Salviamo l'Ospedale di Camerino, sale la protesta civile

Venerdì, 05 Febbraio 2021 19:22 | Letto 971 volte   Clicca per ascolare il testo Salviamo l'Ospedale di Camerino, sale la protesta civile Non pensavo di scatenare tanto entusiasmo  ma evidentemente la questione dellospedale dellentroterra sta a cuore a molti. Così Angiolo Napolioni, promotore e amministratore del gruppoSalviamo lospedale di Camerino che a sole 24 ore dalla costituzione sui social, ha ormai superato le 2500 adesioni. La cosa mi rincuora e mi è da sprone per proseguire.Mi sono fatto promotore di questa petizione-  spiega il camerte-, spinto dalla necessità di tutelare una struttura che è fondamentale per il territorio e che è prioritaria rispetto a tutte le altre, anche in funzione della ricostruzione che dovrebbe prima o poi partire, Lunica modalità che si poteva sfruttare per ottenere una forte adesione popolare era quella di utilizzare i social media e, ci auguriamo che oltre ai sindaci che si sono già affiancati allaccorato appello del primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia, si aggiungano altri amministratori. Non è escluso che questa iniziativa possa avere anche degli sviluppi concreti- continua Napolioni-; malgrado la pandemia ci impedisca presenze fisiche in Regione o manifestazioni, ciò non pregiudica quella che è la volontà di proseguire su questo indirizzo; la tutela della salute e la salvaguardia del presidio sanitario della montagna, sono assolutamente temi prioritari. Una richiesta di chiarezza e di fatti concreti, lanciata dai social alla sanità regionale, seguita al grido dallarme del sindaco Sandro Sborgia e rafforzata dalle parole della madre badessa suor Chiara Laura delle clarisse del Monastero di Camerino. Davvero non mi aspettavo unadesione a questi livelli - aggiunge Napolioni-. Le iscrizioni al gruppo sono venute anche da fuori provincia, non solo dal territorio del comprensorio Camerte. Il nostro entroterra mi sono permesso di confrontarlo alla striscia di Gaza perchè noi siamo i Palestinesi e gli Israeliani stanno sulla costa. Noi i Palestinesi di un territorio interno sempre più martoriato e penalizzato, esigiamo chiarezza. Vogliamo sapere quali sono le intenzioni dellammnistrazione regionale che ha la delega alla sanità, in merito al destino dellospedale di Camerino. E quello che chiediamo, non con proclami elettoralistici, bensì con atti formali della Giunta e del Consiglio della Regione Marche. c.c.
"Non pensavo di scatenare tanto entusiasmo  ma evidentemente la questione dell'ospedale dell'entroterra sta a cuore a molti". Così Angiolo Napolioni, promotore e amministratore del gruppo"Salviamo l'ospedale di Camerino" che a sole 24 ore dalla costituzione sui social, ha ormai superato le 2500 adesioni.
"La cosa mi rincuora e mi è da sprone per proseguire.Mi sono fatto promotore di questa petizione-  spiega il camerte-, spinto dalla necessità di tutelare una struttura che è fondamentale per il territorio e che è prioritaria rispetto a tutte le altre, anche in funzione della ricostruzione che dovrebbe prima o poi partire, L'unica modalità che si poteva sfruttare per ottenere una forte adesione popolare era quella di utilizzare i social media e, ci auguriamo che oltre ai sindaci che si sono già affiancati all'accorato appello del primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia, si aggiungano altri amministratori. Non è escluso che questa iniziativa possa avere anche degli sviluppi concreti- continua Napolioni-; malgrado la pandemia ci impedisca presenze fisiche in Regione o manifestazioni, ciò non pregiudica quella che è la volontà di proseguire su questo indirizzo; la tutela della salute e la salvaguardia del presidio sanitario della montagna, sono assolutamente temi prioritari".
Una richiesta di chiarezza e di fatti concreti, lanciata dai social alla sanità regionale, seguita al grido d'allarme del sindaco Sandro Sborgia e rafforzata dalle parole della madre badessa suor Chiara Laura delle clarisse del Monastero di Camerino.
"Davvero non mi aspettavo un'adesione a questi livelli - aggiunge Napolioni-. Le iscrizioni al gruppo sono venute anche da fuori provincia, non solo dal territorio del comprensorio Camerte. Il nostro entroterra mi sono permesso di confrontarlo alla striscia di Gaza perchè noi siamo i Palestinesi e gli Israeliani stanno sulla costa. Noi i Palestinesi di un territorio interno sempre più martoriato e penalizzato, esigiamo chiarezza. Vogliamo sapere quali sono le intenzioni dell'ammnistrazione regionale che ha la delega alla sanità, in merito al destino dell'ospedale di Camerino. E' quello che chiediamo, non con proclami elettoralistici, bensì con atti formali della Giunta e del Consiglio della Regione Marche". 
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