Notizie religiose nelle Marche
Il video del consiglio comunale si fa attendere e il consigliere di minoranza Francesco Borioni inizia a sollevare le questioni affrontate nel corso dell’assise che si è riunita martedì scorso. Il consiglio comunale si è svolto in modalità telematica ma il relativo video (dato che non è stato possibile per i cittadini assistere in diretta) non è ancora stato pubblicato, diversamente dalla volta precedente in cui era stato caricato online il giorno successivo. 

Fra gli argomenti affrontati, oltre al bilancio consuntivo, anche la palestra ex Gil con una mozione di Borioni per farne un auditorium, e il servizio di gestione della pubblica illuminazione. 

“Si fa fatica a volerci credere - commenta - eppure la maggioranza ha avviato la pratica per affidare il servizio di illuminazione pubblica ad una società privata tramite il Project Financing”. L’intenzione è quella di concedere la gestione di 771 punti luce in ambito extraurbano per 10 anni ma ciò che risulta singolare è che San Severino ha già una ditta, per di più partecipata al 100 per cento dal Comune, che si occupa anche di questo (fino al 2027): l’Assem. E Borioni è, fra le altre cose, ex presidente dell’azienda che “assolve a questo compito in maniera seria e affidabile, e da diversi anni persegue l’obiettivo del risparmio energetico”. Di recente infatti si è proceduto alla riqualificazione degli impianti e installare le lampade a Led. “Non capisco proprio perché bisogna aprire un fronte di project financing per dieci anni in cui il comune dovrà pagare un canone di gestione quando abbiamo una grande fortuna che è quella di avere una azienda elettrica di proprietà comunale, una delle poche rimaste, considerata un fiore all’occhiello. E la cosa sorprendente é che questa “privatizzazione” trova favorevole i vertici della stessa Assem: ci lascia perplessi perché l’interesse dovrebbe essere quello di preservare le professionalità e l’efficienza dei servizi piuttosto che scorporare e metterli a rischio, eventualità questa che inevitabilmente porterà ripercussioni negative sulle maestranze e sugli utenti. Sollecitiamo l'amministrazione a riconsiderare questa decisione, ed i nostri concittadini a mantenere alta l'attenzione”.
g.g.
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Ieri sera il  consigliere Vanis Rossetti ha accolto a Fiastra Alessandro Mucci, giovane triatleta torinese che sta attraversando il centro Italia in bicicletta per raccogliere fondi in favore della ricerca contro il cancro. Alessandro è partito il 29 giugno da San Donato in Val di Comino, località della Ciociaria dove concluderà, tra qualche giorno, il suo ampio giro ad anello toccando le località del centro Italia martoriate dai terremoti, i grandi gruppi montuosi dell'Appennino Centrale e i borghi dei circuiti turistici più importanti del nostro paese: le Bandiere Arancioni e i Borghi più belli d'Italia.

Alessandro Mucci, 23 anni, neolaureato in economia e commercio, ha deciso di intraprendere questo avventuroso viaggio all'inizio dell'anno, quando la mamma ha iniziato a lottare contro un tumore al pancreas. E così è nato il progetto Pedalando per la ricerca, una raccolta fondi organizzata sulla piattaforma web Rete del Dono (www.retedeldono.it) e interamente destinata all'Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro, fondazione in prima linea per la lotta ai tumori.

“Ho cercato di unire vari temi – racconta Alessandro Mucci – per sensibilizzare l'opinione pubblica sul rilancio turistico delle zone martoriate dai terremoti ed affossate dall'emergenza sanitaria degli ultimi mesi. Così ho studiato un itinerario che toccasse le bellezze straordinarie dei nostri borghi appenninici, dagli splendidi centri abitati alle salite che hanno fatto la storia del ciclismo italiano: Terminillo, Campotosto, Campo Imperatore e Blockhaus”.

Un viaggio in totale autonomia che si può seguire attraverso le pagine social del giovane triatleta torinese. Il progetto è supportato da pochi sponsor tecnici e da una grande rete di solidarietà a cui si è unita anche la Proloco di Fiastra con una donazione. Ad Alessandro, al suo sorriso contagioso e alla sua grande forza d'animo, l'amministrazione comunale di Fiastra ha rivolto un grande e sentito augurio anche a nome della cittadinanza.
c.c.

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È stato un viaggio tra le meraviglie ferite di Caldarola quello che il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, ha fatto questa mattina insieme al sindaco Luca Giuseppetti, al suo vice Giorgio Di Tomassi, al consigliere Giovanni Ciarlantini, all'assessore regionale Angelo Sciapichetti, al vice presidente Anci Romano Carancini e al direttore dell'Ufficio ricostruzione Cesare Spuri.
Da piazza Vittorio Emanuele II, passando davanti al teatro comunale, Legnini ha avuto l'occasione di vivere lo stesso percorso che fino al giorno prima del sisma hanno fatto migliaia di turisti all'interno del castello Pallotta, confrontandosi con il conte e i suoi figli.

Se i visitatori degli anni scorsi avevano avuto modo di ammirare il 'castello delle fiabe' avendo la sensazione che il tempo si fosse fermato all'epoca delle feste, dei balli e dei personaggi che hanno vissuto il maniero, la sensazione di questa mattina è stata che il tempo si sia fermato al 2016.
Gli arredi, ora coperti per essere riparati dalla polvere, che facevano della fortezza uno dei pochi gioielli storici in Italia, sembrano essersi addormentati quasi a non voler vedere le ferite che il sisma ha provocato alle mura e agli affreschi, in attesa che tutto possa tornare a vivere.

carancini al castello

Sono stati il conte e l'ingegner Spuri a spiegare nei dettagli le necessità che il progetto di recupero del castello impone per far partire i lavori. L'impegno di Legnini è stato chiaro perché, come ha sottolineato il sindaco Luca Giuseppetti: "Caldarola senza il castello non può vivere". Gli ha fatto eco Romano Carancini: "Un gioiello come il castello rappresenta un traino turistico per l'intero territorio. Non ne ha bisogno solo Caldarola ma l'intera provincia".
Dal castello il sopralluogo alla bretella che attende di essere completata e che dovrebbe servire per il
passaggio dei mezzi pesanti durante la ricostrizione del centro storico.

ingresso al castello di caldarola



Poi il taglio del nastro al centro intergenerazionale Casa Kito donata dall'omonima onlus insieme al sostegno dello chiesa Valdese, del Comune di Padova, di Banca Sella, di Ikea e di Gente Fuori dal Comune, con l'aiuto dell'Auser.
"Sono felice di vedere la presenza degli altri sindaci - ha detto Giuseppetti - . Non possiamo più ragionare come campanili ma come territorio. Il mio grazie va a tutte le persone che hanno contribuito a questa struttura. Paola Vecchiato (presidente Kito onlus ndr) insieme agli altri è riuscita a rendere questo sogno realtà".

taglio del nastro

Al termine degli interventi dei donatori, Legnini ha detto: "Mi ha colpito molto la straordinaria bellezza di Caldarola e di tutti i Comuni di questo territorio che sto sempre più apprezzando e che mi motiva ancora di più nel fare ciò che il Governo mi ha chiesto. Lo Stato ha il dovere di garantire la ricostruzione perché si tratta, certo, di restituire le case e i luoghi di lavoro, ma soprattutto di garantire alle future generazioni la possibilità di poter godere di questo enorme patrimonio storico, architettonico e culturale e di poter organizzare la propria vita in questi luoghi. Dobbiamo fare di tutto per evitare questo processo di spopolamento e se anche accadesse questo noi abbiamo comunque il dovere di ricostruire per le future generazioni che hanno il diritto di scegliere se vivere e lavorare qui".

davanti al teatro



Il vice sindaco Giorgio Di Tomassi, ai microfoni di Radio c1...InBlu ha poi rivelato la soddisfazione del Commissario nei confronti del lavoro che il Comune ha portato avanti sugli aggregati con l'Uninversità Politecnica delle Marche: "Ci ha consigliato - ha detto - di inserirlo nel Programma straordinario per la ricostruzione, di cui a breve usciranno le linee guida, assicurandoci la sua presenza al consiglio comunale che ne vedrà l'approvazione".
Una soddisfazione, quindi, per l'intero paese che potrebbe rappresentare un esempio di ricostruzione anche per gli altri Comuni colpiti.

Un approfondimento sull'intera giornata e sulla visita esclusiva all'interno del Castello Pallotta sarà pubblicata nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.

Giulia Sancricca 

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All’età di 77 anni ci ha lasciati l’arcivescovo emerito Mons. Angelo Fagiani. Il decesso è avvenuto all’alba di oggi nella casa del clero del seminario arcivescovile di Fermo. Fatale una crisi respiratoria intervenuta a minare le sue già cagionevoli condizioni di salute. Nato a Monterubbiano il 18 aprile 1943 e ordinato presbitero il 13 marzo del 1967, Mons. Fagiani era stato eletto alla sede arcivescovile di Camerino- San Severino Marche il 14 aprile 1997. Il 31 maggio 1997 nel corso di una  solenne concelebrazione, la sua ordinazione vescovile nella cattedrale di Camerino, dalle mani di Mons. Cleto Bellucci dell’arcidiocesi di Fermo.
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Scolpiti negli occhi e nei cuori di tutti sono i suoi gesti semplici che restituiscono l’immagine di un animo umile e buono. Sin dai primissimi passi come parroco, don Angelo è stato un pastore che ha camminato tra la gente e tra i giovani, vicino ai più bisognosi con un sorriso e con la potenza delle sue autentiche azioni. Indimenticabile l’apporto e l’aiuto materiale dato da don Angelo, come preferiva essere chiamato, proprio nell’anno della sua ordinazione. Nella notte tra il 26 e 27 settembre 1997, Camerino e il territorio furono infatti colpiti da un forte evento sismico che causò anche delle vittime. Nonostante le ferite del terremoto che anche allora apportarono consistenti danni al patrimonio ecclesiale camerte settempedano, Mons. Fagiani portò a temine ugualmente il Congresso Eucaristico Diocesano, conclusosi nel settembre 1998. Proprio all’inizio di quell’anno, l’arcivescovo Angelo aveva ricevuto la visita a Cesi del Santo Padre Giovanni Paolo II, visita  che lui stesso aveva sollecitato con forza e che tutti ricordano con particolare emozione.
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All’inizio dell’aprile 2003 fu colpito da un ictus cerebrale in seguito al quale fu ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma;, nonostante un lungo ed impegnativo percorso di riabilitazione, le sue condizioni migliorarono purtroppo solo leggermente, conducendo in breve alle dimissioni. Negli ultimi anni Mons. Fagiani ha vissuto nella casa del clero di Fermo, adeguatamente assistito da personale messo a disposizione da quella diocesi. L’Arcivescovo Francesco Massara, che lunedì alle ore 10.00 parteciperà ai funerali nella Cattedrale di Fermo, ha fatto affiggere un manifesto attraverso il quale si esprime la vicinanza e il dolore  dell’intera Arcidiocesi di Camerino-  San Severino Marche.  

Carla Campetella
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I vertici regionali, insieme al Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini hanno visitato il cantiere dell'ospedale dei Sibillini che sorgerà ad Amandola.
Quello di Amandola, ha ricordato il governatore Luca Ceriscioli, “è stato un percorso molto particolare perché il progetto è stato donato e lo portiamo avanti con le donazioni e i fondi della ricostruzione. Realizzeremo una struttura importante, facilmente collegabile con quella provvisoria. Recupereremo gli spazi che c'erano nel vecchio ospedale e la ricostruzione rappresenterà un vero potenziamento del vecchio nosocomio, più sicuro sul fronte sismico e a servizio del territorio”. Legnini ha parlato di “un segnale molto importante per il processo di ricostruzione che va ascritto al merito di tutti coloro che vi hanno contribuito negli anni passati”.
Parlando con i giornalisti della “ricostruzione leggera”, ha spiegato che “occorre che i titolari dei danni lievi presentino le domande: alcune migliaia ancora in tutto il cratere mancano all’appello. L’ordinanza 100 può e deve funzionare. Questa mattina l’ingegnere Cesare Spuri (Ufficio speciale della ricostruzione delle Marche) mi ha consegnato il primo decreto predisposto, dopo un’istruttoria durata solo 22 giorni. Se i progettisti presenteranno i progetti completi e istruiti, saremo nella nelle condizioni, in pochissimi mesi, di autorizzare l'inizio dei lavori. Sono sicuro che i prossimi mesi segneranno l'avvio concreto della ricostruzione”.


Una visione ampia quella del governatore sulla sanità: “La sanità ospedaliera - ha detto - , in un paio d’anni, sarà la grande rivincita del Fermano rispetto al resto della regione. Sul piano delle infrastrutture viaria è chiaro che dovrà ancora aspettare investimenti importanti, mentre invece, sotto il profilo sanitario, sarà, nelle Marche, la prima provincia, da qui a qualche anno, ad avere tutte le strutture rinnovate e riqualificate”. 

GS

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Giunto quasi a conclusione il primo anno di presidenza dell’Assemblea di Ambito n. 3 Macerata da parte del sindaco di Morrovalle, Stefano Montemarani, e del vice presidente Paolo Stella, Assessore del Comune di Fiuminata.

Durante l’assemblea di giovedì scorso sono stati affrontati diversi temi chiave relativi ai fronti sui quali la governance dell’Ente di Ambito si è impegnata.

"La questione dell’attingimento per l’acquedotto del Nera - si legge in una nota - che sembrava sbloccata dopo la sentenza di fine 2019 - favorevole all’AAto – e che aveva fatto ripartire il procedimento regionale di concessione, ha subìto un nuovo stop a seguito del ricorso in Cassazione presentato del Parco dei Sibillini, mentre la questione delle centraline idroelettriche concesse a privati lungo la condotta, dopo anni di ricorsi e carte bollate, sembra prossima ad una conclusione positiva".

Al centro del dibattito anche il gestore unico di Ambito, "la cui costituzione - spiegano - è necessaria per il prossimo affidamento in house del servizio. Non si è riusciti a giungere ad una conclusione condivisa e, a breve, verrà convocato un incontro ristretto fra sindaci per riuscire a sbloccare una situazione la cui soluzione positiva diventa sempre più urgente.

È stata approvata la convenzione con l’ATA rifiuti - aggiungono nella nota - che consentirà a questa di contare ancora per due anni sulla struttura dell’AAto idrico per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali ed è stato annunciato che entro settembre l’assemblea verrà nuovamente riunita per deliberare le tariffe del servizio per il periodo 2020-2023, come stabilito dalla recente deliberazione ARERA sull’argomento: la previsione che si può effettuare ad oggi è che nel 2020 la tariffa unica di Ambito, introdotta nel 2018, rimarrà invariata rispetto al 2019".
A commentare il bilancio del primo anno di attività è lo stesso presidente Stefano Montemarani: “Sono molto soddisfatto di quanto realizzato in questo primo anno di presidenza – riferisce – soprattutto per quanto riguarda l’impulso dato agli investimenti nel settore idrico e il ristorno erogato agli utenti che hanno sopportato gli aumenti tariffari più gravosi dopo l’adozione della tariffa unica di Ambito. In particolare mi riferisco ai finanziamenti che l’AAto distribuisce ai nostri gestori pubblici sempre più impegnati nel completamento delle necessarie infrastrutture fognarie e depurative che consentiranno ai nostri territori di mantenere elevatissimi standard di qualità ambientale”. Gli investimenti sulle reti fatti dai gestori, ammontano a circa 8 mln di euro nel 2019.

Finanziata anche l’installazione di dispenser di acqua potabile nelle scuole del territorio per ulteriori 25.000 euro nel 2020.

GS
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Dopo il restyling del Torrione arriva la buona notizia che riguarda un altro simbolo della città di Tolentino: Porta Marina.
"Il nostro lavoro – dice Giuseppe Pezzanesi – sul fronte del sisma e soprattutto del reperimento di fondi per avviare lavori di restauro, continua a dare buoni frutti. Infatti in queste ore ci è stato comunicato dall’assessore regionale Angelo Sciapichetti che ci è stato finanziato l’intervento di restauro dell’antica Porta Marina. Infatti la nostra domanda di partecipazione al bando pubblicato dal Commissario Straordinario Legnini è stata accolta e ci sono state accordate erogazioni fino a 200 mila euro che utilizzeremo per finanziare i lavori.
Siamo molto soddisfatti – prosegue il primo cittadino - e ringraziamo quanti hanno voluto, ancora una volta sostenere i nostri progetti di recupero di monumenti storici della nostra città. Porta Marina aspettava da anni di essere recuperata ed era l’ultima porta storica di accesso della nostra città non ancora interessata da lavori di consolidamento e restauro e le cui condizioni si sono aggravate al seguito dei danni riportati con il sisma del 2016.  Ora daremo il via alla progettazione preliminare e poi definitiva per giungere all’indizione del bando per affidare i lavori e aprire il cantiere".

Porta Marina era l’antico accesso da e per la costa, vibino al Politeana, in via Flaminia. "Risale - spiega Giorgio Semmoloni - al 13° secolo quando il Comune fece avanzare la cinta muraria occupando la vigna dei monaci di San Catervo. Ha l’arco acuto in pietra arenaria a piè di una torre merlata a sporto e difesa piombante. Conserva alcuni gangheri in ferro, una parte di ganghero in pietra e gli incastri per la sbarra. La porta – completata da un rivellino circolare a difesa – costruito bel 1490 e battuto nel 1840 per facilitare il transito delle diligenze – trovandosi sul percorso della Strada Lauretana, segnò il passaggio di tanti viaggiatori, personaggi illustri, papi, uomini d’arme, santi e pellegrini fino a quando, nel 1880, venne costruito a fianco del Torrione di San Catervo il nuovo ponte che fece mutare il corso della strada, poi denominata Nazionale".

GS




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Una querelle continua fatta di "attacchi, parate, contrattacchi". La questione sollevata dai sindaci di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, Valfornace, MassimO Citracca, Monte Cavallo, Pietro Cecoli, in merito alla richiesta di entrare a far parte dell'Unione Montana di Camerino e la mancata, o presunta tale, risposta da parte dell'ente ha scatenato un botta e risposta tra l'ente stesso e i tre primi cittadini che replicano a quanto affermato dal presidente Alessandro Gentilucci e dai sindaci di Fiastra, Sauro Scaficchia, e di Serravalle di Chienti, Emiliano Nardi.

Di seguito la replica a firma dei sindaci Falcucci, Citracca, Cecoli

Dopo le improvvide repliche apparse sulla stampa, ci vediamo costretti nostro malgrado a ulteriori precisazioni alle inesattezze dichiarate per dare una corretta informazione suffragata da oggettivi richiami e non da slogan precostituiti e d’effetto che evidenziano arroganza tanto da utilizzare epiteti forti quali “Attacco cinico e sgarbato”!

Il Presidente Gentilucci con inusuale tempestività risponde rimettendo al mittente l’omissione di atti d’ufficio e sulla mancata risposta, anziché limitarsi ad una semplice smentita di circostanza ha ritenuto opportuno chiamare a rispondere i Sindaci che hanno aderito all’Unione Montana.

Non sarebbe stato più che sufficiente pubblicare la risposta che afferma di averci inviato e che a noi non è mai pervenuta?

Lo invitiamo a farlo quanto prima perché trattasi, come giustamente dice, di atti pubblici unitamente ai documenti con i quali ci venivano indicate le modalità di ingresso!  Non le abbiamo mai ricevute!

Continuare ad asserire che i sindaci che oggi scrivono avevano deciso di affossare l’Ente, non solo è stucchevole ma non risponde a verità.

Premesso allora che il diritto di entrare a far parte di un’unione montana è proprio dell’ente che lo richiede senza che possano aver rilievo comportamenti e personalismi degli amministratori, le  ragioni a suo tempo considerate sono note a tutti perché furono ampiamente illustrate e si riferivano agli esagerati compensi che percepiva il Direttore Generale tanto che, per ridurre i costi del personale, ma pur di mantenere tale figura, si è proceduto ad un “esodo forzato” dei dipendenti in organico che avevano esperienza e specifiche competenze compromettendo, inevitabilmente, l’operatività che l’Ente Montano garantiva sul territorio.

L’appello di Gentilucci verso i Sindaci che hanno “salvato” l’Unione Montana a dare risposta alle “accuse” è stato accolto solo da due Comuni: Fiastra e Serravalle di Chienti.

Fatta eccezione per il Comune di Ussita che è commissariato, all’appello ne mancano due e importanti!

Al collega di Fiastra, che si stupisce per le nostre affermazioni, dobbiamo ricordare che se non fosse stata modificata la L.R. n. 35/2013 con la L.R. n. 28/2014 in extremis, l’Unione Montana non sarebbe mai nata perché su 13 Comuni solo sei erano disponibili alla sua costituzione!

Una prova provata della totale inoperatività dell’attuale Unione Montana e quindi del suo fallimento di Ente sovracomunale, l’ha data proprio il Comune di Fiastra.

Infatti, con un Atto di Consiglio del marzo 2019 ha affidato all’Unione Montana di San Severino Marche la gestione associata delle funzioni relative alle entrate tributarie e di riscossione coattiva delle stesse e, nel marzo di quest’anno, con Atto di Giunta ha aderito alla Centrale Unica di Committenza sempre dell’Unione Montana di San Severino Marche.

Qualcuno direbbe: strano ma vero! Pur essendo sostenitore dell’attuale Giunta dell’Unione Montana, e strenuo difensore dell’utilità della stessa per il territorio, per quale ragione si avvale per il proprio Comune di quella limitrofa?

Il Presidente Gentilucci, per nascondere i fatti e le verità, arriva addirittura a intravedere un’iniziativa “… per minare l’autonomia di una Istituzione quale l’Unione Montana che si basa sulla adesione volontaria…”. Nulla di ciò caro Presidente, tranquillo!

La questione è molto più semplice. Si chiede il rispetto delle regole e della democrazia in quanto parliamo di Enti Pubblici e non di società, o addirittura circoli, privati!

Proprio ad un circolo privato sembra ispirata l’attuale gestione dell’Unione Montana, sempre per dare una corretta informazione si richiama l’attenzione sullo statuto vigente, All’art. 17 – Elezione del Presidente – il comma 1) recita: “Il Presidente dell’Unione montana è eletto dal Consiglio, a maggioranza assoluta dei soli componenti che rappresentano i Comuni che hanno aderito fin dall’origine alla sua costituzione”.

Al mondo ci sono solo due Organismi importanti che hanno questi limiti di democrazia:

1) l’ONU che con il diritto di veto di uno dei 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, ha la facoltà di impedire una deliberazione da parte della maggioranza dei componenti l’Assemblea;

2) l’Unione Montana Marca di Camerino.

Il riferimento volutamente esagerato, sta a significare che chi dovesse aderire oggi all’Unione Montana o chi ha aderito dopo la sua costituzione come fece il Comune di Ussita, non può partecipare all’elezione del Presidente che è riservato esclusivamente ai 5 Comuni “fondatori”!

Strano senso della democrazia, ma ancora di più totale mancanza di sensibilità normativa, anche perché parliamo di un Ente Pubblico sovracomunale!

Giova ricordare che sull’elezione del Presidente lo statuto originario prevedeva la partecipazione di tutti i Comuni. Con la Delibera di Consiglio n. 2 del 30/04/2015 lo statuto, come sopra riportato,  è stato modificato. 

Questi sono i fatti documentati e non “chiacchiere”! Tutto ciò è stato segnalato, come già detto con il precedente comunicato, alle Istituzioni competenti che devono vigilare, ma ad oggi ancora nulla è accaduto. Perdura una illegittimità che è “scritta” e abbiamo letto la dichiarazione virgolettata del Presidente “… non siamo ostativi verso nessuno”, per fortuna!

Sulla inoperatività dell’Unione Montana nulla è stato eccepito, anche perché sarebbe stata veramente una missione impossibile dire il contrario anche alla luce di quanto sopra descritto per il Comune di Fiastra!

Da ultimo, abbiamo letto sul sito che il 26/06/2020 è stato convocato il Consiglio dell’Ente per il 23/07/2020 (Il conto consuntivo doveva essere approvato entro il 30/06/2020) e solo allora potremo conoscere lo stato economico dell’Ente e delle società a cui partecipa.

Una convocazione oltre la data perentoria è legittima a condizione che venga effettuata entro il termine ultimo ma, di norma, deve essere individuata una data entro la prima decade di luglio. Chissà se questa ulteriore dilazione nasconda qualcosa!!!

Dopo oltre 16 mesi di attesa, la pazienza è finita! L’aver chiamato in causa da tempo le massime Istituzioni regionali, aveva la finalità di rimuovere le illegittimità che perdurano da anni.

Purtroppo ciò non si è verificato e ci vedremo costretti a segnalare questo inaccettabile comportamento nelle Sedi giudiziarie

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Concerti nei borghi e nei parchi archeologici. Concerti escursioni all'alba e al tramonto. Residenze artistiche e percorsi “solidali”. Nessun concerto sui prati, a meno di miglioramenti repentini e inaspettati delle condizioni legate alla sicurezza. Sarà una quarta edizione di RisorgiMarche all’insegna del massimo rispetto delle normative anti Covid 19 previste per le iniziative dal vivo, con censimento dei partecipanti, distanziamento sociale e sanificazione di spazi e materiali. L’unico modo possibile, rimarcano Neri Marcorè e Giambattista Tofoni, per poter dare continuità ad una manifestazione nata con un obiettivo imprescindibile: la vicinanza, concreta e tangibile, nei confronti delle comunità del cratere mantenendo vivi i flussi turistici nei Comuni.

“Questo festival - ricorda Marcorè - nasce con l’idea, attraverso il richiamo della musica dal vivo di bravi e generosi artisti, di non abbandonare le comunità colpite dai terremoti del 2016, oggi doppiamente danneggiate dagli effetti del cosiddetto lockdown, le cui conseguenza non sono ancora quantificabili. È stata anche questa ulteriore difficoltà a spingerci a raccogliere le innumerevoli richieste pervenute dalla gente, comprese quelle di tantissimi sindaci, e annunciare una quarta edizione di RisorgiMarche necessariamente diversa dalle scorse per dinamiche e fruizioni, visto il periodo particolare, ma potenzialmente cruciale per garantire visibilità alle aree interne”.

2020.07.03 RM comunicato stampa 01

Una manifestazione, come noto, che è stata capace di aggregare centinaia di migliaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, con ricadute molto significative in termini economici e di promozione turistica. “Accanto a tutto questo - prosegue Marcorè - si è spontaneamente generata una vera e propria comunità ('il popolo di RisorgiMarche') che ha fatto del rispetto dell’ambiente e della solidarietà le proprie prerogative”.

Sin dallo scorso aprile, quindi, lo staff di RisorgiMarche ha elaborato diverse progettualità, sempre legate a doppio filo alle dinamiche dell'emergenza Covid ed ai conseguenti Dpcm che si sono succeduti, fino a quello che ha decretato la possibilità di organizzare spettacoli dal vivo.

Come nel tempo abbiamo puntato sulla sicurezza per gli spettatori, garantendo sempre l’assistenza – rimarca il direttore esecutivo Tofoni – nel pensare a questa quarta edizione abbiamo seguito scrupolosamente tutte le direttive nazionali e regionali per il contenimento del virus, oltre alla messa in sicurezza di tutto il personale tecnico e artistico che verrà impiegato”.

Dal censimento del pubblico attraverso la prenotazione online (“unico modo per poter dare vita a RisorgiMarche in questo 2020” sottolinea) al distanziamento sociale, dalla sanificazione alla presenza di personale formato e qualificato: su queste prerogative di carattere sanitario si poggia una quarta edizione che continuerà ad articolarsi in una forma che Tofoni definisce 'modulare'. “RisorgiMarche non cambia ma si evolve – spiega – a partire dalle esperienze maturate nel corso degli anni. Un ruolo sempre più importante lo giocheranno i Comuni, che saranno co-organizzatori degli eventi. La nostra sarà una collaborazione costante e capace di oltrepassare la stagione estiva, dando continuità nel tempo a proposte culturali di varia natura. Inoltre, proprio per marcare con ancora più forza la nostra vicinanza alle popolazioni locali e dare un’ulteriore spinta al tessuto economico, segnaleremo al pubblico ristoranti, strutture ricettive, punti enogastronomici  e dell’artigianato utilizzando i vari canali di RisorgiMarche”.

In quest'ottica si inserisce la possibilità di organizzare visite guidate nelle strutture museali e nei parchi archeologici ricadenti nell'area del cratere sismico, cardini di un patrimonio artistico e culturale di altissimo livello, veri e propri presidi territoriali che, oggi più che mai, necessitano di essere valorizzati.

Nei prossimi giorni, come già sperimentato lo scorso anno, verrà presentato in video conferenza il programma della quarta edizione che, una volta confermate le date da parte degli artisti, dovrebbe prendere il via nella seconda metà del mese di luglio, con la possibilità di subire variazioni in corso d’opera.

Risorgimarche 2019
edizione 2019
Pubblicato in Cronaca
Castelraimondo non rinuncia a Marche in Vetrina. Un ritorno atteso per il Gran Galà che celebra le eccellenze delle Marche, nonostante la limitazione nei posti dettata dalle normative del Covid-19.  La conferma della manifestazione prevista per la sera di venerdì 31 luglio, un ennesimo richiamo alla volontà di imprimere un segnale di positività verso il ritorno alla socialità, testimoniando i preziosi valori del lavoro e dell'impegno di tante aziende che contribuiscono a far grande tutta la regione.
" E' un modo per provare ad avvicinarci sempre di più a quella 'normalità' che tutti desideriamo- dichiara il sindaco Renzo Marinelli- . Stiamo cercando di portare avanti tutte quelle inziative che, sempre nel rispetto delle normative possono realizzarsi, e Marche in vetrina non poteva mancare. Siamo consapevoli che l'impegno organizzativo sarà maggiore data la necessità di seguire tutte le prescrizioni atte ad evitare assembramenti ,ma ci siamo riusciti". A far da cornice alla 15.ma edizione di "Marche in Vetrina" sarà quest'anno piazza Dante. Confermato anche il gustoso preambolo della cena in piazza, seppure con obbligo di prenotazione preventiva, A dare lustro all'evento ideato da Vladimiro Riga e organizzato in collaborazione con l'amministrazione comunale di Castelraimondo, sarà la presenza di numerose realtà imprenditoriali del territorio e di prestigiosi ospiti. 
Già confermate le presenze del giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti, dell'ugola d'oro del cantante Al Bano, di Teresa Marzoli, ex direttrice di Rai 1 e della giornalista Lisa Marzoli condutrrice de 'Il caffè di Rai uno". Tra gli ospiti anche  il produttore discografico e manager  Michele Torpedine e l'allenatore di calcio ed ex centrocampista Franco Colomba. La presentazione della serata è affidata a Sebastiano Somma e, l'intrattenimento musicale al collaudato duo Opera Pop e alla bellissima voce di Riccardo Foresi. Nell'attesa di conferme su ulteriori presenze, la macchina organizzativa è dunque già arrivata ad un ottimo risultato ma non è detto non possa riservare ancora nuove sorprese. Grande l'attesa per conoscere i nominativi delle aziende e delle personalità eccellenti che riceveranno quest'anno il Premio Cassero d'Argento. 
"Le esigenze di scrupoloso rispetto delle normative hanno costretto a rinunciare al tradizionale spazio di piazza della Repubblica e scegliere  piazza Dante come luogo di svolgimento della manifestazione- aggiunge il sindaco Marinelli-  Ricordo che sarà obbligatoria la prenotazione, sia per partecipare alla cena che per assistere allo spettacolo. L'auspicio è quello di riuscire a  trascorrere una bella serata insieme, in un'atmosfera di serena spensieratezza".
c.c.
Pubblicato in Cultura e Spettacolo

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