A Marco Ricci la Spada, a di Mezzo il Palio Conclusa con successo la 42esima edizione

Lunedì, 29 Maggio 2023 17:07 | Letto 526 volte   Clicca per ascolare il testo A Marco Ricci la Spada, a di Mezzo il Palio Conclusa con successo la 42esima edizione A Marco Ricci la Spada, a di Mezzo il Palio. Così, tra gli applausi di migliaia di persone, si è chiusa la 42esima edizione della rievocazione storica di Camerino, a sette anni dal sisma , tornata ad attraversare il cuore della città con il sontuoso corteo di 400 figuranti. Primo al traguardo di Piazza Umberto I, con il tempo di 3 minuti e 24 secondi, il diciannovenne del terziere di Muralto che ha preceduto il sossantino Michele Bami (3 e 29) e, terzo nell’ ordine d’arrivo in 3 minuti e 32 secondi, il muraltino Luca Antonelli vincitore della spada dell’edizione di due fa. Compatta fino alla fine, la squadra del terziere di Mezzo che, totalizzati 194 punti, ha conquistato il quattordicesimo Palio. Per il numeroso pubblico intervenuto, per atleti ed ospiti partecipanti, è stata una domenica di colore, gioia e forti emozioni. Dopo due anni, la spada torna a Muralto L’emozione più grande, quella del vincitore della spada, donata quest’anno da Giorgio Braghetti, titolare dell’omonima rinomata pasticceria e, realizzata dall’artigiano del ferro Gianpiero Carradori. «È questa la mia terza corsa alla spada, come per tanti della mia età – ha dichiarato a caldo il diciannovenne Marco Ricci-, è stata anche la mia prima volta in centro storico. Nelle due ultime edizioni, ho sbagliato entrambe le gare: la prima partendo troppo forte e la seconda troppo piano. La terza, finalmente, è stata quella giusta e gli ultimi 100 metri mi è sembrato quasi di trovarmi dentro uno dei più grandi film di Hollywood. Quando ti dicono che è un sogno hanno ragione. È davvero un sogno. Non ci sto capendo più nulla, è il giorno più bello della mia vita». Studente universitario del corso di laurea in matematica, il giovane pratica l’atletica da tre anni « non sono tanti ma ho accumulato moltissimi allenamenti e la vittoria non è sicuramente piovuta dal caso. Questa spada me la sono sudata, già dai primi passi d’atleta il sogno è stato quello. Certo, le pressioni sono tante e giocano un brutto scherzo; ero nella rosa dei favoriti anche lo scorso anno, poi sono arrivato secondo. Purtroppo e per fortuna, qui non vince il più forte. Vince chi ha più voglia di vincere la spada, chi si è allenato di più sotto pressione. Esserci riuscito oggi, è un orgoglio immenso. Per questa corsa, mio padre Stefano ha gareggiato per 15 anni senza riuscire mai a vincerla: oggi è dare soddisfazione a tutta la famiglia, alla mia ragazza, ai miei amici e a tutti quelli che mi sostengono. La fatica è la mia e, alla fine, sono io ad alzare la spada, ma senza di loro non avrei raggiunto questo risultato». 14° Palio per il terziere di Mezzo Ci hanno creduto fino in fondo e aggiungono all’albo d’oro l’ennesimo drappo, gli atleti della squadra di Mezzo. «Tante le sensazioni intense e le grandissime emozioni di questa giornata – commenta il presidente del terziere verde-nero Marco Gagliardi- . Siamo ritornati in centro, abbiamo ripercorso le vie dei nostri ricordi più belli, quindi l’emozione è doppia. I nostri ragazzi hanno lavorato tantissimo e questo ennesimo premio se lo sono meritati alla grande. È sempre facile dopo, prima non lo è mai. Ma qui abbiamo la certezza di aver messo in piedi una bella squadra; i ragazzi si sono allenati e hanno pienamente meritato il palio»Il tracciato storico Le sensazioni di “gioia piena” degli atleti, incitati al passaggio della competizione lungo le vie del tracciato originario, sono state condivise dall’intero pubblico presente su tutto il percorso di 1350 metri che dalla Basilica di San Venanzio sale allinterno delle Mura storiche cittadine fino al traguardo di Piazza di Santa Maria in via. Anche per un solo giorno, entusiasmo e vitalità hanno rappresentato una sorta di rivincita ai portoni sbarrati, alle finestre vuote, alle ferite ancora aperte di una città dal cuore desolato. Nell’abbraccio festoso si sono ritrovati uniti tanti camerinesi commossi, giovani e bambini per i quali la parte alta della città era perfettamente sconosciuta. Occhi puntati sul sontuoso corteo di armigeri, dame e cavalieri, guidato dai signori della città Giulio Cesare Da Varano e Giovanna Malatesta, impersonati dal medico Leonardo Pasotti e sua moglie Morena Alunni. Grazie ai gruppi storici che fanno da contorno alla festa, musica, danze e momenti di spettacolo hanno rallegrato un po’ tutta la rievocazione che ha avuto per ospiti speciali gli sbandieratori di Città della Pieve e la compagnia d’arme Grifoncello di Perugia.C.C.* servizio di approfondimento sul settimanale Appennino Camerte.
A Marco Ricci la Spada, a di Mezzo il Palio. Così, tra gli applausi di migliaia di persone, si è chiusa la 42esima edizione della rievocazione storica di Camerino, a sette anni dal sisma , tornata ad attraversare il cuore della città con il sontuoso corteo di 400 figuranti.
Primo al traguardo di Piazza Umberto I, con il tempo di 3 minuti e 24 secondi, il diciannovenne del terziere di Muralto che ha preceduto il sossantino Michele Bami (3 e 29) e, terzo nell’ ordine d’arrivo in 3 minuti e 32 secondi, il muraltino Luca Antonelli vincitore della spada dell’edizione di due fa. Compatta fino alla fine, la squadra del terziere di Mezzo che, totalizzati 194 punti, ha conquistato il quattordicesimo Palio.
Per il numeroso pubblico intervenuto, per atleti ed ospiti partecipanti, è stata una domenica di colore, gioia e forti emozioni.

Spada lArrivo di ricci
Dopo due anni, la spada torna a Muralto

L’emozione più grande, quella del vincitore della spada, donata quest’anno da Giorgio Braghetti, titolare dell’omonima rinomata pasticceria e, realizzata dall’artigiano del ferro Gianpiero Carradori.

«È questa la mia terza corsa alla spada, come per tanti della mia età – ha dichiarato a caldo il diciannovenne Marco Ricci-, è stata anche la mia prima volta in centro storico. Nelle due ultime edizioni, ho sbagliato entrambe le gare: la prima partendo troppo forte e la seconda troppo piano. La terza, finalmente, è stata quella giusta e gli ultimi 100 metri mi è sembrato quasi di trovarmi dentro uno dei più grandi film di Hollywood. Quando ti dicono che è un sogno hanno ragione. È davvero un sogno. Non ci sto capendo più nulla, è il giorno più bello della mia vita»
Marco Ricci vincitore.
Studente universitario del corso di laurea in matematica, il giovane pratica l’atletica da tre anni « non sono tanti ma ho accumulato moltissimi allenamenti e la vittoria non è sicuramente piovuta dal caso. Questa spada me la sono sudata, già dai primi passi d’atleta il sogno è stato quello. Certo, le pressioni sono tante e giocano un brutto scherzo; ero nella rosa dei favoriti anche lo scorso anno, poi sono arrivato secondo. Purtroppo e per fortuna, qui non vince il più forte. Vince chi ha più voglia di vincere la spada, chi si è allenato di più sotto pressione. Esserci riuscito oggi, è un orgoglio immenso. Per questa corsa, mio padre Stefano ha gareggiato per 15 anni senza riuscire mai a vincerla: oggi è dare soddisfazione a tutta la famiglia, alla mia ragazza, ai miei amici e a tutti quelli che mi sostengono. La fatica è la mia e, alla fine, sono io ad alzare la spada, ma senza di loro non avrei raggiunto questo risultato».


14° Palio per il terziere di Mezzo

Ci hanno creduto fino in fondo e aggiungono all’albo d’oro l’ennesimo drappo, gli atleti della squadra di Mezzo
Spada di mezzo vince il Palio.

«Tante le sensazioni intense e le grandissime emozioni di questa giornata – commenta il presidente del terziere verde-nero Marco Gagliardi- . Siamo ritornati in centro, abbiamo ripercorso le vie dei nostri ricordi più belli, quindi l’emozione è doppia. I nostri ragazzi hanno lavorato tantissimo e questo ennesimo premio se lo sono meritati alla grande. È sempre facile dopo, prima non lo è mai. Ma qui abbiamo la certezza di aver messo in piedi una bella squadra; i ragazzi si sono allenati e hanno pienamente meritato il palio»
Spada arcieri



Spada la corte
Il tracciato storico
Le sensazioni di “gioia piena” degli atleti, incitati al passaggio della competizione lungo le vie del tracciato originario, sono state condivise dall’intero pubblico presente su tutto il percorso di 1350 metri che dalla Basilica di San Venanzio sale all'interno delle Mura storiche cittadine fino al traguardo di Piazza di Santa Maria in via. Anche per un solo giorno, entusiasmo e vitalità hanno rappresentato una sorta di rivincita ai portoni sbarrati, alle finestre vuote, alle ferite ancora aperte di una città dal cuore desolato. Nell’abbraccio festoso si sono ritrovati uniti tanti camerinesi commossi, giovani e bambini per i quali la parte alta della città era perfettamente sconosciuta. Occhi puntati sul sontuoso corteo di armigeri, dame e cavalieri, guidato dai signori della città Giulio Cesare Da Varano e Giovanna Malatesta, impersonati dal medico Leonardo Pasotti e sua moglie Morena Alunni.
Grazie ai gruppi storici che fanno da contorno alla festa, musica, danze e momenti di spettacolo hanno rallegrato un po’ tutta la rievocazione che ha avuto per ospiti speciali gli sbandieratori di Città della Pieve e la compagnia d’arme Grifoncello di Perugia.
C.C.

* servizio di approfondimento sul settimanale Appennino Camerte

Spada piazza Cavour.
Spada le staffettiste



i signori della città



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