Una devastazione senza fine che si abbatte su campi di girasole (attaccati anche dai piccioni), cece, piselli, mais e lenticchie, tanto che alcune colture non vengono neanche più riprese perché sistematicamente distrutte. Senza parlare dei rischi per l’incolumità degli agricoltori e per gli stessi cittadini che, con la ripresa degli spostamenti e il ritorno del traffico veicolare, corrono il pericolo di finire nella lista di quanti hanno avuto incidenti stradali: circa 150 in un anno secondo il Piano faunistico venatorio regionale. “Il tutto avviene nell’immobilismo degli enti preposti – denuncia Coldiretti Marche – e non se ne capisce più la motivazione, visto che la riapertura dell’attività di selezione è stata data dal presidente Ceriscioli con l’avvio della Fase 2”. Parliamo del 4 maggio. Quando già da tempo, comunque, le aziende agricole impegnate a produrre cibo e garantire i rifornimenti alimentari al Paese in chiusura forzata, lamentavano il senso di abbandono da parte delle Istituzioni. Agricoltori esausti e pronti a farsi sentire contro l’indifferenza e l’assenza di iniziative con una prossima grande manifestazione, se le cose non si sbloccheranno subito. Cittadini e agricoltori iniziano ad essere stanchi delle promesse non mantenute.
f.u.