Notizie religiose nelle Marche
Il Pacchetto Sisma sarebbe dovuto andare a finire in un decreto successivo al decreto rilancio. Non ho dimenticato i terremotati”. Sono le parole di Patrizia Terzoni, deputata del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della VIII Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici, in seguito alla bocciatura del cosiddetto Pacchetto Sisma all’interno del Decreto Rilancio. Il malumore è stato tanto da parte dei terremotati e, manco a dirlo, anche la politica ha colto al volo questo momento in ottica di campagna elettorale per le regionali.
Tuttavia, come spiega l’onorevole Terzoni, questo pacchetto non avrebbe dovuto essere presente nel Decreto Rilancio bensì in un decreto successivo: “Il DL Rilancio riguarda la ripresa post Covid19 e prevede una copertura economica solo per il 2020 mentre le coperture economiche che servivano per il pacchetto sisma erano molte di più e non solo per il 2020. Tra l’altro anche il Commissario Giovanni Legnini aveva annunciato che gli emendamenti sul terremoto avrebbero dovuto essere contenuti in un decreto successivo”. Relativamente alle parti più burocratiche, che non prevedono risorse, avrebbero dovuto confluire nel decreto Semplificazione prossimo all'uscita, mentre in merito le questioni economiche avrebbero dovuto essere inserite in un successivo decreto per il bilancio. “Non sappiamo come sia stato possibile, ma nel DL Rilancio è apparso l’articolo 160, una deroga al catasto degli edifici per le aree del sisma 2016, e di conseguenza, per la procedura parlamentare, se un argomento è trattato in un decreto, si possono fare tutti gli emendamenti che trattino quel tema”. Ecco perché si è aperta questa finestra che però non avrebbe dovuto aprirsi in questo momento. I parlamentari hanno comunque provato a presentare gli emendamenti “ma se ci si fa caso, abbiamo presentato solo quelli che richiedevano delle coperture economiche come la zona franca urbana, la zona economica speciale, la stabilizzazione del personale. Sapevamo benissimo che non era semplice far approvare questo pacchetto ora ma ci abbiamo provato perché il tema è molto caro. Questa tempesta - aggiunge - ci aiuterà a spingere ancora di più il Pacchetto nei prossimi decreti”. Secondo l’onorevole Terzoni, alcune delle misure previste nel Pacchetto Sisma dovrebbero essere inserite già in sede di Consiglio dei Ministri e, successivamente, ciò che rimarrà “fuori”, si tenterà di inserirlo a livello emendativo.
Gaia Gennaretti
Pubblicato in Politica
Dal generale al particolare, dallo statuto dell'ente alle singole scelte nella politica dell'Unione. Prosegue a colpi di lettere la "discussione" tra i sindaci Falcucci, Citracca, Cecoli e la governance dell'Unione Montana di Camerino. I 3 primi cittadini replicano ancora a quanto risposto dal presidente Alessandro Gentilucci facendo chiarezza sui motivi per i quali non condividono la politica dell'ente.

Eravamo certi che saremmo stati costretti ad una replica. In primis, registriamo un forte nervosismo del Presidente Gentilucci, potevamo dire anche “di quel signore” ma l’etica e l’educazione istituzionale, che conosciamo per lunga esperienza e per rispetto dei colleghi, ci obbliga ad evitarlo.


Il Presidente Gentilucci non sapendo come rispondere davanti all’evidenza dei fatti, tenta ancora una volta ad arrampicarsi sugli specchi con argomentazioni infondate. Si scivola sugli specchi!

Nervosismo che si fonda su chi pur sapendo di aver sbagliato tutto e di aver portato l’Unione Montana al suo totale fallimento, che peraltro è sotto gli occhi di tutti, continua a richiamare episodi come la mancata adesione ecc., quando le ragioni le abbiamo ricordate nel dettaglio suffragate dai fatti verificatisi e non da chiacchiere.

Poi, sempre il Presidente, ci porta per esempio quello strategico delle risorse idriche dimenticando che la Società Valli Varanensi non ha mai gestito il servizio idrico tanto che non ha struttura operativa.

Ricorda, correttamente, che i Comuni di Castelsantangelo sul Nera e Valfornace hanno affidato ad una società di Tolentino. La società di Tolentino è la ASSM Spa, Società a intero capitale pubblico detenuto dai Comuni soci. Dire una Società di Tolentino senza specificarne il nome, significa, caro Presiedente, mistificare la verità.

Dimentica volutamente che anche il Comune di Camerino, che è nell’Unione Montana ed è il più importante, ha affidato il SII (servizio idrico integrato) all’ASSM Spa di Tolentino già dalla precedente amministrazione e non si è avvalso di Valli Varanensi. Chissà perché? Per saperne di più, bisognerebbe chiedere le motivazioni alla precedente Amministrazione.

Comprendiamo che tale precisazione non gli conveniva farla, ma questi sono i fatti e non chiacchiere!

Si ricorda che i Comuni che non hanno affidato il SII ad una società “vera” sono in difetto di Legge tanto che l’AATO (Autorità di Ambito Territoriale Ottimale) ha segnalato alla Regione Marche almeno una decina di volte (due all’anno – verificare presso Uffici AATO) la richiesta di nomina di un Commissario ad Acta per tutti quei Comuni che si sono affidati a Valli Varanensi in quanto, come detto, non essendo mai stata operativa, non rispetta le norme vigenti in materia.

Il Presidente Gentilucci sempre più come un uomo solo al comando, tanto da prendere le difese anche del Comune di Fiastra che per nascondere l’oggettivo fallimento della Unione Montana di Camerino da lui guidata, arriva a dire che “…non ci appartiene una visione miope del territorio…” e quindi per non sovrapporre i servizi, si appoggia alla vicina Unione Montana.

Certo che la fantasia amministrativa è notevole ma, purtroppo, anche in questa circostanza oltre a mistificare i fatti dimostra un notevole digiuno delle procedure amministrative.

Se così fosse stato, occorreva stipulare una convenzione con quella Unione Montana specificando i servizi che gli venivano affidati, circostanza che non risulta essere mai stata fatta.

Il Presidente parlando di disponibilità e di essere pronto ad accogliere il figliol prodigo, si erige addirittura a Padre.

E’ bene però chiarire ancora una volta che l’adesione all’Unione Montana è un diritto dei Comuni che abbiano dei requisiti di carattere prettamente territoriale, fra i quali non rientra la condivisione della politica in atto e meno ancora l’indiscutibilità di uno statuto come se fosse il Corano (tanto per restare nell’ambito dei libri sacri).

Presidente Gentilucci, e non quel signore (vede la differenza), non si scomodi a fare nessuna convocazione si preoccupi invece di riportare il “Suo Circolo privato”, che rischia di perdere a breve altri soci, al ruolo proprio di Ente pubblico e modifichi subito lo statuto perché si ricordi che sta mal gestendo da troppo tempo un Ente con risorse pubbliche di cui deve rendere conto alla collettività. Prima o poi a qualcuno dovrà fornire giustificazioni del suo operato. Buon lavoro Presidente Gentilucci.

f.u.



Pubblicato in Politica
Terminerà a breve il suo incarico Iolanda Rolli che dal 23 luglio 2018 era stata nominata Prefetto della provincia di Macerata, permanendo nell'incarico di Commissario straordinario di Governo per l'area del comune di Manfredonia.
La Rolli, infatti, nata a Roma e laureata in Giurisprudenza all'Università La Sapienza della capitale, sarà trasferita a Reggio Emilia.
Commentando la notizia del suo trasferimento l'arcivescovo Francesco Massara dice: "La ringrazio a nome dell'intera diocesi per l'impegno profuso negli ultimi due anni in favore dell'intero territorio. Ha dimostrato attenzione e competenza, soprattutto in una zona gravemente colpita dal sisma. A lei facciamo i migliori auguri per il nuovo compito che la attende. Rimarrà per sempre nei nostri cuori".

GS
Pubblicato in Cronaca
Si è svolto un vertice tra il Premier Giuseppe Conte e il Commissario Giovanni Legnini dopo le preoccupazioni scaturite dalla bocciatura del pacchetto sisma.
"Ho avuto rassicurazioni dal Presidente del Consiglio- spiega Legnini -  sulla piena disponibilità del Governo ad accogliere il pacchetto di norme sul terremoto del Centro Italia condivise con i Sindaci e che erano contenute negli emendamenti presentati in Commissione Bilancio e non accolti.
Il Governo, mi ha garantito il Presidente Conte nel corso di un colloquio molto proficuo questo pomeriggio, intende inserire le norme per accelerare la ricostruzione pubblica e privata nel decreto semplificazioni di prossima emanazione. Quelle che invece richiedono una copertura finanziaria - prosegue - , ad esempio quello per il personale e la proroga dello stato di emergenza, saranno inserite nel decreto che sarà emanato subito dopo l’approvazione del nuovo, atteso, scostamento di bilancio.
Le priorità per far sì che la ricostruzione possa finalmente decollare sono note e sono state individuate in seguito a un lungo confronto. Occorre l’impegno di tutti affinché esse possano diventare al più presto legge dello Stato e corrispondere alle aspettative dei Presidenti delle Regioni, dei sindaci, dei cittadini e delle imprese del cratere, che stanno vivendo una doppia emergenza e che non possono più attendere.
Ringrazio il Presidente Conte - conclude - per la sincera sensibilità che mi ha oggi confermato anche con la disponibilità ad incontrare presto, e nuovamente, i Sindaci e i cittadini dei territori colpiti dal sisma".

GS
Pubblicato in Politica
Una brutta pagina scritta dal governo di questo Paese e dalla Commissione Bilancio della Camera”. Così il sindaco di Camerino Sandro Sborgia nell’esprimere la sua profonda indignazione, condivisa da altri colleghi e cittadini delle zone del cratere dopo l'estromissione dal Dl Rilancio del pacchetto sisma contenente emendamenti utili a sbloccare la ricostruzione nell’Italia centrale “Quello che è successo nei giorni scorsi alla  Commissione Bilancio è qualcosa d’inaccettabile :si trattava di votare  l’inserimento di misure assolutamente essenziali, fondamentali per l'avvio della Ricostruzione, misure tra l’ altro concordate e condivise con il Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, misure che andavano e vanno essenzialmente nella direzione di una ricostruzione veloce, di una ricostruzione seria e  questa volta possibile.  E’ stata scritta una brutta pagina nella storia di questo Paese- continua Sborgia-quello che è avvenuto purtroppo dimostra che non c’è l’interesse a ricostruire nel zone colpite dal terremoto del 2016;  dobbiamo innanzitutto capire come sia stato possibile che quel provvedimento non sia stato discusso e vogliamo capire in primis chi sono i responsabili. Adesso invitiamo e auspichiamo che in primis il Presidente del consiglio, Governo e ministri competenti, riparino  immediatamente a questo  pasticcio.  Debbono  immediatamente provvedere a rimettere al centro dell'attenzione quelle misure che sono fondamentali per la ripartenza di questi territori con la ricostruzione. Sono passati ormai 4 anni ed è necessario che sia avviata, altrimenti ci debbono dire che ricostruire non è nell'interesse del Governo e del Paese e allora  da quel momento in  poi prenderemo atto di questa di questa volontà.  Ma se la ricostruzione, così come è stato sempre detto in ogni circostanza, è nell'interesse di questo Governo e nell’ interesse di tutte le forze Parlamentari, è bene che gli emendamenti siano tradotti in provvedimenti di legge aventi forza esecutiva.  Detto questo – aggiunge il primo cittadino di Camerino- inaccettabili sono anche le polemiche strumentali. Utilizzare questo pasticcio per strumentalizzare la vicenda a fini  politici sulla pelle dei terremotati, credo che sia un atto di sciacallaggio e non può che  qualificare tutti coloro che  utilizzano questa brutta pagina per fare campagna elettorale: ne abbiamo visti tanti in giro e molti all’ opera verificandone la loro inadeguatezza e la loro inconcludenza,  quindi- ribatte Sborgia-  speculare adesso su questo guaio credo che sia un puro atto di sciacallaggio. Per tornare invece alla vicenda che ci interessa, è bene che il Presidente del Consiglio, avendo più volte dichiarato di essere estremamente determinato a condurre in porto la ricostruzione, intervenga immediatamente per ottenere che quel pacchetto di misure, volute e condivise dai sindaci e  concordate con la volontà del Commissario Legnini,  trovi la strada affinché possa essere attuato”. Quanto alla possibilità del forte atto di protesta della  riconsegna delle fasce tricolori al Premier  il sindaco Sborgia dice che è tra le varie opzioni che  testimoniano la determinazione dei sindaci a non mollare la presa “ ma è certo che percorreremo comunque ogni strada possibile per sensibilizzare il Governo a tornare sui propri passi, a cambiare rotta e a far sì che le popolazioni colpite dal terremoto tornino  al centro dell'attenzione del Governo. Così come è stata dimostrata attenzione  alla necessità che siano prese e attuate misure per i vari settori dell’ economia, proprio in funzione della ripartenza dell’ economia del nostro Paese- conclude Sborgia-  le zone terremotate debbono essere messe al centro dell'agenda di governo e al centro dei provvedimenti necessari perché  con la ricostruzione avviata ne gioverebbe l'economia Nazionale, ne gioverebbero i terremotati.  Non può pertanto assolutamente prescindersi dalla necessità che quel pacchetto di misure presentate, una volta per tutte, trovino la strada per essere approvate”.

Sulla stessa linea il commento risentito dell’Arcivescovo Francesco Massara che è a capo della diocesi più devastata di tutta l’ area del cratere. “ Che la Commissione Bilancio alla Camera e il Governo non abbiano preso in considerazione  il pacchetto sisma, significa estromettere e far rischiare il blocco della partenza della ricostruzione alla quale il Commissario Legnini sta dedicando il massimo impegno e la massima promozione  in tutte le zone del cratere.- afferma Mons. Massara-. Non è possibile che su 55 miliardi non si sia pensato, o non si sia voluto, dare un’ attenzione alle zone del sisma. Questo è inaccettabile.  La ricostruzione così non partirà mai.  A questo punto pretendiamo un incontro con il Presidente Conte e con chi rappresenta la Presidenza del Consiglio- ribadisce il vescovo-;  abbiamo tutto il diritto noi terremotati di sapere perché siamo tenuti fuori da questi provvedimenti così importanti che riguardano un territorio così esteso che copre tutta l’Italia centrale.  Abbiamo il diritto di poter rinascere dal primo terremoto del 2016 e da questo secondo terremoto che è il terremoto economico; noi non siamo cittadini di serie B- rimarca Massara-.  Siamo uguali a tutti gli italiani, per cui il presidente Conte deve ascoltare i sindaci, deve ascoltare le istituzioni, le associazioni tutte , deve ascoltare questo territorio che non può morire, perché fa parte dell'Italia. L'Italia è una, non è fatta a macchia di leopardo. Voglio che tutti sappiano che  il vescovo sarà sempre vicino a tutti i terremotati e seguirà con  grande attenzione questa situazione; i terremotati hanno diritto ad avere la loro la loro casa e a loro sarò sempre vicino e tutti i sindaci avranno il sostegno del vescovo nella battaglia per la rinascita di questo territorio. Queste terre martoriate non possono assolutamente morire, per cui chiedo la massima attenzione da parte del Governo verso la nostra gente -continua Mons. Massara-. Sono 4 anni che le persone attendono la ricostruzione e non si possono far morire le speranze delle comunità. Chiedo il massimo impegno da parte di tutti, ma soprattutto da parte del Governo e dei nostri rappresentanti in Parlamento. Non possiamo permettere che questo territorio muoia- ribadisce- Chiedo la massima attenzione a tutti i nostri rappresentanti al Governo e allo stesso Governo, perché la ricostruzione deve partire. E aggiungo che il Commissario Legnini  va sostenuto in tutte le proposte che in questo momento sta facendo in sede governativa; a lui dobbiamo il nostro grazie perché sta dando il massimo di attenzione e di amore verso questo territorio”.
Intanto il sindaco di Camerino ha fatto sapere che sono stati già sentiti alcuni importanti rappresentanti del Governo con i quali si è aperta una interlocuzione, affinchè il pacchetto di misure sia portato in aula e si provveda alla sua approvazione.
 c.c.





Pubblicato in Politica
Ha scritto la parola "fine" il Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso presentato dal capogruppo di minoranza di Treia, Vittorio Sampaolo. L'opposizione, sin dallo scorso anno, quando le elezioni decretarono vincitore Franco Capponi e la sua lista (ma anche prima, per tutta la campagna elettorale), aveva sempre sostenuto l'incandidabilità dello stesso Capponi e, di conseguenza, l'illegittimità della giunta nominata in tutta fretta la notte della vittoria, qualche ora prima che il Prefetto di Macerata gli notificasse l'avviso di sospensione dalla carica per la condanna in primo grado per peculato. Da lì, un colpo dietro l'altro: prima la richiesta di sospensiva al Tar Marche subito rigettata, poi il ricorso vero e proprio, anch'esso rigettato nel merito fino ad arrivare al grado successivo, il Consiglio di Stato che proprio oggi si è pronunciato dando ragione a Capponi e alla sua giunta. 
"Il Consiglio di Stato ci ha dato pienamente ragione sul nostro operato - commenta Capponi - ero candidabile, eleggibile, potevo nominare la giunta. Durante la campagna elettorale, e anche dopo, abbiamo subito continuo attacchi da parte degli avversari che ci ha dato enormemente fastidio perché hanno tentato di minare l'operatività dell'amministrazione. In questo periodo così difficile per il Covid e le emergenze che abbiamo avuto, sarebbe stato un ulteriore momento buio per la città se si fosse ritrovata senza una amministrazione, qualcuno che avesse a cuore le sorti dei cittadini. Questo mi dà fiducia sul fatto che dal 24 luglio saremo una squadra ancora più forte. Fin ora c'è stata grande qualità e passione da parte dei giovani della giunta". Capponi ha ringraziato la maggioranza e la giunta che ha dovuto sopportare, oltre alle tante difficoltà, anche gli attacchi della minoranza che, con questa sentenza del Consiglio di Stato "giunge al tracollo. Oltre ad aver perso tutte le cause, hanno perso un po' anche la faccia perché non si sono mai interessati dei problemi della città ma si sono esercitati nell'odio e nel rancore per aver perso le elezioni perpetrando ricorsi su ricorsi pensando che la via della magistratura li avrebbe premiati. Tutti sappiamo che non sono i giudici ad eleggere l'amministrazione". 
g.g.

(Servizio completo sul prossimo numero di Appennino Camerte)



Pubblicato in Politica
La vicenda risale al 2014 e riguarda una cena di beneficenza cui parteciparono tra gli altri Silvia Luconi e Orietta Leonori, all'epoca dei fatti consiglieri comunali a Tolentino. Le due furono poi accusate sulle pagine social dalla collega in consiglio comunale Carla Domizi di aver richiesto indietro, a titolo di rimborso, la cifra versata in quanto la loro partecipazione all'evento sarebbe avvenuta in rappresentanza delle istituzioni. La vicenda finì in tribunale, dove Silvia Luconi e Orietta Leonori citarono per diffamazione la Domizi, condannata in primo grado ad una multa di 600 euro e al risarcimento delle due parti offese. Oggi sulla vicenda si è pronunciato il giudice di appello, adito da Carla Domizi, che ha confermato la sentenza di primo grado condannando la stessa al pagamento delle ulteriori spese processuali, pari a 1170 euro. "Non ho mai avuti dubbi sulla pronuncia del giudice anche in questo caso - le parole di Silvia Luconi, oggi vice sindaco di Tolentino nell'amministrazione Pezzanesi - perchè so benissimo cosa ho fatto al termine di quella cena, alla quale ho partecipato come chiunque altro pagando regolarmente e senza chiedere alcun rimborso quale rappresentante del comune. Sono sicuramente soddisfatta e mantengo la decisione, presa insieme all'ex collega Leonori, di devolvere la cifra in beneficenza, magari nell'ambito dei servizi sociali".

f.u.
Pubblicato in Cronaca
“La situazione sull’A14 è insostenibile: la Regione chieda l’azzeramento dei pedaggi". E' questa la richiesta fatta alla giunta regionale dal capogruppo di Forza Italia Elena Leonardi in merito ad una situazione ormai insostenibile nella tratta marchigiana dell'autostrada adriatica che, soprattutto nel fine settimana, provoca disagi, in termini di traffico e code, agli automobilisti che la percorrono. "Sostengo con forza - incalza la Leonardi - gli appelli degli amministratori e degli utenti, a partire da Confartigianato Trasporti e Confindustria Trasporti, che denunciano come questi enormi problemi si verifichino puntualmente da oltre un anno, a dimostrazione della scarsa attenzione della Regione e dell’incapacità di dare risposte. Rallentamenti e lunghe code per percorrere anche solo brevi tratti dell’autostrada, disagi che si riversano sulla Statale Adriatica e che soprattutto nel periodo estivo causano un ulteriore danno sull’economia già fortemente messa in ginocchio, un aggravio di costi, un evidente danno al comparto turistico e ai cittadini marchigiani, per non parlare del grave danno d’immagine per l’intera regione e per chi sta scegliendo di trascorrere le vacanze nelle Marche. Per questo – conclude il capogruppo di Fratelli d'Italia – domani al question time del consiglio regionale chiederò alla giunta se ha intenzione di farsi portavoce finalmente di queste istanze e chiedere il blocco del pagamento dei pedaggi, che considero il minimo provvedimento per venire incontro agli enormi disagi di automobilisti e trasportatori”.


Pubblicato in Politica
Ennesimo schiaffo alle comunità terremotate il fatto che la Commissione Bilancio della Camera abbia estromesso dal Dl Rilancio il pacchetto sisma contenente gli emendamenti utili a sbloccare la ricostruzione. Delusione e indignazione nei cittadini e nei sindaci del cratere, in particolare dei primi cittadini di Norcia, Camerino e Castelsantangelo sul Nera i quali si sono detti pronti a restituire le fasce al Presidente del Consiglio qualora il pacchetto terremoto, fermatosi al MEF  (Ministero Economia e Finanze) in quanto non ha mai ricevuto una copertura finanziaria, non venga reinserito nel DL Rilancio.
"Dei 55 miliardi del Dl Rilancio non c'è dunque un centesimo per le zone terremotate- spiega Mauro Falcucci- Ne erano previsti 20 ma purtroppo siamo fuori. Adesso c'è la speranza della semplificazione delle procedure ma certo è che non possiamo vivere di speranza. Tutto quello che avrebbe dato un segnale nella ricostruzione, dalla proroga allo stato di emergenza, ai poteri al Commissario, all'aumento delle parcelle per i professionisti e cosa più importante, la garanzia del personale, è rimasto lettera morta. Forse non si è capito che tra un po' rimarranno il Governo, le Prefetture e i terremotati, perchè andando via il personale, credo che nessun amministratore riesca a sopperire sotto il profilo tecnico alla continuità della ricostruzione. Venendo meno il personale, la macchina si ferma. E la restituzione  delle fasce non è nè una minaccia, nè una resa- sottolinea Falcucci-. Il segnale è che non vogliamo essere più correi del nulla. Rimanere qui a prendere soltanto le promesse, gli schiaffi e i 'non vi lasceremo soli'per poi constatare che ci hanno letteralmente abbandonati, significa diventare correi sul non fare. Vorrà dire allora che il Presidente del Consiglio, tramite le strutture di questo nostro Paese, provvederà a dare delle risposte. Le nostre richieste hanno preso tutte le forme: di persona, per iscritto, con documenti, incontri, interviste ma tutto è rimasto lettera morta- rimarca il sindaco di Catelsantangelo-. Non c'è da inventare nulla. C'è solo da tradurre in norme, dare poteri al Commissario Straordinario che ha dato un segnale inverso rispetto al passato, ma le cui proposte vengono affossate e rimangono dei semplici progetti che non troveranno mai soluzione. Siamo veramente stanchi".


C.C.


Pubblicato in Politica
Sulla preoccupazione e la rabbia dei sindaci e dei cittadini in merito al pacchetto sisma 'snobbato' dal Governo interviene il Commissario Giovanni Legnini che in una nota commenta: “Un percorso per stabilizzare il personale precario e prorogare i contratti in scadenza, il collegamento del nuovo Sismabonus con il contributo alla riparazione delle case lesionate, la revisione dei compensi ai professionisti che assumono maggiori responsabilità, la proroga dello stato di emergenza, risorse certe per sostenere lo sviluppo, poteri veramente straordinari per il Commissario anche se limitati alle opere più complesse, sono misure indispensabili per far decollare la ricostruzione dopo il terremoto del 2016.
Da tempo - aggiunge- erano state condivise con i Sindaci, i Ministeri competenti, le associazioni dei cittadini, i professionisti, e sembrava che alcune di esse potessero essere accolte nel Decreto Rilancio che il Parlamento si appresta ad approvare, anche in considerazione della doppia, lunghissima emergenza vissuta da questi territori. Capisco, dunque, la preoccupazione dei sindaci, delle Anci regionali, la delusione dei cittadini del cratere per il mancato accoglimento di queste norme.
Adesso - conclude - è importante insistere affinché siano varate al più presto, utilizzando il veicolo normativo che il Governo riterrà appropriato. Solo così sarà possibile completare il quadro degli strumenti necessari per far partire davvero la ricostruzione, ormai alla vigilia del quarto anniversario del primo dei gravi terremoti che hanno sconvolto il Centro Italia. Continuerò ad impegnarmi con la massima determinazione perché, al più presto, siano fatti questi passi decisivi”.
Pubblicato in Politica

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo