Giulia da Varano a Camerino, ritorno in terra natìa

Lunedì, 18 Novembre 2019 17:46 | Letto 1440 volte   Clicca per ascolare il testo Giulia da Varano a Camerino, ritorno in terra natìa E fissato per sabato 23 novembre alle ore 16.00 a Palazzo Sabbieti, il ritorno di Giulia Varano in terra natìa. A 39 anni dal suo furto avvenuto il 13 luglio nellallora pinacoteca di San Francesco, il dipinto attribuito al grande pittore Dosso Dossi, farà ritorno a Camerino.Alla conferenza stampa di presentazione dellevento sono intervenuti questo pomeriggio il sindaco Sandro Sborgia, lassessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori, il Capogabinetto della Presidenza del Consiglio regionale Daniele Salvi, il rettore Claudio Pettinari, la direttirice dei Musei Civici e diocesani Barbara Mastrocola. Il dipinto che ritrae Giulia da Varano bambina, figlia del duca Giovanni Maria Varano e Caterina Cybo, proveniente dalla galleria Varano di Ferrara, fu acquistato dal comune di Camerino nel 1988 e faceva parte di una quadreria di 44 opere  ritraente la dinastia dei da Varano. Quella notte tra il 12 e il 13 luglio, insieme allolio su tela di Giulia bambina ne furono trafugati altri 12. Il ritrovamento si deve ai Carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio di Genova che sabato prossimo illustreranno i dettagli di tutto lintricato ritrovamento che ha i connotati del giallo. Grande soddisfazione è stata espressa dallassessore Sartori per i contorni di una felice storia che  sembra quasi un segno del destino. Un ritorno a casa in un momento così difficile e delicato, appare quasi un segno di protezione da parte di una figlia della città che torna a difenderla. Giulia da Varano che torna a Casa - ha detto Giovanna Sartori- si inserisce in un progetto più ampio che è La bellezza ritrovata e i luoghi per la città progetto finanziato dalla Regione Marche al quale lamministrazione comunale, ente capofila, ha partecipato in partenariato con Unicam e larcidiocesi, con la  direzione scientifica di Barbara Mastrocola. Il progetto ha ottenuto il finanziamento regionale - ha spiegato- proprio perchè serve a mettere in collegamento i luoghi della città ancora fruibili e visitabili nonostante il terremoto e che ci auguriamo possano essere sempre di più andando avanti nei mesi e negli anni della ricostruzione. Il collegamento sia fisico che artistico del progetto sarà tra la basilica di San Venanzio, il deposito attrezzato Venanzina Pennesi dove avverrà il posizionamento del dipinto e che prorogherà per loccasione la mostra Dalla Polvere alla luce fino  al 6 gennaio 2020. Altro collegamento avverrà con il Planetario dellUniversità di Camerino da poco inaugurato e, grazie alla collaborazione con Contram SPA nei week end del mese di dicembre, i turisti e i visitatori che raggiungeranno la città avranno a disposizione linnovativa navetta elettrica con guida turistica a bordo che metterà in collegamento con le varie attrattive culturali e darte della città. Siamo molto sodisfatti - ha concluso lassessore - perchè il progetto contribuirà ad arricchire lofferta del nostro cartellone delle festività natalizie.  Felice Sandro Sborgia del ritrovamento dellopera da parte dellArma e in particolare di essere il sindaco a riceverne consegna da parte dei Carabinieri del Patrimonio e Tutela Beni culturali. Solo un tassello di un mosaico più grande - ha detto il primo cittadino- che riguarda la ripresa e la ricostruzione della città da un punto di vista storico, culturale ed artistico . Sborgia ha anche anticipato che a breve e in altra sede rispetto allattuale, riaprirà la Biblioteca Valentiniana. La Sovrintendenza ha infatti espresso parere favorevole in merito alladeguatezza dei locali che, grazie alluniversità, potranno ospitare gran parte dei volumi. Ledificio del Rotary verrà quindi liberato e potrà essere sottoposto ai lavori di recupero.  Per la città dunque un ulteriore passo in avanti  nel riappropriarsi del suo patrimonio. Simbolico il titolo dato alla riconsegna del dipinto secondo il rettore Claudio Pettinari: Fin da subito dopo le scosse- ha affermato- abbiamo immaginato di ripartire da subito dai beni culturali , come punto di forza universalmente riconosciuto di questo territorio e che può essere motivo per muovere uno dei motori fondamentali delleconomia italiana come il turismo. Particolare significato riveste questopera- ha aggiunto- in quanto la dinastia dei da Varano è molto legata alluniversità sin dalle sue origini. E i due destini della città e della stessa università sono sempre stati collegati tra loro. Nel rivolgere un sentito ringraziamento ai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali, Daniele Salvi  ha detto che il ritorno del quadro si inserisce in una triste tradizione che riguarda le Marche e che ha visto la regione privata, depredata ed espogliata di un ingente quantitativo di opere darte dalla portata devastante. Segnale importante di controtendenza il ritorno della duchessa bambina che per la città di Camerino quasi evoca della necessità che tanti bambini nascano da queste parti. Altro elemento significativo- ha sottolineato- il fatto che la cultura accompagna la ricostruzione e il riguadagnare progressivamente spazi. Importante che appena si riapre uno spazio se ne rivitalizzi il valore. Di quanto sia raro riappropriarsi di opere oggetto di furto ha parlato la direttrice dei Musei Barbara Mastrocola, la quale ha in particolare evidenziato che è proprio in seguito allacquisto del nucleo di 44 quadri della dinastia dei da Varano del quale faceva parte anche il dipinto di Giulia bambina, che nacque e si formò la pinacoteca civica. Fu Milziade Santoni che sapeva dei dipinti messi allasta a Ferrara ad acquistare per conto del Comune di Camerino tutto il fondo da Varano della Corte estense, pagandolo 44 lire. Dei tredici quadri rubati nel 1980, tutti di piccola taglia e facilmente celabili, quello di Giulia è il più importante anche per la mano che lo ha dipinto. Lopera è infatti attribuita al pittore ferrarese Dosso Dossi e per Camerino ha il valore di un Raffaello. cccc
E' fissato per sabato 23 novembre alle ore 16.00 a Palazzo Sabbieti, il ritorno di Giulia Varano in terra natìa. A 39 anni dal suo furto avvenuto il 13 luglio nell'allora pinacoteca di San Francesco, il dipinto attribuito al grande pittore Dosso Dossi, farà ritorno a Camerino.
Alla conferenza stampa di presentazione dell'evento sono intervenuti questo pomeriggio il sindaco Sandro Sborgia, l'assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori, il Capogabinetto della Presidenza del Consiglio regionale Daniele Salvi, il rettore Claudio Pettinari, la direttirice dei Musei Civici e diocesani Barbara Mastrocola.
Il dipinto che ritrae Giulia da Varano bambina, figlia del duca Giovanni Maria Varano e Caterina Cybo, proveniente dalla galleria Varano di Ferrara, fu acquistato dal comune di Camerino nel 1988 e faceva parte di una quadreria di 44 opere  ritraente la dinastia dei da Varano. Quella notte tra il 12 e il 13 luglio, insieme all'olio su tela di Giulia bambina ne furono trafugati altri 12. Il ritrovamento si deve ai Carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio di Genova che sabato prossimo illustreranno i dettagli di tutto l'intricato ritrovamento che ha i connotati del giallo. 
Grande soddisfazione è stata espressa dall'assessore Sartori per i contorni di una felice storia che  sembra quasi un segno del destino. Un ritorno a casa in un momento così difficile e delicato, appare quasi un segno di protezione da parte di una figlia della città che torna a difenderla.
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"Giulia da Varano che torna a Casa - ha detto Giovanna Sartori- si inserisce in un progetto più ampio che è " La bellezza ritrovata e i luoghi per la città" progetto finanziato dalla Regione Marche al quale l'amministrazione comunale, ente capofila, ha partecipato in partenariato con Unicam e l'arcidiocesi, con la  direzione scientifica di Barbara Mastrocola.
Il progetto ha ottenuto il finanziamento regionale - ha spiegato- proprio perchè serve a mettere in collegamento i luoghi della città ancora fruibili e visitabili nonostante il terremoto e che ci auguriamo possano essere sempre di più andando avanti nei mesi e negli anni della ricostruzione". Il collegamento sia fisico che artistico del progetto sarà tra la basilica di San Venanzio, il deposito attrezzato Venanzina Pennesi dove avverrà il posizionamento del dipinto e che prorogherà per l'occasione la mostra "Dalla Polvere alla luce" fino  al 6 gennaio 2020. Altro collegamento avverrà con il Planetario dell'Università di Camerino da poco inaugurato e, grazie alla collaborazione con Contram SPA nei week end del mese di dicembre, i turisti e i visitatori che raggiungeranno la città avranno a disposizione l'innovativa navetta elettrica con guida turistica a bordo che metterà in collegamento con le varie attrattive culturali e d'arte della città. " Siamo molto sodisfatti - ha concluso l'assessore - perchè il progetto contribuirà ad arricchire l'offerta del nostro cartellone delle festività natalizie". 
Felice Sandro Sborgia del ritrovamento dell'opera da parte dell'Arma e in particolare di essere il sindaco a riceverne consegna da parte dei Carabinieri del Patrimonio e Tutela Beni culturali.
"Solo un tassello di un mosaico più grande - ha detto il primo cittadino- che riguarda la ripresa e la ricostruzione della città da un punto di vista storico, culturale ed artistico ".
Sborgia ha anche anticipato che a breve e in altra sede rispetto all'attuale, riaprirà la Biblioteca Valentiniana. La Sovrintendenza ha infatti espresso parere favorevole in merito all'adeguatezza dei locali che, grazie all'università, potranno ospitare gran parte dei volumi. L'edificio del Rotary verrà quindi liberato e potrà essere sottoposto ai lavori di recupero.  " Per la città dunque un ulteriore passo in avanti  nel riappropriarsi del suo patrimonio".
Simbolico il titolo dato alla riconsegna del dipinto secondo il rettore Claudio Pettinari:" Fin da subito dopo le scosse- ha affermato- abbiamo immaginato di ripartire da subito dai beni culturali , come punto di forza universalmente riconosciuto di questo territorio e che può essere motivo per muovere uno dei motori fondamentali dell'economia italiana come il turismo. Particolare significato riveste quest'opera- ha aggiunto- in quanto la dinastia dei da Varano è molto legata all'università sin dalle sue origini. E i due destini della città e della stessa università sono sempre stati collegati tra loro". Nel rivolgere un sentito ringraziamento ai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali, Daniele Salvi  ha detto che il ritorno del quadro si inserisce in una triste tradizione che riguarda le Marche e che ha visto la regione privata, depredata ed espogliata di un ingente quantitativo di opere d'arte dalla portata devastante. " Segnale importante di controtendenza il ritorno della duchessa bambina che per la città di Camerino quasi evoca della necessità che tanti bambini nascano da queste parti. Altro elemento significativo- ha sottolineato- il fatto che la cultura accompagna la ricostruzione e il riguadagnare progressivamente spazi. Importante che appena si riapre uno spazio se ne rivitalizzi il valore". Di quanto sia raro riappropriarsi di opere oggetto di furto ha parlato la direttrice dei Musei Barbara Mastrocola, la quale ha in particolare evidenziato che è proprio in seguito all'acquisto del nucleo di 44 quadri della dinastia dei da Varano del quale faceva parte anche il dipinto di Giulia bambina, che nacque e si formò la pinacoteca civica. Fu Milziade Santoni che sapeva dei dipinti messi all'asta a Ferrara ad acquistare per conto del Comune di Camerino tutto il fondo da Varano della Corte estense, pagandolo 44 lire. Dei tredici quadri rubati nel 1980, tutti di piccola taglia e facilmente celabili, quello di Giulia è il più importante anche per la mano che lo ha dipinto. L'opera è infatti attribuita al pittore ferrarese Dosso Dossi e per Camerino ha il valore di un Raffaello.
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