Primo incontro tra il Commissario e i comitati del cratere

Lunedì, 20 Aprile 2020 11:40 | Letto 879 volte   Clicca per ascolare il testo Primo incontro tra il Commissario e i comitati del cratere Il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini sabato scorso ha incontrato in videoconferenza oltre quaranta rappresentanti delle associazioni dei cittadini dei comuni colpiti dal sisma. Nel corso dellincontro Legnini ha preso una serie di impegni precisi nei loro confronti e annunciato diverse azioni imminenti: varo in tempi rapidissimi dell’Ordinanza sulla semplificazione delle procedure e poi entro l’estate un testo unico delle Ordinanze sulla ricostruzione privata e pubblica, un canale diretto di comunicazione con i Comitati dei cittadini per una maggiore condivisone delle decisioni, sostegno alla creazione di un Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio cui affidare la regia delle ricostruzioni dopo le catastrofi naturali. Con comitati e associazioni Legnini ha detto di voler instaurare un rapporto continuativo di ascolto e scambio, pensato con modalità stabili e che dagli stessi attende suggerimenti, segnalazioni come che siano evidenziate problematiche, inefficienze e omissioni. Molti dei rappresentanti video collegati hanno ribadito al quarto Commissario la richiesta di arrivare ad un assetto stabile delle ricostruzionie che il Commissario ha dimostrato di aver ben compreso; ha poi assicurato che entro pochi giorni  sarà emanata l’ordinanza che attua il principio dell’autocertificazione dei progetti di ricostruzione da parte dei tecnici “che definirà anche tempi certi, e comunque molto più brevi di quelli attuali, per l’esame delle pratiche e l’avvio dei lavori”. Gli uffici speciali dovranno concentrarsi essenzialmente sui controlli. “Dobbiamo coniugare l’efficienza e la rapidità con il controllo di legalità, su cui dobbiamo essere inflessibili” ha aggiunto Legnini, sottolineando l’opportunità di un intervento normativo per l’accelerazione della ricostruzione pubblica, che nell’area del cratere è sostanzialmente ferma. Tra coloro che hanno partecipato alla video conferenza, anche Diego Camillozzi del comitato La Terra Trema Noi no.  Limpressione è quella di una figura molto preparata e che ha voglia di cominciare a smuovere un po acque rimaste finora alquanto ferme- dichiara Camillozzi-. Ho notato che la voglia cè e la speranza ora è che al Commissario si diano leggi speciali e strumenti necessari, in maniera tale da poter vedere una concreta accelerazione della ricostruzione. Ci auguriamo anche di avere più tempo per poter rappresentare meglio tutta la serie di problematiche generali che riguardano le 4 regioni colpite dal sisma del 2016 nonchè quelle riferite in particolare ai singoli comuni. Noi comunque stiamo già cercando di fare una sorta di linea guida, stilando un documento sul quale confrontarci anche con le altre associazioni e comitati, individuando una sintesi di pochi punti in grado di riassumere le varie richieste che essenzialmente sono riferite alla velocizzazione della ricostruzione ma anche allattenzione che richiedono le difficoltà sociali. Oltre alla volontà di proseguire con un canale diretto di comunicazione con le associazioni, Legnini ha annunciato che sta lavorando al testo unico delle Ordinanze su ricostruzione privata e pubblica pronto per lestate e che, prossimo passo, sarà lordinanza sulla cosiddetta semplificazione in base alla quale verranno ad essere potenziati i poteri del Commissario in tema di ricostruzione privata, a cominciare dalla facoltà di decidere in quali casi sarà possibile applicare la procedura di autocertificazione dei professionisti. Uno dei temi che non siamo riusciti ad affrontare meglio - continua Camillozzi- è proprio quello dellultima ordinanza riferita allautocertificazione dei tecnici; una forma di semplificazione sulla quale, i vari studi e i vari ordini di ingegneri, architetti e geometri che abbiamo sentito, hanno espresso delle perplessità. Credo dunque che anche questo aspetto sia da affrontarsi con più attenzione. Di certo la semplificazione andrà  necessariamente calata su alcuni punti essenziali: se una pratica oggi deve superare un iter di 16 passaggi, è chiaro che qualcosa dovrà essere tagliato via, come da rivedere è il sistema del MUD che si sta rivelando molto lento e di certo non agevola le tempistiche. Il nostro scetticismo- prosegue Camillozzi- è anche riferito alle misure stanziate che secondo noi di sicuro sono insufficienti. Diversi gli interventi che si sono soffermati anche su una possibile differenziazione del cratere e sulla creazione di condizioni economiche che contrastino lo spopolamento, soprattutto della parte appenninica devastata dal sisma. Quello che sosteniamo- spiega Diego Camillozzi- è la creazione di forme particolari di sostegno come una Zona Franca esentasse per comuni dove la percentuale di edifici lesionati è superiore al 50-60 per cento. La perdita per lo Stato non sarebbe così consistente perchè nella maggior parte dei casi parliamo di piccoli comuni come Muccia, Visso, Pieve Torina, Castelsantangelo, Arquata, nei quali questa misura economica servirebbe a rilanciare, evitare spopolamento, incentivare il commercio e le attività produttive. Gli accolli della ricostruzione per le attività economiche, per le piccole imprese o per gli alberghi saranno notevoli: quanti di loro saranno disposti ad investire su un territorio che a tuttoggi non ha certezze   erisposte concrete? Una Zona franca rilancerebbe pertanto anche tutto lindotto che risulterebbe favorito dalla stessa partenza immediata della ricostruzione che rappresenterebbe un rilancio di tutta leconomia del Paese. Quello che ci auguriamo come associazioni e comitati- conclude - è che questa fase di ascolto che si è aperta e della quale ringraziamo il nuovo Commissario, sia seguita  dai i fatti concreti, dal vero inizio dei cantieri e da vere azioni a livello sociale.    Nel corso dell’incontro è stata affrontata anche la questione dell’impatto del coronavirus sulle attività nel cratere. A questo proposito il Commissario ha preannunciato che è allo studio l’ipotesi di destinare una quota importante dei 30 milioni di euro per la sicurezza sul lavoro fermi dal 2017 , proprio alla sicurezza sanitaria nei cantieri al momento della loro riapertura . C.C.
Il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini sabato scorso ha incontrato in videoconferenza oltre quaranta rappresentanti delle associazioni dei cittadini dei comuni colpiti dal sisma. Nel corso dell'incontro Legnini ha preso una serie di impegni precisi nei loro confronti e annunciato diverse azioni imminenti: varo in tempi rapidissimi dell’Ordinanza sulla semplificazione delle procedure e poi entro l’estate un testo unico delle Ordinanze sulla ricostruzione privata e pubblica, un canale diretto di comunicazione con i Comitati dei cittadini per una maggiore condivisone delle decisioni, sostegno alla creazione di un Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio cui affidare la regia delle ricostruzioni dopo le catastrofi naturali. Con comitati e associazioni Legnini ha detto di voler instaurare un rapporto continuativo di ascolto e scambio, pensato con modalità stabili e che dagli stessi attende suggerimenti, segnalazioni come che siano evidenziate problematiche, inefficienze e omissioni". Molti dei rappresentanti video collegati hanno ribadito al quarto Commissario la richiesta di arrivare ad un assetto stabile delle ricostruzionie che il Commissario ha dimostrato di aver ben compreso; ha poi assicurato che entro pochi giorni  sarà emanata l’ordinanza che attua il principio dell’autocertificazione dei progetti di ricostruzione da parte dei tecnici “che definirà anche tempi certi, e comunque molto più brevi di quelli attuali, per l’esame delle pratiche e l’avvio dei lavori”. Gli uffici speciali dovranno concentrarsi essenzialmente sui controlli. “Dobbiamo coniugare l’efficienza e la rapidità con il controllo di legalità, su cui dobbiamo essere inflessibili” ha aggiunto Legnini, sottolineando l’opportunità di un intervento normativo per l’accelerazione della ricostruzione pubblica, che nell’area del cratere è sostanzialmente ferma.
Tra coloro che hanno partecipato alla video conferenza, anche Diego Camillozzi del comitato "La Terra Trema Noi no". 
"L'impressione è quella di una figura molto preparata e che ha voglia di cominciare a smuovere un po' acque rimaste finora alquanto ferme- dichiara Camillozzi-. Ho notato che la voglia c'è e la speranza ora è che al Commissario si diano 'leggi speciali' e strumenti necessari, in maniera tale da poter vedere una concreta accelerazione della ricostruzione. Ci auguriamo anche di avere più tempo per poter rappresentare meglio tutta la serie di problematiche generali che riguardano le 4 regioni colpite dal sisma del 2016 nonchè quelle riferite in particolare ai singoli comuni. Noi comunque stiamo già cercando di fare una sorta di linea guida, stilando un documento sul quale confrontarci anche con le altre associazioni e comitati, individuando una sintesi di pochi punti in grado di riassumere le varie richieste che essenzialmente sono riferite alla velocizzazione della ricostruzione ma anche all'attenzione che richiedono le difficoltà sociali". Oltre alla volontà di proseguire con un canale diretto di comunicazione con le associazioni, Legnini ha annunciato che sta lavorando al testo unico delle Ordinanze su ricostruzione privata e pubblica pronto per l'estate e che, prossimo passo, sarà l'ordinanza sulla cosiddetta 'semplificazione' in base alla quale verranno ad essere potenziati i poteri del Commissario in tema di ricostruzione privata, a cominciare dalla facoltà di decidere in quali casi sarà possibile applicare la procedura di 'autocertificazione' dei professionisti.
" Uno dei temi che non siamo riusciti ad affrontare meglio - continua Camillozzi- è proprio quello dell'ultima ordinanza riferita all'autocertificazione dei tecnici; una forma di semplificazione sulla quale, i vari studi e i vari ordini di ingegneri, architetti e geometri che abbiamo sentito, hanno espresso delle perplessità. Credo dunque che anche questo aspetto sia da affrontarsi con più attenzione. Di certo la semplificazione andrà  necessariamente calata su alcuni punti essenziali: se una pratica oggi deve superare un iter di 16 passaggi, è chiaro che qualcosa dovrà essere tagliato via, come da rivedere è il sistema del MUD che si sta rivelando molto lento e di certo non agevola le tempistiche. Il nostro scetticismo- prosegue Camillozzi- è anche riferito alle misure stanziate che secondo noi di sicuro sono insufficienti". Diversi gli interventi che si sono soffermati anche su una possibile differenziazione del cratere e sulla creazione di condizioni economiche che contrastino lo spopolamento, soprattutto della parte appenninica devastata dal sisma. "Quello che sosteniamo- spiega Diego Camillozzi- è la creazione di forme particolari di sostegno come una Zona Franca esentasse per comuni dove la percentuale di edifici lesionati è superiore al 50-60 per cento. La perdita per lo Stato non sarebbe così consistente perchè nella maggior parte dei casi parliamo di piccoli comuni come Muccia, Visso, Pieve Torina, Castelsantangelo, Arquata, nei quali questa misura economica servirebbe a rilanciare, evitare spopolamento, incentivare il commercio e le attività produttive. Gli accolli della ricostruzione per le attività economiche, per le piccole imprese o per gli alberghi saranno notevoli: quanti di loro saranno disposti ad investire su un territorio che a tutt'oggi non ha certezze   erisposte concrete? Una Zona franca rilancerebbe pertanto anche tutto l'indotto che risulterebbe favorito dalla stessa partenza immediata della ricostruzione che rappresenterebbe un rilancio di tutta l'economia del Paese. Quello che ci auguriamo come associazioni e comitati- conclude - è che questa fase di ascolto che si è aperta e della quale ringraziamo il nuovo Commissario, sia seguita  dai i fatti concreti, dal vero inizio dei cantieri e da vere azioni a livello sociale".    
Nel corso dell’incontro è stata affrontata anche la questione dell’impatto del coronavirus sulle attività nel cratere. A questo proposito il Commissario ha preannunciato che è allo studio l’ipotesi di destinare una quota importante dei 30 milioni di euro per la sicurezza sul lavoro fermi dal 2017 , proprio alla sicurezza sanitaria nei cantieri al momento della loro riapertura . 
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