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L'Appennino camerte - 24 settembre 2022 - n.35
L'Appennino Camerte online

Salta la manifestazione in Regione. Comune, Provincia e istituto Filelfo attendono un dietro front della Regione sul progetto del nuovo campus a Tolentino.

Era prevista per oggi, infatti, la manifestazione in Regione dopo che l’ufficio sisma aveva annunciato di mettere a disposizione solo 17 milioni di euro per il nuovo polo scolastico in zona Pace a Tolentino. Cinque milioni in meno rispetto a quelli previsti dal progetto inizialmente concordato.

«Abbiamo annullato la manifestazione - spiega il sindaco, Giuseppe Pezzanesi, - perché vogliamo aspettare di illustrare il progetto agli studenti e alle famiglie. Li incontreremo al cinema Giometti della città, il prossimo 7 giugno alle 10, insieme alla Provincia. Fino a quel giorno la Regione avrà la possibilità di tornare sui suoi passi. Altrimenti l’indomani manifesteremo».

Una decisione, quella annunciata dall’ufficio sisma regionale, che negli ultimi giorni ha acceso il dibattito politico e anche l’indignazione dei cittadini che, dopo le dichiarazioni del governatore Luca Ceriscioli in cui mesi fa aveva aveva assicurato di finanziare il progetto, hanno visto scomparire la possibilità di realizzare un nuovo polo scolastico all’avanguardia.

Ma l’intenzione del Comune, della Provincia e degli studenti non è sicuramente quella di arrendersi.

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Un progetto, pensato per la prima volta dal sindaco Mario Scagnetti (nella foto il giorno dell'elezione) nei momenti immediatamente successivi all'emergenza terremoto, che trova la sua piena realizzazione. Sarà, infatti, dato ufficialmente l'avvio nella mattinata di questo giovedì 31 maggio ai lavori del cantiere del nuovo polo scolastico di San Ginesio alla presenza, tra gli altri, del Commissario straordinario alla ricostruzione Paola De Micheli. Una “vittoria per la comunità ginesina”, soprattutto dopo il voto unanime, espresso in consiglio comunale, alla variante urbanistica necessaria per la costruzione del nuovo polo scolastico, nonostante il clima infuocato della campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale. “Una scuola autosufficiente a livello energetico e un edificio strategico di protezione civile, essendo stato progettato con numeri di risposta al sisma calcolati appositamente sul terreno dove sarà costruito – ha chiarito il responsabile unico del progetto Benedetto Renzetti - La palestra, regolamentare per partite a livello professionistico, è stato poi uno dei punti su cui il sindaco ha insistito di più. Per tutto questo ci è voluto tempo, ma abbiamo fatto tutto il necessario perché l’impresa ora possa iniziare e finire i lavori in 150 giorni senza doversi fermare per l’insorgere di intoppi di varia natura”.

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Mercoledì, 30 Maggio 2018 15:25

Una fiaba scritta con i fiori

Quando il colpo d’occhio vale tutto un week end! Dove? A Castelraimondo, dal 1° al 3 giugno, con la 26esima edizione dell’Infiorata Corpus Domini. Qui un’esplosione di colori inonda la via principale dell’operosa cittadina marchigiana, con un percorso costellato di immagini del sacro di grande impatto emozionale. Una celebrazione collettiva e comunitaria di arte, manualità, spiritualità e lavoro di squadra, fortemente voluta ormai da 26 anni dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Renzo Marinelli, dalle associazioni cittadine e dal Comitato Infiorata, presieduto da Sandro Parcaroli.
Dietro a questo rito ancestrale c’è il lavoro di oltre venti associazioni che, per mesi e mesi, elaborano e progettano il suggestivo evento. Negli ultimi giorni, poi, l’attività subisce un’accelerazione, s’intensifica l’opera di selezione e reparazione di petali e fiori che andranno a comporre gli incredibili mosaici adagiati lungo la via.
L’immagine complessiva dell’Infiorata, ancor più suggestiva se gustata in notturno, è quella di un grandioso set cinematografico a cielo aperto nel quale, come altrettante scene di un film, si sussegue una fantasmagorica serie di “fotogrammi” in formato gigante, ogni anno completamente diversa da quella dell’edizione precedente. 

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Quest’anno, per la prima volta, sarà possibile visitare lo spettacolare tappeto fiorito per due giorni interi, dal venerdì 1° giugno alla domenica 3 giugno. Nell’ultima giornata, la Sacra Messa celebrata dall’arcivescovo, Francesco Giovanni Brugnaro, nella chiesa della Sacra Famiglia, alle ore 18,30, prima delle Solenne processione del Corpus Domini lungo il tappeto fiorito.

Si inizia però giovedì 31 maggio, con il tradizionale taglio dei fiori in piazza Dante. In programma, come di consueto, la serata Aido dedicata ai giovani,  in collaborazione con la Joy Dance Animation, al pub Ludwig Strasse.  La sera del primo giugno, un vibrante fermento pervade Corso Italia, dalle 18 fino all’alba, dove vengono man mano composte caleidoscopiche gigantografie multiformi. Al lavoro, contemporaneamente e in maniera frenetica, centinaia di volontari che partecipano alla realizzazione dei “quadri” visibili, quest’anno per la prima volta, nelle intere giornate di sabato e domenica.

Dopo cena, il 1° giugno, il Festival Internazionale del Folkrore organizzato dal gruppo folkroristico di Castelraimondo in Piazza Dante, concomitante alla riapertura del Museo del Folkrore, in via della Croce n.6. 

Il 2 giugno, sabato sera, serata dedicata interamente ai giovani con la prima edizione di Casterock Festival, dalle 18 in Piazza Dante.

L’Infiorata del Corpus Domini è un’occasione unica per immergersi totalmente in un mondo che ha i suoi fili conduttori nel colore e nella biodiversità. Infatti, negli esercizi aderenti al circuito “di fiore in fiore” sarà possibile assaggiare, per l’intera settimana, proposte enogastronomiche a tema floreale. Già nella serata di giovedì uno speciale evento accompagnerà il taglio dei fiori prescelti, mentre il venerdì la realizzazione dei “tappeti fioriti” sarà accompagnata dal Festival Internazionale del Folklore.  Spettacoli musicali di vario genere faranno da colonna sonora alla manifestazione per tutto il fine settimana. Inoltre, sarà allestito un originale mercatino dedicato proprio al fiore, in tutte le sue variopinte sfaccettature.

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Infiorata Castelraimondo 4

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"La scuola al centro". Domani sera, giovedì 31 maggio, alle 21 nella Sala Aleandri è in programma l'assemblea pubblica per discutere della nuova scuola Luzio.

L'amministrazione di San Severino ha intenzione di farla edificare fra il quartiere del Glorioso e la frazione di Cesolo, dislocandola di fatto dal centro.

Fin ora le minoranze hanno più volte chiesto chiarimenti e spronato la giunta a prendere decisioni coinvolgendo la cittadinanza, tuttavia ciò non è avvenuto. Per questa ragione il gruppo "Centrosinistra per San Severino, rappresentato in consiglio comunale da Francesco Borioni, ha deciso di organizzare un'assemblea pubblica per affrontare finalmente l'argomento che, scrivono gli organizzatori, "è importante per il futuro della nostra città e merita il contributo aperto e libero dei cittadini, delle associazioni, delle istituzioni e dei rappresentanti delle forze politiche del territorio". L'incontro ha l'obiettivo di "discutere e capire insieme quali siano le strategie e gli strumenti migliori per realizzare il nuovo plesso scolastico per la primaria e l'infanzia Luzio di San Severino". 
g.g.

 

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Mercoledì, 30 Maggio 2018 11:29

La ricostruzione e gli aspetti legali

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La ricostruzione privata dal punto di vista giuridico. È il tema di quanto dibattuto al convegno di ieri dal titolo “Profili giuridici della ricostruzione degli immobili ad uso abitativo” tenutosi nella Sala Convegni del Rettorato dell’Università di Camerino. L’incontro è stato organizzato dallo spin off giuridico della Scuola di Giurisprudenza “Opendorse Srl”, coordinato dall’avvocato Serafina Larocca, presidente dello spin off e a cui sono intervenuti illustri professionisti quali il Direttore Generale di Unicam, Vincenzo Tedesco, l’avvocato Lorenzo Cignali del Foro di Macerata, la Professoressa Sara Spuntarelli, anch’essa docente presso Unicam e l’avvocato Paola Morlupo del Foro di Foligno.

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Sono inoltre intervenuti gli avvocati Antonio Flamini, ordinario di diritto privato ad Unicam, e Leonardi Archimi del Foro di Macerata e il professore Massimo Sargolini, membro del “comitato tecnico scientifico per la ricostruzione”.  

Ai lavori hanno partecipato molti professionisti e tecnici della ricostruzione, tra avvocati, architetti, ingegneri e geometri, che si trovano a vivere le difficoltà derivanti dalle eccessive lungaggini burocratiche della ricostruzione.

Focus dell’incontro, infatti, è stato proprio quello di approfondire alcuni fondamentali quanto delicati passaggi, (processuali e no), al fine di aiutare il privato sia a muoversi nel mare magnum legislativo, spesso fin troppo farraginoso, sia a guidarlo nella fase di richiesta prima e di utilizzo poi, dei contributi statali rivolti alla ricostruzione. 

“Sono emersi - spiega l’avvocato Archimi - aspetti critici nel momento in cui il committente dei lavori va a confrontarsi con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione e poi quando affronta la successiva fase dei lavori, con l’appaltatore. In queste situazioni, se non si presta attenzione al contenuto contrattuale tra privato e costruttore, si possono venire a creare dei conflitti”. L’obiettivo del convegno era stimolare ad intervenire nei contratti innanzitutto per anticipare controversie, e poi anche per fornire quegli strumenti per risolverle senza ricorrere al giudice, cosa che allungherebbe ancora di più il lungo iter di ricostruzione. 

“ È stato un ottimo momento di confronto fra i vari attori della ricostruzione - conclude l’avvocato - e sono anche emerse delle linee guida per evitare il ricorso a vie legali”. 

 

Hanno collaborato all’evento diversi enti tra i quali Confindustria e Confartigianato Macerata, Sisma Consulting, Contram Spa, Ordine degli Ingegneri e degli Avvocati.

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E' arrivata la proroga della scadenza per la restituzione della cd. " busta paga pesante".

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti relative alla proroga delle misure di sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016 e dalle successive scosse sismiche.

Il decreto disciplina la proroga e la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi, la sospensione del pagamento del canone RAI e la sospensione del pagamento delle utenze.

In particolare, il provvedimento, dispone che la ripresa della riscossione dei tributi sospesi in favore dei soggetti diversi dai titolari di reddito di impresa, di lavoro autonomo, nonché degli esercenti attività agricole decorra dal 16 gennaio 2019, anziché dal 31 maggio 2018, con la contestuale rateizzazione del versamento delle somme oggetto di sospensione in 60 rate mensili di pari importo (invece delle 24 attualmente previste); proroga la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi di assicurazione, posticipando la data di inizio del rimborso dal mese di maggio 2018 al mese di gennaio 2019 e prevedendo, al contempo, la possibilità di estendere il periodo di rateizzazione dagli attuali 24 a 60 mesi; proroga al 1° gennaio 2019 i termini per la notifica delle cartelle di pagamento e per la riscossione delle somme risultanti dagli atti  emessi dall’Agenzia delle entrate e dall’INPS;stabilisce la sospensione del pagamento del canone RAI fino al 31 dicembre 2020 e la ripresa della riscossione – senza applicazione di sanzioni e interessi – dal 1° gennaio 2021;proroga al 1° gennaio 2019 la sospensione dei pagamenti delle fatture relative alle utenze per i soggetti danneggiati.

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Il centro convegni dell’Abbazia di Praglia (Pd), ha ospitato una tre giorni di lavori, dedicata al tema “Terre di Benedetto. Paesaggi Feriti”. Autorevoli gli interventi che si sono susseguiti, avviando la riflessione e il confronto sulle drammatiche conseguenze dei recenti eventi sismici che hanno colpito l’Italia centraleA racchiudere l’idea delle giornate di studio, il motto benedettino “E vulnere ubertas” che, intagliato nell’Abbazia di Praglia, dà il senso della distruzione e della speranza di una rinascita. Tra gli illustri relatori, il prof. Massimo Sargolini, docente di Urbanistica all’università di Camerino. Nel suo intervento, il docente ha anzitutto presentato il lavoro del comitato scientifico di cui fa parte, per la ricostruzione dei territori devastati. In evidenza, da un lato l’importanza del paesaggio e delle interazioni fra uomo e natura; dall’altro la radicale modifica che il sisma ha determinato nella conformazione morfologica dei luoghi, dei borghi, delle città e la necessità di una nuova visione strategica.

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“Filo rosso di tutta la riflessione - dichiara Sargolini -l’esigenza di concepire e approfondire il tema del bene culturale, in stretta relazione al territorio che lo ospita; con la seconda parte del mio intervento, ho voluto invece evidenziare il percorso necessario alla rinascita dei luoghi. Un percorso- spiega il docente- che fa capo all’approfondimento e studio sui singoli beni; è una visione strategica, che rimette in gioco anche l’assetto complessivo di alcune porzioni di città o di alcuni borghi; per cui la valorizzazione e la rigenerazione dei beni culturali, è possibile nella misura in cui essi riescano ad avere anche un nuovo ruolo, probabilmente in nuove porzioni di città, in nuove parti di territori, in nuovi lembi di borghi e, anche in nuovi borghi. Piccoli spostamenti sono dunque pensabili, ammissibili e da mettere in conto. Il bene culturale è l’anima profonda di queste nuove modalità di vivere e della rigenerazione resistente, ma anche dell’innovazione. E’ sempre il bene culturale il cuore dei nuovi o dei vecchi assetti che vengono ricostruiti filologicamente, non dov’era, com’era. In alcuni casi – continua il professore- è vero che sarà un ‘dov'era com'era’; avremo quindi ricostruzione filologica di quel pezzo di borgo o del singolo bene, esattamente come era collocato e nelle modalità con cui era organizzato. In altri casi, magari rimarrà nello stesso luogo, ma sarà necessario mettere in atto tecniche costruttive, tecniche di rigenerazione e di costruzione innovative. Quindi sarà un ‘dov’era come sarà’. Ci sono anche dei casi in cui, rispetto al territorio, sarà ‘né dov'era, né com'era’ e non bisogna scandalizzarsi. Anzi, bisogna affrontarlo con coraggio con sapienza e con sensibilità perché è inevitabile che avverrà. Ci sarà bisogno di spostare alcune porzioni di borgo, alcune funzioni strategiche e alcune parti di città, in luoghi più sicuri; per cui non sarà, né dov’era, né com’era”.

Paesaggi feriti: azioni per un futuro consapevole”, tema di confronto della tavola rotonda, segnata dagli interventi di Francesca Merloni, ambasciatrice per le Città Creative Unesco, del presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Giuseppe Capocchin, del sindaco di Matelica Alessandro Delpriori e dell’Arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro.

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In primis l’arcivescovo ha inteso evidenziare l’aspetto storico di come, da San Romualdo ai Silvestrini, alle riforme di tutto il monachesimo, la circoscrizione sia stata culla del Benedettismo, ricordando anche i tempi in cui Matelica, Treia, Macerata, erano parte dell’arcidiocesi di Camerino. Come momento di verifica dell’attenzione sulle ferite del sisma, Brugnaro ha sviluppato l’aspetto che gli sta più a cuore,  riferito alla situazione attuale del territorio, dove le domande del dove, come, quando ricostruire, hanno prima di tutto bisogno di comprendere la vastità e la profondità del danno che, dal 24 agosto e fino a pochi giorni fa, il sisma ha provocato. “Ciò ha suscitato molta attenzione, scalpore e interesse – riferisce - soprattutto, per la poca notorietà e la scarsa informazione che circola sulla situazione di un territorio certamente lacerato, grazie a Dio, senza contare morti, né feriti; è talmente grave il danno che le nostre piccole e grandi comunità hanno subìto, nel patrimonio religioso, nel patrimonio civile, nelle case nelle istituzioni, che siamo messi in ginocchio. La nostra diocesi non ha disposizione nessuna chiesa. Su 470 edifici ecclesiastici, 315 sono distrutti; vi sono luoghi dove manca la comunità; i parroci sono fuori dalle parrocchie perché non ci sono canoniche. Ho cercato di illustrare come la gravità e l’attenzione debbano ad un tempo coniugarsi insieme; ci vuole tanta attenzione perché la gravità è stata tanta”. A conclusione del suo intervento, l’arcivescovo ha raccomandato di coltivare con attenzione l’aspetto del capire cosa voglia il territorio, sapendo che è un territorio sismico, evidenziando la necessità di ricostruire secondo criteri di sicurezza; “non con una certa sicurezza, ma con i criteri che scientificamente si danno”.

Carla Campetella

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“Un’esperienza allucinante, non si può trattare un bambino così”. È una mamma di San Severino a parlare, Roberta Spernanzoni, e cosa sia successo è presto detto: si è trovata a dover fare ben quattro volte la strada San Severino-Macerata a notte fonda, con un bambino malato, per fare un’ecografia. Il suo piccolo, martedì scorso, aveva forti dolori ad un testicolo e alle 21 Spernanzoni, insieme a sua suocera, lo ha portato al punto di primo intervento di San Severino. Qui è stato visitato ma, non essendo più attivo il reparto pediatrico e non essendoci più il pediatra, il piccolo è stato dimesso e alla mamma è stato consigliato di rivolgersi al pronto soccorso di Macerata. “Fin qui - commenta - nulla da obiettare, ero consapevole che sarebbe successo. E così ho fatto il primo viaggio verso Macerata, dove la pediatra in servizio, l’unica quella notte, ha visitato mio figlio ma ha ritenuto che il problema fosse di competenza dell’urologo”. Il medico non era presente in ospedale ma era reperibile ed è stata la stessa pediatra a contattarlo. “Tuttavia - racconta ancora - senza un’ecografia del testicolo, il suo intervento sarebbe stato inutile. Dato che a Macerata il radiologo è presente h24, mi sarei aspettata e sarebbe stato logico fare l’ecografia lì. Ma così non è andata - aggiunge - perché senza conoscerne il motivo sono stata rimandata all’ospedale di San Severino“. A mezzanotte quindi il secondo viaggio, altri 30 chilometri. All’ospedale settempedano il radiologo è reperibile nei turni notturni e, grazie all’arrivo di una urgenza è stato preso in carico anche il figlio della giovane mamma. “Solo per lui - dice - non sarebbe venuto. Fra la visita e l’attesa del referto, all’una e mezza abbiamo finito e per fortuna il medico del pronto soccorso di San Severino ci ha fato la cortesia di avvertire l’urologo reperibile di Macerata che stavamo tornando all’ospedale. E così, per la terza volta in macchina. Quando siamo arrivati il medIco ha visitato mio figlio e poi siamo tornati a casa. Morale della favola - incalza - ho dovuto fare quattro volte quella strada, di notte, perché il radiologo di Macerata non ha effettuato l’ecografia. E il motivo non mi è stato detto“. Spernanzoni la definisce un’esperienza “allucinante”, tanto più trattandosi di un bimbo a cui, con la stanchezza dovuta ai continui trasferimenti da un ospedale all’altro, è salita anche la febbre. “Fino a poco tempo fa - spiega sua madre - soffriva di crisi compulsive dovute alla febbre. E poi, se fosse successo qualcosa per strada, di chi sarebbe stata la responsabilità?”. Spernanzoni ha poi voluto sottolineare la condizione difficile in cui opera il pediatra di Macerata nelle ore notturne, sostenendo che per risolverla basterebbe potenziare gli ospedali satellite: “La pediatria è intasata, c’è un solo medico di notte che deve occuparsi dei bambini del pronto soccorso, dei neonati, e dei bimbi ricoverati. A San Severino hanno tolto tutto, anche il reparto pediatrico, ma per fortuna che la struttura ancora c’è. Altrimenti per l’ecografia non so come avrei fatto. Anziché parlare di ospedale unico - conclude - potenzino gli ospedali satelliti”.
Gaia Gennaretti

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La violenta ondata di maltempo di oggi pomeriggio ha provocato diversi disagi alla viabilità in tutto il territorio del Comune di San Severino. Gli agenti della Polizia Locale e gli operai dell’Ufficio Manutenzioni sono intervenuti per diverse chiamate. Allagamenti in viale Varsavia e lungo la strada che conduce alla località Sassuglio con relativa chiusura.

Il forte vento ha divelto cartelli, transenne e recinzioni in diversi cantieri della ricostruzione post terremoto. Alberi caduti nei pressi del santuario della Madonna dei Lumi e in via Del Vallato.

Allagamenti anche sulla strada comunale che conduce alla frazione di Maricella. 
g.g.

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Taglio del nastro per il nuovo laboratorio emergenziale per macchine utensili installato nel cortile della scuola “Alessandro Luzio”, edificio di proprietà comunale, per ospitare provvisoriamente uno dei laboratori dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini”. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il sindaco, Rosa Piermattei, gli assessori comunali Vanna Bianconi, Tarcisio Antognozzi, Paolo Paoloni e la dirigente scolastica, Rita Traversi.

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La struttura è stata benedetta dal vicario vescovile monsignor Aldo Romagnoli nel corso di una breve funzione presieduta dal cardinale monsignor Edoardo Menichelli. Soddisfazione per l’inaugurazione della nuova struttura è stata espressa dal presidente Pettinari e dal primo cittadino settempedano. “Un istituto tecnico o professionale senza laboratori - ha sottolineato Pettinari - non può esistere. Per quanto riguarda l’Itts “Divini” finalmente procederemo proprio in queste ore con il primo getto delle fondazioni e subito dopo avvieremo i lavori per il piano terra. Per essere più rapidi - ha concluso - abbiamo realizzato la variante al progetto pur non avendo gli 80mila euro aggiuntivi che ha stanziato l’ufficio del Commissario straordinario per la Ricostruzione. Avremmo dovuto aspettarli ma abbiamo deciso di proseguire con le economie della gara”.   Ringraziamenti sono giunti anche dalla dirigente scolastica, Rita Traversi: “La Provincia ha messo tanto impegno per questo laboratorio. Ora sarà destinato agli studenti di meccanica”. “Siamo tutti consapevoli di essere davanti a una realtà che ci sovrastata - ha commentato il cardinale Menichelli benedicendo l’opera - La ricostruzione complessiva è frutto di una molteplicità di tessere e la loro armonia fa la bellezza dell’intero mosaico. L’armonia delle responsabilità fa la bellezza della ricostruzione. Noi possiamo sollecitare e pregare a voi di fare - ha detto rivolgendosi alle cariche istituzionali presenti - ma cerchiamo di lavorare insieme”.     

L’opera, per un costo complessivo di 90mila euro, è stata realizzata dalla Provincia grazie a un finanziamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

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