Ascolto del territorio. Input per velocizzare. Le priorità del Commissario Farabollini

Martedì, 16 Ottobre 2018 22:49 | Letto 2578 volte   Clicca per ascolare il testo Ascolto del territorio. Input per velocizzare. Le priorità del Commissario Farabollini Prime giornate di incontri sul territorio per il prof. Piero Farabollini, nella nuova veste che assomma al ruolo di tecnico e geologo che ben conosce le problematiche delle zone colpite dal sisma, la nomina a nuovo Commissario per la ricostruzione. Prima di affrontare la novità di un incarico del quale ha dichiarato di sentire tutta la responsabilità, il neo-commissario, forte anche di competenze amministrative acquisite nel lavoro svolto all’Ufficio Progetti della Regione Marche nel post-sisma del 1997, più volte è intervenuto in questi lunghi mesi, sui temi della ricostruzione e del rischio sismico, insistendo per un maggiore coinvolgimento dei geologi anche nell’elaborazione delle normative di settore. Lo scorso 5 ottobre la notizia del mandato, seguito cinque giorni dopo dall’insediamento ufficiale. “ Il mio impegno – dice Farabollini- è quello di dare risposte al territorio il più velocemente possibile e, nelle more di tutto il lavoro che è stato fatto finora, cercare di dare un input affinché la ricostruzione possa partire in tempi brevi. Sono arrivato da poco a ricoprire questo ufficio – continua- ed è ovvio che io debba prendere coscienza e conoscenza di tutto quello che finora è stato fatto,è chiaro però che nell’ordinario andiamo avanti”. Lentezza nelle procedure, burocrazia farraginosa, colli di bottiglia, difficoltà nell’interpretare le norme e le tante ordinanze che si sono succedute, hanno portato ad un numero esiguo di progetti effettivamente partiti. Invocato da lunghi mesi, quel desiderio di maggiore speditezza ha trovato frapposti per strada una miriade di impedimenti e ostacoli. “ Tutto questo è innegabile ma- continua il neo commissario- bisogna anche capire i colli di bottiglia da che parte stanno; è per questo che credo sia necessario ascoltare le comunità, i tecnici e tutte le istituzioni che fanno capo al territorio, per capire con attenzione quali siano le difficoltà che si incontrano nella presentazione dei progetti e, ovviamente, anche lì si cercherà di intervenire. Se vogliamo far partire la ricostruzione è indubbia la necessità di evitare il più possibile di frapporre ostacoli che possano rallentare; occorre dunque andare a vedere quali sono gli impedimenti”. Provenendo dal territorio del maceratese, dove peraltro ha studiato, si è laureato e  finora ha insegnato come docente all’università di Camerino, pensa che dal suo ruolo potrà imprimere anche un’attenzione diversa a queste zone dell’entroterra che per certi versi, si sentono un po’ trascurate dalla politica e dal governo nella risoluzione delle loro problematiche? “La cosa che ha creato più difficoltà in questo drammatico evento sismico- spiega Farabollini- è senz’altro la vastità dell’area che è stata coinvolta e, soprattutto, un entroterra con delle caratteristiche geologiche, strutturali, edificatorie, economiche, sociali, anche particolari. E in effetti la questione danneggiamento è poi fortemente collegata all’assetto del territorio e a quella che era la tipologia edilizia e questo, il terremoto l’ha fatto vedere; cercare comunque di ragionare in questa ottica, tenendo conto degli aspetti del territorio credo che possa portarci ad affrontare le problematiche in una certa maniera. A mio avviso, non è tanto una questione di differenziare le zone, quanto pensare a porre in essere delle norme, dei regolamenti e delle linee guida che siano veramente rispondenti a quella che è la realtà, cercando di calare i provvedimenti sul territorio. E’ proprio per questo che dico che c’è necessità di un forte confronto con chi il territorio lo sta vivendo, sia da un punto di vista professionale, sia istituzionale, sia tecnico. E così che la ricostruzione potrà avviarsi, procedere e camminare da sola. La mia intenzione è pertanto quella di trovare una forte sinergia con chi questo territorio lo studia, lo conosce, lo frequenta, ci lavora e lo gestisce da un punto di vista amministrativo”. Più volte il neo Commissario per la Ricostruzione ha ripetuto che il desiderio grande è quello di affrontare questo suo nuovo percorso con grande forza di volontà e con la voglia di cercare di risolvere i problemi : “E’ da dire che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno – conclude Farabollini - Il mio primo pensiero è però quello di cercare il più possibile di affrontare questa nuova sfida, con decisione e impegno, con la volontà di conoscere, di capire le esigenze, le situazioni complicate e le criticità che vengono espresse dallo stesso territorio. Lo spirito è questo; sicuramente, ci metterò tutta l’energia di cui sono capace” Carla Campetella    

Prime giornate di incontri sul territorio per il prof. Piero Farabollini, nella nuova veste che assomma al ruolo di tecnico e geologo che ben conosce le problematiche delle zone colpite dal sisma, la nomina a nuovo Commissario per la ricostruzione. Prima di affrontare la novità di un incarico del quale ha dichiarato di sentire tutta la responsabilità, il neo-commissario, forte anche di competenze amministrative acquisite nel lavoro svolto all’Ufficio Progetti della Regione Marche nel post-sisma del 1997, più volte è intervenuto in questi lunghi mesi, sui temi della ricostruzione e del rischio sismico, insistendo per un maggiore coinvolgimento dei geologi anche nell’elaborazione delle normative di settore. Lo scorso 5 ottobre la notizia del mandato, seguito cinque giorni dopo dall’insediamento ufficiale.

“ Il mio impegno – dice Farabollini- è quello di dare risposte al territorio il più velocemente possibile e, nelle more di tutto il lavoro che è stato fatto finora, cercare di dare un input affinché la ricostruzione possa partire in tempi brevi. Sono arrivato da poco a ricoprire questo ufficio – continua- ed è ovvio che io debba prendere coscienza e conoscenza di tutto quello che finora è stato fatto,è chiaro però che nell’ordinario andiamo avanti”.

Lentezza nelle procedure, burocrazia farraginosa, colli di bottiglia, difficoltà nell’interpretare le norme e le tante ordinanze che si sono succedute, hanno portato ad un numero esiguo di progetti effettivamente partiti. Invocato da lunghi mesi, quel desiderio di maggiore speditezza ha trovato frapposti per strada una miriade di impedimenti e ostacoli.

“ Tutto questo è innegabile ma- continua il neo commissario- bisogna anche capire i colli di bottiglia da che parte stanno; è per questo che credo sia necessario ascoltare le comunità, i tecnici e tutte le istituzioni che fanno capo al territorio, per capire con attenzione quali siano le difficoltà che si incontrano nella presentazione dei progetti e, ovviamente, anche lì si cercherà di intervenire. Se vogliamo far partire la ricostruzione è indubbia la necessità di evitare il più possibile di frapporre ostacoli che possano rallentare; occorre dunque andare a vedere quali sono gli impedimenti”.

Provenendo dal territorio del maceratese, dove peraltro ha studiato, si è laureato e  finora ha insegnato come docente all’università di Camerino, pensa che dal suo ruolo potrà imprimere anche un’attenzione diversa a queste zone dell’entroterra che per certi versi, si sentono un po’ trascurate dalla politica e dal governo nella risoluzione delle loro problematiche?

La cosa che ha creato più difficoltà in questo drammatico evento sismico- spiega Farabollini- è senz’altro la vastità dell’area che è stata coinvolta e, soprattutto, un entroterra con delle caratteristiche geologiche, strutturali, edificatorie, economiche, sociali, anche particolari. E in effetti la questione danneggiamento è poi fortemente collegata all’assetto del territorio e a quella che era la tipologia edilizia e questo, il terremoto l’ha fatto vedere; cercare comunque di ragionare in questa ottica, tenendo conto degli aspetti del territorio credo che possa portarci ad affrontare le problematiche in una certa maniera. A mio avviso, non è tanto una questione di differenziare le zone, quanto pensare a porre in essere delle norme, dei regolamenti e delle linee guida che siano veramente rispondenti a quella che è la realtà, cercando di calare i provvedimenti sul territorio. E’ proprio per questo che dico che c’è necessità di un forte confronto con chi il territorio lo sta vivendo, sia da un punto di vista professionale, sia istituzionale, sia tecnico. E' così che la ricostruzione potrà avviarsi, procedere e camminare da sola. La mia intenzione è pertanto quella di trovare una forte sinergia con chi questo territorio lo studia, lo conosce, lo frequenta, ci lavora e lo gestisce da un punto di vista amministrativo”.

Più volte il neo Commissario per la Ricostruzione ha ripetuto che il desiderio grande è quello di affrontare questo suo nuovo percorso con grande forza di volontà e con la voglia di cercare di risolvere i problemi : “E’ da dire che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno – conclude Farabollini - Il mio primo pensiero è però quello di cercare il più possibile di affrontare questa nuova sfida, con decisione e impegno, con la volontà di conoscere, di capire le esigenze, le situazioni complicate e le criticità che vengono espresse dallo stesso territorio. Lo spirito è questo; sicuramente, ci metterò tutta l’energia di cui sono capace

Carla Campetella

 

 

Letto 2578 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo