Legambiente, WWF e Italia Nostra: "No bracieri a Canfaito"

Giovedì, 16 Gennaio 2020 10:41 | Letto 651 volte   Clicca per ascolare il testo Legambiente, WWF e Italia Nostra: "No bracieri a Canfaito" Sono Legambiente, WWF Marche e Italia Nostra i firmatari della lettera aperta già annunciata dal circolo Legambiente San Severino e indirizzata all’Unione Montana Potenza Esino e Musone per richiedere la rimozione dei bracieri presenti all’interno della faggeta di Canfaito. Il timore infatti è che, trattandosi di una zona particolarmente ventosa, dai bracieri possa partire qualche stilla o qualche tizzone che possa scatenare incendi che danneggerebbero questo prezioso bosco di faggi secolari.  La preoccupazione è motivata anche dalla presenza a terra delle “faggiole” (involucri legnosi del seme del faggio), altamente infiammabili. “In tante sedute del Comitato d’Indirizzo della Riserva naturale regionale, costituita ormai dieci anni fa, si è più volte richiesto di eliminare queste strutture inopportune - si legge nella lettera -. Questo renderebbe automaticamente vietata l’accensione dei fuochi, in virtù dello stesso regolamento vigente. È evidente che tale divieto dovrà, almeno in una prima fase, essere ribadito da cartelli che lo rendano esplicito, indicando anche le sanzioni previste in capo ai trasgressori. È altrettanto evidente la necessità di un controllo che tale divieto sia effettivamente rispettato.Ciò costituirebbe un ulteriore importante passo per sensibilizzare i visitatori e i frequentatori della faggeta di Canfaito, obiettivo che è tra i prioritari proprio nell’istituzione di un’area protetta”.g.g.
Sono Legambiente, WWF Marche e Italia Nostra i firmatari della lettera aperta già annunciata dal circolo Legambiente San Severino e indirizzata all’Unione Montana Potenza Esino e Musone per richiedere la rimozione dei bracieri presenti all’interno della faggeta di Canfaito. Il timore infatti è che, trattandosi di una zona particolarmente ventosa, dai bracieri possa partire qualche stilla o qualche tizzone che possa scatenare incendi che danneggerebbero questo prezioso bosco di faggi secolari. 

La preoccupazione è motivata anche dalla presenza a terra delle “faggiole” (involucri legnosi del seme del faggio), altamente infiammabili.

“In tante sedute del Comitato d’Indirizzo della Riserva naturale regionale, costituita ormai dieci anni fa, si è più volte richiesto di eliminare queste strutture inopportune - si legge nella lettera -. Questo renderebbe automaticamente vietata l’accensione dei fuochi, in virtù dello stesso regolamento vigente. È evidente che tale divieto dovrà, almeno in una prima fase, essere ribadito da cartelli che lo rendano esplicito, indicando anche le sanzioni previste in capo ai trasgressori. È altrettanto evidente la necessità di un controllo che tale divieto sia effettivamente rispettato.Ciò costituirebbe un ulteriore importante passo per sensibilizzare i visitatori e i frequentatori della faggeta di Canfaito, obiettivo che è tra i prioritari proprio nell’istituzione di un’area protetta”.
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