Bretella: il confronto oggi al Cinema Italia

Sabato, 22 Febbraio 2020 19:36 | Letto 1133 volte   Clicca per ascolare il testo Bretella: il confronto oggi al Cinema Italia Quello che era iniziato come un confronto pacato ha tentato di prendere le mosse di una bagarre. Oggi a San Severino, al Cinema Italia, si è parlato della bretella San Severino - Tolentino in un incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle dei due comuni e a cui ha preso parte anche l’ingegnere Michele Cruciani. Quest’ultimo, insieme al consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni, è stato fautore del finanziamento ottenuto dal Cipe di 98 milioni di euro con una proposta che da San Severino percorrerebbe la stessa ‘corsia’ della ferrovia e arriverebbe in pieno centro urbano. Il Movimento ha lavorato negli ultimi due anni ad una alternativa dopo aver analizzato le criticità del primo progetto e proponendo, qualche giorno fa, un progetto del ’90 con alcune modifiche. Più volte è stato ripetuto che ciò che è stato finanziato è la strada, non un progetto specifico e che i tecnici progettisti incaricati dalla Quadrilatero per forza dovranno valutare alternative. Ma non solo. Secondo Cruciani “non è vero che non bisognerà modificare né protocolli di intesa né delibere del Cipe. Non è vero che questa alternativa è migliore, tecnicamente da ingegnere mi convince più la soluzione originaria degli anni ’90 allora. E poi ci sono due criticità, il passaggio in una area con vincolo archeologico (quello di Septempeda, ndr) che potrebbe far ritardare l’opera e l’eliminazione della rotatoria della Pieve. Tolentino non condividerebbe questo progetto. È comunque non è detto che possa costare di meno perché i progetti sono realizzati dalla Quadrilatero e i costi potrebbero comunque lievitare”.  Secondo Mauro Coltorti, senatore e presidente della Commissione Lavori Pubblici, che avrebbe chiesto conferma alla Quadrilatero, i costi di 60 milioni stimati per il tracciato alternativo sarebbero obiettivamente conformi e realistici. Una criticità su tutte del corridoio proposto da Cruciani e Zura “è la frana all’imbocco nord di una delle gallerie. Bisogna tener conto che siamo in zona sismica e quindi un terremoto potrebbe anche provocare seri danni alla galleria. E comunque va ricordato che una volta pronto il progetto definitivo comunque si dovrà tornare al Cipe e se i costi dell’altro tracciato lieviteranno come già si prevede, bisognerà, lo stesso, ripassare per il Cipe per chiedere ulteriori finanziamenti”.  Un parere tecnico è stato fornito da Maurizio Bocci, professore ordinario dell’Università Politecnica delle Marche, il quale ha voluto precisare che non ha realizzato il progetto ma solo fornito dei consigli e che, fra le criticità del percorso fin ora ipotizzato, ce ne sarebbe una non di poco conto: “Il tracciato collegherà due comuni, per cui sarà una strada extraurbana finanziata con soldi dello Stato. Farla concludere nel centro urbano di Tolentino significa che diventerà una strada urbana e questo è tecnicamente e legalmente inaccettabile. Peraltro - ha aggiunto - tecnicamente non può esserci promiscuità di utenti, deve garantire una percorrenza di 90 chilometri all’ora. Inoltre i progettisti, alla prima riunione tecnica, hanno evidenziato che i soldi stanziati non basteranno”.(Approfondimento sul prossimo numero di Appennino Camerte)G.G.
Quello che era iniziato come un confronto pacato ha tentato di prendere le mosse di una bagarre. Oggi a San Severino, al Cinema Italia, si è parlato della bretella San Severino - Tolentino in un incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle dei due comuni e a cui ha preso parte anche l’ingegnere Michele Cruciani. Quest’ultimo, insieme al consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni, è stato fautore del finanziamento ottenuto dal Cipe di 98 milioni di euro con una proposta che da San Severino percorrerebbe la stessa ‘corsia’ della ferrovia e arriverebbe in pieno centro urbano. Il Movimento ha lavorato negli ultimi due anni ad una alternativa dopo aver analizzato le criticità del primo progetto e proponendo, qualche giorno fa, un progetto del ’90 con alcune modifiche.

Più volte è stato ripetuto che ciò che è stato finanziato è la strada, non un progetto specifico e che i tecnici progettisti incaricati dalla Quadrilatero per forza dovranno valutare alternative. Ma non solo.

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Secondo Cruciani “non è vero che non bisognerà modificare né protocolli di intesa né delibere del Cipe. Non è vero che questa alternativa è migliore, tecnicamente da ingegnere mi convince più la soluzione originaria degli anni ’90 allora. E poi ci sono due criticità, il passaggio in una area con vincolo archeologico (quello di Septempeda, ndr) che potrebbe far ritardare l’opera e l’eliminazione della rotatoria della Pieve. Tolentino non condividerebbe questo progetto. È comunque non è detto che possa costare di meno perché i progetti sono realizzati dalla Quadrilatero e i costi potrebbero comunque lievitare”

Secondo Mauro Coltorti, senatore e presidente della Commissione Lavori Pubblici, che avrebbe chiesto conferma alla Quadrilatero, i costi di 60 milioni stimati per il tracciato alternativo sarebbero obiettivamente conformi e realistici. Una criticità su tutte del corridoio proposto da Cruciani e Zura “è la frana all’imbocco nord di una delle gallerie. Bisogna tener conto che siamo in zona sismica e quindi un terremoto potrebbe anche provocare seri danni alla galleria. E comunque va ricordato che una volta pronto il progetto definitivo comunque si dovrà tornare al Cipe e se i costi dell’altro tracciato lieviteranno come già si prevede, bisognerà, lo stesso, ripassare per il Cipe per chiedere ulteriori finanziamenti”

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Un parere tecnico è stato fornito da Maurizio Bocci, professore ordinario dell’Università Politecnica delle Marche, il quale ha voluto precisare che non ha realizzato il progetto ma solo fornito dei consigli e che, fra le criticità del percorso fin ora ipotizzato, ce ne sarebbe una non di poco conto: “Il tracciato collegherà due comuni, per cui sarà una strada extraurbana finanziata con soldi dello Stato. Farla concludere nel centro urbano di Tolentino significa che diventerà una strada urbana e questo è tecnicamente e legalmente inaccettabile. Peraltro - ha aggiunto - tecnicamente non può esserci promiscuità di utenti, deve garantire una percorrenza di 90 chilometri all’ora. Inoltre i progettisti, alla prima riunione tecnica, hanno evidenziato che i soldi stanziati non basteranno”.

(Approfondimento sul prossimo numero di Appennino Camerte)

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