Rischi e incertezze nella ripartenza delle Scuole paritarie

Mercoledì, 10 Giugno 2020 11:43 | Letto 881 volte   Clicca per ascolare il testo Rischi e incertezze nella ripartenza delle Scuole paritarie Tra inevitabili riorganizzazioni e risoluzione di problematiche, si prepara la ripresa scolastica di settembre anche per gli istituti paritari non statali di ogni grado, molti dei quali  sopportato con difficoltà il lockdown imposto dall’emergenza coronavirus, hanno purtroppo dovuto annunciare alle famiglie l’intenzione di non riaprire dopo l’estate. Per anni questa tipologia di scuole si è infatti sostenuta su un fragile equilibrio finanziario, costituito dalle rette delle famiglie, donazioni di privati e finanziamenti statali residuali che lemergenza sanitaria ha reciso. Si attende ora una chiarezza sulle possibilità di sostegno a queste scuole, il 30 per cento delle quali in Italia è a rischio chiusura. Uno stato di apprensione che a Camerino riguarda la Scuola Materna paritaria Maria Ausiliatrice e asilo nido Felice Cambriani gestiti dalla parrocchia di San Venanzio. “La nostra situazione non è purtroppo molto diversa da quella che stanno vivendo gran parte degli istituti paritari d’Italia - afferma il parroco don Marco Gentilucci -. Il fermo delle attività anche per noi ha comportato delle grandissime difficoltà economiche in quanto,soprattutto per le scuole dell’infanzia dove non è possibile neppure una didattica a distanza, non portando più a scuola i loro bambini le famiglie  hanno sospeso le rette e quindi sopportiamo un’entrata minore. A destare preoccupazione per il futuro è la stessa situazione dei docenti e di quanti lavorano nella scuola.  Sappiamo che la Regione Marche ha stanziato delle risorse anche a sostegno delle Scuole paritarie e- prosegue il parroco- proprio la prossima settimana ci incontreremo come Consiglio interprovinciale della FISM ( Federazione Italiana Scuole Materne) per capire come poter accedere a questi fondi che certamente rappresentano un supporto rilevante per consentire di mantenere viva una realtà che ha la sua importanza. La pluralità nella formazione, l’educazione dei bambini e dei giovani è fondamentale ed è uno dei capisaldi  del nostro Paese  - continua don Marco Gentilucci-  tuttavia è indubbio che stiamo vivendo un momento di grande difficoltà e di preoccupazione, soprattutto perché ancora non c’è una chiarezza sulle linee guida per la riapertura. I primi numeri che giravano le scorse settimane, specchio del limitato rapporto tra insegnanti e bambini, certamente mettono ancora più in crisi una realtà come la nostra. Se gli istituti statali possono infatti accedere a determinati fondi, benchè le scuole paritarie dovrebbero avere eguale trattamento, in realtà la situazione è per esse molto più complicata. Attendiamo quindi con fiducia e speranza queste nuove dirette, anche per capire come prospettare una ripartenza a settembre - conclude Gentilucci -. La nostra volontà è di portare avanti una realtà così bella e importante, certamente indispensabili sono tuttavia dei supporti per riuscire a progettare nella sicurezza e non sempre nell’ansia e nell’incertezza”. C.C. Approfondimento nel prossimo numero di Appennino Camerte
Tra inevitabili riorganizzazioni e risoluzione di problematiche, si prepara la ripresa scolastica di settembre anche per gli istituti paritari non statali di ogni grado, molti dei quali  sopportato con difficoltà il lockdown imposto dall’emergenza coronavirus, hanno purtroppo dovuto annunciare alle famiglie l’intenzione di non riaprire dopo l’estate. Per anni questa tipologia di scuole si è infatti sostenuta su un fragile equilibrio finanziario, costituito dalle rette delle famiglie, donazioni di privati e finanziamenti statali residuali che l'emergenza sanitaria ha reciso. Si attende ora una chiarezza sulle possibilità di sostegno a queste scuole, il 30 per cento delle quali in Italia è a rischio chiusura.
Uno stato di apprensione che a Camerino riguarda la Scuola Materna paritaria Maria Ausiliatrice e asilo nido Felice Cambriani gestiti dalla parrocchia di San Venanzio.
aule Maria Ausiliatrice 2
“La nostra situazione non è purtroppo molto diversa da quella che stanno vivendo gran parte degli istituti paritari d’Italia - afferma il parroco don Marco Gentilucci -. Il fermo delle attività anche per noi ha comportato delle grandissime difficoltà economiche in quanto,soprattutto per le scuole dell’infanzia dove non è possibile neppure una didattica a distanza, non portando più a scuola i loro bambini le famiglie  hanno sospeso le rette e quindi sopportiamo un’entrata minore. A destare preoccupazione per il futuro è la stessa situazione dei docenti e di quanti lavorano nella scuola.  Sappiamo che la Regione Marche ha stanziato delle risorse anche a sostegno delle Scuole paritarie e- prosegue il parroco- proprio la prossima settimana ci incontreremo come Consiglio interprovinciale della FISM ( Federazione Italiana Scuole Materne) per capire come poter accedere a questi fondi che certamente rappresentano un supporto rilevante per consentire di mantenere viva una realtà che ha la sua importanza. La pluralità nella formazione, l’educazione dei bambini e dei giovani è fondamentale ed è uno dei capisaldi  del nostro Paese  - continua don Marco Gentilucci-  tuttavia è indubbio che stiamo vivendo un momento di grande difficoltà e di preoccupazione, soprattutto perché ancora non c’è una chiarezza sulle linee guida per la riapertura. I primi numeri che giravano le scorse settimane, specchio del limitato rapporto tra insegnanti e bambini, certamente mettono ancora più in crisi una realtà come la nostra. Se gli istituti statali possono infatti accedere a determinati fondi, benchè le scuole paritarie dovrebbero avere eguale trattamento, in realtà la situazione è per esse molto più complicata. Attendiamo quindi con fiducia e speranza queste nuove dirette, anche per capire come prospettare una ripartenza a settembre - conclude Gentilucci -. La nostra volontà è di portare avanti una realtà così bella e importante, certamente indispensabili sono tuttavia dei supporti per riuscire a progettare nella sicurezza e non sempre nell’ansia e nell’incertezza”.
C.C.
 
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