Notizie di politica nelle Marche

È stato un terremotato bis e ha scritto un libro, “La rosa del mio giardino”, i cui ricavi sono stati donati proprio in questa settimana al Comune per l’acquisto di un pulmino per disabili. È il lodevole gesto di Gianmario Borri, professore settempedano che dal 24 agosto 2016 è stato costretto a lasciare la sua casa che è stata demolita. Trasferitosi in un appartamento insieme a moglie e figli, il terremoto di ottobre ha lesionato anche quello. 

Il libro è nato come saggio su “come supportare la fragilità post sisma e alimentare la speranza nell’area dei Sibillini” dalla cui vendita sono stati ricavati i fondi necessari al Comune per completare l’acquisto di un pulmino da nove posti con pedana per portatori di handicap utile agli spostamenti degli ospiti del Centro diurno “Il Girasole” e per altre necessità dell’ufficio Servizi Sociali.

In una lettera di ringraziamenti consegnata all’autore del volume, e da questi letta poco prima della seduta di Giunta con la quale è stata accolta la donazione, il primo cittadino Rosa Piermattei ha sottolineato: “Nessuno scritto potrà compensare quello che lei ha fatto e sta facendo per il Centro “Il Girasole”, ma voglio esprimere ed interpretare i sentimenti di riconoscenza che tutti noi abbiamo nei suoi confronti”.

Il mezzo consentirà agli ospiti della struttura, oggi accolti in un’ala del plesso di Santa Maria del Glorioso dopo i lavori di ristrutturazione eseguiti dall’Amministrazione comunale, che ha anche messo a disposizione lo stabile, con l’aiuto di tanti benefattori, di poter raggiungere facilmente i laboratori e le aule dove presto sarà avviato anche il progetto “Dopo di noi” destinato a dare ospitalità alle persone in difficoltà insieme alle loro famiglie.

“La donazione del professor Borri – spiega il sindaco Piermattei - nasconde tanti altri significati importanti visto che da terremotato “fuori casa” ha saputo interpretare questa situazione tragica con coraggio e ottimismo, ha saputo sintetizzare in un piacevole scritto le tante sensazioni che accomunano i  terremotati che, come lui, sono stati costretti a lasciare la propria abitazione. Con il suo saggio, poi, ha saputo sostenere  psicologicamente tanti lettori regalando spesso un sorriso prezioso”.

Docente di paleografia e diplomatica all’Università degli Studi di Macerata e rettore dell’Uteam, l’Università della Terza Età dell’Alto Maceratese di San Severino, è anche ideatore di numerose iniziative di solidarietà come “Una sedia per Marco” e “Lo scrigno della gioia”.
g.g.

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Tutto pronto per la data di apertura della manifestazione nazionale “Il jazz italiano per le terre del sisma” che, per il secondo anno, chiama a raccolta i maggiori musicisti jazz del panorama nazionale solidali nei confronti delle popolazioni e dei territori colpiti dal terremoto.

L’iniziativa promossa dalla federazione “Il jazz italiano” con l’Associazione I-Jazz, MIDJ (Musicisti Italiani di Jazz) e Casa del Jazz, il MiBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali), il Comune dell’Aquila-Comitato Perdonanza, e sostenuta da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, in qualità di main sponsor sceglie quest’anno come prima tappa, curata dall’Associazione Musicamdo Jazz e da Tam Tutta un’Altra Musica, proprio Camerino. Giovedì 30 agosto presso la Rocca Borgesca a partire dalle 19.30, si avvia la maratona musicale sino all’attesissimo concerto delle 21.30 con Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura.

Si inizia, orario aperitivo con Alberto Napolioni al piano e i Penta Res, formazione che annovera Edoardo Petracci al contrabbasso, Diego Massimini e Andrea Esposto al violino, Vincenzo Pierluca alla viola e Federico Bracalente al violoncello. A seguire, alle 20.30 è il momento di “Pescara Jazz Messangers” con Emanuela Di Benedetto alla voce, Giulio Gentile al pianoforte, Christian Mascetta alla chitarra, Emanuele Di Teodoro al contrabbasso e Michele Santoleri alla batteria.

Si chiude poi con il concerto delle 21.30 che vede l’eccezionale duo composto dal trombettista Paolo Fresu, direttore artistico della manifestazione, e il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, in un concerto davvero imperdibile.

Mentre la musica fluisce in uno dei luoghi simbolo della resistenza camerte al sisma, la rocca posta proprio al confine della zona rossa, a partire dalle 18 sarà possibile gustare un aperitivo o cenare presso l’area food allestita dalle attività commerciali di Camerino colpite dal sisma.

In caso di maltempo, tutta la serata si sposterà all’Auditorium Benedetto XIII.

“Il jazz italiano per le terre del sisma” continuerà poi con altre tre tappe. Il 31 agosto a Scheggino (PG) con una fitta partecipazione di alcuni giovani jazzisti usciti dalla fucina del Premio Internazionale Massimo Urbani di Camerino, il 1 settembre ad Amatrice (RI) e il 2 settembre si chiude a L’Aquila con tantissimi concerti e un palco affidato al Marche Jazz Network, dove si avvierà una staffetta musicale tutta marchigiana.

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I militari della Compagnia di Civitanova Marche nel corso dei servizi di controllo economico del territorio, hanno sequestrato oltre 5 gr tra cocaina ed eroina, 14 fiale di sostanze dopanti e 1.140 € frutto di attività illecite. Tre ragazzi tunisini tra cui un minorenne sono stati denunciati a piede libero mentre un italiano è stato segnalato alla Prefettura per i provvedimenti di competenza.

I finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di Civitanova Marche, nell’ambito dei servizi connessi al controllo economico del territorio, lungo una via cittadina, hanno sorpreso un giovane che, in pieno giorno, con fare sospetto si è avvicinato ad una autovettura consegnando un piccolo involucro e ricevendo in cambio del denaro.
Subito intervenuti, hanno identificato sia l’occupante dell’auto, recuperando l’involucro appena ricevuto, ed il ragazzo che aveva ancora i soldi in mano.
 
All’interno dell’involucro è stato rinvenuto circa un grammo di eroina.
Il conducente dell’auto, un italiano di 24 anni residente nella periferia di Milano è stato segnalato alla competente Prefettura ai sensi dell’art. 75 del DPR 309/90 per i provvedimenti di competenza.
 
Il ragazzo che ha ceduto lo stupefacente è risultato essere un cittadino tunisino di 17 anni allontanatosi volontariamente da un centro di accoglienza di Messina.
 
Nel corso delle indagini i militari sono riusciti a risalire ai soggetti, entrambi di nazionalità tunisina e residenti a Civitanova Marche che hanno dato ospitalità al minorenne.
 
Le conseguenti attività svolte presso le abitazioni dei due tunisini hanno consentito di sequestrare 7 dosi di cocaina e 14 file di sostanze dopanti nonché € 1.140 frutto di illecite attività.
 
Entrambi i soggetti sono stati denunciati a piede libero alla locale A.G. mentre il minorenne è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Ancona.

Questa operazione, conferma il costante impegno della Guardia di Finanza a contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, attività ricompresa in un ampio dispositivo permanente di lotta ai traffici illeciti recentemente rafforzato dal Comando Generale del Corpo.

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Una cerimonia toccante e piena di emozione quella che si è conclusa con l’intitolazione del Belvedere della Rocca Borgesca alla giornalista e scrittrice Maria Grazia Capulli. In un’atmosfera di particolare intimità, l’amministrazione comunale e la città di Camerino, hanno voluto rendere omaggio ad una donna che è stata esempio di vita, di garbo e di sensibilità. Nel suggestivo scenario naturale dei giardini, il sindaco Gianluca Pasqui e i rappresentanti dell’amministrazione, hanno accolto la mamma di Maria Grazia signora Rosa, il fratello Angelo, la cognata Monica e il nipote Giovanni. Presenti l’on. Laura Boldrini, i colleghi giornalisti della sede Rai di Roma, Cinzia Terlizzi, caporedattrice del Tg2 insieme a Monica Matano, Raimondo Maurizi, Gianni Gaspari, l ’autrice Rai e scrittrice Maria Cristina Maselli,  l’imprenditrice Valeria Paniccia e la scrittrice camerteMaria Fontana Cito. Ad aprire la commovente cerimonia, alla quale hanno preso parte il rettore di Unicam Claudio Pettinari , autorità militari, civili, e numerosi cittadini, sono state le parole del sindaco Gianluca Pasqui :“ Un momento emozionante, bello e toccante per l’intero Paese- ha detto il primo cittadino- Erano due anni che lo aspettavamo ma abbiamo dovuto sempre rimandare per motivi che , in considerazione di quanto accaduto, possono essere compresi, tuttavia lo desideravamo con grande forza. Lo meritava Maria Grazia e anche il nostro territorio perché, ricordare in maniera perpetua questa bella person,a in un luogo meraviglioso come questo e tra i più significativi della nostra comunità, significa essere vicini anche a quei valori di bellezza e di cultura che sono propri della nostra terra. Un momento che giunge al cuore di tutti noi, tanto è pieno di sentimento e che andrà a ricordare per sempre una concittadina illustre che tanto ha dato a Camerino e a tutta la comunità”. Inframezzate dal delicato sottofondo musicale dei brani eseguiti dai Filarmonici Camerti , le proiezioni dei servizi televisivi realizzati dalla giornalista per il Palazzo della Musica e per il Centro Millecolori di Camerino e del ricordo che ha voluto dedicarle la redazione del Tg2.

Messaggi di stima, amicizia e affetto, in ognuna delle testimonianze che si sono avvicendate al microfono, a confermare il segno indelebile lasciato dalla  figura e dalla personalità di Maria Grazia Capulli. Maria Fontana Cito ha letto una delle poesie a lei dedicate.

A scoprire la targa apposta sul viale del Belvedere sono stati poi il sindaco e la signora Rosa. E’ seguita la benedizione del vicario generale Mons. Nello Tranzocchi

sindaco e Rosa scoprono targa

 

 

Benedizione Belvedere 2

“Ho voluto esserci perché ritengo che sia utile per questa cittadina colpita e ferita dal terremoto, avere uno spazio così bello dedicato a una grande donna- Così l’on. Laura Boldrini- - Una donna che si è contraddistinta sempre per la sua umanità, per la sua profondità, per la sua ricerca verso il bene. E’ una figura che ho conosciuto per lavoro ma con la quale poi ho instaurato anche un rapporto di amicizia. Una donna che aveva tanto da dare ed è per questo che ha lasciato anche un grande vuoto. Mi fa  piacere che oggi siamo qui per lei e che questa comunità abbia voluto onorare la sua memoria, regalandole questa dedica nello spazio più bello della città”.

Laura Boldrini

“In questo luogo che Maria Grazia ha tanto amato, credo che si possano trovare racchiusi tanti dei valori propri di mia sorella- ha sottolineato Angelo Capulli- ; da qui si apre la vista mozzafiato del Belvedere che regala una grande pace interiore, troviamo cultura, troviamo storia, forza e accoglienza, tutti i valori che hanno sempre reso forte Maria Grazia e le hanno probabilmente dato quella capacità di entrare negli altri e tirare fuori il bello delle persone, il bello di tutti. Sento di ringraziare veramente di cuore il sindaco di Camerino, l'amministrazione e tutta la città di Camerino per aver voluto dedicare a mia sorella questo spazio significativo”

“ Sono ricordi forti quelli che mi legano tuttora alla famiglia e quindi non potevo non essere presente – ha dichiarato Claudio Pettinari, rettore dell’Università di Camerino- Il nostro ateneo ha voluto dedicare l’evento più importante dell’anno proprio alla memoria di Maria Grazia perché siamo convinti che tutto quello che ci circonda, città e paesaggio siano in realtà il frutto di relazioni con le persone. Quello che contano – ha proseguito il rettore- sono le memorie e i ricordi. Credo che tutto questo possa essere capace di ridare immediatamente vita a questi luoghi e prospettive per il futuro. Trovo bellissima questa iniziativa dell’intitolazione del Belvedere. Tutte le volte che ci affacceremo e guarderemo a quel panorama ci ricorderemo di Maria Grazia e, con i suoi occhi vicini, potremo costruire qualcosa di bello come lei voleva”.

A portare la sua testimonianza di amicizia anche la scrittrice Maria Cristina Maselli che a Maria Grazia Capulli ha dedicato il libro intitolato ‘Sigismondo e Isotta’. “ Lei è la persona che per la prima volta ha conosciuto questa storia- ha ricordato l’autrice- Si è innamorata delle mie parole e mi ha incentivata a scrivere il libro. Maria Grazia amava tanto la lettura e amava moltissimo il Belvedere che le è stato dedicato. Mi raccontava che tante volte lasciava dei libri sulle panchine di questi giardini, in modo che le persone arrivando potessero leggerli. E ho deciso di lasciare una copia di questo libro a lei dedicato su una di queste panchine, per far sì che il suo messaggio possa proseguire” .

“ Il luogo scelto per l’intitolazione, ben rappresenta Maria Grazia perché sappiamo che in qualche modo le apparteneva- ha detto Valeria Paniccia- Ricordo in particolare una foto che la ritrae in una danza libera e gioiosa che sembra abbracciare il meraviglioso cedro del Libano che si trova al centro della rotonda del Belvedere. E’ un’immagine che rende il momento della felicità dell'essere qui , in un posto in cui in autunno i faggi si tingono di un giallo omogeneo e particolarissimo. Il giallo era il suo colore preferito e qui alla Rocca, a qualsiasi ora l’azzurro del cielo, come erano i suoi occhi,  diventa infinito E’ un luogo dell'anima, ideale per lenire il dolore di una donna che non c'è più, quello dei suoi familiari e di noi che restiamo qui per far sì che il messaggio del nutrimento della bellezza che è stato il messaggio del suo passaggio su questa terra, possa restare per sempre. Sono felice che questo momento sia arrivato; l’intitolazione avrebbe dovuto avvenire pochi giorni dopo il terremoto e si è dovuto rimandare ad un tempo successivo. Avviene oggi, nel momento in cui la ferita ancora c'è ed è giusto che sia così . Quelle impalcature di legno che sorreggono gli archi accanto al nome di Maria Grazia, indicano che c'è una ferita che bisogna ancora lenire. Il suo nome qui, deve essere da monito per tutti quelli che possono collaborare per la rinascita di questa città”.

Carla Campetella

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Azioni continue di propaganda, riflettori sempre accesi, continue passerelle nelle consegne delle casette, troppe telecamere e microfoni. I consiglieri di minoranza del gruppo "Comunità e Territorio" Andrea Caprodossi, Marco Fanelli, Fabio Trojani attaccano il sindaco Gianluca Pasqui e lo accusano di non pensare al futuro di Camerino. Di seguito la nota integrale. 

 

Vorremmo dare spazio ad un pò di verità per i nostri cittadini che purtroppo continuano ad essere bersaglio inconsapevole di una azione continua di propaganda. Ciò con la complicità di alcune testate giornalistiche locali che sono state pagate proprio con i soldi dei cittadini stessi e per di più con delibere tenute nascoste che hanno richiesto una segnalazione alla prefettura per poterle vedere pubblicate. 
Stessa propaganda che prosegue ogni volta che viene consegnata qualche Sae a famiglie che aspettano ormai da quasi due anni. 
Sicuramente siamo contenti che anche nella nostra città, con colpevole ritardo,le famiglie stanno rientrando. La felicita di queste persone di avere una casa, sepppure provvisoria, gliela si legge negli occhi.
Nello stesso tempo riteniamo sarebbe stato più consono consegnare semplicemente gli alloggi alle famiglie senza organizzare ogni volta teatrini con emittenti televisive al seguito. Ciò non è molto rispettoso se non altro per il ritardo con cui stanno rientrando le famiglie rispetto agli altri comuni e le numerose famiglie che ancora non sono potute rientrare. 
Su questo punto vogliamo ribadire ancora una volta che la solita storiella raccontata dal Sindaco secondo la quale i ritardi sono dovuti al fatto che ha voluto tenere tutti vicino alla città e non delocalizzare tutto verso "valle". Questa è una grandissima bugia che si sono inventati il Sindaco con gli esponenti Regionali per coprirsi a vicenda. I ritardi partono infatti già dal dopo terremoto quando i Sindaci hanno dovuto individuare le aree per le Sae. Quello di Camerino è stato l'ultimo ed ha agito con un ritardo di sei mesi e più rispetto agli altri. 
Non è assolutamente vero che i ritardi sono il prezzo da pagare per tenere insieme la comunità questa è una enorme bugia condivisa con la Regione.
È molto grave prendere in giro chi sta soffrendo e chi si trova in uno stato emotivo fragile.
Inoltre se possiamo concordare su alcune aree individuate per le Sae e le delocalizzazioni non possiamo far notare che concentrare una città interamente su un fazzoletto di terreno non è sicuramente la migliore scelta in termini di vivibilità ed assetto futuro. 
Basta pensare che la nuova scuola Betti e tutto il polo scolastico finirà per troversi in mezzo alle strade densamente trafficate. 
Non a caso di fronte a tale approccio e le conseguenti opere di cementificazione uno studio famoso di come quello dell'arch. Cucinella ha preferito darsela a gambe levate. 
Nella realtà tutte le operazioni di propaganda che giornalmente vengono effettuate servono a nascondere il fatto che per la città non c'è non solo un progetto futuro ma nemmeno una idea. Ciò per stessa ammissione del Sindaco nel Consiglio Comunale. Il fatto inoltre che non vengono dati cronoprogrammi nemmeno per le messe in sicurezza del centro storico da l'idea che la città quella dentro le mura è stata completamente abbandonata. Anche il fatto che sia o state individuate sei perimetrazioni fà capire che si pensa più ad una spartizione che ad un progetto ambizioso per Camerino che tra l'altro deve passare inevitabilmente per una riqualificazuone urbanistica già ampiamente disattesa.

La città ha bisogno di essere rilanciata non si è organizzato praticamente nulla per attirare un minimo di turisti durante questa estate. Bisognerebbe pensare ad un palinsesto di eventi adeguato al nome della cittadina.

La città va ripensata completamente, vanno creati dei luoghi di aggregazione ben definiti per età visto che ora vi sono rimasti solo quelli universitari (Istituzione che a differenza del nostro comune ha saputo rispondere adeguatamente al sisma) e vi è il pericolo di contaminazione per diverse fascie di età, soprattutto per le ragazze.

Andrebbe creata una nuova via di passeggio, per esempio da san paolo fino alle mosse una via di passeggio pedonale illuminata che dia di nuovo motivo alle persone di uscire di casa e di farsi una passeggiata in sicurezza.

Quindi chiediamo a tutti di smetterla di fare campagna elettorale, di non pensare ai proprio torna conti personali ma di svolgere l’attività per il bene della città che non ha bisogno di ulteriori divisioni, ma di marciare unita verso la rinascita

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Grave incidente stradale a Sarnano, in località Cardagnano, sulla strada che uscendo dal paese conduce verso Amandola nei pressi del salumificio Monterotti. Per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri una moto, condotta da un uomo residente ad Ascoli Piceno, si è scontrata con un’auto, alla cui guida si trovava un uomo del posto, che probabilmente stava voltando non accorgendosi dell’arrivo del motociclista. Nel tremendo impatto ad avere la peggio è stato il centauro soccorso sul posto dal personale del 118 giunto a bordo di due ambulanze. Viste le sue condizioni i sanitari hanno allertato l’eliambulanza che ha provveduto al trasporto del ferito all’ospedale regionale di Torrette. Fortunatamente le condizioni dell’ascolano non sembrano essere gravi. Le operazioni di soccorso del centauro hanno provocato notevoli rallentamenti del traffico poi tornato alla normalità.

 

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Sabato, 25 Agosto 2018 16:23

San Severino, giovane muore per overdose

Tragedia a San Severino Marche dove un uomo di 37 anni è stato rinvenuto cadavere all'interno della propria abitazione in pieno centro cittadino. Sul posto i carabinieri della locale stazione e il personale del 118 che sono riusciti ad entrare nell'appartamento grazie all'aiuto di alcuni vicini che erano riuscita a reperirne le chiavi. Una volta all'interno la macabra scoperta del cadavere del 37enne con vicino alcune siringhe. Inquirenti al lavoro per accertare le cause del decesso, anche se tutto lascia presupporre si sia trattato di un'overdose, a quando risalga la morte dell'uomo e soprattutto se si trovasse da solo in casa.
g.g.

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Una festa del patrono particolare per la comunità di San Ginesio dove è stato inaugurato, nel Parco del Colle Ascarano, il Centro di Comunità realizzato grazie anche al sostegno di Caritas Italiana. Al taglio del nastro erano presenti l'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, il sindaco Giuliano Ciabocco, il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu, il parroco padre Antonio Tripaldi, la banda cittadina, la Corale Bonagiunta che ha solennizzato con i canti la messa di inaugurazione, autorità civitli e mailitari, ma soprattutto tanti ginesini felici di poter riavere, a due anni dal terremoto, un loro luogo di aggregazione. Il Centro di Comunità, infatti, sarà a disposizione della cittadinanza e delle associazione, oltre a fungere da chiesa in attesa della ristrutturazione degli edifici sacri cittadini. "Un esempio singolare di sinergia tra la responsabilità dell'amministrazione comunale, l'attività della parrocchia, l'intervento della Caritas Italiana che insieme hanno permesso a questa comunità di avere di nuovo un luogo di incontro - così l'arcivescovo Francesco Giovanni - Un segno concreto che dà speranza nel futuro perchè chi parla di futuro senza operare concretamente nel presente significa che non crede nel futuro". "Una giornata importante per San Ginesio - l'ha definita il sindaco Giuliano Ciabocco - A distanza di due anni dal terremoto riusciamo ad avere la nuova chiesa ed è un segnale importante per la nostra comunità dato, purtroppo, da privati perchè la ricostruzione pubblica è ancora ferma al palo". Una struttura resa possibile, come detto, dall'intervento di Caritas Italiana che "raccoglie i bisogni dei singoli territori e in essi convoglia la solidarietà concreta perviene dalle offerte ricevute", secondo quanto detto dal direttore don Francesco Soddu. 

 

sindaco messa

 

caritas con vescovo Copia

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"Ricostruire è ritornare", il titolo del forum tenutosi all'Eremo del beato Rizzerio di Muccia, a due anni dall’inizio degli eventi sismici che hanno sconvolto l’Italia centrale, lasciando i segni della più grande devastazione soprattutto nella regione Marche. 93 mila le scosse da quel 24 agosto 2016, in un territorio determinato a reagire, nonostante il passo lento della ricostruzione. Il punto della situazione al centro del convegno che ha riunito parlamentari ed amministratori provenienti da più comuni e province. Presenti, l’arcivescovo Brugnaro il sen. Pazzaglini, l’on. Patassini, relatore di maggioranza del decreto legge ‘sisma’,  le on. Rachele Silvestri e Patrizia Terzoni, l’assessore regionale Sciapichetti, il direttore dell’Ufficio per la Ricostruzione Marche, Spuri, l’amministratore unico di ‘Quadrilatero’, Perosino, la consigliera del ministro Bonisoli, Daniela Tisi, , il prorettore di Unicam, Spaterna e la docente di Unimc in Economia della Ricostruzione, Eleonora Cutrini il capogruppo in Regione di M5S Maggi e la consigliera Romina Pergolesi.

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In evidenza nell’intervento dell’arcivescovo Brugnaro una ricostruzione che ha bisogno del rispetto del tempo, del recupero di simboli di ispirazione sia religiosa che materiale, dell’aiuto a tornare a casa, un cosmo che ruota attorno a scuola, lavoro, ritrovi di comunità. “Mettere critica nei difetti e sceverare ciò che si è fatto o che si poteva fare, non è sbagliato Sin dall’inizio dissi al commissario Errani che questo non era il terremoto dell’Emilia. Il compito di usare la critica deve essere carico di speranza perché la speranza ha bisogno di dire che all’errore c’è sempre la possibilità di trovare una soluzione migliorativa. E’ cosi che si dà credito alla speranza; sul piano della speranza si incontrano tutti e quando impari che non c’è una via di uscita, conviene usare la fantasia e supporre che le cose possano cambiare. Utilizzare dunque un atteggiamento che permetta di essere dogmatici, perchè il dogmatismo politico e amministrativo procura danni”. Ragionare insieme e cercare di risolvere questioni ancora aperte nello spirito della condivisione e non della divergenza, è quanto ha auspicato l’assessore Sciapichetti: “ Alle 3.37 della scorsa notte- ha detto- eravamo a Pescara del Tronto nel luogo dove quella notte del 24 agosto giacevano i corpi delle vittime del sisma. Questa è la più grande catastrofe che si sia mai ricordata e di fronte a un evento epocale come questo, ognuno deve fare uno sforzo, lasciando da parte le logiche politiche. Ci vuole onestà intellettuale, trovare il modo di correggere gli errori. Ma occorrono un lavoro fatto insieme, confronto e riflessione, ascolto dei territori e dei sindaci che sono i protagonisti”. Secondo l’assessore alcune questioni avrebbero potuto essere affrontate in modo diverso e l’augurio è che il parlamento intervenga con correttivi. Tra le cose che i passati governi non sono riusciti a capire, ha indicato il passaggio dei piccoli abusi edilizi che rappresentano ostacolo per l’80 % della ricostruzione dei comuni. Positiva invece la rimozione delle macerie pubbliche che ha raggiunto il recupero di 500 mila tonnellate, mentre per la raccolta di quelle private, la normativa è da semplificare.

Della mancanza di normativa efficiente ed efficace per emergenza e ricostruzione e di linee guida adeguate, ha parlato il senatore Pazzaglini, evidenziando che l’esistenza di criteri da adottare permette di evitare scelte arbitrarie e sperequative. “ Imparando dagli errori fatti, si possono creare delle soluzioni diverse che aiuterebbero chi dovesse trovarsi in futuro nella stessa situazione. Invito tutti non tanto ad uno spirito critico, ma a fare un piccolo mea culpa e un passo indietro. E’ quando ci sono le condizioni di pace che occorre pensare alla guerra”. “Dire che il governo si è dimenticato del terremoto è una falsità - ha dichiarato l’on. Ptassini- Dal suo insediamento infatti ,la prima uscita del presidente Conte è stata nei luoghi del terremoto e la prima legge è stato il decreto sisma di conversione, al quale oggi dovremmo non tanto aggiungere, ma semplificare. La questione delle difformità urbanistiche deve invece superare delle divergenze politiche e ci sono diversità tra regione e regione, ma le Marche sono una regione corretta”. Sul cratere che andrebbe diviso per fasce, con un trattamento diverso per i comuni più colpiti, ha richiamato attenzione l’on. Rachele Silvestri evidenziando che di 45 comuni dell’intero cratere colpito in provincia di Macerata, i ricavi del commercio sono calati del 12% ; a questo dato drammatico si sommano la chiusura di 500 imprese con la perdita di 1500 posti di lavoro e lo spopolamento devastante dei territori. “ Per riportare gente serve lavoro e occorre usufruire dei benefici del terremoto per permettere agli imprenditori una sicurezza nell’investire per garantire occupazione”. Dal canto suo la consigliera del Ministro dei beni culturali Tisi ha posto l’accento sulla proposta che è priorità del ministero, di attivazione di procedure e protocolli specifici per la salvaguardia dei beni culturali in caso di emergenza, nell’ottica della prevenzione e individuazione di depositi attrezzati.

“Da tecnico- ha detto Perosino- dico che non è normale stare ancora qui a dire cosa si deve fare; il costruire è un progetto e, in un Paese altamente sismico, dovremmo ritrovarci preparati, invece, stiamo ancora a discutere su come dobbiamo affrontare emergenze. Siamo ancora fragili perché non siamo stati in grado di fare procedure certe e sicure . La priorità è la vita delle persone e lavorando insieme occorre fare dei piani che rispondano alle necessità e alle necessità singole. La Quadrilatero ad esempio non è stata una strada qualsiasi; attraversare gli Appennini non è stato facile ma in questa zona sismica la strada porta dei benefici anche di tipo sociale che evita spopolamento. Cosa importante per il futuro è partire dall’ascolto, perché le strade non si fanno senza aver prima ascoltato le comunità dei territori che si attraversano e, senza valutare la stessa utilità assoluta dell’opera. Occorre smetterla di fare opere inutili. Basta con le opere incompiute che sono lì a testimoniare l’incapacità di gestire ”.“ Il governo dia solo i finanziamenti e il parlamento dia competenze a Regione e comuni, altrimenti non si va da nessuna parte- è intervenuto l’ex sindaco di Serravalle Ronchetti, sollecitando Spuri riguardo alle risorse disponibili per la ricostruzione. “ Nessun problema di risorse – ha detto il direttore dell’Ufficio Ricostruzione- tuttavia , per le opere pubbliche, pur esistendo i fondi, i comuni non riescono a farle partire; solo cento le progettazioni in corso con soli trenta responsabili di procedimento nominati. Il sistema denota delle sofferenze nel complesso a tutti i livelli. Può avere delle semplificazioni ma occorre accettare qualche compromesso. Per la ricostruzione privata all’U.R. sono arrivate 3500 pratiche , autorizzate ne sono 1050, un altro 50 % è fermo nei comuni e per la vastità della devastazione necessiterebbero più professionisti e imprese . Ci vuole più fiducia e meno sospetto, altrimenti - ha continuato Spuri- si perde la volontà di stare sul pezzo tutti i giorni . 200 decreti al mese sono 2400 decreti all’anno e per fare 10 mila cantieri ci vogliono più di 10 anni. Se ognuno di noi vede il suo segmento e non è conciliabile alla fine con la vita delle persone , il risultato dell’equazione è perfetta, ma il paziente intanto è morto”. Altri interventi della serata quelli dell’on. Terzoni, della consigliera regionale Pergolesi, dell’assessore folignate Gubbini, del prorettore Spaterna e della docente Cutrini, seguiti da Maggi e dai sindaci Baroni e Piermattei.

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Tragedia sfiorata alla “Palesia” nei pressi di monte Gemmo nel territorio di Pioraco.

Un appassionato di montagna residente a Macerata, mentre stava scalando una parete rocciosa, improvvisamente perso l’appiglio precipitando al suolo, facendo un volo di circa 10 metri e riportando diverse fratture tra cui quella al bacino.

Immediato l’allarme da parte dei compagni di cordata che hanno allertato i soccorsi con i volontari del C.a.i. che hanno raggiunto il ferito sul luogo dell’incidente.

Gli uomini del soccorso alpino hanno poi imbragato l’uomo portandolo nella zona della cartiera cittadina dove i sanitari hanno richiesto l’intervento dell’elioambulanza che ha provveduto al trasporto del ferito all’ospedale regionale di Torrette.

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