Marche, oltre un miliardo di euro per Fers e Fse plus 2021 – 2027

Venerdì, 01 Aprile 2022 12:48 | Letto 761 volte   Clicca per ascolare il testo Marche, oltre un miliardo di euro per Fers e Fse plus 2021 – 2027 La Commissione Sviluppo economico approva a maggioranza le proposte di atto amministrativo, ad iniziativa della Giunta,  relative al  Programma regionale per l’utilizzo dei fondi europei Fers e Fse plus per il periodo 2021 – 2027. Il Consiglio regionale è chiamato a deliberare entro il prossimo 17 aprile, termine questo previsto dal regolamento Ue per la presentazione degli stessi Programmi alla Commissione europea.“Si tratta di una programmazione attesa – evidenzia il Presidente della Commissione, Andrea Putzu -  frutto di un ampio confronto con tutte le categorie economiche e sociali delle Marche”Proprio sulla base di questo confronto, con il Programma Regionale Fesr “si è scelto di promuovere – precisa Putzu - una forte concentrazione sugli interventi a sostegno della ricerca, della innovazione e della internazionalizzazione delle nostre imprese, ai quali è destinato il 55% delle risorse disponibili. Il 39%  riguarda interventi nel settore dell’energia, dei cambiamenti climatici, della prevenzione del rischio e della mobilità sostenibile. Altre priorità  sono quelle dello sviluppo territoriale locale, nell’ambito del quale saranno attivati i progetti rivolti sia alle aree urbane ed interne, nell’ottica di favorire l’integrazione tra tutti i territori regionali. Il tema del rilancio dei borghi sarà sviluppato con un approccio trasversale, secondo l’impostazione data dalla legge regionale n. 29 del 2021”.Per quanto riguarda il Programma Regionale Fse plus, le priorità indicate dalla Giunta regionale riguardano le azioni sull’occupabilità e quelle a sostegno dell’inclusione sociale, attraverso il finanziamento di progetti di inclusione socio-lavorativa rivolti alle categorie più fragili e il finanziamento di quelli presentati dagli Enti del Terzo settore, “intervento quest’ultimo – come sottolineato dal Presidente della Commissione -  non previsto nella programmazione 2014/20”.“Gli interventi complessivi contemplati nei due programmi regionali – spiega Putzu -  saranno integrati da quelli dei due Poc, Programmi Operativi Complementari, interamente finanziati con risorse statali e i cui contenuti specifici saranno meglio definiti una volta che il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile avrà definito i criteri di programmazione”Venendo alle risorse, i due Programmi regionali hanno una dotazione finanziaria complessiva di oltre un miliardo di euro per l’interno periodo di programmazione, divisi in 586 milioni di euro per il Pr Fesr, ai quali si aggiungono 104 milioni  per il Po complementare, e 296 milioni per il Pr Fse plus, con altri 50 milioni  per il Po complementare.“Si tratta di risorse fondamentali - conclude Putzu -  per il sostegno al tessuto produttivo, economico e sociale della regione, che saranno utilizzate  per promuovere azioni di rilancio e di valorizzazione, assolutamente necessarie per rispondere in modo efficace al periodo di crisi che ha visto susseguirsi eventi particolarmente impattanti quali il sisma del 2016, l’emergenza sanitaria e ora questa drammatica guerra che tocca da vicino ciascuno di noi”.
La Commissione Sviluppo economico approva a maggioranza le proposte di atto amministrativo, ad iniziativa della Giunta,  relative al  Programma regionale per l’utilizzo dei fondi europei Fers e Fse plus per il periodo 2021 – 2027.
Il Consiglio regionale è chiamato a deliberare entro il prossimo 17 aprile, termine questo previsto dal regolamento Ue per la presentazione degli stessi Programmi alla Commissione europea.

“Si tratta di una programmazione attesa – evidenzia il Presidente della Commissione, Andrea Putzu -  frutto di un ampio confronto con tutte le categorie economiche e sociali delle Marche”

Proprio sulla base di questo confronto, con il Programma Regionale Fesr “si è scelto di promuovere – precisa Putzu - una forte concentrazione sugli interventi a sostegno della ricerca, della innovazione e della internazionalizzazione delle nostre imprese, ai quali è destinato il 55% delle risorse disponibili.
Il 39%  riguarda interventi nel settore dell’energia, dei cambiamenti climatici, della prevenzione del rischio e della mobilità sostenibile.
Altre priorità  sono quelle dello sviluppo territoriale locale, nell’ambito del quale saranno attivati i progetti rivolti sia alle aree urbane ed interne, nell’ottica di favorire l’integrazione tra tutti i territori regionali. Il tema del rilancio dei borghi sarà sviluppato con un approccio trasversale, secondo l’impostazione data dalla legge regionale n. 29 del 2021”.

Per quanto riguarda il Programma Regionale Fse plus, le priorità indicate dalla Giunta regionale riguardano le azioni sull’occupabilità e quelle a sostegno dell’inclusione sociale, attraverso il finanziamento di progetti di inclusione socio-lavorativa rivolti alle categorie più fragili e il finanziamento di quelli presentati dagli Enti del Terzo settore, “intervento quest’ultimo – come sottolineato dal Presidente della Commissione -  non previsto nella programmazione 2014/20”.
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“Gli interventi complessivi contemplati nei due programmi regionali – spiega Putzu -  saranno integrati da quelli dei due Poc, Programmi Operativi Complementari, interamente finanziati con risorse statali e i cui contenuti specifici saranno meglio definiti una volta che il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile avrà definito i criteri di programmazione”

Venendo alle risorse, i due Programmi regionali hanno una dotazione finanziaria complessiva di oltre un miliardo di euro per l’interno periodo di programmazione, divisi in 586 milioni di euro per il Pr Fesr, ai quali si aggiungono 104 milioni  per il Po complementare, e 296 milioni per il Pr Fse plus, con altri 50 milioni  per il Po complementare.

“Si tratta di risorse fondamentali - conclude Putzu -  per il sostegno al tessuto produttivo, economico e sociale della regione, che saranno utilizzate  per promuovere azioni di rilancio e di valorizzazione, assolutamente necessarie per rispondere in modo efficace al periodo di crisi che ha visto susseguirsi eventi particolarmente impattanti quali il sisma del 2016, l’emergenza sanitaria e ora questa drammatica guerra che tocca da vicino ciascuno di noi”.



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