Credito d'imposta sisma, Confartigianato "Urge rendere operativa la misura"

Mercoledì, 09 Febbraio 2022 13:09 | Letto 625 volte   Clicca per ascolare il testo Credito d'imposta sisma, Confartigianato "Urge rendere operativa la misura" Confartigianato continua a tenere alta l’attenzione sulla misura del Credito dimposta per investimenti in beni strumentali nel cratere sismico, in quanto, seppur normativamente prevista, risulta tuttora non operativa.Infatti, come è noto, la Legge n. 106 del 23 luglio 2021 di conversione del Decreto-legge c.d.Sostegni bis n. 73/2021 aveva disposto la proroga al 31 dicembre 2021 del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali effettuati dalle imprese localizzate nei Comuni di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 2016. L’operatività dell’incentivo era però subordinata ad un’autorizzazione della Commissione Europea che è stata concessa il 6 aprile 2018 ed è scaduta il 31 dicembre 2020. Affinché la misura venisse nuovamente prorogata per il 2021, sarebbe stata necessaria un’ulteriore autorizzazione da parte della Commissione Europea che però non è intervenuta. Da qui l’unanime richiesta da parte di migliaia di imprese e Associazioni di categoria che hanno, a più riprese, sottolineato l’urgenza di una tempestiva attuazione della misura, superando tale impasse. Forte, si ribadisce, è stata l’azione dell’Associazione di categoria nel richiedere l’immediata attuazione della misura che ha di fatto paralizzato gli investimenti di gran parte del tessuto produttivo dell’area cratere. Per comprendere quanto strategica sia la misura in questione, basta evidenziare che la stessa si sostanzia in un recupero fiscale, pari al 45% delle spese sostenute dalle imprese nell’acquisto di beni strumentali (macchinari, impianti, attrezzature) funzionali alla propria attività produttiva. Tale credito può essere portato in compensazione con tutte le tipologie di imposte (es. Iva, contributi ecc…) e di fatto, dunque, l’aiuto rappresenta un significativo risparmio in termini di esborso fiscale. L’appetibilità del credito d’imposta sisma deriva certamente dal fatto che la stessa rappresenta una misura “a maglie larghe”: anzitutto perché si rivolge alla quasi totalità dei comparti produttivi, fatta eccezione per alcuni settori (acquacoltura, agricoltura e pesca, industria carbonifera, trasporti, settore assicurativo e creditizio). Inoltre, a differenza di altre misure agevolative, tale credito d’imposta non soggiace alle pesanti limitazioni derivanti dalla previsione di una soglia minima di investimento, né tanto meno dalla previsione dell’attribuzione di punteggi e dunque da un’ammissibilità a graduatoria. Infine, altro motivo che evidenzia l’incredibile potenza della misura è la sua immediata fruibilità, dal momento che l’impresa istante, nell’arco di dieci giorni dall’invio della domanda, ottiene da parte dell’Agenzia delle Entrate l’esito di accettazione con possibilità di fruizione del credito a partire dal quinto giorno successivo alla notifica. Questa è evidentemente una misura largamente popolare, capace di intercettare l’interesse di un bacino estremamente ampio del tessuto produttivo e includere progettualità di investimento di varia tipologia ed entità. Scendendo ad un piano pratico ed esaminando l’attività di assistenza prestata da Confartigianato alle proprie imprese, con riferimento all’ultima edizione 2020, possiamo certamente affermare che il riscontro avuto dalla misura è stato di gran lunga superiore alle aspettative: centinaia le domande presentate per investimenti che mediamente si sono attestati intorno ai 30.000 euro, con picchi di progetti di importi fino a quasi 500.000 euro, per un credito del 45% di tali somme. Il ventaglio delle attività che hanno beneficiato dell’aiuto è stato estremamente variegato, avendo interessato sia i settori più tradizionali quali quelli dell’edilizia e dell’impiantistica, ma anche, per esempio, ristoratori e attività ricettive che hanno investito in macchinari altamente tecnologici, innovando fortemente il loro ciclo produttivo. Sulla scorta di questi dati e dei contatti acquisiti fino ad oggi, possiamo prevedere un risultato addirittura superiore a questi numeri, non appena la misura verrà resa operativa anche per gli interventi del 2021. Nella nostra regione, relativamente agli 87 comuni facenti parte dei 140 del cratere sismico, sarebbero quindi potenzialmente interessate più di 10.500 imprese artigiane, pari al 26,1% del totale delle imprese, con oltre 27.000 addetti. A livello provinciale parliamo di oltre 6.000 imprese artigiane nel maceratese, più di 2.700 nell’ascolano e sopra le mille imprese nel fermano. Ben si comprende dunque l’assoluta necessità di sbloccare la misura che risulta strategica per il territorio fortemente colpito prima dagli eventi sismici e ora dall’emergenza pandemica. Le imprese infatti sono ad oggi disincentivate alla realizzazione di investimenti con conseguente danno e ripercussione negative sull’intero tessuto produttivo.La conferenza stampa sul tema, che si è tenuta mercoledì 9 febbraio 2022, è stata introdotta dal Segretario generale di Confartigianato Imprese Mc-Ap-Fm, Giorgio Menichelli: “Il Credito d’imposta sisma – le sue parole - è uno strumento agevolativo e incentivante che ha funzionato, andando ad interessare un bacino di 140 Comuni, di cui 87 marchigiani. Confartigianato, assieme alle altre associazioni, ha spinto per la proroga, scrivendo ai tecnici e alla politica per un pronto intervento. Ad oggi la situazione è ancora in stallo: per questo abbiamo deciso di portare all’attenzione l’argomento, perché sono centinaia le imprese che aspettano novità”. Emanuela Fiorani, responsabile del Servizio contributi pubblici alle imprese di Confartigianato interprovinciale, ha sintetizzato: “Questa misura è stata importante, intanto perché ha coinvolto la stragrande maggioranza dei settori produttivi. Attività edili, impiantistiche, ma anche della ricettività e della ristorazione hanno beneficiato dell’agevolazione, che è stata erogata senza quei vincoli e quelle limitazioni che troppo spesso scoraggiano l’imprenditore. Gli investimenti sono stati infatti erogati per importi sia di lieve entità che considerevoli (persino da 500mila euro). Il processo, inoltre, è stato straordinario per rapidità nell’assegnazione del credito d’imposta, che è stata immediata. C’è quindi tanta attesa per il proseguo della misura e pensiamo sia il momento di spingere su una proroga che non è più rinviabile”.
Confartigianato continua a tenere alta l’attenzione sulla misura del Credito d'imposta per investimenti in beni strumentali nel cratere sismico, in quanto, seppur normativamente prevista, risulta tuttora non operativa.

Infatti, come è noto, la Legge n. 106 del 23 luglio 2021 di conversione del Decreto-legge c.d."Sostegni bis" n. 73/2021 aveva disposto la proroga al 31 dicembre 2021 del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali effettuati dalle imprese localizzate nei Comuni di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 2016.

L’operatività dell’incentivo era però subordinata ad un’autorizzazione della Commissione Europea che è stata concessa il 6 aprile 2018 ed è scaduta il 31 dicembre 2020. Affinché la misura venisse nuovamente prorogata per il 2021, sarebbe stata necessaria un’ulteriore autorizzazione da parte della Commissione Europea che però non è intervenuta.

Da qui l’unanime richiesta da parte di migliaia di imprese e Associazioni di categoria che hanno, a più riprese, sottolineato l’urgenza di una tempestiva attuazione della misura, superando tale impasse.
Forte, si ribadisce, è stata l’azione dell’Associazione di categoria nel richiedere l’immediata attuazione della misura che ha di fatto paralizzato gli investimenti di gran parte del tessuto produttivo dell’area cratere.

Per comprendere quanto strategica sia la misura in questione, basta evidenziare che la stessa si sostanzia in un recupero fiscale, pari al 45% delle spese sostenute dalle imprese nell’acquisto di beni strumentali (macchinari, impianti, attrezzature) funzionali alla propria attività produttiva.

Tale credito può essere portato in compensazione con tutte le tipologie di imposte (es. Iva, contributi ecc…) e di fatto, dunque, l’aiuto rappresenta un significativo risparmio in termini di esborso fiscale.

L’appetibilità del credito d’imposta sisma deriva certamente dal fatto che la stessa rappresenta una misura “a maglie larghe”: anzitutto perché si rivolge alla quasi totalità dei comparti produttivi, fatta eccezione per alcuni settori (acquacoltura, agricoltura e pesca, industria carbonifera, trasporti, settore assicurativo e creditizio).

Inoltre, a differenza di altre misure agevolative, tale credito d’imposta non soggiace alle pesanti limitazioni derivanti dalla previsione di una soglia minima di investimento, né tanto meno dalla previsione dell’attribuzione di punteggi e dunque da un’ammissibilità a graduatoria.

Infine, altro motivo che evidenzia l’incredibile potenza della misura è la sua immediata fruibilità, dal momento che l’impresa istante, nell’arco di dieci giorni dall’invio della domanda, ottiene da parte dell’Agenzia delle Entrate l’esito di accettazione con possibilità di fruizione del credito a partire dal quinto giorno successivo alla notifica.

Questa è evidentemente una misura largamente popolare, capace di intercettare l’interesse di un bacino estremamente ampio del tessuto produttivo e includere progettualità di investimento di varia tipologia ed entità.

Scendendo ad un piano pratico ed esaminando l’attività di assistenza prestata da Confartigianato alle proprie imprese, con riferimento all’ultima edizione 2020, possiamo certamente affermare che il riscontro avuto dalla misura è stato di gran lunga superiore alle aspettative: centinaia le domande presentate per investimenti che mediamente si sono attestati intorno ai 30.000 euro, con picchi di progetti di importi fino a quasi 500.000 euro, per un credito del 45% di tali somme.

Il ventaglio delle attività che hanno beneficiato dell’aiuto è stato estremamente variegato, avendo interessato sia i settori più tradizionali quali quelli dell’edilizia e dell’impiantistica, ma anche, per esempio, ristoratori e attività ricettive che hanno investito in macchinari altamente tecnologici, innovando fortemente il loro ciclo produttivo.

Sulla scorta di questi dati e dei contatti acquisiti fino ad oggi, possiamo prevedere un risultato addirittura superiore a questi numeri, non appena la misura verrà resa operativa anche per gli interventi del 2021. Nella nostra regione, relativamente agli 87 comuni facenti parte dei 140 del cratere sismico, sarebbero quindi potenzialmente interessate più di 10.500 imprese artigiane, pari al 26,1% del totale delle imprese, con oltre 27.000 addetti. A livello provinciale parliamo di oltre 6.000 imprese artigiane nel maceratese, più di 2.700 nell’ascolano e sopra le mille imprese nel fermano.

Ben si comprende dunque l’assoluta necessità di sbloccare la misura che risulta strategica per il territorio fortemente colpito prima dagli eventi sismici e ora dall’emergenza pandemica. Le imprese infatti sono ad oggi disincentivate alla realizzazione di investimenti con conseguente danno e ripercussione negative sull’intero tessuto produttivo.
Credito dImposta Sisma4

La conferenza stampa sul tema, che si è tenuta mercoledì 9 febbraio 2022, è stata introdotta dal Segretario generale di Confartigianato Imprese Mc-Ap-Fm, Giorgio Menichelli: “Il Credito d’imposta sisma – le sue parole - è uno strumento agevolativo e incentivante che ha funzionato, andando ad interessare un bacino di 140 Comuni, di cui 87 marchigiani. Confartigianato, assieme alle altre associazioni, ha spinto per la proroga, scrivendo ai tecnici e alla politica per un pronto intervento. Ad oggi la situazione è ancora in stallo: per questo abbiamo deciso di portare all’attenzione l’argomento, perché sono centinaia le imprese che aspettano novità”.

Emanuela Fiorani, responsabile del Servizio contributi pubblici alle imprese di Confartigianato interprovinciale, ha sintetizzato: “Questa misura è stata importante, intanto perché ha coinvolto la stragrande maggioranza dei settori produttivi. Attività edili, impiantistiche, ma anche della ricettività e della ristorazione hanno beneficiato dell’agevolazione, che è stata erogata senza quei vincoli e quelle limitazioni che troppo spesso scoraggiano l’imprenditore. Gli investimenti sono stati infatti erogati per importi sia di lieve entità che considerevoli (persino da 500mila euro).
Il processo, inoltre, è stato straordinario per rapidità nell’assegnazione del credito d’imposta, che è stata immediata. C’è quindi tanta attesa per il proseguo della misura e pensiamo sia il momento di spingere su una proroga che non è più rinviabile”.

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