Notizie di politica nelle Marche
Un incidente mortale si è verificato nel primo pomeriggio lungo la superstrada 76 sulla direttrice mare nei pressi dello svincolo di Moie.
Per cause in corso di accertamento una Audi ha tamponato una vettura in panne ferma sulla sede stradale. A causa dell'impatto l'autista dell'auto in panne è stato sbalzato nel dirupo sottostante e il medico intervenuto sul posto non ha potuto fare altro che costatarne il decesso.
Ferito in modo non grave, invece, l'autista dell'Audi che è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso.
La strada è rimasta chiusa al traffico per circa due ore per permettere ai vigili del fuoco la messa in sicurezza dell'area dell'incidente.
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Sei anni sono passati dalla tragica scomparsa di Riccardo Milani, il giovane di Pieve Torina la cui memoria resta sempre viva nell’intera comunità. Un ragazzo modello di generosità, gentilezza e altruismo, testimoniati dalle tante attività svolte in prima persona, a servizio di numerose associazioni. Un leader carismatico per il gruppo degli “Arcieri da Varano”, considerato da Riccardo la sua seconda famiglia e che lo ha portato a distinguersi in tutta Italia nella Federazione dell’arco storico ma, segni importanti della sua passione per lo sport, li ha lasciati anche nella pallavolo e nel parapendio. A lui è intitolato il club “Volo libero Monte Gemmo” di Esanatoglia.Volontario di Protezione civile, nell’emergenza dell’immediato dopo sisma, Riccardo Milani è stato punto di riferimento delle associazioni di soccorso che hanno raggiunto Pieve Torina da tutta Italia per portare sostegno alla popolazione.
L’ 8 aprile del 2017, un tragico incidente ha reciso i suoi sogni e le sue speranze. Le doti di umanità e il sorriso di Riccardo restano impressi nella memoria dei tanti che lo hanno conosciuto ed apprezzato. Con immutato affetto lo ricordano il papà Luciano, la mamma Liliana e la sorella Loredana
.
Nel sesto anniversario dalla sua scomparsa, una Santa messa in suffragio verrà celebrata sabato 15 aprile alle ore 18,30 a Camerino nella chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Si ringraziano quanti vorranno unirsi al ricordo.





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La classe 1C della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “P.Tacchi Venturi” di San Severino Marche è stata premiata presso la caserma “Pasquale Paola” di Macerata, in occasione del 171esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, dal Prefetto di Macerata, Flavio Ferdani, e dal Questore, Vincenzo Trombadore, quale vincitrice della sesta edizione del concorso “PretenDiamo Legalità” che ha coinvolto gli studenti delle scuole primarie e secondarie di diverse province italiane.

Gli studenti settempedani hanno realizzato un breve filmato, una sorta di spot adatto ai più moderni social come TikTok, su bullismo, cyberbullismo e sui pericoli della rete.

Alla cerimonia hanno preso parte anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il dirigente scolastico, Sandro Luciani, e le insegnanti Valeria Colafrancesco e Laura de Sanctis.

Il concorso “PretenDiamo Legalità” è realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con il ministero dell'Istruzione e del Merito e si pone l’obiettivo di stimolare una riflessione circa l’importanza della legalità e del rispetto delle regole di convivenza per favorirne la promozione e la diffusione e aiutare i giovani a scegliere un percorso di vita ispirato ai valori della solidarietà e della giustizia.

Il progetto prevede la partecipazione degli alunni a incontri con il personale specializzato delle rispettive Questure, volti a stimolare la riflessione sull’importanza della legalità e del rispetto delle regole nella vita di tutti i giorni che passa, necessariamente, attraverso la partecipazione attiva e consapevole di tutti i cittadini, ai quali si chiede di essere protagonisti nella realtà sociale.

In questa ottica il prossimo 27 aprile l’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi” ospiterà anche un incontro con agli agenti della Polizia Postale destinato alle famiglie oltre che ai ragazzi in cui si parlerà dei pericoli della rete.

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Aveva un tasso alcolemico superiore di quattro volte il limite massimo consentito, il cinquantenne, originario di Roma ma residente a Fabriano, che è stato denunciato dai carabinieri di Serravalle del Chienti.
L'uomo aveva provocato un incidente a Pioraco lungo la strada statale 361 e successivamente si era allontanato, con tutta probabilità per non pagare i danni causati all'altro mezzo.
Indagini serrate condotte dai militari della stazione di Serravalle del Chienti, hanno permesso di individuare subito l'autore dell'incidente che, fortunatamente, non ha provocato feriti. Sottoposto quindi al controllo con etilometro, è emerso il suo stato fortemente alterato alla guida. 
Il cinquantenne è stato quindi deferito all'autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza e dovrà risarcire i danni provocati. 

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Tre denunce e un'ordine di carcerazione sono il risultato dei controlli intensificati sul territorio nella settimana di Pasqua da parte degli uomini dell'Arma della Compagnia di Tolentino.

Venerdì i militari della stazione carabinieri di San Severino Marche hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un cinquantottenne di origini straniere, ivi domicliato.
Già condannato per tentato furto, rissa, vendita di prodotti industriali con segni falsi, detenzione e spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebbrezza, dal 1990 al 2008 e sottoposto a misure restrittive cautelari, era stato denunciato per due volte dai carabinieri di san Severino Marche, per evasione dagli arresti domiciliari nel 2018.

Da tale segnalazione dei militari, è scaturita la condanna penale anche per quest’ultimo reato reiterato, senza ammissione al regime alternativo dell’affidamento in prova ai servizi sociali, per rigetto del Tribunale di Sorveglianza.

Su disposizione della Procura della repubblica di Macerata, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordine di detenzione domiciliare, accompagnato da divieti e prescrizioni, per il periodo di 10 mesi.

Per un uomo residente a San Severino Marche è invece scattata la denuncia per minaccia aggravata, danneggiamento, detenzione abusiva di armi e munizioni e accensioni ed esplosioni pericolose.

Un giovane, giunto in città per lavoro pochi giorni prima, seguendo il navigatore dell’auto alla ricerca dell’alloggio,poi trovato in una frazione del paese, è arrivato per errore, nei pressi di un cancello privato. Convinto di essere ormai vicino alla struttura alloggiativa ,ha suonato per chiedere indicazioni; il navigatore infatti indirizzava  erroneamente al transito sulla strada privata.
Mentre una donna ha invitato il ragazzo ad allontanarsi, un uomo è subito uscito da un’abitazione distante qualche centinaia di metri e ha raggiunto il giovane alla guida di un’auto. L'uomo ha quindi estratto una pistola e si è messo a sparare in direzione del giovane.
Quest’ultimo è risalito in auto scappando in direzione della strada principale, inseguito dal suo aggressore.
A  seguito di denuncia del ragazzo, i militari, prontamente intervenuti, hanno eseguito una perquisizione a carico dell’indagato, rinvenendo nella sua disponibilità quasi tremila  cartucce di diversi calibri, un caricatore per pistola, una balestra con relative frecce, illegittimamente detenute. Dal sopralluogo, non è stato possibile individuare armi da sparo o ogive e bossoli (facendo ipotizzare che l’uomo avesse esploso colpi a salve o un petardo).


Una parente dell’aggressore è stata invece iscritta nel registro degli indagati per resistenza a pubblico ufficiale; ai militari ha negato l'accesso all’abitazione per procedere alla perquisizione.

Nell'ambito dei servizi coordinati organizzati durante le festività, e finalizzati alla prevenzione dei reati contro il patrimonio e del fenomeno delle stragi del sabato sera ,abuso di alcol e sostanze stupefacenti, nel corso della nottata del giorno di Pasqua, i militari di San Severino Marche hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza due persone residenti nelle Marche, una donna di 48 anni e un venticinquenne .

La donna è infatti risultata alla guida con tasso alcolemico di 1,65. Il veicolo di proprietà è stato pertanto sottoposto a sequestro amministrativo per la successiva confisca.

Il ragazzo, sottoposto ad accertamento mediante etilometro, è risultato con un tasso di 1.25.

Per entrambi è scattato anche il ritiro del titolo di guida.
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Da un dono all’altro, un grande uovo di Pasqua, si è fatto messaggero di una lunga catena solidale. Tutto è partito dal dolce regalo che i titolari del bar camerte Civico 28 hanno voluto fare alla Pro loco di Camerino.
Grati dello squisito dono, sia la presidente Delfina Benedetti che soci e volontari, hanno deciso a loro volta di metterlo a disposizione dei cittadini.
È così che, attratti dall’allettante premio finale che sarebbe stato assegnato previa una piccola estrazione, in tanti hanno voluto contribuire con una simbolica offerta in favore della Pro Camerino, dunque, alimentando un altro segnale di altruismo.
Il sorteggio finale ha infine premiato la signora Mariella Gentili che, in accordo con i propri familiari, non ci ha pensato due volte a diffondere nuova solidarietà.
Ad amplificare il gesto iniziale, la decisione ultima di donare l’uovo pasquale all’associazione Raffaello, da sempre impegnata nell’alleviare e portare sorrisi ai bambini ricoverati nel centro di Oncoematologia dell’ospedale Salesi.
c.c.
Mariella Gentili 3
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Sanzioni, denunce e ritiro di patenti, sono l'esito dei numerosi controlli alla circolazione stradale, implementati in vista delle festività pasquali.
In particolare, i militari dell'aliquota radiomobile della stazione Carabinieri di Tolentino hanno denunciato un ventenne residente in provincia per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti . In sella ad un motociclo in compagnia di un amico, il ventenne è rimasto coinvolto in un incidente stradale avvenuto in località Abbadia di Fiastra . Entrambi avevano riportato lievi lesioni. A seguito tuttavia degli accertamenti sanitari richiesti dai carabinieri presso l'ospedale di Macerata, è emerso che il giovane era alla guida positivo ai cannabinoidi.

A Sant'Angelo in Pontano i militari hanno denunciato un trentasettenne proveniente da fuori provincia che, a seguito di incidente, si è rifiutato di sottoporsi all'accertamento con l'etilometro. Accompagnato al pronto soccorso per essere curato dalle lesioni riportate nel sinistro, alla richiesta di eseguire accertamenti per verificare se fosse positivo o meno ad alcool o sostanze stupefacenti, l'uomo ha opposto  rifiuto e si è subito allontanato dal pronto soccorso.

Denunciato dai carabinieri di San Severino Marche un ventiduenne che, fermato a Tolentino alla guida della propria auto in palese stato di ebbrezza alcolica, è risultato positivo all'etilometro.
Per lui, è scattato anche il ritiro della patente di guida.

Infine, i carabinieri di San Ginesio, unitamente alla polizia locale di Tolentino, hanno denunciato all'autorità giudiziaria un uomo resosi responsabile del reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
lLo scorso 17 marzo,  si era introdotto nell'androne di un teatro locale infastidendo alcuni cittadini sia all'interno che all'esterno della struttura lungo le vie del centro. Presenti numerose persone, al'arrivo della polizia locale e dei Carabinieri, si era rivolto loro con frasi offensive. Già sanzionato per ubriachezza molesta, l'uomo dovrà rispondere anche del reato penale.
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I militari della stazione Carabinieri di Tolentino hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un trentasettenne residente in zona.  L'uomo doveva espiare una pena detentiva residua di 7 mesi oltre a un ammenda per il reato di guida in stato di ebbrezza commesso anni addietro, per i quali  è stato condannato in via definitiva.
Ammesso alla pena alternativa dell'affidamento in prova ai servizi sociali nel marzo del 2022, il 37enne aveva violato le disposizioni imposte dalla magistratura; in particolare,  si era allontanato senza autorizzazione dal territorio nazionale.
Aseguito di denunciar dei carabinieri, il magistrato di sorveglianza ha dunque revocato il beneficio della misura alternativa alla detenzione nei confronti del trentasettenne.  Ristretto ora al carcere di Fermo, l'uomo era già stato condannato per due volte per un reato analogo e ha a suo carico alcuni precedenti di polizia.
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Anche quest'anno, così come anno scorso, la via crucis si snoderà nel centro storico di Camerino. La processione in occasione del venerdì santo - prevista per domani sera alle 21 - partirà da piazza Cavour, di fronte al duomo di Camerino, per poi fare un percorso ad anello all'interno delle mura cittadine e tornare al punto di partenza. Qui la deposizione del Cristo e la processione verso piazza San Venanzio, con la celebrazione, presieduta dall'arcivescovo Francesco Massara, che si concluderà nella basilica.
Un limite al'organizzazione del corteo di preghiera in centro storico per gli anni a venire, potrebbe essere rappresentato dal piano di cantierizzazione e dai lavori di ricostruzione post sismica in vista che potrebbero costringere  l'arcidiocesi a rivedere il percorso della processione.
Per questo «è un evento a cui teniamo particolarmente - spiega don Marco Gentilucci, parroco dell'unità pastorale di Camerino -. Non siamo sicuri di come si svolgeranno i lavori all'interno delle mura cittadine, quindi questa potrebbe essere l'ultima occasione per i prossimi anni di vedere la via crucis nei luoghi di culto simbolo della città. È sicuramente un fatto positivo organizzarla su questo percorso, dopo anni in cui la pandemia ci ha costretto a vivere il venerdì santo in forma privata, senza poter coinvolgere i fedeli».
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«Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli»
(Mt 26,17-19)

Carissimi sorelle e fratelli,

le parole proclamate all’inizio della “grande settimana”, nel racconto della Passione dell’evangelista Matteo, hanno una forza evocativa talmente dirompente da renderci, in questo nostro itinerario di fede, contemporanei di Cristo. Esse ci fanno rivivere il Mistero pasquale del Signore Gesù, immettendovi la nostra storia e il nostro presente.

Fare Pasquasignifica per prima cosa celebrare un rito; infatti non possiamo prepararci alla Pasqua pensando di poter fare a meno di quei riti a cui Cristo ha legato la sua grazia e il frutto della sua Pasqua. Eppure, possiamo fare tutto ciò anche senza “fare Pasqua”, cioé possiamo partecipare ad un rito anche senza viverlo e senza lasciarcene trasformare.

Cosa si richiede allora per “fare Pasqua” in verità? Ci è richiesto di compiere un “passaggio”, non tanto un movimento da un posto all’altro, bensì un passaggio da un modo di vivere ad un altro. Il Vangelo ha una parola per esprimere tutto ciò ed è quella con cui abbiamo iniziato la nostra Quaresima: conversione. Questo passaggio - che è conversione, cioè ritorno verso noi stessi - è un metterci in cammino dall’io a Dio, dal peccato alla grazia, da me agli altri, dall’egoismo alla condivisione.

Se entreremo in questa prospettiva coraggiosa, mettendoci in stato di decisione e di conversione davanti a Dio, noi faremo davvero la Pasqua con Cristo. I riti non saranno più solo riti, ma diventeranno realtà viventi, segni e fonti di grazia e ci verrà da esclamare: “È la Pasqua del Signore!”

Anche a noi il “Maestro e Signore”, dice: “farò la Pasqua da te”; ma affinché ciò accada, siamo chiamati a fare della nostra vita una stanza dove il Signore possa sedersi a mensa con noi e donarsi. Chiede a ciascuno di noi qualcosa di molto semplice, ma allo stesso tempo di molto costoso perché ci sta chiedendo accoglienza. Ci manda a dire se siamo disponibili ad offrirgli ospitalità in “casa”, cioè nella nostra vita, accoglienza nella stanza del nostro cuore. E non importa quanto sia grande o in ordine la nostra casa, non importa nemmeno se ne siamo degni, se ne siamo o meno pronti. Poco importa se è una stanza buia o sporca, o se non l’abbiamo addobbata come sarebbe convenuto.

Ciò che conta è la volontà ed il desiderio di fargli spazio perché questa casa - la nostra vita - seppur piena di crepe e scalcinata, diventi Cenacolo, luogo del Suo dono, luogo della Sua presenza, piccola Chiesa perché «Dio abita dove lo facciamo entrare». È solo accogliendo il dono della Pasqua, ossia il dono di un’immensa Vita che si riversa sulle nostre fragili esistenze con il gusto dell’incontro, dell’amicizia e della condivisione, che tutti possiamo diventare portatori di uno sguardo nuovo sul mondo, che finalmente risulti capace di riconoscere e attestare i vari segnali di novità presenti nella storia che è stata redenta dall'Amore Crocifisso.

Concedetemi ora un pensiero per i giovani, per tutti i giovani, ma in modo speciale per quelli che dalle nostre Diocesi, partiranno per Lisbona, il prossimo agosto, per celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù. Cari ragazzi, l’icona biblica che vi sta accompagnando in questo cammino è quella della Vergine di Nazareth, madre amorevole la quale, subito dopo l’annunciazione, «si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39) dalla cugina Elisabetta, per aiutarla, per condividere con lei la gioia di una nuova vita che stava per nascere.

Il verbo “alzarsi” ha una connotazione squisitamente pasquale: è un’espressione che assume anche il significato di “risorgere”, di “risvegliarsi alla vita”. Ecco, la Pasqua è il segno autentico della Vita nuova, è la primavera dell’esistenza. Quindi per “fare Pasqua”, bisogna mettersi in moto, andare a cercare la vita, la pace, la bellezza. Bisogna anche lasciarsi stupire dall’impensabile, dall’inatteso, dal sorprendente e riconoscere che era tutto ciò che nel profondo sognavi. 

Cari giovani, in questo tempo così difficile, segnato da avvenimenti drammatici e dalla violenza della guerra che costringe tanti a scappare con ogni mezzo da luoghi segnati dalla morte e in cui è negata la libertà, è importante allora non lasciarsi rubare il sogno di un futuro possibile e di un mondo nuovo. Non lasciatevi intrappolare dalle reti dell’individualismo, dell’indifferenza e dell’egoismo, ma alzatevi, risvegliatevi e andate incontro agli altri con l’entusiasmo che vi contraddistingue.

Sappiate accogliere la Vita portata nel mondo da Cristo Risorto, che ieri come oggi, è qui per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga. E in un mondo che non racconta più la speranza, siate capaci di seminare nella storia attraverso la vostra testimonianza gesti di vita efficaci e gioiosi per offrire il vostro contributo a far germogliare il seme nuovo di quella speranza che caratterizza la vostra naturale apertura alla verità, alla giustizia, alla solidarietà, alla pace. Con la vostra vita, possiate dire al mondo: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te”. Di cuore, benedico i vostri sogni e i vostri passi.

A tutti il mio più sincero augurio di una santa Pasqua, accompagnato dalla preghiera che offrirò al Signore per la pace del mondo e per le necessità che ognuno porta nel suo cuore.

Buona Pasqua a tutti!

Il Vostro vescovo
+ Francesco





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