Controlli filiera pesca: sequestrati oltre 500 kg di pesce, sanzioni per 23mila euro

Venerdì, 31 Dicembre 2021 12:13 | Letto 715 volte   Clicca per ascolare il testo Controlli filiera pesca: sequestrati oltre 500 kg di pesce, sanzioni per 23mila euro Circa 526 chili di pesce sequestrato e sanzioni per 23mila euro in poco più di 20 giorni  nelle Marche.  Sono i risultati dell’operazione “Atlantide” condotta a livello nazionale, dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto per il controllo sulla filiera ittica in occasione delle festività natalizie e, nello svolgimento della quale, la Direzione Marittima delle Marche - Comando Regionale della Guardia Costiera - ha coordinato, in ambito regionale, una serie di attività di controllo finalizzate alla tutela del consumatore finale e alla verifica del rispetto delle disposizioni in materia di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici in commercio, nonché della salvaguardia degli stock ittici.Nel periodo tra il 6 ed il 29 dicembre 2021, sono state effettuate 109 ispezioni, che hanno riguardato 29 pescherecci, 33 pescherie, 25 ristoranti, 19 venditori ambulanti e 3 tra grossisti, piattaforme logistiche e mercati ittici. I controlli hanno portato all’elevazione di 13 sanzioni amministrative per un totale di  23mila euro,  7 sequestri di prodotto ittico di diversa tipologia e specie, per un totale di circa 526 chilogrammi. Le violazioni più ricorrenti sono state l’errata o omessa indicazione di informazioni al consumatore e la mancanza di tracciabilità del prodotto.L’attività di controllo ha anche permesso di deferire alla competente Autorità Giudiziaria un esercente dell’ascolano per frode in commercio.Nello specifico, si segnalano i controlli relativi al prelievo ed alla commercializzazione delle vongole nel pesarese e a San Benedetto del Tronto; le succitate attività hanno comportato ingenti sequestri di vongole, rispettivamente per 270 kg nel pesarese e 155 kg nel sanbenedettese, con sanzioni per un totale di 5mila cinquecento euro.Le violazioni riscontrate, oltre a costituire un pericolo per il consumatore finale e a contribuire a depauperare la risorsa ittica, penalizzano gli stessi addetti del settore che operano con onestà e nel rispetto delle regole. c.c.
Circa 526 chili di pesce sequestrato e sanzioni per 23mila euro in poco più di 20 giorni  nelle Marche. 
Sono i risultati dell’operazione “Atlantide” condotta a livello nazionale, dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto per il controllo sulla filiera ittica in occasione delle festività natalizie e, nello svolgimento della quale, la Direzione Marittima delle Marche - Comando Regionale della Guardia Costiera - ha coordinato, in ambito regionale, una serie di attività di controllo finalizzate alla tutela del consumatore finale e alla verifica del rispetto delle disposizioni in materia di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici in commercio, nonché della salvaguardia degli stock ittici.
Nel periodo tra il 6 ed il 29 dicembre 2021, sono state effettuate 109 ispezioni, che hanno riguardato 29 pescherecci, 33 pescherie, 25 ristoranti, 19 venditori ambulanti e 3 tra grossisti, piattaforme logistiche e mercati ittici. 
I controlli hanno portato all’elevazione di 13 sanzioni amministrative per un totale di  23mila euro,  7 sequestri di prodotto ittico di diversa tipologia e specie, per un totale di circa 526 chilogrammi.
Le violazioni più ricorrenti sono state l’errata o omessa indicazione di informazioni al consumatore e la mancanza di tracciabilità del prodotto.
L’attività di controllo ha anche permesso di deferire alla competente Autorità Giudiziaria un esercente dell’ascolano per frode in commercio.
Nello specifico, si segnalano i controlli relativi al prelievo ed alla commercializzazione delle vongole nel pesarese e a San Benedetto del Tronto; le succitate attività hanno comportato ingenti sequestri di vongole, rispettivamente per 270 kg nel pesarese e 155 kg nel sanbenedettese, con sanzioni per un totale di 5mila cinquecento euro.
Le violazioni riscontrate, oltre a costituire un pericolo per il consumatore finale e a contribuire a depauperare la risorsa ittica, penalizzano gli stessi addetti del settore che operano con onestà e nel rispetto delle regole.
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