Maltrattamenti in famiglia, in carcere un 31enne

Giovedì, 01 Giugno 2023 10:57 | Letto 334 volte   Clicca per ascolare il testo Maltrattamenti in famiglia, in carcere un 31enne I carabinieri di Penna San Giovanni hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Macerata, nei confronti di un trentunenne condannato per il reato di maltrattamenti in famiglia. Le indagini condotte nel 2020 dai militari avevano consentito di accertare numerose condotte maltrattanti, realizzate tra il 2017 e il 2020 nei confronti della coniuge – di origini straniere e residente in provincia. All’epoca dei fatti e nel corso degli anni, i carabinieri erano intervenuti più volte presso l’abitazione dei due conviventi per numerose chiamate e segnalazioni, a seguito delle quali era stato possibile provare un contesto di minacce di morte, percosse e azioni reiterate tali da configurare il reato di maltrattamenti in famiglia continuato; nel 2020 la vittima ha denunciato i fatti ricostruendo il vissuto di sofferenze dovuto alla convivenza, caratterizzata da liti senza apparente motivo che spesso si concretizzavano in insulti, minacce e atti di violenza fisica tali da farla ormai temere per la propria incolumità e spesso concretizzatesi quando il coniuge era in stato di alterazione psico-fisica. Dal 2019, a seguito dell’entrata in vigore della normativa “codice rosso”, queste condotte sono state relazionate all’Autorità giudiziaria anche in riferimento alla violenza alla quale ha assistito un minore convivente; aspetto quest’ultimo che non ha consentito oggi la sospensione dell’esecuzione della condanna. L’uomo è stato pertanto tradotto al carcere di Fermo, dove dovrà scontare la condanna a tre anni e otto mesi di reclusione.
I carabinieri di Penna San Giovanni hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Macerata, nei confronti di un trentunenne condannato per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Le indagini condotte nel 2020 dai militari avevano consentito di accertare numerose condotte maltrattanti, realizzate tra il 2017 e il 2020 nei confronti della coniuge – di origini straniere e residente in provincia.

All’epoca dei fatti e nel corso degli anni, i carabinieri erano intervenuti più volte presso l’abitazione dei due conviventi per numerose chiamate e segnalazioni, a seguito delle quali era stato possibile provare un contesto di minacce di morte, percosse e azioni reiterate tali da configurare il reato di maltrattamenti in famiglia continuato; nel 2020 la vittima ha denunciato i fatti ricostruendo il vissuto di sofferenze dovuto alla convivenza, caratterizzata da liti senza apparente motivo che spesso si concretizzavano in insulti, minacce e atti di violenza fisica tali da farla ormai temere per la propria incolumità e spesso concretizzatesi quando il coniuge era in stato di alterazione psico-fisica.
Dal 2019, a seguito dell’entrata in vigore della normativa “codice rosso”, queste condotte sono state relazionate all’Autorità giudiziaria anche in riferimento alla violenza alla quale ha assistito un minore convivente; aspetto quest’ultimo che non ha consentito oggi la sospensione dell’esecuzione della condanna.

L’uomo è stato pertanto tradotto al carcere di Fermo, dove dovrà scontare la condanna a tre anni e otto mesi di reclusione.

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