Lettera di una maestra alla Ministra Azzolini

Lunedì, 23 Marzo 2020 19:26 | Letto 2752 volte   Clicca per ascolare il testo Lettera di una maestra alla Ministra Azzolini Una lettera aperta,indirizzata alla Ministra dellIstruzione Lucia Azzolini per porre una serie di interrogativi e denunciare delle difficoltà che esistono nel mettere in pratica la misura della Didattica a distanza, sia per le famiglie, sia per gli stessi insegnanti e chiedendo indicazioni, univoche, semplici e chiare valide per tutte le scuole italiane.  Ad inviarla linsegnante di scuola primaria e dellInfanzia Laura Sestili: Da quando è stata disposta la sospensione delle lezioni a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19in tutto il Territorio del nostro Paese- scrive linsegnante che vive e lavora nelle Marche-. Lei ha pensato bene di attuare la bellissima ed efficace DIDATTICA A DISTANZA.Le voglio fare alcune domande che lei stessa sicuramente si sarà posta prima di dare delle disposizioni.Ha pensato alle conseguenze di questa sua iniziativa?- chiede Laura Sestili alla Ministra- Ha pensato alle disparità che si sarebbero potute creare tra gli studenti? Ha pensato alle difficoltà che la maggior parte delle famiglie avrebbe dovuto affrontare, soprattutto quelle con più figli ed in diverse età scolari?Ha pensato alla mole di lavoro che gli insegnanti avrebbero dovuto sostenere? Badi bene che questa domanda non afferisce al normale svolgimento dell’attività didattica, ma faccio riferimento a quelle insegnanti, magari precarie, che lavorano in più plessi scolastici e che hanno diverse classi da seguire con centinaia di bambini, e penso anche a quelle insegnanti che sono sprovviste dei necessari mezzi tecnologici presso la propria abitazione per svolgere in maniera corretta e proficua la didattica a distanza.Ha pensato a quale programma si sarebbe dovuto svolgere per ogni ordine e grado di scuola per mantenere l’uniformità d’insegnamento su tutto il Territorio nazionale?E, sempre avendo riguardo all’uniformità della didattica che ci si aspetta dalla scuola pubblica, ha pensato a dare un’indicazione univoca agli insegnanti su come poter valutare gli studenti? Avrei ancora tante domande da porre ma corro il rischio di illudermi ancor di più visto che il Ministero posto sotto la Sua guida, a distanza di 15 giorni dalla sospensione per il Covid-19, ancora non riesce a dare indicazioni chiare, semplici ed univoche per svolgere la c.d. didattica a distanza.Peraltro, le solite voci di corridoio (virtuale di questi tempi) parlano anche di una probabile valutazione degli studenti. E sarebbe da domandare con quale criterio dovrebbe svolgersi tale valutazione e che conseguenze avrebbe per gli studenti.Anzi, in una nota dice addirittura di inviare su WhatsApp un messaggio, un video leggendo favole per i più piccoli...Dato che il Ministero sembra incapace di aggiornarsi su che cosa sta accadendo nelle scuole, approfitto di questa mia lettera aperta per informarLa direttamente circa la situazione che si è venuta a creare nelle diverse scuole dove svolgo la mia attività (anche se penso che sia cosa comune in tuttele scuole d’Italia).Gli insegnati in genere non riescono più a coordinarsi, ognuno fa quello che ritiene più opportuno- sottolinea -;  la mattina quando si sveglia, chi usa WhatsApp, chi Classroom, chi Google Meet; alcuni fanno video su Youtube - improvvisandosi attori per 3-4 minuti - altri caricano infinite quantità di compiti nel registro online pensando poi che qualcuno gli darà il cavalierato al lavoro alla fine di questa quarantena; altri ancora fanno a gara a mettere il lavoretto più bello per la Santa Pasqua, abbinato ad una filastrocca o ad una significativa poesia sulla primavera e alla vita che rinascerà. Ore e ore di telefonate e messaggi per capire se tutto ciò avrà poi un risvolto positivo, per cercare di comprendere se a settembre si dovrà ricominciare da capo o se si farà finta di niente e si andrà comunque avanti.Dall’altro lato ci sono le famiglie... Quelle semplici, quelle con 1,2,3 o più figli da accudire e da aiutare a fare i COMPITI. Quelle famiglie che vivono tutto il giorno in casa, perché è giusto che ci stiano, magari in una piccola casa, sempre con 1,2,3, o più figli che devono aiutare a fare i COMPITI, arrabattandosi per trovare lo spazio e gestire le necessità scolastiche di ognuno. Quelle famiglie dove i genitori, sempre di quei bambini che devono fare i COMPITI, fanno il medico o l’infermiera. Ci sono poi quelle famiglie che non hanno i mezzi per aiutare i loro bambini a fare i COMPITI, ci sono quelle famiglie che si rifiutano di far utilizzare il PC, il cellulare ai propri figli perché sono piccoli. E poi ci sono quelle famiglie che hanno bambini con difficoltà come i disabili, dislessici e disturbi dell’attenzione......che devono fare i COMPITI senza nessun sostegno specifico. Ill.ma Ministra Azzolina, il mio è un invito ed una preghiera, affinché provveda una volta per tutte a fornire semplici, chiare e soprattutto univoche, indicazioni che siano valide per tutte le scuole d’Italia, affinché ogni insegnante possa continuare a svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi senza che si creino ingiustificabili differenziazioni, facendo in modo che si sostengano e si supportino non solo gli alunni nella didattica – affinché questa non diventi un’ulteriore peso perfamiglie – ma che serva anche come sostegno morale e psicologico- conclude Laura Sestili-  perché l’insegnante è anche questo. È vero che ogni scuola ha la sua autonomia, ma in tempi normali. Questo non è un tempo normale! Sicuramente Lei saprà tutto questo, è la Ministra dell’Istruzione e avrà già pensato a come risolvere questi piccoli problemi.La ringrazio comunque per il Suo impegno in un momento difficile come quello che stiano vivendo.L’insegnante Laura Sestili c.c.
Una lettera aperta,indirizzata alla Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolini per porre una serie di interrogativi e denunciare delle difficoltà che esistono nel mettere in pratica la misura della Didattica a distanza, sia per le famiglie, sia per gli stessi insegnanti e chiedendo indicazioni, univoche, semplici e chiare valide per tutte le scuole italiane. 
 
Ad inviarla l'insegnante di scuola primaria e dell''Infanzia Laura Sestili: "Da quando è stata disposta la sospensione delle lezioni a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19
in tutto il Territorio del nostro Paese- scrive l'insegnante che vive e lavora nelle Marche-. Lei ha pensato bene di attuare la bellissima ed efficace DIDATTICA A DISTANZA.

Le voglio fare alcune domande che lei stessa sicuramente si sarà posta prima di dare delle disposizioni.Ha pensato alle conseguenze di questa sua iniziativa?- chiede Laura Sestili alla Ministra- Ha pensato alle disparità che si sarebbero potute creare tra gli studenti? Ha pensato alle difficoltà che la maggior parte delle famiglie avrebbe dovuto affrontare, soprattutto quelle con più figli ed in diverse età scolari?Ha pensato alla mole di lavoro che gli insegnanti avrebbero dovuto sostenere? Badi bene che questa domanda non afferisce al normale svolgimento dell’attività didattica, ma faccio riferimento a quelle insegnanti, magari precarie, che lavorano in più plessi scolastici e che hanno diverse classi da seguire con centinaia di bambini, e penso anche a quelle insegnanti che sono sprovviste dei necessari mezzi tecnologici presso la propria abitazione per svolgere in maniera corretta e proficua la didattica a distanza.
Ha pensato a quale programma si sarebbe dovuto svolgere per ogni ordine e grado di scuola per mantenere l’uniformità d’insegnamento su tutto il Territorio nazionale?
E, sempre avendo riguardo all’uniformità della didattica che ci si aspetta dalla scuola pubblica, ha pensato a dare un’indicazione univoca agli insegnanti su come poter valutare gli studenti? Avrei ancora tante domande da porre ma corro il rischio di illudermi ancor di più visto che il Ministero posto sotto la Sua guida, a distanza di 15 giorni dalla sospensione per il Covid-19, ancora non riesce a dare indicazioni chiare, semplici ed univoche per svolgere la c.d. didattica a distanza.
Peraltro, le solite voci di corridoio (virtuale di questi tempi) parlano anche di una probabile valutazione degli studenti. E sarebbe da domandare con quale criterio dovrebbe svolgersi tale valutazione e che conseguenze avrebbe per gli studenti.
Anzi, in una nota dice addirittura di inviare su WhatsApp un messaggio, un video leggendo favole per i più piccoli...
Dato che il Ministero sembra incapace di aggiornarsi su che cosa sta accadendo nelle scuole, approfitto di questa mia lettera aperta per informarLa direttamente circa la situazione che si è venuta a creare nelle diverse scuole dove svolgo la mia attività (anche se penso che sia cosa comune in tutte
le scuole d’Italia).
Gli insegnati in genere non riescono più a coordinarsi, ognuno fa quello che ritiene più opportuno- sottolinea -;  la mattina quando si sveglia, chi usa WhatsApp, chi Classroom, chi Google Meet; alcuni fanno video su Youtube - improvvisandosi attori per 3-4 minuti - altri caricano infinite quantità di compiti nel registro online pensando poi che qualcuno gli darà il cavalierato al lavoro alla fine di questa quarantena; altri ancora fanno a gara a mettere il lavoretto più bello per la Santa Pasqua, abbinato ad una filastrocca o ad una significativa poesia sulla primavera e alla vita che rinascerà.
Ore e ore di telefonate e messaggi per capire se tutto ciò avrà poi un risvolto positivo, per cercare di comprendere se a settembre si dovrà ricominciare da capo o se si farà finta di niente e si andrà comunque avanti.
Dall’altro lato ci sono le famiglie... Quelle semplici, quelle con 1,2,3 o più figli da accudire e da aiutare a fare i COMPITI. Quelle famiglie che vivono tutto il giorno in casa, perché è giusto che ci stiano, magari in una piccola casa, sempre con 1,2,3, o più figli che devono aiutare a fare i COMPITI, arrabattandosi per trovare lo spazio e gestire le necessità scolastiche di ognuno. Quelle famiglie dove i genitori, sempre di quei bambini che devono fare i COMPITI, fanno il medico o l’infermiera. 
Ci sono poi quelle famiglie che non hanno i mezzi per aiutare i loro bambini a fare i COMPITI, ci sono quelle famiglie che si rifiutano di far utilizzare il PC, il cellulare ai propri figli perché sono piccoli. E poi ci sono quelle famiglie che hanno bambini con difficoltà come i disabili, dislessici e disturbi dell’attenzione......che devono fare i COMPITI senza nessun sostegno specifico.
Ill.ma Ministra Azzolina, il mio è un invito ed una preghiera, affinché provveda una volta per tutte a fornire semplici, chiare e soprattutto univoche, indicazioni che siano valide per tutte le scuole d’Italia, affinché ogni insegnante possa continuare a svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi senza che si creino ingiustificabili differenziazioni, facendo in modo che si sostengano e si supportino non solo gli alunni nella didattica – affinché questa non diventi un’ulteriore peso per
famiglie – ma che serva anche come sostegno morale e psicologico- conclude Laura Sestili-  perché l’insegnante è anche questo. È vero che ogni scuola ha la sua autonomia, ma in tempi normali. Questo non è un tempo normale! Sicuramente Lei saprà tutto questo, è la Ministra dell’Istruzione e avrà già pensato a come risolvere questi piccoli problemi.
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