San Severino: più 10-15 per cento di persone che si sono rivolte alla Caritas

Giovedì, 28 Maggio 2020 12:44 | Letto 1344 volte   Clicca per ascolare il testo San Severino: più 10-15 per cento di persone che si sono rivolte alla Caritas Come era inevitabile, anche la Caritas vicariale di San Severino ha registrato un aumento delle persone bisognose. Questo per cause connesse all’emergenza epidemiologica che ha provocato il lockdown per oltre due mesi. Questo aumento di casi di necessità è stato dovuto non solo alla mancanza di lavoro o al peggioramento di una situazione lavorativa, ma anche ai ritardi da parte del Governo nella liquidazione dei sussidi promessi, come la cassa integrazione o i tristemente famosi 600 euro. “Da un lato - spiega il responsabile della Caritas settempedana, Novello Frittellini - siamo stati accanto alle persone che seguivamo già prima del virus. Dall’altro lato, abbiamo registrato un aumento del 10-15 per cento di persone (della vicaria di San Severino) che non avevano precedenti rapporti con la Caritas e che sono arrivate a noi per vie diverse: qualcuno era un po’ restio, qualcuno ha avuto un vicino di casa che si è interessato, qualcuno si è rivolto al parroco. Questo peggioramento è ovviamente dovuto alla mancanza di lavoro - aggiunge - o al peggioramento di una situazione lavorativa. C’è anche chi aveva borse di lavoro e che quindi nei due mesi di stop non ha lavorato né percepito nulla, o lavori occasionali o addirittura in nero. Hanno inciso anche i ritardi nella liquidazione dei sussidi di Stato come la cassa integrazione, il famoso sostegno di 600 euro e così via”. Questo non significa che la situazione a San Severino sia drammatica, questo Frittellini ci tiene a sottolinearlo, ma certo il Covid ha inciso negativamente. La risposta a questi casi è stata fornita tramite aiuti diretti e mirati, come l’acquisto di pacchi alimentari ma anche il pagamento di spese varie, bollette, spese sanitarie e farmaceutiche. E poi, si è sentito forte il senso di comunità. Privati e commercianti ci hanno fatto qualche donazione o hanno messo a disposizione qualche prodotto. g.g. (Sul prossimo numero de l’Appennino Camerte il servizio completo)
Come era inevitabile, anche la Caritas vicariale di San Severino ha registrato un aumento delle persone bisognose. Questo per cause connesse all’emergenza epidemiologica che ha provocato il lockdown per oltre due mesi. Questo aumento di casi di necessità è stato dovuto non solo alla mancanza di lavoro o al peggioramento di una situazione lavorativa, ma anche ai ritardi da parte del Governo nella liquidazione dei sussidi promessi, come la cassa integrazione o i tristemente famosi 600 euro.

“Da un lato - spiega il responsabile della Caritas settempedana, Novello Frittellini - siamo stati accanto alle persone che seguivamo già prima del virus. Dall’altro lato, abbiamo registrato un aumento del 10-15 per cento di persone (della vicaria di San Severino) che non avevano precedenti rapporti con la Caritas e che sono arrivate a noi per vie diverse: qualcuno era un po’ restio, qualcuno ha avuto un vicino di casa che si è interessato, qualcuno si è rivolto al parroco. Questo peggioramento è ovviamente dovuto alla mancanza di lavoro - aggiunge - o al peggioramento di una situazione lavorativa. C’è anche chi aveva borse di lavoro e che quindi nei due mesi di stop non ha lavorato né percepito nulla, o lavori occasionali o addirittura in nero. Hanno inciso anche i ritardi nella liquidazione dei sussidi di Stato come la cassa integrazione, il famoso sostegno di 600 euro e così via”.

Questo non significa che la situazione a San Severino sia drammatica, questo Frittellini ci tiene a sottolinearlo, ma certo il Covid ha inciso negativamente. La risposta a questi casi è stata fornita tramite aiuti diretti e mirati, come l’acquisto di pacchi alimentari ma anche il pagamento di spese varie, bollette, spese sanitarie e farmaceutiche. 
E poi, "si è sentito forte il senso di comunità. Privati e commercianti ci hanno fatto qualche donazione o hanno messo a disposizione qualche prodotto".

g.g.


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