Marca Maceratese e biblioteche in rete

Venerdì, 22 Maggio 2020 11:18 | Letto 695 volte   Clicca per ascolare il testo Marca Maceratese e biblioteche in rete Ma.Ma. è nato nel 2016 come rete per lo sviluppo del turismo ma nelle ultime settimane ha costituito anche lai rete delle biblioteche comunali con l’obiettivo di realizzare un sistema integrato che valorizzi la funzione delle biblioteche pubbliche.  Man mano stanno recependo il protocollo d’intesa e aderendo tutti i comuni della provincia, trasformando Ma.Ma. (acronimo di Marca Maceratese) in quella che l’assessore alla cultura di Macerata, Stefania Monteverde, definisce una vera e propria “infrastruttura essenziale della cultura”. Senza considerare l’alto valore della decisione di fare ancora più squadra, rete, in un periodo emergenziale come quello che l’Italia tutta e il mondo sta vivendo e di ripartire anche dalle biblioteche pubbliche come luogo di “connessioni”. L’impegno peraltro, non è solo di mettere in rete le biblioteche esistenti ma anche di fondare nuove biblioteche nei piccoli comuni dove mancano.  Assessori, sindaci e bibliotecari dei Comuni, facilitati dalle rete del MaMa hanno lavorato online utilizzando le piattaforme digitali e in chat, definendo il protocollo d’intesa e organizzando il progetto BiblioOpen per partecipare al bando ministeriale del Mibact per il Fondo per la promozione lettura del 2020. Al protocollo d’intesa per la costituzione del Sistema Territoriale delle Biblioteche Comunali Maceratesi in Rete hanno aderito al momento i Comuni di Macerata (che è anche capofila con la biblioteca Mozzi Borgetti), Tolentino, Gualdo, Gagliole, Fiuminata, San Ginesio, Pioraco, Treia, Appignano, Caldarola, Visso, Pollenza, Castelraimondo, Ripe San Ginesio, Porto Recanati, Mogliano, San Severino, Cingoli, Recanati, Montefano, Civitanova, Serrapetrona, Urbisaglia, Belforte Del Chienti, Potenza Picena, Monte San Giusto, Matelica, Montelupone Montecassiano, Petriolo, Sarnano, Loro Piceno, Bolognola, Camerino, Morrovalle Montecavallo, Bolognola, Sant’Angelo in Pontano, Monte San Martino, Esanatoglia, Castel Santangelo sul Nera, Sarravalle del Chienti, Pievetorina, Colmurano, Camporotondo di Fiastrone, Penna San Giovanni, Valfornace, Ussita, Poggio San Vicino, Fiastra, Muccia e Corridonia. Il percorso è aperto a tutti, sia a quei comuni che hanno già una biblioteca, sia a quelli che ne vogliono realizzare una. Le finalità del progetto, si legge nel protocollo d’intesa che i Comuni aderenti hanno siglato, è “valorizzare il ruolo della biblioteca pubblica nello sviluppo delle competenze di information literacy e delle capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni, requisito indispensabile per partecipare effettivamente alla società dell’informazione; valorizzare il ruolo della biblioteca pubblica nella promozione del welfare culturale e sociale delle comunità; avviare processi, anche in forma sussidiaria, di costituzione di nuove biblioteche comunali, soprattutto nei Comuni dove non sono presenti; promuovere - si legge ancora - la diffusione del libro e della lettura in ogni età e fin da piccolissimi con la diffusione del metodo ‘Nati per Leggere’ e il coinvolgimento dei pediatri; mettere in campo azioni di tutela, catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio librario presente nelle biblioteche; sviluppare forme di biblioteca digitale con la produzione, conservazione e valorizzazione di documenti digitali, siano essi nativi digitali o convertiti da originali cartacei, e con la promozione di MLOL in collaborazione con il Sistema Bibliotecario della Regione Marche; individuare percorsi di formazione condivisa per il personale delle biblioteche; attivare strumenti di partecipazione ai bandi di finanziamento e attivare collaborazioni con le biblioteche pubbliche e private, in particolare con le biblioteche scolastiche”. g.g.
Ma.Ma. è nato nel 2016 come rete per lo sviluppo del turismo ma nelle ultime settimane ha costituito anche lai rete delle biblioteche comunali con l’obiettivo di realizzare un sistema integrato che valorizzi la funzione delle biblioteche pubbliche. 

Man mano stanno recependo il protocollo d’intesa e aderendo tutti i comuni della provincia, trasformando Ma.Ma. (acronimo di Marca Maceratese) in quella che l’assessore alla cultura di Macerata, Stefania Monteverde, definisce una vera e propria “infrastruttura essenziale della cultura”. Senza considerare l’alto valore della decisione di fare ancora più squadra, rete, in un periodo emergenziale come quello che l’Italia tutta e il mondo sta vivendo e di ripartire anche dalle biblioteche pubbliche come luogo di “connessioni”. L’impegno peraltro, non è solo di mettere in rete le biblioteche esistenti ma anche di fondare nuove biblioteche nei piccoli comuni dove mancano. 

Assessori, sindaci e bibliotecari dei Comuni, facilitati dalle rete del MaMa hanno lavorato online utilizzando le piattaforme digitali e in chat, definendo il protocollo d’intesa e organizzando il progetto BiblioOpen per partecipare al bando ministeriale del Mibact per il Fondo per la promozione lettura del 2020.

Al protocollo d’intesa per la costituzione del Sistema Territoriale delle Biblioteche Comunali Maceratesi in Rete hanno aderito al momento i Comuni di Macerata (che è anche capofila con la biblioteca Mozzi Borgetti), Tolentino, Gualdo, Gagliole, Fiuminata, San Ginesio, Pioraco, Treia, Appignano, Caldarola, Visso, Pollenza, Castelraimondo, Ripe San Ginesio, Porto Recanati, Mogliano, San Severino, Cingoli, Recanati, Montefano, Civitanova, Serrapetrona, Urbisaglia, Belforte Del Chienti, Potenza Picena, Monte San Giusto, Matelica, Montelupone Montecassiano, Petriolo, Sarnano, Loro Piceno, Bolognola, Camerino, Morrovalle Montecavallo, Bolognola, Sant’Angelo in Pontano, Monte San Martino, Esanatoglia, Castel Santangelo sul Nera, Sarravalle del Chienti, Pievetorina, Colmurano, Camporotondo di Fiastrone, Penna San Giovanni, Valfornace, Ussita, Poggio San Vicino, Fiastra, Muccia e Corridonia.

Il percorso è aperto a tutti, sia a quei comuni che hanno già una biblioteca, sia a quelli che ne vogliono realizzare una. Le finalità del progetto, si legge nel protocollo d’intesa che i Comuni aderenti hanno siglato, è “valorizzare il ruolo della biblioteca pubblica nello sviluppo delle competenze di information literacy e delle capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni, requisito indispensabile per partecipare effettivamente alla società dell’informazione; valorizzare il ruolo della biblioteca pubblica nella promozione del welfare culturale e sociale delle comunità; avviare processi, anche in forma sussidiaria, di costituzione di nuove biblioteche comunali, soprattutto nei Comuni dove non sono presenti; promuovere - si legge ancora - la diffusione del libro e della lettura in ogni età e fin da piccolissimi con la diffusione del metodo ‘Nati per Leggere’ e il coinvolgimento dei pediatri; mettere in campo azioni di tutela, catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio librario presente nelle biblioteche; sviluppare forme di biblioteca digitale con la produzione, conservazione e valorizzazione di
documenti digitali, siano essi nativi digitali o convertiti da originali cartacei, e con la promozione di MLOL in collaborazione con il Sistema Bibliotecario della Regione Marche; individuare percorsi di formazione condivisa per il personale delle biblioteche; attivare strumenti di partecipazione ai bandi di finanziamento e attivare collaborazioni con le biblioteche pubbliche e private, in particolare con le biblioteche
scolastiche”. 
g.g.

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