Appropriazione indebita, nei guai 2 amministratori di un noto chalet di Civitanova

Martedì, 29 Novembre 2022 10:23 | Letto 525 volte   Clicca per ascolare il testo Appropriazione indebita, nei guai 2 amministratori di un noto chalet di Civitanova Conclusa, con il sequestro di una polizza vita di oltre 280mila euro, un’articolata indagine di polizia giudiziaria e valutaria svolta dalla Compagnia della guardia di Finanza di Civitanova Marche con il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata. Nell’ambito del costante monitoraggio delle variazioni degli assets societari e delle compagini sociali degli stabilimenti balneari che si trovano lungo la costa maceratese finalizzato tra l’altro a intercettare eventuali tentativi di infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto imprenditoriale locale, a salvaguardia di chi opera nel rispetto delle leggi, i finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche, avvalendosi anche dei poteri di polizia valutaria, onde prevenire e contrastare ogni forma di riciclaggio e di reinvestimento di capitali di provenienza illecita, hanno approfondito la posizione di uno chalet gestito da una società a responsabilità limitata. Gli approfondimenti di polizia valutaria, uniti alle rilevanze emerse dalla consultazione delle numerose banche dati in uso al Corpo, hanno portato all’avvio di un’articolata indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, sviluppatasi con il ricorso a intercettazioni telefoniche ed ambientali, con acquisizione e disamina di corposa documentazione contabile, amministrativa e finanziaria, nonché con l’assunzione di informazioni da persone in grado di riferire particolari utili ai fini delle indagini. Le operazioni hanno permesso di rilevare, da parte dei due amministratori della società succedutisi nel tempo, un abituale ricorso ai conti societari per l’effettuazione di spese del tutto personali concernenti, ad esempio, la prenotazione di diversi soggiorni in hotel di lusso durante le festività natalizie, ovvero per la disposizione di frequenti prelievi di denaro contante privi di qualsivoglia giustificazione correlata alla gestione dell’impresa. In talune circostanze, peraltro, a fronte delle uscite di cassa, sono state utilizzate causali correlate all’erogazione di compensi per l’attività di amministrazione che, tuttavia, non hanno trovato corrispondenza con i bilanci d’esercizio, né tantomeno sono risultate oggetto di delibera assembleare. I due amministratori sono stati pertanto segnalati alla Procura di Macerata per essersi appropriati indebitamente di denaro della società, di cui avevano il possesso, per 88mila 915 euro, abusando delle rispettive cariche rivestite, depauperando il patrimonio societario a scapito dei creditori e dei lavoratori dipendenti. Alla luce del quadro indiziario delineato dalle Fiamme Gialle, su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini, il G.I.P. presso il Tribunale di Macerata ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta della somma oggetto di appropriazione indebita. Lo screening patrimoniale conseguentemente condotto dai militari ha permesso di rilevare la sottoscrizione, da parte di uno dei due amministratori, di una polizza vita dal controvalore attuale di oltre 280mila euro, che è stata sottoposta a sequestro. Inoltre, a seguito di quanto emerso nel corso delle indagini, i finanzieri hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria anche 4 funzionari pubblici, i quali, per ragioni del loro ufficio, avevano intrattenuto rapporti con i due amministratori, per fatti integranti i reati di abuso d’ufficio, falsità ideologica e rilevazione e utilizzazione di segreti di ufficio. Le ipotesi investigative sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini. Dunque, la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna..
Conclusa, con il sequestro di una polizza vita di oltre 280mila euro, un’articolata indagine di polizia giudiziaria e valutaria svolta dalla Compagnia della guardia di Finanza di Civitanova Marche con il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata.

Nell’ambito del costante monitoraggio delle variazioni degli assets societari e delle compagini sociali degli stabilimenti balneari che si trovano lungo la costa maceratese finalizzato tra l’altro a intercettare eventuali tentativi di infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto imprenditoriale locale, a salvaguardia di chi opera nel rispetto delle leggi, i finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche, avvalendosi anche dei poteri di polizia valutaria, onde prevenire e contrastare ogni forma di riciclaggio e di reinvestimento di capitali di provenienza illecita, hanno approfondito la posizione di uno chalet gestito da una società a responsabilità limitata.

Gli approfondimenti di polizia valutaria, uniti alle rilevanze emerse dalla consultazione delle numerose banche dati in uso al Corpo, hanno portato all’avvio di un’articolata indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, sviluppatasi con il ricorso a intercettazioni telefoniche ed ambientali, con acquisizione e disamina di corposa documentazione contabile, amministrativa e finanziaria, nonché con l’assunzione di informazioni da persone in grado di riferire particolari utili ai fini delle indagini.

Le operazioni hanno permesso di rilevare, da parte dei due amministratori della società succedutisi nel tempo, un abituale ricorso ai conti societari per l’effettuazione di spese del tutto personali concernenti, ad esempio, la prenotazione di diversi soggiorni in hotel di lusso durante le festività natalizie, ovvero per la disposizione di frequenti prelievi di denaro contante privi di qualsivoglia giustificazione correlata alla gestione dell’impresa.

In talune circostanze, peraltro, a fronte delle uscite di cassa, sono state utilizzate causali correlate all’erogazione di compensi per l’attività di amministrazione che, tuttavia, non hanno trovato corrispondenza con i bilanci d’esercizio, né tantomeno sono risultate oggetto di delibera assembleare.

I due amministratori sono stati pertanto segnalati alla Procura di Macerata per essersi appropriati indebitamente di denaro della società, di cui avevano il possesso, per 88mila 915 euro, abusando delle rispettive cariche rivestite, depauperando il patrimonio societario a scapito dei creditori e dei lavoratori dipendenti.

Alla luce del quadro indiziario delineato dalle Fiamme Gialle, su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini, il G.I.P. presso il Tribunale di Macerata ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta della somma oggetto di appropriazione indebita.
Lo screening patrimoniale conseguentemente condotto dai militari ha permesso di rilevare la sottoscrizione, da parte di uno dei due amministratori, di una polizza vita dal controvalore attuale di oltre 280mila euro, che è stata sottoposta a sequestro.

Inoltre, a seguito di quanto emerso nel corso delle indagini, i finanzieri hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria anche 4 funzionari pubblici, i quali, per ragioni del loro ufficio, avevano intrattenuto rapporti con i due amministratori, per fatti integranti i reati di abuso d’ufficio, falsità ideologica e rilevazione e utilizzazione di segreti di ufficio.

Le ipotesi investigative sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini. Dunque, la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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