Locali notturni chiusi. Caciorgna: “Fateci sapere qualcosa”

Giovedì, 07 Maggio 2020 10:48 | Letto 1321 volte   Clicca per ascolare il testo Locali notturni chiusi. Caciorgna: “Fateci sapere qualcosa” È titolare di un locale molto conosciuto in provincia, Il Faro dancing. È situato nella frazione di Taccoli, a San Severino. Lui è Massimiliano Caciorgna, proprietario anche dell’hotel e ristorante Il Faro, e di un altro bed and breakfast nel centro urbano della città. E anche un musicista. Insomma, un imprenditore che grazie al suo locale notturno da tantissimi anni porta a San Severino migliaia di persone ogni settimana creando anche un indotto importante per la ristorazione, i bar e, perché no, anche per le pompe di rifornimento. Ma a causa dell’emergenza Covid-19 è ovviamente tutto fermo ma ciò che rende più difficile la situazione degli imprenditori del settore dell’intrattenimento, così come di tutti coloro che lavorano nell’ambiente dello spettacolo, è la totale mancanza di interessamento da parte del Governo. Si ipotizza una ripresa per il 2021, ma appunto si ipotizza. Perché non c’è nulla di certo, nulla di scritto. Nessuno parla di questo settore e di come potrà riprendere l’attività. Per questo Caciorgna ha postato su Facebook un breve video: “A tutti i nostri clienti dico che ci mancate molto e vi pensiamo. A tutti gli amici musicisti dico di restare uniti e di farci sentire perché fin ora siamo rimasti inascoltati. Se le cose continueranno di questo passo, i nostri locali saranno sempre più a rischio chiusura, tanti gruppi spariranno e sarà sempre più difficile rimettere in moto le cose”. I locali come Il Faro sono di grande importanza per la socialità. Lì molti anziani ma non solo, visto che il locale viene frequentato anche da persone più giovani, trovano momenti di svago e occasioni per intessere relazioni sociali: “Conosciamo l’importanza del nostro lavoro, di far divertire la gente che non aspetta altro che il fine settimana per andare a divagarsi, per scaricare dai problemi. So che fare video su facebook non servirà a niente, che servono altre cose più importanti, ma facciamoci sentire. Bisogna parlare del nostro ambiente, del nostro lavoro che è dignitoso, importante e che non vogliamo perdere”.g.g.(Sul prossimo numero de lAppennino Camerte lintervista completa)
È titolare di un locale molto conosciuto in provincia, Il Faro dancing. È situato nella frazione di Taccoli, a San Severino. Lui è Massimiliano Caciorgna, proprietario anche dell’hotel e ristorante Il Faro, e di un altro bed and breakfast nel centro urbano della città. E' anche un musicista. Insomma, un imprenditore che grazie al suo locale notturno da tantissimi anni porta a San Severino migliaia di persone ogni settimana creando anche un indotto importante per la ristorazione, i bar e, perché no, anche per le pompe di rifornimento. Ma a causa dell’emergenza Covid-19 è ovviamente tutto fermo ma ciò che rende più difficile la situazione degli imprenditori del settore dell’intrattenimento, così come di tutti coloro che lavorano nell’ambiente dello spettacolo, è la totale mancanza di interessamento da parte del Governo. Si ipotizza una ripresa per il 2021, ma appunto si ipotizza. Perché non c’è nulla di certo, nulla di scritto. Nessuno parla di questo settore e di come potrà riprendere l’attività. Per questo Caciorgna ha postato su Facebook un breve video: “A tutti i nostri clienti dico che ci mancate molto e vi pensiamo. A tutti gli amici musicisti dico di restare uniti e di farci sentire perché fin ora siamo rimasti inascoltati. Se le cose continueranno di questo passo, i nostri locali saranno sempre più a rischio chiusura, tanti gruppi spariranno e sarà sempre più difficile rimettere in moto le cose”. I locali come Il Faro sono di grande importanza per la socialità. Lì molti anziani ma non solo, visto che il locale viene frequentato anche da persone più giovani, trovano momenti di svago e occasioni per intessere relazioni sociali: “Conosciamo l’importanza del nostro lavoro, di far divertire la gente che non aspetta altro che il fine settimana per andare a divagarsi, per scaricare dai problemi. So che fare video su facebook non servirà a niente, che servono altre cose più importanti, ma facciamoci sentire. Bisogna parlare del nostro ambiente, del nostro lavoro che è dignitoso, importante e che non vogliamo perdere”.
g.g.

(Sul prossimo numero de l'Appennino Camerte l'intervista completa)

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