Sull'edificio trecentesco, di proprietà dell'Università di Camerino, propedeutica all'inizio dei lavori è in questi giorni l'installazione delle impalcature e ogni altra operazione necessaria alla partenza concreta di un complesso ripristino.
Si tratta di uno dei sette interventi, su immobili sedi storiche dell'Università di Camerino, inserito nella prima "ordinanza speciale in deroga", varata il 9 aprile del 2021 dall'allora Commissario Straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini d’intesa con i governatori e i sindaci delle quattro regioni colpite dal sisma. Un piano di recupero unitario del valore totale di oltre 40 milioni di euro. A novembre 2022, proprio in vista del successivo inizio delle opere di ristrutturazione, era cominciato lo smontaggio degli allestimenti, catalogazione, imballaggio e messa in sicurezza di centinaia di reperti in esposizione. La delicata e laboriosa operazione ha richiesto due intensi mesi di lavoro.
"L''avvio del cantiere di recupero dell'antico complesso - dichiara il rettore di Unicam Claudio Pettinari- è un altro importante segnale che stiamo dando all'ateneo, alla città e anche a tutta la comunità che ricorda ed è legata a questa struttura con grande affetto per quello che ha rappresentato negli anni passati e che soprattutto, si augura sarà negli anni futuri.
Personalmente e insieme alla governance - aggiunge - io ho la certezza che questo cantiere ci restituirà un luogo di alto valore, una situazione importantissima dove scienza e arte potranno incontrarsi, dove cultura e tecnologia potranno mescolarsi tra di loro e, insieme, produrre grandi risultati.
Un luogo quello dell'ex complesso conventuale del San Domenico, dove un corso di laurea come tecnologia e diagnostica per i beni culturali e restauro potrà trovare la sua casa, dove, anche con modalità moderna ed accattivante, potremo svolgere tante attività di forte impatto sociale, quali concerti, mostre, presentazione di libri. Naturalmente la struttura sarà sede espositiva delle tante opere d'arte che il nostro ateneo e la nostra città possono vantare ma che, in questo momento, sono purtroppo relegate in alcune strutture di ricovero».
c.c.

