Notizie di politica nelle Marche
“Ad oggi, l’Intervalliva Tolentino-San Severino Marche risulta interamente finanziata come previsto originariamente”. Con una nota congiunta i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Pierpaolo Borroni e Simone Livi smentiscono il de finanziamento di 40 milioni a favore della bretella di Macerata.

“Regione Marche, provincia di Macerata e comuni di Tolentino e San Severino hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la progettazione e la realizzazione dell’intervento – si legge nella nota - La Quadrilatero ha presentato uno studio di fattibilità prevedendo un costo di € 98.300.000,00 completamente finanziati. A seguito del successivo addendum richiesto degli enti sottoscrittori causa aumento dei costi delle opere (caro materiali e energia) la Quadrilatero ha avviato un nuovo studio di fattibilità portando la cifra a € 190.750.000,00.


Cantierare il cantierabile

La norma che consente lo spostamento dei fondi su opere cantierabili, dando loro la precedenza rispetto a quelle che si trovano in una fase meno avanzata. è l’art 1 comma 873 della Legge di Stabilità del 2016.

Dietro formale richiesta trasmessa alla Regione Marche dalla Quadrilatero (nota prot. n. 0124922 del 03/02/2021), parte delle risorse disponibili per l’intervento in oggetto sono state impiegate per la copertura totale di altre 2 opere di interesse nazionale che si trovavano in una fase avanzata:

1)      “Intervalliva di Macerata”

2)      “Allaccio della S.S. 77 con la S.S. 16 a Civitanova Marche con realizzazione della rotatoria e del sottopasso Ferroviario”

Di queste opere sono già stati approvati i progetti definitivi e vedranno i lavori appaltati entro il 2023, mentre la realizzazione è prevista entro il 2025.

Le risorse spostate sarebbero poi state reintegrate al primo aggiornamento del Contratto di Programma utile.

Ma non è stato necessario, in quanto:

1)      con Delibera CIPESS del 27 luglio 2021 (pubblicata in G.U. il 26 gennaio 2021 n. 256), sono stati subito riassegnati i 14.170.000,00 €;

2)      gli ulteriori 26.000.000,00 €, oggetto di applicazione dell’art. 1 comma 873 della Legge di Stabilità 2016, invece, sono stati ripristinati.


Difatti, con Legge di Bilancio 2022, sono stati stanziati i fondi necessari al completamento dell’intervalliva di Macerata. L’anticipazione di cui trattasi è stata dunque reintegrata nel capitolo di provenienza volto a finanziare l’Intervalliva Tolentino-San Severino Marche.

L’approvazione del progetto definitivo, che avverrà dopo il parere del Consiglio Superiore dei LLPP e a seguito della chiusura della Procedura di VIA, si concluderà con la Conferenza di Servizi. Seguiranno la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’opera”.
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Un imponente impianto eolico, con 12 aerogeneratori alti 200 metri ognuno e che interesserà a fine lavori un’area di 200 ettari, attualmente totalmente dedicata alla coesistenza di specie animali tipiche del territorio dell’entroterra maceratese. È il progetto, presentato da una Holding internazionale e che coinvolgerà una cospicua porzione di collina e montagna tra Caldarola e Camerino.

Per questo motivo il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, insieme al vice Giorgio DI Tomassi, all’assessore Teresa Minnucci e ai Consiglieri di maggioranza e minoranza, hanno incontrato i sindaci di Serrapetrona, Camporotondo, Cessapalombo, Fiastra, Valfornace e Belforte del Chienti (per quest’ultimo era presente l’Assessore Mariella Migliorelli) e il Presidente del’Unione Montana dei Monti Azzurri, Ente da sempre impegnato nella tutela ambientale del territorio. Ad illustrare il piano è stato il responsabile dell’Ufficio Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune, Andrea Spinaci.

Unanime è stata la visione favorevole alla ricerca di energie alternative per sfruttare le fonti rinnovabili, tuttavia sono state evidenziate profonde lacune e criticità del progetto presentato, soprattutto valutando l'impatto ambientale che la sua attuazione comporterebbe, in un territorio come quello dell’entroterra maceratese ancora fortemente provato da tutte le vicissitudini negative degli ultimi anni, tra le quali in primis quella del sisma, che ancora è ben lungi dall'essere definitivamente risolta.

Sono stati così valutati tutti gli aspetti connessi all'opera, che appare in ogni caso sovradimensionata rispetto alle capacità ed alle caratteristiche del territorio.

lingegnere Spinaci illustra le criticità


I Comuni interessati, inoltre, dovrebbero affrontare anche considerevoli ed ulteriori disagi, perché per permettere agli ingombranti mezzi su gomma che dovranno trasportare i materiali occorrenti alla realizzazione dell'impianto, dovrebbero essere create nuove strade, espropriati terreni privati e realizzata una nuova viabilità per far circolare più di 6500 autoarticolati per rimuovere, verso una destinazione non specificata, circa 65 milioni di metri cubi di materiale di risulta, con tutto quanto ne conseguirebbe in un territorio già alle prese con i numerosi cantieri della ricostruzione.

Da ultimo è stata sottolineata la posizione espressa dalla Corte Costituzionale nel 2010 e dalle linee guida di settore, che non attribuiscono ai Comuni alcun potere diretto e/ o diritti di sorta neanche in relazione alle opere compensative, così che le popolazioni interessate dall'intervento non beneficerebbero di nessuna forma di ristoro, neanche indiretto, a fronte della realizzazione di un'opera così impattante.

Al termine dell’incontro, i Sindaci hanno unanimemente deciso di richiedere ulteriori approfondimenti e valutazioni, proponendosi anche una sollecita e diretta interlocuzione specifica con la Regione Marche, soggetto deputato all'eventuale concessione dell'autorizzazione, al fine di rappresentare dettagliatamente tutte le perplessità e le criticità.

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«Accolgo con grande piacere e soddisfazione la decisione del presidente del Consiglio regionale delle Marche, avv. Dino Latini, che ha arricchito il suo staff con tre profili di alta competenza, espressione di quell’entroterra maceratese troppo spesso rimasto relegato dalla politica a ruoli marginali».
Così, il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui nell'annunciare l'ingresso nel Gabinetto della presidenza del consiglio di Marcello Maccari,  quale “Esperto sulla tutela del territorio, della previsione del rischio idrogeologico e della ricostruzione sisma”, di Alessandro Paoloni, quale “esperto in materia sanitaria”;di Palo Salvi, quale  “Esperto dello sviluppo delle imprese in ambito finanziario”.
«Ringrazio tutti e tre - commenta Pasqui- per aver accettato un incarico prestigioso che svolgeranno a titolo completamente gratuito».
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Sull’intervalliva San Severino-Tolentino è tornata a parlare anche la minoranza consiliare targata San Severino Futura. Francesco Borioni e Alessandra Aronne hanno diramato una nota stampa in cui denunciano il «temporaneo definanziamento da oltre 40 milioni di euro per la realizzazione dell’opera», a loro avviso passato completamente sottotraccia.

Stando alla Gazzetta ufficiale dello scorso 16 marzo, infatti, il Cipess ha deliberato lo spostamento di una parte dei fondi destinati all’intervalliva San Severino-Tolentino, assegnandoli alla bretella via Mattei-La Pieve a Macerata. Questo per motivi legati alle tempistiche. L’intervalliva maceratese è in fase più avanzata rispetto a quella settempedana, per la quale invece «non è prevista la cantierabilità a breve scadenza». È per questo che gli enti preposti hanno deciso di dirottare le risorse economiche, così come legittimato dalla legge di stabilità del 2016.

San Severino Futura però non ci sta. Non è piaciuto, in particolare, il fatto che le delibere del Cipess non siano state rese note e discusse all’interno del tavolo istituzionale di settimana scorsa. «Nel corso dell’incontro tra le amministrazioni comunali e i soggetti coinvolti nella progettazione e realizzazione dell’opera non c’è stato accenno alla delibera del Cipess che ha dirottato i finanziamenti destinandoli all’intervalliva via Mattei-La Pieve, a Macerata – sostengono da San Severino Futura –. La nostra città continua a perdere pezzi e forse c'è da chiedersi se è tramontata definitivamente l'opportunità regina di sviluppo e crescita per la nostra città. Al momento non possiamo fare altro  che considerare vano l’impegno profuso da più forze politiche nel reperire i finanziamenti e nell’elaborare un tracciato funzionale e sostenibile dell’asse viario. Perdiamo le premesse di sviluppo collegate a questo progetto, determinante per le imprese produttive locali, per il turismo, per restare collegati al resto del mondo».

«È la sorpresa nell’uovo di Pasqua che il sindaco Piermattei ha donato ai suoi elettori – rilanciano Borioni e Aronne –. Che al vertice non sapessero del definanziamento? Perché non parlarne? A pensar male verrebbe da ipotizzare che questo tema sia stato trattato, ma che i nostri amministratori si siano ben guardati dall’informare la comunità di quanto sta accadendo. L’alternativa a questo scenario sarebbe anche peggiore, perché vorrebbe significare che sindaco e amministratori non sono a conoscenza del fatto, che non è coperto da segretezza visto che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Ad ogni modo il panorama politico istituzionale descritto ,in entrambi i casi è desolante, mentre i nostri amministratori dimostrano ancora una volta mancanza di autorevolezza e rilievo  istituzionale. L’unica domanda da farsi a questo punto è: “Come e quando saranno ripristinati gli oltre 40 milioni di fondi sottratti all'Intervalliva Tolentino-San Severino?”. Probabilmente mai più. Rischiamo che un altro sogno nel cassetto della nostra San Severino resti chiuso nel cassetto».




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«Noi bambini di quarta elementare abbiamo capito che la nostra piazza è il risultato di eventi, sentimenti vissuti e relazioni. Non vogliamo perdere il nostro passato, anzi partendo da esso cercheremo di costruire un futuro migliore per tutti». Nelle parole conclusive dei ragazzi c’è tutto il significato e il senso della “Prima mappa di comunità per Caldarola”, un lavoro, eseguito dagli studenti della classe quarta dell’istituto comprensivo Simone De Magistris, presentato all’auditorium della scuola alla presenza, tra gli altri, del sindaco Luca Giuseppetti, dell’assessore Teresa Minnucci, del presidente provinciale Anpi Francesco Rocchetti, di Marco Moroni, già presidente del Centro studi Acli Marche e referente dei “cantieri mobili di storia”, il progetto itinerante tra passato e presente nei paesi del dopo sisma ideato con l’intento di conservare l’identità e la storia dei paesi colpiti dal terremoto.

È stata la piazza Vittorio Emanuele II, cuore pulsante fino al drammatico sisma del 2016 del paese dei cardinali Pallotta, il centro di questa prima mappa di comunità realizzata dai più giovani.

«Si è trattato dell’epilogo di un percorso che parte da lontano, dalla collaborazione con i cantieri mobili di storia, l’amministrazione comunale, l’Anpi di Caldarola e che ha visto l’impegno, come progetto pilota, dei ragazzi che lo scorso anno frequentavano la classe terza – precisa la dirigente scolastica dell’istituto De Magistris Fabiola Scagnetti – I ragazzi sono partiti dai luoghi del cuore che conoscevano, incontrando poi a scuola, grazie anche all’impegno fattivo di Armando Machella, il mondo degli adulti. Dal confronto tra diversi generazioni è subito emersa la diversità dei rispettivi luoghi del cuore, dal momento che il terremoto aveva interrotto questa continuità con la conseguenza che alcuni luoghi come la piazza, il teatro, il castello, luoghi del cuore per intere generazioni di caldarolesi non lo erano più per loro. Così le maestre hanno iniziato a lavorare sulla relazione esistente tra i bambini e gli adulti con in mezzo il loro paese, Caldarola. Attraverso questo confronto i ragazzi hanno scoperto un paese che non conoscevano e attraverso racconti, personaggi, aneddoti, foto ingiallite dal tempo è sorta questa prima mappa che ha come protagonista la piazza».

Una mappa fisica creata dagli alunni su un cartellone e che è stata presentata nella forma di un piccolo momento di spettacolo e racconto in cui è stato fatto rivivere il centro storico attraverso la rievocazione delle partite di tamburello che si disputavano in piazza nelle domeniche di austerity negli anni ’70 del secolo scorso, attraverso testimonianze sulle confraternite che animavano le processioni durante l’anno, senza tralasciare la fiorente scuola dei mastri vasari di cui Caldarola era il fulcro.

Una giornata che ha emozionato ragazzi e genitori nel riscoprire le origini e la storia del paese e che ha fatto parlare addirittura di «un momento di Costituzione incarnata» il presidente provinciale dell’Anpi. «Ho utilizzato questa espressione – così il presidente Rocchetti – perché tra i valori fondamentali della nostra Costituzione c’è sicuramente la partecipazione e la condivisione dei percorsi, dell’identità e soprattutto dei progetti del futuro. Proprio quello che si è verificato nella costruzione di questa mappa, frutto di continui incontri e dialoghi intergenerazionali, con un ascolto reciproco anche dei più piccoli che hanno avuto modo di esprimere i loro desideri e i loro progetti perché la piazza sia ancora un luogo del cuore».

«Un primo passo che rappresenta il perfetto connubio tra passato, presente e futuro – le parole del sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti – Attraverso questo progetto i giovani, chiamati a vivere il futuro di questi nostri luoghi, hanno scoperto il patrimonio di storia, cultura, tradizioni lasciato dai nostri avi, rappresentando anche quelli che sono i loro progetti nella piazza del futuro».

cartellone
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Ha rischiato di trasformarsi in tragedia l’escursione di scialpinismo che un quarantacinquenne maceratese stava effettuando sulle montagne di Bolognola, nella zona di Monterotondo in località Val di Tela.

Per cause in corso di accertamento l’uomo è precipitato in un canalone scivolando per alcune decine di metri. Fortunatamente la neve fresca ha attutito l'impatto, evitando il peggio.

Allertati i soccorsi da uno sciatore che ha assistito da lontano alla scena dell'incidente, sul posto sono giunti i vigili del fuoco, personale del soccorso alpino e i sanitari del 118.

In volo anche l’eliambulanza per il trasporto del ferito, che ha riportato traumi alla schiena e alle gambe con diverse fratture, all’ospedale regionale di Torrette.
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Tredici uomini di nazionalità egiziana, tutti impiegati nel settore edile, sono finiti nei guai per l'ipotesi di reato di rissa aggravata in relazione alla maxi baruffa verificatasi nel pomeriggio dello scorso 17 marzo a Mogliano.
Imilitari della locale stazione hanno svolto una serata attività info investigativa al termine della quale hanno deferito in stato di libertà i tredici operai; in particolare, attraverso la minuziosa analisi di tutti i filmati raccolti, sia di quelli acquisiti da alcuni testimoni oculari, sia quelli estrapolati dall'impianto pubblico di videosorveglianza gli uomini dell'Arma sono potuti risalire all'identità di alcuni partecipanti alla rissa abitanti nel comune di Mogliano nonché acquisito anche elementi utili per rintracciare e identificare altri correi domiciliati a Macerata e  sempre appartenenti al gruppo contendente.
Tutte le persone denunciate sono operai, alcuni soci titolari, altri dipendenti lavoranti di due distinte ditte edili, operanti nel maceratese.
I carabinieri hanno accertato che la rissa è scaturita per futili motivi, legati a pregresse diatribe sorte tra le due ditte e poi sfociate in una accesa concorrenza per la gestione di alcune aree di lavoro.

C.C.
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