Scadenza moratorie: a rischio imprese e famiglie. le proposte di Confindustria Macerata

Mercoledì, 14 Aprile 2021 15:42 | Letto 422 volte   Clicca per ascolare il testo Scadenza moratorie: a rischio imprese e famiglie. le proposte di Confindustria Macerata Una crisi di portata epocale quella provocata dalla pandemia. In particolare a risentire di questa grave difficoltà congiunturale è stato il settore dei servizi e dell’industria, basti pensare alla filiera della moda e dell’automotive. Ad esempio nelle Marche il settore calzaturiero ha registrato una forte contrazione dei livelli produttivi -50% nel secondo trimestre dell’anno, in media cioè ha subito nel 2020 una variazione negativa del 21,9, inoltre l’andamento dell’attività commerciale delle imprese regionali rispetto al 2019 vede una flessione delle vendite del 25,5% sul mercato interno e del 25,8% sull’estero. Anche i livelli occupazionali di entrambi i comparti sono in calo (tra -1,5%) ed è invecein forte aumento nel 2020 il ricorso alla CIG: da 2,7 milioni a 12,7 milioni. Nello scorso anno tuttavia i prestiti bancari con garanzie pubbliche hanno attenuato la crisi di liquidità subita dalle imprese per il crollo dei fatturati. Il 30 giugno però scadranno le moratorie sui prestiti ed i fidi sospesi per € 130 mld (nelle Marche € 5 mld); le imprese dovranno rimborsare i prestiti “emergenziali” assistiti dalle garanzie pubbliche ottenuti dopo l’inizio pandemia. D’altra parte, nel rinnovare i fidi, gli addetti all’istruttoria delle banche si troveranno a valutare bilanci per lo più in perdita a causa dei cali di fatturato registrati nel 2020 e tutto ciò in un contesto economico che permane sfavorevole e che risente pesantemente dei blocchi produttivi, in sintesi la situazione non è cambiata rispetto al 2020 anzi si è aggravata perché risente di più di un anno di enormi difficoltà. La scadenza delle moratorie rischia di fare precipitare una condizione già fortemente a rischio sia per le imprese che per le famiglie, in questo contesto allarmante gravano poi le regole emanate dall’EBA (Autorità Bancaria Europea) che impongono la classificazione automatica dell’impresa in “default”in presenza di una rata insoluta o di uno sconfino protratto per oltre 90 giorni consecutivi e che rappresenti più dell’1%dell’ esposizione verso la banca, anche se di poche centinaia di euro. Si stima che circa il 20% dei crediti sospesi è a rischio di classificazione a sofferenza. Confindustria Macerata esprime una forte preoccupazione per gli effetti che potrebbero determinarsi con la fine delle misure di sostegno al credito. La preoccupazione di Confindustria Macerata aumenta con la consapevolezza che se ogni liquidità sarà “assorbita” nella restituzione dei prestiti non ci sarà spazio per gli investimenti nel 2021. Problemi di liquidità si avvertono anche nel settore dell’Edilizia determinati dal fatto che nella ricostruzione cosiddetta“Leggera post sisma” le imprese edili hanno finanziatola riedificazione, ciò a causa di un sistema di stato di avanzamento dei lavori penalizzante che ha determinatoimportanti ritardi nell’esecuzione degli stessi e appesantimenti finanziari per le imprese stesse. Per ovviare a tale situazione di grave crisi è necessario predisporre con il Legislatore ed il Sistema Bancario una strategia condivisa di uscita graduale dal regime delle moratorie che nella nostra proposta si dettaglia nei seguenti punti: ·         la proroga delle misure in scadenza a giugno e l’estensione della durata dei prestiti garantiti dallo stato superiori a 30 mila euro; ·         la concessione da parte dell’EBA di maggiore elasticità alle banche nel trattamento dei crediti oggetto di moratoria; ·         la valutazione da parte delle banche dei dati di bilancio pre-covid, anche alla luce delle proiezioni di settore e ponderando gliaspetti qualitativi delle imprese e dei loro progetti; ·         il mantenimento dei fidi, acquisendo garanzie statali e con controgaranzia confidi, la previsione di periodi di pre-ammortamentonell’erogazione di nuova liquidità e l’allungamento delle scadenze.Occorre da subito creare i presupposti per non trovarsi impreparati o fuori dai “giochi” nel momento in cui il mercato interno ed estero ripartirà, se ciò dovesse accadere è a rischio un sistema economico, socialee valoriale che ha caratterizzato per molti anni la nostra comunitàdeterminando il benessere del territorio.
Una crisi di portata epocale quella provocata dalla pandemia. In particolare a risentire di questa grave difficoltà congiunturale è stato il settore dei servizi e dell’industria, basti pensare alla filiera della moda e dell’automotive.

Ad esempio nelle Marche il settore calzaturiero ha registrato una forte contrazione dei livelli produttivi -50% nel secondo trimestre dell’anno, in media cioè ha subito nel 2020 una variazione negativa del 21,9, inoltre l’andamento dell’attività commerciale delle imprese regionali rispetto al 2019 vede una flessione delle vendite del 25,5% sul mercato interno e del 25,8% sull’estero. Anche i livelli occupazionali di entrambi i comparti sono in calo (tra -1,5%) ed è invecein forte aumento nel 2020 il ricorso alla CIG: da 2,7 milioni a 12,7 milioni.

Nello scorso anno tuttavia i prestiti bancari con garanzie pubbliche hanno attenuato la crisi di liquidità subita dalle imprese per il crollo dei fatturati.

Il 30 giugno però scadranno le moratorie sui prestiti ed i fidi sospesi per € 130 mld (nelle Marche € 5 mld); le imprese dovranno rimborsare i prestiti “emergenziali” assistiti dalle garanzie pubbliche ottenuti dopo l’inizio pandemia.

D’altra parte, nel rinnovare i fidi, gli addetti all’istruttoria delle banche si troveranno a valutare bilanci per lo più in perdita a causa dei cali di fatturato registrati nel 2020 e tutto ciò in un contesto economico che permane sfavorevole e che risente pesantemente dei blocchi produttivi, in sintesi la situazione non è cambiata rispetto al 2020 anzi si è aggravata perché risente di più di un anno di enormi difficoltà.

La scadenza delle moratorie rischia di fare precipitare una condizione già fortemente a rischio sia per le imprese che per le famiglie, in questo contesto allarmante gravano poi le regole emanate dall’EBA (Autorità Bancaria Europea) che impongono la classificazione automatica dell’impresa in “default”in presenza di una rata insoluta o di uno sconfino protratto per oltre 90 giorni consecutivi e che rappresenti più dell’1%dell’ esposizione verso la banca, anche se di poche centinaia di euro. Si stima che circa il 20% dei crediti sospesi è a rischio di classificazione a sofferenza.

Confindustria Macerata esprime una forte preoccupazione per gli effetti che potrebbero determinarsi con la fine delle misure di sostegno al credito.

La preoccupazione di Confindustria Macerata aumenta con la consapevolezza che se ogni liquidità sarà “assorbita” nella restituzione dei prestiti non ci sarà spazio per gli investimenti nel 2021.
Problemi di liquidità si avvertono anche nel settore dell’Edilizia determinati dal fatto che nella ricostruzione cosiddetta“Leggera post sisma” le imprese edili hanno finanziatola riedificazione, ciò a causa di un sistema di stato di avanzamento dei lavori penalizzante che ha determinatoimportanti ritardi nell’esecuzione degli stessi e appesantimenti finanziari per le imprese stesse.

Per ovviare a tale situazione di grave crisi è necessario predisporre con il Legislatore ed il Sistema Bancario una strategia condivisa di uscita graduale dal regime delle moratorie che nella nostra proposta si dettaglia nei seguenti punti:

·         la proroga delle misure in scadenza a giugno e l’estensione della durata dei prestiti garantiti dallo stato superiori a 30 mila euro;

·         la concessione da parte dell’EBA di maggiore elasticità alle banche nel trattamento dei crediti oggetto di moratoria;

·         la valutazione da parte delle banche dei dati di bilancio pre-covid, anche alla luce delle proiezioni di settore e ponderando gliaspetti qualitativi delle imprese e dei loro progetti;

·         il mantenimento dei fidi, acquisendo garanzie statali e con controgaranzia confidi, la previsione di periodi di pre-ammortamentonell’erogazione di nuova liquidità e l’allungamento delle scadenze.


Occorre da subito creare i presupposti per non trovarsi impreparati o fuori dai “giochi” nel momento in cui il mercato interno ed estero ripartirà, se ciò dovesse accadere è a rischio un sistema economico, socialee valoriale che ha caratterizzato per molti anni la nostra comunitàdeterminando il benessere del territorio.











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