“Non sono state apportate regole diverse e nella provincia di Macerata e non sono stati rilevati dati allarmanti tali per cui i comuni maceratesi non verranno etichettati come rossi ”.
E’ quanto ha dichiarato il direttore dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi al termine della riunione con i sindaci della provincia, presente anche l'assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini.
L’incontro si era reso necessario per decidere se e quali comuni dovevano essere inseriti in una fascia di rischio più alta e quindi in zona rossa, seguendo i criteri dell'aumento dei contagi che non deve superare i 250 ogni 100.000 abitanti o i 25 ogni 10.000.
“Fortunatamente – afferma la Corsi – in provincia non abbiamo rilevato grosse problematiche, però questo non vuol dire che siamo liberi di comportarci come vogliamo, anzi questo ci deve portare ad essere ancora più diligenti perché altrimenti passiamo immediatamente in zona rossa.
L’invito quindi è quello di rispettare le linee guida ed avere comportamentali tali da evitare assembramenti e indossare sempre le mascherine.
Poi chiaramente ogni giorno può essere suscettibile di cambiamento e ripeto, il fatto che si possa auspicare un'apertura dal 26 aprile va bene ma da medico sinceramente mi preoccupa. Comprendo tante dinamiche, questa fame di libertà giustificata per tanti fattori, però deve comunque far sì che i comportamenti siano veramente molto controllati. Non commettiamo lo stesso errore di qualche mese fa, abbiamo visto come possiamo perdere nel giro di poco tempo i dati positivi. Se veramente vogliamo mantenere aperto e riacquistare tutto quello che comporta la riapertura non deve distoglierci dall'essere controllati e moderati nelle azioni quotidiane”.
M.S.
I comuni maceratesi non rischiano la zona Rossa
Lunedì, 19 Aprile 2021 16:21 | Letto 859 volte Clicca per ascolare il testo I comuni maceratesi non rischiano la zona Rossa “Non sono state apportate regole diverse e nella provincia di Macerata e non sono stati rilevati dati allarmanti tali per cui i comuni maceratesi non verranno etichettati come rossi ”. E’ quanto ha dichiarato il direttore dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi al termine della riunione con i sindaci della provincia, presente anche lassessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini. L’incontro si era reso necessario per decidere se e quali comuni dovevano essere inseriti in una fascia di rischio più alta e quindi in zona rossa, seguendo i criteri dellaumento dei contagi che non deve superare i 250 ogni 100.000 abitanti o i 25 ogni 10.000. “Fortunatamente – afferma la Corsi – in provincia non abbiamo rilevato grosse problematiche, però questo non vuol dire che siamo liberi di comportarci come vogliamo, anzi questo ci deve portare ad essere ancora più diligenti perché altrimenti passiamo immediatamente in zona rossa. L’invito quindi è quello di rispettare le linee guida ed avere comportamentali tali da evitare assembramenti e indossare sempre le mascherine. Poi chiaramente ogni giorno può essere suscettibile di cambiamento e ripeto, il fatto che si possa auspicare unapertura dal 26 aprile va bene ma da medico sinceramente mi preoccupa. Comprendo tante dinamiche, questa fame di libertà giustificata per tanti fattori, però deve comunque far sì che i comportamenti siano veramente molto controllati. Non commettiamo lo stesso errore di qualche mese fa, abbiamo visto come possiamo perdere nel giro di poco tempo i dati positivi. Se veramente vogliamo mantenere aperto e riacquistare tutto quello che comporta la riapertura non deve distoglierci dallessere controllati e moderati nelle azioni quotidiane”.M.S.
“Non sono state apportate regole diverse e nella provincia di Macerata e non sono stati rilevati dati allarmanti tali per cui i comuni maceratesi non verranno etichettati come rossi ”.
E’ quanto ha dichiarato il direttore dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi al termine della riunione con i sindaci della provincia, presente anche l'assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini.
L’incontro si era reso necessario per decidere se e quali comuni dovevano essere inseriti in una fascia di rischio più alta e quindi in zona rossa, seguendo i criteri dell'aumento dei contagi che non deve superare i 250 ogni 100.000 abitanti o i 25 ogni 10.000.
“Fortunatamente – afferma la Corsi – in provincia non abbiamo rilevato grosse problematiche, però questo non vuol dire che siamo liberi di comportarci come vogliamo, anzi questo ci deve portare ad essere ancora più diligenti perché altrimenti passiamo immediatamente in zona rossa.
L’invito quindi è quello di rispettare le linee guida ed avere comportamentali tali da evitare assembramenti e indossare sempre le mascherine.
Poi chiaramente ogni giorno può essere suscettibile di cambiamento e ripeto, il fatto che si possa auspicare un'apertura dal 26 aprile va bene ma da medico sinceramente mi preoccupa. Comprendo tante dinamiche, questa fame di libertà giustificata per tanti fattori, però deve comunque far sì che i comportamenti siano veramente molto controllati. Non commettiamo lo stesso errore di qualche mese fa, abbiamo visto come possiamo perdere nel giro di poco tempo i dati positivi. Se veramente vogliamo mantenere aperto e riacquistare tutto quello che comporta la riapertura non deve distoglierci dall'essere controllati e moderati nelle azioni quotidiane”.
M.S.
E’ quanto ha dichiarato il direttore dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi al termine della riunione con i sindaci della provincia, presente anche l'assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini.
L’incontro si era reso necessario per decidere se e quali comuni dovevano essere inseriti in una fascia di rischio più alta e quindi in zona rossa, seguendo i criteri dell'aumento dei contagi che non deve superare i 250 ogni 100.000 abitanti o i 25 ogni 10.000.
“Fortunatamente – afferma la Corsi – in provincia non abbiamo rilevato grosse problematiche, però questo non vuol dire che siamo liberi di comportarci come vogliamo, anzi questo ci deve portare ad essere ancora più diligenti perché altrimenti passiamo immediatamente in zona rossa.
L’invito quindi è quello di rispettare le linee guida ed avere comportamentali tali da evitare assembramenti e indossare sempre le mascherine.
Poi chiaramente ogni giorno può essere suscettibile di cambiamento e ripeto, il fatto che si possa auspicare un'apertura dal 26 aprile va bene ma da medico sinceramente mi preoccupa. Comprendo tante dinamiche, questa fame di libertà giustificata per tanti fattori, però deve comunque far sì che i comportamenti siano veramente molto controllati. Non commettiamo lo stesso errore di qualche mese fa, abbiamo visto come possiamo perdere nel giro di poco tempo i dati positivi. Se veramente vogliamo mantenere aperto e riacquistare tutto quello che comporta la riapertura non deve distoglierci dall'essere controllati e moderati nelle azioni quotidiane”.
M.S.
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Cronaca