambi di passo".

Due sono le direttrici che determineranno il lavoro che andrà a delinearsi nei prossimi giorni e Mangialardi ha invitato tutti i sindaci a fornire il proprio contributo: qualità della vita e sviluppo e lavoro.
"Voglio una Regione che sia in grado di entrare nelle case dei cittadini. Una Regione di prossimità, e lo possiamo fare quando parliamo di sanità, istruzione, accesso, formazione, trasporti. Non possiamo solo migliorare ma dobbiamo accelerare con aggressioni alla burocrazia. Dobbiamo facilitare la digitalizzazione, rivedere il piano sanitario, la visione strategica di istruzione e alta formazione". Mangialardi ha poi delineato i macrotemi alla base del programma elettorale: sanità e servizi, lavoro e imprese, agricoltura, turismo e cultura, infrastrutture. "Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza Covid creando una sanità più vicina al cittadino, fatta di grandi investimenti sulle strutture per renderle efficaci, moderne, adeguate. Ma voglio anche una sanità che si faccia carico del cittadino e del paziente dentro casa. Dobbiamo investire, sapere dove prendere quelle risorse. Mancano medici e infermieri, le persone che sono state determinanti in questa emergenza. Dobbiamo mettere tutto in sinergia per creare un modello per la Nazione". Per il lavoro, secondo Mangialardi serve un patto per lo sviluppo e soprattutto soluzioni per l'accesso al credito e per la burocrazia. Altro tema importante è l'agricoltura che è "fautrice del fascino, della bellezza dei nostri territori e che permette all’enogastronomia di essere un’eccellenza. La nostra Regione è unica - ha aggiunto in riferimento al tursimo e alla cultura - dobbiamo capire che non ci serve un turismo di massa ma di qualità, esperienziale, di turisti che sanno leggere le bellezze dei nostri territori. Non ci deve essere contrapposizione tra costa e entroterra ma anzi. Dobbiamo rilanciare la qualità dell’ospitalità diffusa e la sinergia tra costa e interno. E poi, una Regione bella come la nostra deve avere un accesso adeguato". E poi il terremoto, un argomento importante, un tema irrisolto benché siano trascorsi ormai 4 anni: "Non ci possono più trattare in questo modo. Non si possono dimenticare di noi quando fanno i decreti. Adesso finalmente è arrivato un commissario competente che sta cercando di farci recuperare anni di paralisi totale. Da parte mia, qualora vincessi, istituirei un assessorato alle aree interne e alla ricostruzione. E forse ho anche individuato la persona adatta". 
Gaia Gennaretti






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Fermento nel centro destra in vista delle prossime elezioni regionali. Nell’ambito dei partiti della coalizione sono in corso movimenti, valutazioni e discussioni  per la scelta delle figure più forti a sostegno del candidato alla presidenza Francesco Acquaroli. Nella rosa dei possibili dell’entroterra, potrebbe esserci anche Renzo Marinelli, imprenditore e sindaco di Castelraimondo dal 2011 per il quale si fa più spazio dopo che Sandro Parcaroli ha abbandonato l'idea di una possibile candidatura sul panorama regionale per concorrere alla carica di sindaco di Macerata. Sulla concreta possibilità dell'impegno di Marinelli, l’interessato non ha fornito alcuna conferma ufficiale, seppure non si sia sottratto a rilasciare alcune dichiarazioni ai microfoni di RadioC1...inBlu
Circolano voci, circolano tanti nomi – afferma Renzo Marinelli –. Un riferimento per l’entroterra di sicuro sarebbe utile, in particolare in questo momento di difficoltà del post sisma e in cui il territorio sembra essere inascoltato. Credo dunque che una voce rappresentativa dell’entroterra possa essere sicuramente opportuna, poi sul chi dovrà essere, penso che la scelta dovrà essere presa in condivisione e con le altre persone che rappresentano il territorio in maniera tale da esprimere una candidatura che sia capace di raccogliere più persone e più esigenze possibili e quindi più territorio, così da convogliare quel consenso che gli permetta di poterlo rappresentare, altrimenti il rischio è quello di fare il solito gioco: si eleggono rappresentanti della costa e l’entroterra resta sempre indietro. Credo pertanto- prosegue Marinelli- che più che un nome sia necessario individuare la ‘persona’ capace di poter finalmente rappresentare la zona interna della Regione e in questo caso della Provincia”.
Nessuna certezza dunque sulla sua candidatura nella coalizione di centro destra, anche se il sindaco di Castelraimondo non esclude di poterci fare un pensiero.
 “Non so nulla. E’ da vedersi - dice-. La disponibilità è valutabile nel momento in cui c’è qualcosa di concreto e di fattibile che superi il livello attuale delle semplici discussioni o dei tantissimi nomi in circolazione. Non escludo che potrei pensarci anche per dare voce ad un territorio, da sempre inascoltato. La politica infatti interviene dove ci sono più numeri ma io credo che in questo momento, vista la situazione di disagio del post sisma, viste altre difficoltà, sia necessario trovare delle soluzioni che possano permetterci di avere un rappresentante, o perlomeno, una volta deciso il candidato aiutarci tutti e convergere su quel nome, lasciando da parte una volta per tutte i campanilismi. A mio avviso – chiosa Marinelli - dovremmo fare un passo in avanti anche su questo; una volta scelta la persona, il territorio dovrebbe unirsi intorno a questa figura che potrà rappresentare l’entroterra in Regione e in Consiglio regionale. Credo quindi che il continuare ad essere divisi andrà solo a discapito dell’entroterra. E’ ora di fare un passo avanti, che il territorio interno si unisca per ottenere un’opportunità di svolta che sarà possibile solo se vengono gettate le basi”.

C.C.
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"Occuparci dell'orto è stato un aiuto fondamentale durante la quarantena".
Giulia Taborro racconta così l'esperienza del laboratorio terapeutico e dell’amicizia al Centro socio educativo e riabilitativo “Monti Azzurri” a Loro Piceno,
dell’Unione Montana Monti Azzurri e gestito dalla cooperativa sociale Pars onlus.

Gli operatori Pars, insieme ad alcuni volontari, hanno dato vita ad uno spazio dedicato all’orto per gli ospiti del Centro, per incoraggiare il lavoro di gruppo e la consapevolezza di compiere azioni con risultati tangibili, come il consumo di ortaggi e di frutta o la raccolta dei fiori personalmente coltivati.
Insieme hanno riscoperto l’arte del coltivare e il prendersi cura delle piante, la cooperazione, lo stare insieme all’aria aperta.

“Abbiamo pensato di realizzare un orto per impiegare al meglio il tempo sospeso - spiega Giulia Taborro - , nella seconda parte del lockdown per Covid-19. In sicurezza, con le dovute misure adottate per il contrasto e la diffusione del virus, abbiamo dato vita all’orto. Il prendersi cura, la manualità, l’uso di attrezzature semplici, il toccare la terra, odorare gli aromi, guardare i colori e le forme, ha molteplici risvolti positivi e terapeutici nei nostri ospiti. Ad avviare il lavoro è stata la generosità di due volontari che si trovano vicino la struttura: Giorgio e Michele Grasselli che hanno preparato il terreno, mentre le piantine ci sono state regalate da don Emanuele Grasselli. I nostri ospiti collaborano alla cura delle piante e c’è anche chi ha la responsabilità di controllarlo tutti i giorni e vedere di cosa ha bisogno”.
Un luogo dove rinascere, quindi, dove i giovani hanno ritrovato il piacere di coltivare e seguire tutte le fasi della crescita delle piante. Un posto dove migliora l’umore, il benessere psicofisico, dove stare insieme in tranquillità. Un’esperienza ricca di emozioni positive.

GS

01
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"Non si dica più che la colpa è dei tecnici".
Così il presidente dell'ordine degli architetti maceratesi, Vittorio Lanciani, interviene dopo la mossa del Governo per il pacchetto sisma.
Oltre agli amministratori, infatti, indignati anche i tecnici impegnati nei progetti per la ricostruzione.
"E’ ufficiale - denunciano in una nota - , ci sono ricostruzioni di serie A e di serie B
Quella del Centro Italia è ultima in classifica!

Si era detto che la ricostruzione non doveva essere terreno di scontro tra schieramenti politici ed invece così non è, ci troviamo difronte a quattro Commissari a gestire nessun potere straordinario; Ordini e Collegi del cratere impegnati a produrre migliaia di pagine di correzioni alle norme e mai ascoltati; tavolo tecnico che esiste solo per poter dire “sentiti gli Ordini professionali”; USR a fare muro contro gli Ordini professionali dei quali gli stessi dirigenti, massime espressioni della professione, sono iscritti;  la divisione fino alla contrapposizione della classe tecnica tra liberi professionisti e professionisti dipendenti della Pubblica Amministrazione; la volontà della Regione Marche di annullare il ruolo degli Ordini chiedendo agli iscritti addirittura di cancellarsi dall’Ordine di appartenenza per controllarne senza contraddittorio l’attività subalterna e non rispettosa delle norme deontologiche; la volontà di limitare la libera organizzazione di gruppi di progettazione con la pretesa di subappaltare parzialmente l’incarico nonostante sia vietato nella legge 189, incidendo anche nella sfera fiscale di ogni singolo professionista, il tutto per coprire l’inefficienza della macchia organizzativa della Pubblica Amministrazione".

Il presidente dell'ordine pone poi l'attenzione sul progetto di ricostruzione per il quale continua il rimpallo delle responsabilità: "I liberi professionisti - denuncia Lanciani - in tutti questi anni sono stati lasciati soli a spiegare ai propri committenti che la storia raccontata dalla politica è diversa  nella realtà. E’ stato detto dalla politica che tutti i costi  erano compresi nel contributo e che invece si va sempre in accollo.

E’ stato fatto continuo terrorismo in merito alle scadenze di presentazione dei progetti quando è chiaramente impensabile che gli oltre 66.800 progetti che mancano all’appello (sono circa 79600 attesi contro gli oltre 12800 presentati di cui oltre 6400 istruiti e quasi  4700 concessi) tra danni lievi e danni gravi possano essere presentati da qui al 31 dicembre 2020 con il risultato di creare strumentalmente tensioni tra committenti e professionisti del tutto inutili e dannose".

Infine l'appello: "Che sia approvato in parlamento quanto richiesto dal Commissario Legnini". 

GS
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Un anno strano per tutti gli studenti, soprattutto per coloro che si sono trovati alla fine di un percorso di studi, come le scuole medie o superiori, senza poter vivere gli ultimi momenti insieme ai propri compagni.
È servita un po' a sopperire anche questa mancanza la serata di sabato scorso, al Castello della Rancia di Tolentino, organizzata dall’Associazione “Arte e Cultura” e patrocinato dal Comune di Tolentino.
Alcuni alunni delle scuole Alighieri e Don Bosco hanno animato una serata eccezionale, fortemente sentita dagli studenti e dalle studentesse delle classi III: un saluto di fine percorso scolastico che, per la sospensione delle attività didattiche in presenza a causa dell’emergenza sanitaria, non erano riusciti a fare.

Gli ospiti intervenuti hanno assistito ad uno spettacolo di recitazione, musica e danza, che si è rivelato particolarmente emozionante alla luce di una bellissima luna piena, che ha sorpreso tutti nella sua posizione proprio sopra il palco, quasi ad ammirare anch’essa lo spettacolo organizzato. La serata è iniziata con la recitazione da parte di un’alunna di un toccante brano che ha ricordato il momento quasi surreale che il mondo intero sta vivendo: “Ci hanno messo la maschera e ci hanno detto che non potevamo uscire di casa, / ci hanno messo la maschera e ci hanno detto che  le nostre lezioni sarebbero state seguite tramite il computer. / Ci hanno messo la maschera e ci hanno detto che non avremmo fatto la gita che aspettavamo da tre anni, / ma noi stasera sul palco la toglieremo per raccontarvi una storia”.

La grande vitalità degli studenti e la profondità dei dialoghi da loro scritti e interpretati sono stati gli elementi cardine della serata che hanno sorpreso tutti.  Anche il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, è voluto intervenire per portare un saluto agli studenti, in particolare agli insegnanti di Musica Brachetti e Pascucci, che dal prossimo anno saranno in pensione. In particolare, “Lallo” Pascucci, con la sua immancabile chitarra, ha dedicato al pubblico un momento molto coinvolgente presentando tre brani musicali. 

GS

Il Sindaco G. Pezzanesi e il Prof. L. Pascucci
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“Finalmente si pattina a Camerino”. Non solo un’esclamazione di gioia, ma anche una realtà che avrà come protagonista un maestro d’eccezionee di grande pregio: il campione nazionale ed europeo Andrea Angeletti. Sarà lui ad insegnare ad andare sulle rotelle a giovani e non che potranno cimentarsi in una nuova attività, prima di tutto per divertimento, ma anche quale spunto per svolgeree coltivareuna nuova abilità sportiva. Un’iniziativa aperta a bambini e ragazzi (a partire dai 4 anni) che permetterà ad appassionati, e non, dei pattini a rotelle di cimentarsi sul parchetto di Montagnano. Se poi l’insegnante è un campione pluripremiato, non c’è dubbio che sarà un’occasione unica. Andrea Angeletti è infatti un pluricampionec on all’attivo 39 titoli italiani, 7 europei, 2 word game e 2 record mondiali di velocità.I pattini messi a disposizione per il corso sono dotati di freni, chi vuole potrà portare un caschetto (tipo quello da bici) anche se la velocità è molto ridotta.
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"Prosegue la corsa dell'amministrazione uscente ai grandi investimenti, dal mattone all'illuminazione: pronta quella artistica per Piazza della Libertà. Carancini individua in questo ciò che già mesi fa chiamava “ l’asse di crescita generale.... a favore del cittadino che deve poter abitare tutti gli spazi con servizi, comodità, bellezza e sicurezza” Nonostante questo la cecità in ambiti fondamentali -sostegno familiare, welfare socio/economico e dunque benessere, legalità e sicurezza, economia, anche di prossimità, commercio e turismo, a Macerata persiste".
Sono queste le dichiarazioni di Lauretta Gianfelici, candidato sindaco del Popolo della Famiglia per le amministrative di Macerata
<<La città ha consumato i suoi talenti senza evolvere, ma sopravvivere, sfruttando competenze, energie e risorse non per obiettivi comuni per l'intera città, ma per fini individuati dal Pd e forze alleate (non sempre di partito), disperse in favoritismi, elaborati in comunione con soggetti “terzi”,esterni alla governance di Palazzo, anche di quello regionale, non a favore dei fatti, ma delle ideologie o delle simpatie umane.

Decisioni e risultati cascano dall'alto sulla città, a pioggia, spesso da Marte, con risultati che hanno prodotto un tonfo tale da rompere un grande vaso di Pandora, la nostra vergogna davanti a tutto il mondo.
Il Pd maceratese e i suoi alleati hanno a cuore solo progetti e bandi per occupare spazi, invece dei luoghi che i cittadini oggi dovrebbero ri-vivere con regole nuove.
Il Sindaco uscente abdica da un regno, in cui i cittadini sono trattati come sudditi. La successione è prossima e data per “scontata” . Da tempo non è primo cittadino inter pares e non amministra con la responsabilità di essere modello per innescare un movimento di restituzione di stima sociale, di prestigio al comportamento onesto e altruistico, che diventi anche di mentalità e di costumi, di vita nuova e reale che parta dal basso.

E' sotto gli occhi di tutti la crisi della nostra città e della democrazia dei partiti!
Le evidenze sono crollate perfino nel buon senso dell'opposizione, imbavagliata in una grave forma pachidermica, nel limbo dell'impossibile, dentro un compromesso tra potere e lucro che regna sulla buona alleanza, anziché sbarrare tutti i mali ben annidati di una città in cui sembra non si possa sfuggire alla concezione perversa del 'favore', alla generale convinzione che una mano lava l’altra, con il risultato che poi tutte rimangono sporche.

L’impegno ad ascoltare i cittadini è declamato dalle varie liste del Centro Sinistra ma risulta vuoto, perché esce senza convinzione né passione persino dalla bocca di chi lo pronuncia: mentono sapendo di mentire
La politica al servizio dei reali bisogni trasformati in diritti non ce la fa ad emergere, sotto la crosta sartriana del potere.

Ricorrre a strumenti come mutui e altre forme di accesso al credito, al project-financing e ai fondi nazionali ed europei per cementificare ancora, trascurando poi la situazione del Convitto, ad esempio, imporre una macchina amministrativa che non ricerca benessere cittadino, ma si genera dall'ambizione e dai sogni non farà rialzare Macerata.

I rischi prossimi sono giganti. Nascono da

·         il tema sicurezza e lavoro: la criminalità tenterà di conquistare maggiore terreno mettendo sotto una pressione più forte i nostri figli;

·         le parole“servizi, sicurezza e legalità” di un Pd goliardico, senza umiltà, e un centro-destra che si appresta a mettere in campo un altro candidato, uomo di tutto rispetto, ma che nei fatti il Pd maceratese ha favorito nel suo vero mestiere, ossia fare impresa. Perfino la Sovrintendenza delle Belle Arti è stata favorevole alla trasformazione della Villa Storica di fine '800 ad altro uso. Pertanto Carancini e Monteverde non potevano cheessere Vip Testimonial per l'inaugurazione dei locali promossi.

Ecco che anche la Bellezza nonostante le nuove e potenti luci diventa solo esteriore finzione;non porterà mai buoni frutti per sua stessa natura e la somma tra addendi, nella corsa del fare per il fare non valorizzerà il principio della “cosa pubblica per il bene comune ”, ma il catastrofico motto della “cosa nostra per il bene nostro e di coloro che riteniamo amici”.

Giova ricordare anche che nei fatti la città sembra diventata un circolo privato, che il danno rimane verso le priorità e la difesa della stessa democrazia.

Il comizio di Ricotta nel primo Sabato del Mese, giorno dedicato a Maria padrona della città, ha citato finalmente anche gli attori invisibili, ma protagonisti, facendo riferimento “all'Ufficio Europa, Fondi Nazionali ed Europei” da potenziare. Eh sì! E' con l'aiuto dei privati che mirano agli utili per sé e la propria azienda, non per il Bene Comune, che si può stare tranquilli di non abbandonare la vecchia strada per la nuova, definita incerta dal proverbio, ma magari quella che ci vorrebbe!

Ormai neppure la marginalissima fiducia dei cittadini fa più riflettere: un'affluenza ferma al 39,26%, alle scorse amministrative.
Da candidata del PdF chiamo ogni maceratese a divenire cittadino integrale e aperto, con un risveglio nel raggiungere il massimo sviluppo umano che gli è possibile dentro le situazioni che vive alzando la voce e la testa per il cambiamento necessario in città. Invito a non dimenticare le bruttezze da sanare, indifferenti al Pd e ad altre forze sociali: si è già troppo atteso, non si vede all'orizzonte l'umiltà di riconoscerlo e attuarlo". 
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Dopo una lunga riflessione Sandro Parcaroli ha sciolto le riserve. Sarà lui il candidato sindaco della coalizione di centro destra alle elezioni amministrative a Macerata. L'imprenditore di origni camerinesi se la vedrà con Narciso Ricotta, candidato del centro sinistra, Roberto Cherubini del Movimento 5 Stelle, Lauretta Gianfelici per il Popolo della Famiglia e Alberto Cicarè, candidato della lista civica "Strada comune" per la fascia di primo cittadino del comune capoluogo di provincia. Una scelta di territorio quella dell’imprenditore che, molto legato alla sua città di origine, ha sempre avuto come punto di riferimento della sua attività Macerata dove ha sede il Gruppo Med e dove, nel dicembre 2018, ha inaugurato “Vere Italie”, ristorante che propone anche per l’acquisto prodotti del territorio. Proprio a "Vere Italie" Parcaroli ufficializzerà la propria candidatura questo sabato 11 luglio, alle ore 11, chiarendo anche i motivi della propria decisione.

"Avrò sicuramente un occhio particolarmente attento alla città e alle sue problematiche, dal centro storico, alle attività produttive, ai servizi - le dichiarazioni di Sandro Parcaroli - ma lo sguardo sarà allargato anche ai comuni limitrofi e a quelli della zona montana. Macerata dovrà essere anche il collante con i comuni della provincia e, in particolare, con le realtà dell’entroterra, attraverso la promozione di forme di collaborazione con gli stessi".

Una conferma, dunque, del suo attaccamento al territorio di origine che non intende dimenticare nel momento in cui opta per la carica di sindaco di Macerata. Una candidatura, la sua, che sembra raccogliere diversi consensi anche nell’ambito della società civile per la quale si è speso in diverse iniziative benefiche e di solidarietà non solo a Macerata, ma nell’intero territorio provinciale. Un profilo di spessore quello scelto dal centro destra che spera di riconquistare così il governo della città.


f.u.
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Una spinta allo sviluppo della mobilità sostenibile marchigiana arriva dallo sfruttamento degli idrocarburi. La Giunta regionale ha individuato i criteri per ripartire, tra i Comuni sotto i 20 mila abitanti, parte delle royalties (diritti di sfruttamento) che compete alla Regione per la ricerca e la coltivazione dei giacimenti nelle Marche. La quota disponibile è di 1,6 milioni di euro, relativa agli anni 2017 e 2018. Oltre 828 mila euro sono già stati destinati allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per mezzi elettrici. La rimanente quota di 816 mila euro viene ora investita a favore della mobilità ciclistica, attraverso l’emanazione di un imminente bando riservato alle amministrazioni comunali, con un contributo aggiuntivo per i comuni del cratere sismico.
“La diffusione della mobilità dolce è un obiettivo della Regione Marche sul quale orientiamo tutte le risorse disponibili – evidenzia la vicepresidente Anna Casini, assessore alle Ciclabili – Stiamo realizzando una rete di ciclovie che copre l’intero territorio marchigiano, collegando la dorsale adriatica con l’entroterra attraverso le principali vallate fluviali. Promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e turistico rappresenta un investimento sulla salute delle persone e sulla qualità ambientale delle nostre comunità”.
Secondo l’assessore ai Trasporti, Angelo Sciapichetti, “la crisi finanziaria dell’ultimo decennio e gli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia, indicano la necessità di creare nuove forme di sviluppo economico dei territori, soprattutto nel settore del turismo. La mobilità sostenibile è uno di quei fattori vincenti che rendono attrattive le Marche, generando un volano di opportunità che va colto con interventi mirati e condivisi localmente”. Il nuovo bando regionale assegnerà ai piccoli Comuni contributi a fondo perduto per realizzare nuovi tratti di percorsi ciclopedonali, di connessione alla Rete ciclabile regionale, attraversamenti ciclabili semaforizzati, sovrappassi o sottopassi ciclabili. Potranno essere utilizzati per adeguare tratti ciclopedonali preesistenti e per i relativi interventi di manutenzione e messa in sicurezza. La ripartizione degli 816 mila euro disponibili destinerà una quota di 500 mila euro ai comuni con meno di 10 mila abitanti e 316 mila euro a quelli fino a 20 mila abitanti, con primalità più elevata per le aree del cratere sismico. Gli aiuti copriranno sia le spese di progettazione, sia quelle di realizzazione dell’intervento.

f.u.
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