L'ospedale di Camerino per pazienti contagiati Covid-19

Domenica, 08 Marzo 2020 17:11 | Letto 7731 volte   Clicca per ascolare il testo L'ospedale di Camerino per pazienti contagiati Covid-19 Evacuati dallospedale di Camerino parte degli attuali pazienti ospitati nel nosocomio per altre patologie, per la necessità straordinaria di rivedere e attrezzare i reparti per far fronte allemergenza del Covid-19.  Il Gores Marche ha infatti individuato la struttura camerte (servirebbero 24 posti per la Rianimazione) come la più idonea quale centro di riferimento per il trattamento delle patologie da Coronavirus nellArea Vasta n. 3. Tre infettivologi e uno pneumologo vi lavoreranno dalla prossima settimana. Le strutture ospedaliere individuate a tal scopo dalla Regione Marche sono una per provincia: insieme a Camerino che fa riferimento a Macerata, lorganizzazione straordinaria riguarderà gli ospedali di Fano per lArea Vasta 1, la struttura delle Malattie infettive di Torrette per lArea Vasta 2 , unaula per malattie infettive dell ospedale Murri di Fermo per lArea Vasta 4 e il nosocomio di San Benedetto del Tronto per quel che riguarda lArea Vasta n.5.  La scelta sarebbe dunque caduta su Camerino in quanto ha un reparto di Rianimazione e le sale operatorie possono essere riconvertite in postazioni di terapia intensiva in modo da ottenere un totale di 24 posti letto. Atteso che la decisione vede il presidio ospedaliero della città ducale come punto di riferimento per unintera provincia, il sindaco della città ducale Sandro Sborgia, informato della questione solo alle ore 12 di oggi, ha ritenuto opportuno convocare durgenza una riunione con tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e tutti i sindaci dellentroterra  che si è tenuta nel pomeriggio nella sede provvisoria del Comune. Il primo cittadino ha altresì ritenuto opportuno che tutti i presenti ascoltassero dalla voce diretta della direttrice generale dellAsur Marche Nadia Storti e dallassessore regionale Angelo Sciapichetti, quali le motivazioni che hanno portato allindividuazione di Camerino quale struttura di riferimento dellemergenza. Nel corso dellincontro la dott. ssa Storti ha spiegato che il presidio camerte dispone di una Rianimazione, di un reparto di Cardiologia e di terapia intensiva e che i pazienti hanno appunto bisogno del ricorso ad una tipologia di reparti intensivi e subintensivi.  Nella valutazione si è tenuto conto che lemodinamica del presidio di Macerata non poteva essere messa a rischio, essendo unico punto di riferimento per ictus e infartuati e dunque da preservare dal punto di vista dellinfettività dei pazienti.  Per lo stesso motivo non si sarebbe potuto optare  per la struttura di Civitanova Marche. essendo presente al suo interno il reparto di Pediatria.    La Dottoressa Nadia Storti ha parlato della necessità di contenere il contagio e dellesigenza di ospitare i pazienti affetti dal Covid-19 in strutture dove non vi siano altri pazienti non contagiati, garantendo la  massima tutela dei dipendenti e massima sicurezza dei dispositivi: Da un punto di vista epidemiologico è fondamentale mantenere questa tutela eavere una struttura come quella di Camerino che è in grado di intubare rapidamente i pazienti, - ha aggiunto-  significa dare una chance a tante persone.  I rappresentanti dei comuni  hanno denunciato la forte reazione emotiva suscitata dal clamore di una comunicazione, arrivata repentina e senza preventiva consultazione, oltre che fonte di tante preoccupazioni per le  persone residenti nel territorio.Priorità oggi è contenere lemergenza sanitaria- ha detto lassessore Sciapichetti. L arcivescovo Massara ha chiesto una línea comune necessaria a non creare scompiglio. Oltre alla linea comune del territorio- ha detto Mons.Massara- sono necessarie lattenzione sanitaria nei confronti degli anziani. La popolazione ha già avuto un terremoto e non vorrebbe averne un secondo. Occorre anche che la comunicazione sia chiara nei confronti della comunità intera di queste terre.  Nel corso della riunione il sindaco Sborgia ha esternato le perplessita sul futuro, dovendosi in sostanza chiudere i reparti di medicina, chirurgia e ortopedia i quali, essendo già sospese le loro ordinarie attività, non potranno più rispondere alle emergenze.  Il trasferimento dei reparti e delle operazioni allospedale di Macerata, fa nascere infatti il timore che tali reparti possano essere persi definitivamente. Ho voluto che alla riunione fossero presenti tutti- ha commentato Sborgia- perchè tutti sentissero dalla direzione sanitaria regionale e dagli assessori marchigiani che così non è. Il presidente della Regione ci ha assicurati che tale garanzia sarà oggetto dinserimento allinterno della delibera di Giunta che definisce lindividuazione delle strutture ospedaliere per il trattamento del Coronavirus.  Domani la delibera che prescrive la riconversione del presidio di Camerino individuato a rispondere allesigenza urgente dellemergenza coronavirus per lArea Vasta n. 3, verrà portata in Giunta regionale. Il sindaco Sandro Sborgia ha chiesto la garanzia che, una volta terminata lemergenza, la struttura di Camerino venga potenziata e che vengano ripristinati i presidi sanitari territoriali. Se tale garanzia non ci verrà assicurata, ci riuniremo e prenderemo le opportune misure. Le popolazioni della montagna che già vivono di loro le difficoltà di unemergenza  post- sisma dalla quale non si sono tuttora del tutto riprese, continuano a dimostrare ancora una volta la massima solidarietà nei confronti delle difficoltà degli altri. Dal canto suo la dottoressa  Storti ha rimarcato che non si tratta di una penalizzazione. In chiusura il sindaco di Camerino ha riassunto ancora il motivo e i contenuti della riunione, voluta per portare a conoscenza di tutti i comuni dellentroterra di una decisione imposta e dallimpatto così forte della quale non può che prendersi atto. Allincontro che ha registrato anche dei toni accessi, è intervenuto anche il rettore di Unicam  Claudio Pettinari che non ha lesinato dubbi e commenti preoccupati sui risvolti per la città e per lintero territorio di una scelta come quella adottata che toglie ad unarea in porevalenza popolata da gente anziana, qualsiasi tipo di servizio sanitario. Il rettore ha rimarcato che nei collegi universitari dormono 1400 studenti che non possono essere penalizzati dalla limitazione nei servizi sanitari; al posto del presidio camerte e per tale emergenza, sarebbe stato meglio scegliere una struttura diversa e non utilizzata.  Dovevamo ragionare insieme su questa scelta che è presa da altri e che richiede una valutazione da parte di tutti- ha detto Sandro Sborgia-  Siamo consapevoli che cè una emergenza che riguarda ognuno e dobbiamo valutarne la correttezza e la dimensione.  Non ho la preoccupazione che i reparti che ci vengono tolti non torneranno a Camerino perchè, se così non fosse, succederebbe una rivoluzione. Non so come vada gestita una situazione come quella che nellarco di una notte ci si è prospettata ed è per questo che ho chiamato anche esperti del settore e chiesto che intervenisse la massima autorità sanitaria regionale a spiegarci di cosa contiene e come evolverà. Le persone sono anche preoccupate per eventuali contagi, in unarea che attualmente non ne registra. Si è parlato dei tempi strettissimi che lhanno suggerita e il sindaco di Fiuminata Vincenzo Felicioli,medico ginecologo, ha chiesto se anche con riferimento a tempo e modi non si sarebbe potuta verificare invece leventualità di una struttura di riferimento d alternativa in grado di supplire ad un Dea di primo livello quale il nosocomio di Camerino. A mio avviso -ha detto- lindividuazione alternativa non sarebbe stata poi così complessa, ma è chiaro che se qui si parla di struttura che serve domani, poco ci sia da fare. Non passi però in secondo piano che qui cè in gioco il futuro di un territorio. In conferenza di Area Vasta, venerdì scorso ci è stato detto che per rispondere a questa straordinaria emergenza, le strutture che cerano erano sufficienti. Dobbiamo allora pensare che i dati in possesso della Regione Marche debbano far preoccupare o che la scelta di Camerino sia stata una misura presa a scopo precauzionale e preventivo?  Non ho capito se il percorso che porta a questa decisione è di indefettibile emergenza- ha aggiunto-  nel qual caso io come rappresentante istituzionale non voto niente in quanto è la Regione che deve assumersi tale responsabilità. La questione è proprio il trattamento dellemergenza che purtroppo non lascia ai sindaci alcun margine di decisione. Sborgia ha ricordato più volte che la motivazione della riuniione urgente è stata suggerita dalla necessità di capire perché la scelta sia caduta su Camerino e dallesigenza di comprendere bene che fine farà lospedale una volta passata lemergenza: Abbiamo necessità di capire e abbiamo necessità che ci sia una rassicurazione da formalizzarsi per iscritto e che dica che il nostro ospedale tornerà ad essere quello di oggi. In rappresentanza del comune di Visso, il consigliere Filippo Sensi ha chiesto ai rappresentanti della Regione  la garanzia che vengano potenziati per la montagna i servizi sanitari. Diversi gli interventi anche di cittadini e medici arrivati alla riunione per capire delle misure che si stanno predisponendo. Per lopposizione gli interventi del Capogruppo Pasqui e del consigliere Lucarelli dettisi sconcertati da una decisione presa senza valutare alternative e soprattutto senza consultare il territorio.  Portare lemergenza in una, situazione già di per sè di emergenza-ha osservato un camerte- è una grande stupidaggine e chi lha presa se ne assumerà le responsabilità anche morali. Sciapichetti ha rassicurato che nel nosocomio di Camerino, la cui scelta è stata tecnica, verranno ospitati solo pazienti della Provincia di Macerata contagiati da coronavirus .Numerose le accese contestazioni mosse alla scelta regionale, evidenziando le difficoltà del post sisma e dellessere il presidio ospedaliero di Camerino lunico a servizio della montagna per una popolazione per la maggior parte anziana e con disagiate condizioni abitative.   Non può essere che tali zone siano sempre le più penalizzate e debbono poter avere delle garanzie per il futuro- è stato soottolineato- La  popolazione  vive come ulteriore affronto, una decisione imposta e della quale non si può che prendere atto. La rabbia dei cittadini è più che legittima, ha detto lassessore comunale e chirurgo ortopedico Stefano Sfascia, amareggiato per la sospensione di un reparto di eccellenza come quello in cui opera da medico: I nostri dubbi e  la nostra preoccupazione  è riferita alleventualità che ci auguriamo non avvenga, che terminata una fase emergenziale che non sappiamo quando terminerà, il nostro ospedale possa uscirne penalizzato. c.c.  
Evacuati dall'ospedale di Camerino parte degli attuali pazienti ospitati nel nosocomio per altre patologie, per la necessità straordinaria di rivedere e attrezzare i reparti per far fronte all'emergenza del Covid-19.  Il Gores Marche ha infatti individuato la struttura camerte (servirebbero 24 posti per la Rianimazione) come la più idonea quale centro di riferimento per il trattamento delle patologie da Coronavirus nell'Area Vasta n. 3. Tre infettivologi e uno pneumologo vi lavoreranno dalla prossima settimana. Le strutture ospedaliere individuate a tal scopo dalla Regione Marche sono una per provincia: insieme a Camerino che fa riferimento a Macerata, l'organizzazione straordinaria riguarderà gli ospedali di Fano per l'Area Vasta 1, la struttura delle Malattie infettive di Torrette per l'Area Vasta 2 , un'aula per malattie infettive dell' ospedale Murri di Fermo per l'Area Vasta 4 e il nosocomio di San Benedetto del Tronto per quel che riguarda l'Area Vasta n.5.  La scelta sarebbe dunque caduta su Camerino in quanto ha un reparto di Rianimazione e le sale operatorie possono essere riconvertite in postazioni di terapia intensiva in modo da ottenere un totale di 24 posti letto. 
Atteso che la decisione vede il presidio ospedaliero della città ducale come punto di riferimento per un'intera provincia, il sindaco della città ducale Sandro Sborgia, informato della questione solo alle ore 12 di oggi, ha ritenuto opportuno convocare d'urgenza una riunione con tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e tutti i sindaci dell'entroterra  che si è tenuta nel pomeriggio nella sede provvisoria del Comune. Il primo cittadino ha altresì ritenuto opportuno che tutti i presenti ascoltassero dalla voce diretta della direttrice generale dell'Asur Marche Nadia Storti e dall'assessore regionale Angelo Sciapichetti, quali le motivazioni che hanno portato all'individuazione di Camerino quale struttura di riferimento dell'emergenza. Nel corso dell'incontro la dott. ssa Storti ha spiegato che il presidio camerte dispone di una Rianimazione, di un reparto di Cardiologia e di terapia intensiva e che i pazienti hanno appunto bisogno del ricorso ad una tipologia di reparti intensivi e subintensivi.  Nella valutazione si è tenuto conto che l'emodinamica del presidio di Macerata non poteva essere messa a rischio, essendo unico punto di riferimento per ictus e infartuati e dunque da preservare dal punto di vista dell'infettività dei pazienti.  Per lo stesso motivo non si sarebbe potuto optare  per la struttura di Civitanova Marche. essendo presente al suo interno il reparto di Pediatria.    
La Dottoressa Nadia Storti ha parlato della necessità di contenere il contagio e dell'esigenza di ospitare i pazienti affetti dal Covid-19 in strutture dove non vi siano altri pazienti non contagiati, garantendo la  massima tutela dei dipendenti e massima sicurezza dei dispositivi: "Da un punto di vista epidemiologico è fondamentale mantenere questa tutela e
avere una struttura come quella di Camerino che è in grado di intubare rapidamente i pazienti, - ha aggiunto-  significa dare una chance a tante persone".  I rappresentanti dei comuni  hanno denunciato la forte reazione emotiva suscitata dal clamore di una comunicazione, arrivata repentina e senza preventiva consultazione, oltre che fonte di tante preoccupazioni per le  persone residenti nel territorio.
'"Priorità oggi è contenere l'emergenza sanitaria"- ha detto l'assessore Sciapichetti. L' arcivescovo Massara ha chiesto una línea comune necessaria a non creare scompiglio. "Oltre alla linea comune del territorio- ha detto Mons.Massara- sono necessarie l'attenzione sanitaria nei confronti degli anziani. La popolazione ha già avuto un terremoto e non vorrebbe averne un secondo. Occorre anche che la comunicazione sia chiara nei confronti della comunità intera di queste terre".  
Nel corso della riunione il sindaco Sborgia ha esternato le perplessita sul futuro, dovendosi in sostanza chiudere i reparti di medicina, chirurgia e ortopedia i quali, essendo già sospese le loro ordinarie attività, non potranno più rispondere alle emergenze.  Il trasferimento dei reparti e delle operazioni all'ospedale di Macerata, fa nascere infatti il timore che tali reparti possano essere persi definitivamente. "Ho voluto che alla riunione fossero presenti tutti- ha commentato Sborgia- perchè tutti sentissero dalla direzione sanitaria regionale e dagli assessori marchigiani che così non è. Il presidente della Regione ci ha assicurati che tale garanzia sarà oggetto d'inserimento all'interno della delibera di Giunta che definisce l'individuazione delle strutture ospedaliere per il trattamento del Coronavirus".  

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Domani la delibera che prescrive la riconversione del presidio di Camerino individuato a rispondere all'esigenza urgente dell'emergenza coronavirus per l'Area Vasta n. 3, verrà portata in Giunta regionale. Il sindaco Sandro Sborgia ha chiesto la garanzia che, una volta terminata l'emergenza, la struttura di Camerino venga potenziata e che vengano ripristinati i presidi sanitari territoriali. 'Se tale garanzia non ci verrà assicurata, ci riuniremo e prenderemo le opportune misure. Le popolazioni della montagna che già vivono di loro le difficoltà di un'emergenza  post- sisma dalla quale non si sono tuttora del tutto riprese, continuano a dimostrare ancora una volta la massima solidarietà nei confronti delle difficoltà degli altri". Dal canto suo la dottoressa  Storti ha rimarcato che non si tratta di una penalizzazione. In chiusura il sindaco di Camerino ha riassunto ancora il motivo e i contenuti della riunione, voluta per portare a conoscenza di tutti i comuni dell'entroterra di una decisione imposta e dall'impatto così forte della quale non può che prendersi atto. All'incontro che ha registrato anche dei toni accessi, è intervenuto anche il rettore di Unicam  Claudio Pettinari che non ha lesinato dubbi e commenti preoccupati sui risvolti per la città e per l'intero territorio di una scelta come quella adottata che toglie ad un'area in porevalenza popolata da gente anziana, qualsiasi tipo di servizio sanitario. Il rettore ha rimarcato che nei collegi universitari dormono 1400 studenti che non possono essere penalizzati dalla limitazione nei servizi sanitari; al posto del presidio camerte e per tale emergenza, sarebbe stato meglio scegliere una struttura diversa e non utilizzata.  
"Dovevamo ragionare insieme su questa scelta che è presa da altri e che richiede una valutazione da parte di tutti- ha detto Sandro Sborgia-  Siamo consapevoli che c'è una emergenza che riguarda ognuno e dobbiamo valutarne la correttezza e la dimensione.  Non ho la preoccupazione che i reparti che ci vengono tolti non torneranno a Camerino perchè, se così non fosse, succederebbe una rivoluzione. Non so come vada gestita una situazione come quella che nell'arco di una notte ci si è prospettata ed è per questo che ho chiamato anche esperti del settore e chiesto che intervenisse la massima autorità sanitaria regionale a spiegarci di cosa contiene e come evolverà. Le persone sono anche preoccupate per eventuali contagi, in un'area che attualmente non ne registra".
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Si è parlato dei tempi strettissimi che l'hanno suggerita e il sindaco di Fiuminata Vincenzo Felicioli,medico ginecologo, ha chiesto se anche con riferimento a tempo e modi non si sarebbe potuta verificare invece l'eventualità di una struttura di riferimento d' alternativa in grado di supplire ad un Dea di primo livello quale il nosocomio di Camerino. " A mio avviso -ha detto- l'individuazione alternativa non sarebbe stata poi così complessa, ma è chiaro che se qui si parla di struttura che serve domani, poco ci sia da fare. Non passi però in secondo piano che qui c'è in gioco il futuro di un territorio. In conferenza di Area Vasta, venerdì scorso ci è stato detto che per rispondere a questa straordinaria emergenza, le strutture che c'erano erano sufficienti. Dobbiamo allora pensare che i dati in possesso della Regione Marche debbano far preoccupare o che la scelta di Camerino sia stata una misura presa a scopo precauzionale e preventivo?  Non ho capito se il percorso che porta a questa decisione è di indefettibile emergenza- ha aggiunto-  nel qual caso io come rappresentante istituzionale non voto niente in quanto è la Regione che deve assumersi tale responsabilità. La questione è proprio il trattamento dell'emergenza che purtroppo non lascia ai sindaci alcun margine di decisione". 
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Sborgia ha ricordato più volte che la motivazione della riuniione urgente è stata suggerita dalla necessità di capire perché la scelta sia caduta su Camerino e dall'esigenza di comprendere bene che fine farà l'ospedale una volta passata l'emergenza: "Abbiamo necessità di capire e abbiamo necessità che ci sia una rassicurazione da formalizzarsi per iscritto e che dica che il nostro ospedale tornerà ad essere quello di oggi". In rappresentanza del comune di Visso, il consigliere Filippo Sensi ha chiesto ai rappresentanti della Regione  la garanzia che vengano potenziati per la montagna i servizi sanitari. Diversi gli interventi anche di cittadini e medici arrivati alla riunione per capire delle misure che si stanno predisponendo. Per l'opposizione gli interventi del Capogruppo Pasqui e del consigliere Lucarelli dettisi sconcertati da una decisione presa senza valutare alternative e soprattutto senza consultare il territorio. 
 "Portare l'emergenza in una, situazione già di per sè di emergenza-ha osservato un camerte- è una grande stupidaggine e chi l'ha presa se ne assumerà le responsabilità anche morali". Sciapichetti ha rassicurato che nel nosocomio di Camerino, la cui scelta è stata tecnica, verranno ospitati solo pazienti della Provincia di Macerata contagiati da coronavirus .
Numerose le accese contestazioni mosse alla scelta regionale, evidenziando le difficoltà del post sisma e dell'essere il presidio ospedaliero di Camerino l'unico a servizio della montagna per una popolazione per la maggior parte anziana e con disagiate condizioni abitative. 
 "Non può essere che tali zone siano sempre le più penalizzate e debbono poter avere delle garanzie per il futuro- è stato soottolineato- La  popolazione  vive come ulteriore affronto, una decisione imposta e della quale non si può che prendere atto". La rabbia dei cittadini è più che legittima, ha detto l'assessore comunale e chirurgo ortopedico Stefano Sfascia, amareggiato per la sospensione di un reparto di eccellenza come quello in cui opera da medico: " I nostri dubbi e  la nostra preoccupazione  è riferita all'eventualità che ci auguriamo non avvenga, che terminata una fase emergenziale che non sappiamo quando terminerà, il nostro ospedale possa uscirne penalizzato". 
c.c. 

 

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