Unicam: Preziuso fra i 18 ricercatori di Adenite equina

Martedì, 16 Marzo 2021 16:31 | Letto 422 volte   Clicca per ascolare il testo Unicam: Preziuso fra i 18 ricercatori di Adenite equina Unimportante studio sullAdenite Equina, malattia che colpisce i cavalli, che vede fra i ricercatori la prof.ssa Silvia Preziuso di Unicam. Lateneo camerte ancora una volta può contare sulla professionalità di un suo ricercatore che si inserisce nel team di ricercatori di 18 paesi nel mondo. La ricerca da sempre da i suoi frutti e la confermare dell’eccellenza dei ricercatori di Unicam viene riconosciuta anche a livello internazionale. Un’indagine sul DNA ha evidenziato i viaggi incontrollati del patogeno “giramondo” che causa la grave malattia nei cavalli Nel più grande studio mai realizzato su un patogeno equino, pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista “Microbial Genomics”, ricercatori di atenei ed enti di ricerca di 18 diversi Paesi hanno utilizzato le più recenti tecniche di sequenziamento del DNA per tracciare il batterio Streptococcus equi, che causa la adenite equinain cavalli di tutto il mondo. Nel team anche la prof.ssa Silvia Preziuso, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, unico Ateneo italiano che ha collaborato al progetto. L’adenite equina, causata da Streptococcus equi, è infatti la malattia infettiva dei cavalli più frequentemente diagnosticata nel Regno Unito, in cui si stima si verifichino circa 600 focolai ogni anno. Streptococcus equi invade i linfonodi della testa e del collo, provocandone il rigonfiamento e la formazione di ascessi che in circa il 2% dei casi possono portare il cavallo fino alla morte. Alcuni dei cavalli che superano la malattia rimangono persistentemente infetti e trasmettono linfezione ad altri cavalli con i quali vengono a contatto. “Utilizzando test diagnostici standard, i ceppi di Streptococcus equi sembrano quasi tutti identici; esaminando tuttavia con attenzione il loro DNA, siamo stati in grado di tracciarne le diverse varianti diffuse in tutto il mondo, hanno affermato i ricercatori. “Mettendo insieme tutti i dati, abbiamo dimostrato che i casi registrati in Argentina, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti erano strettamente collegati e siamo riusciti così a provare che il commercio ed il movimento dei cavalli in tutto il mondo, ad esempio per gare ed eventi, sta incrementando la diffusione della malattia. Grazie all’ottimo lavoro di squadra ed alla collaborazione tra ricercatori di ventinove diversi enti di ricerca in diciotto paesi del mondo, potremo fornire nuove opportunità per interventi che prevengano future epidemie ha affermato il coordinatore del progetto Andrew Waller (Intervacc AC). “Poter partecipare allo studio genetico di un così grande numero di ceppi isolati in varie parti del mondo e collaborare con un team di ricercatori di alto livello afferenti a varie istituzioni ha permesso di ottenere dati scientifici estremamente interessanti – ha sottolineato la prof.ssa Preziuso – e di creare un valido network che si occuperà di sensibilizzare gli stakeholders verso questa problematica e di trovare le soluzioni migliori per contrastare la diffusione delle diverse “varianti” di questo importante patogeno dei cavalli. Riteniamo che limpatto di questa malattia nel comparto equino in Italia sia sottostimato; questo studio riporta lattenzione sulla necessità di monitorare la diffusione di Streptococcus equi nel nostro paese e di individuare gli strumenti diagnostici e di prevenzione più idonei per proteggere i cavalli ed arrestare il viaggio di questo “patogeno giramondo”. M.S.
Un'importante studio sull'Adenite Equina, malattia che colpisce i cavalli, che vede fra i ricercatori la prof.ssa Silvia Preziuso di Unicam.
 
L'ateneo camerte ancora una volta può contare sulla professionalità di un suo ricercatore che si inserisce nel team di ricercatori di 18 paesi nel mondo. La ricerca da sempre da i suoi frutti e la confermare dell’eccellenza dei ricercatori di Unicam viene riconosciuta anche a livello internazionale.

Un’indagine sul DNA ha evidenziato i viaggi incontrollati del patogeno “giramondo” che causa la grave malattia nei cavalli

Nel più grande studio mai realizzato su un patogeno equino, pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista “Microbial Genomics”, ricercatori di atenei ed enti di ricerca di 18 diversi Paesi hanno utilizzato le più recenti tecniche di sequenziamento del DNA per tracciare il batterio Streptococcus equi, che causa la adenite equinain cavalli di tutto il mondo.

Nel team anche la prof.ssa Silvia Preziuso, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, unico Ateneo italiano che ha collaborato al progetto.

L’adenite equina, causata da Streptococcus equi, è infatti la malattia infettiva dei cavalli più frequentemente diagnosticata nel Regno Unito, in cui si stima si verifichino circa 600 focolai ogni anno. Streptococcus equi invade i linfonodi della testa e del collo, provocandone il rigonfiamento e la formazione di ascessi che in circa il 2% dei casi possono portare il cavallo fino alla morte.

Alcuni dei cavalli che superano la malattia rimangono persistentemente infetti e trasmettono l'infezione ad altri cavalli con i quali vengono a contatto.

“Utilizzando test diagnostici standard, i ceppi di Streptococcus equi sembrano quasi tutti identici; esaminando tuttavia con attenzione il loro DNA, siamo stati in grado di tracciarne le diverse varianti diffuse in tutto il mondo", hanno affermato i ricercatori. “Mettendo insieme tutti i dati, abbiamo dimostrato che i casi registrati in Argentina, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti erano strettamente collegati e siamo riusciti così a provare che il commercio ed il movimento dei cavalli in tutto il mondo, ad esempio per gare ed eventi, sta incrementando la diffusione della malattia. Grazie all’ottimo lavoro di squadra ed alla collaborazione tra ricercatori di ventinove diversi enti di ricerca in diciotto paesi del mondo, potremo fornire nuove opportunità per interventi che prevengano future epidemie" ha affermato il coordinatore del progetto Andrew Waller (Intervacc AC).

“Poter partecipare allo studio genetico di un così grande numero di ceppi isolati in varie parti del mondo e collaborare con un team di ricercatori di alto livello afferenti a varie istituzioni ha permesso di ottenere dati scientifici estremamente interessanti – ha sottolineato la prof.ssa Preziuso – e di creare un valido network che si occuperà di sensibilizzare gli stakeholders verso questa problematica e di trovare le soluzioni migliori per contrastare la diffusione delle diverse “varianti” di questo importante patogeno dei cavalli. Riteniamo che l'impatto di questa malattia nel comparto equino in Italia sia sottostimato; questo studio riporta l'attenzione sulla necessità di monitorare la diffusione di Streptococcus equi nel nostro paese e di individuare gli strumenti diagnostici e di prevenzione più idonei per proteggere i cavalli ed arrestare il viaggio di questo “patogeno giramondo”.
M.S.

Letto 422 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo