Gli agenti della questura di Macerata hanno arrestato un 33enne nigeriano, regolarmente residente in città, colto in flagranza dei reati di maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza sessuale consumati nei confronti della compagna convivente all’interno dell’abitazione dove la coppia risiede.
Intervenuti a seguito della segnalazione di una lite violenta in atto fra una coppia di nigeriani, i poliziotti della squadra volante si sono trovati di fronte una donna straniera, con in braccio il figlio piccolo, entrambi con evidenti segni di violenza sul corpo. La donna ha fatto capire agli agenti di essere stata picchiata dal compagno. L’aggressore, rifugiatosi dentro casa, veniva quindi individuato e accompagnato in Questura dai poliziotti, mentre la donna col bambino trasportati in ospedale per essere curati.
La vittima, dopo aver ricevuto una prognosi di 40 giorni per le percosse ricevute, decideva di denunciare il suo aggressore. Grazie alle minuziose dichiarazioni raccolte, gli investigatori hanno ricostruito tutti gli altri episodi di maltrattamenti, fisici e morali, subiti a partire dal 2020 (tre in tutto) e da ultimo sfociati nella violenta lite in cui la donna è stata prima palpeggiata, poi percossa con la fibbia di una cintura e infine cacciata di casa e lasciata fuori insieme al figlio piccolo, anche lui vittima di violenza in quanto afferrato e scaraventato a terra dal padre poco prima. Dal racconto della donna sono anche emersi due ulteriori episodi di violenza sessuale.
Violenza sessuale e maltrattamenti, arrestato un 33enne nigeriano
Lunedì, 03 Luglio 2023 16:56 | Letto 444 volte Clicca per ascolare il testo Violenza sessuale e maltrattamenti, arrestato un 33enne nigeriano Gli agenti della questura di Macerata hanno arrestato un 33enne nigeriano, regolarmente residente in città, colto in flagranza dei reati di maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza sessuale consumati nei confronti della compagna convivente all’interno dell’abitazione dove la coppia risiede. Intervenuti a seguito della segnalazione di una lite violenta in atto fra una coppia di nigeriani, i poliziotti della squadra volante si sono trovati di fronte una donna straniera, con in braccio il figlio piccolo, entrambi con evidenti segni di violenza sul corpo. La donna ha fatto capire agli agenti di essere stata picchiata dal compagno. L’aggressore, rifugiatosi dentro casa, veniva quindi individuato e accompagnato in Questura dai poliziotti, mentre la donna col bambino trasportati in ospedale per essere curati. La vittima, dopo aver ricevuto una prognosi di 40 giorni per le percosse ricevute, decideva di denunciare il suo aggressore. Grazie alle minuziose dichiarazioni raccolte, gli investigatori hanno ricostruito tutti gli altri episodi di maltrattamenti, fisici e morali, subiti a partire dal 2020 (tre in tutto) e da ultimo sfociati nella violenta lite in cui la donna è stata prima palpeggiata, poi percossa con la fibbia di una cintura e infine cacciata di casa e lasciata fuori insieme al figlio piccolo, anche lui vittima di violenza in quanto afferrato e scaraventato a terra dal padre poco prima. Dal racconto della donna sono anche emersi due ulteriori episodi di violenza sessuale.
Gli agenti della questura di Macerata hanno arrestato un 33enne nigeriano, regolarmente residente in città, colto in flagranza dei reati di maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza sessuale consumati nei confronti della compagna convivente all’interno dell’abitazione dove la coppia risiede.
Intervenuti a seguito della segnalazione di una lite violenta in atto fra una coppia di nigeriani, i poliziotti della squadra volante si sono trovati di fronte una donna straniera, con in braccio il figlio piccolo, entrambi con evidenti segni di violenza sul corpo. La donna ha fatto capire agli agenti di essere stata picchiata dal compagno. L’aggressore, rifugiatosi dentro casa, veniva quindi individuato e accompagnato in Questura dai poliziotti, mentre la donna col bambino trasportati in ospedale per essere curati.
La vittima, dopo aver ricevuto una prognosi di 40 giorni per le percosse ricevute, decideva di denunciare il suo aggressore. Grazie alle minuziose dichiarazioni raccolte, gli investigatori hanno ricostruito tutti gli altri episodi di maltrattamenti, fisici e morali, subiti a partire dal 2020 (tre in tutto) e da ultimo sfociati nella violenta lite in cui la donna è stata prima palpeggiata, poi percossa con la fibbia di una cintura e infine cacciata di casa e lasciata fuori insieme al figlio piccolo, anche lui vittima di violenza in quanto afferrato e scaraventato a terra dal padre poco prima. Dal racconto della donna sono anche emersi due ulteriori episodi di violenza sessuale.
Intervenuti a seguito della segnalazione di una lite violenta in atto fra una coppia di nigeriani, i poliziotti della squadra volante si sono trovati di fronte una donna straniera, con in braccio il figlio piccolo, entrambi con evidenti segni di violenza sul corpo. La donna ha fatto capire agli agenti di essere stata picchiata dal compagno. L’aggressore, rifugiatosi dentro casa, veniva quindi individuato e accompagnato in Questura dai poliziotti, mentre la donna col bambino trasportati in ospedale per essere curati.
La vittima, dopo aver ricevuto una prognosi di 40 giorni per le percosse ricevute, decideva di denunciare il suo aggressore. Grazie alle minuziose dichiarazioni raccolte, gli investigatori hanno ricostruito tutti gli altri episodi di maltrattamenti, fisici e morali, subiti a partire dal 2020 (tre in tutto) e da ultimo sfociati nella violenta lite in cui la donna è stata prima palpeggiata, poi percossa con la fibbia di una cintura e infine cacciata di casa e lasciata fuori insieme al figlio piccolo, anche lui vittima di violenza in quanto afferrato e scaraventato a terra dal padre poco prima. Dal racconto della donna sono anche emersi due ulteriori episodi di violenza sessuale.
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Cronaca