Camerino, la frazione di Nibbiano dovrà essere delocalizzata

Martedì, 20 Febbraio 2024 11:41 | Letto 1223 volte   Clicca per ascolare il testo Camerino, la frazione di Nibbiano dovrà essere delocalizzata Dovrà essere delocalizzata la frazione di Nibbiano di Camerino. Nel pomeriggio di ieri, il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Marco Trovarelli, il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, il vicepresidente dell’assemblea regionale Gianluca Pasqui e il professore dell’Università di Chieti-Pescara, Nicola Sciarra, hanno incontrato i proprietari delle case della frazione, per comunicare gli esiti dello studio di approfondimento del movimento franoso che interessa l’area. La presenza di una frana nella frazione di Nibbiano era stata ipotizzata già nella microzonazione di terzo livello effettuata nel 2020, che segnalava la pericolosità dell’area. Successivamente, nel 2022, con la presentazione del Piano attuativo per la frazione, una possibile pericolosità era stata rimarcata tanto da portare alla necessità di ulteriori approfondimenti per accertarsi che la ricostruzione nell’area potesse avvenire in sicurezza. Quest’ultimo studio, condotto dall’ingegner Francesco Massa e dal geologo Massimo Mangifesta, che si sono avvalsi della collaborazione del professor Nicola Sciarra, ha seguito le indicazioni dell’Ordinanza 119 del 2021 e del decreto commissariale 626, che regolano gli approfondimenti per la ricostruzione in aree a rischio frana, e ha certificato la pericolosità della zona. La frana infatti, preesistente al sisma, è stata ulteriormente aggravata dalle scosse del 2016, con un rischio elevato per l’intera area dell’abitato e quindi la necessità di delocalizzare tutte le abitazioni di Nibbiano. Dovranno essere delocalizzati sia gli edifici inagibili sia quelli ancora agibili o che erano stati riparati dopo le scosse. “Dobbiamo consentire ai nostri cittadini di vivere in case sicure, impegnandoci per alleviare gli enormi di disagi che queste famiglie di Camerino si trovano ad affrontare - ha dichiarato il Commissario Castelli -. Insieme all’amministrazione valuteremo gli strumenti derogatori più idonei a garantire una delocalizzazione equa per tutti, anche per chi aveva già presentato il progetto di ricostruzione o aveva terminato i lavori di riparazione della propria abitazione. La Struttura commissariale, insieme all’Usr e al Comune, è già al lavoro per un’Ordinanza speciale che non lasci indietro nessuno”. “Sono vicino ai miei concittadini e, come ho ribadito anche ieri sera, l’amministrazione resterà al loro fianco in questo momento drammatico per le famiglie di Nibbiano - dichiara il sindaco Roberto Lucarelli - . Da sindaco la mia prorità è la sicurezza della popolazione. Ricontatteremo ciascun nucleo familiare per analizzare le singole situazioni e necessità e arrivare quanto prima a una soluzione condivisa”.  I dettagli, anche economici, delle delocalizzazioni, saranno definiti nelle prossime settimane tramite un’ordinanza speciale in deroga.
Dovrà essere delocalizzata la frazione di Nibbiano di Camerino.
Nel pomeriggio di ieri, il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Marco Trovarelli, il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, il vicepresidente dell’assemblea regionale Gianluca Pasqui e il professore dell’Università di Chieti-Pescara, Nicola Sciarra, hanno incontrato i proprietari delle case della frazione, per comunicare gli esiti dello studio di approfondimento del movimento franoso che interessa l’area.
La presenza di una frana nella frazione di Nibbiano era stata ipotizzata già nella microzonazione di terzo livello effettuata nel 2020, che segnalava la pericolosità dell’area. Successivamente, nel 2022, con la presentazione del Piano attuativo per la frazione, una possibile pericolosità era stata rimarcata tanto da portare alla necessità di ulteriori approfondimenti per accertarsi che la ricostruzione nell’area potesse avvenire in sicurezza.
Quest’ultimo studio, condotto dall’ingegner Francesco Massa e dal geologo Massimo Mangifesta, che si sono avvalsi della collaborazione del professor Nicola Sciarra, ha seguito le indicazioni dell’Ordinanza 119 del 2021 e del decreto commissariale 626, che regolano gli approfondimenti per la ricostruzione in aree a rischio frana, e ha certificato la pericolosità della zona.
La frana infatti, preesistente al sisma, è stata ulteriormente aggravata dalle scosse del 2016, con un rischio elevato per l’intera area dell’abitato e quindi la necessità di delocalizzare tutte le abitazioni di Nibbiano.
Dovranno essere delocalizzati sia gli edifici inagibili sia quelli ancora agibili o che erano stati riparati dopo le scosse.

“Dobbiamo consentire ai nostri cittadini di vivere in case sicure, impegnandoci per alleviare gli enormi di disagi che queste famiglie di Camerino si trovano ad affrontare - ha dichiarato il Commissario Castelli -. Insieme all’amministrazione valuteremo gli strumenti derogatori più idonei a garantire una delocalizzazione equa per tutti, anche per chi aveva già presentato il progetto di ricostruzione o aveva terminato i lavori di riparazione della propria abitazione. La Struttura commissariale, insieme all’Usr e al Comune, è già al lavoro per un’Ordinanza speciale che non lasci indietro nessuno”. “Sono vicino ai miei concittadini e, come ho ribadito anche ieri sera, l’amministrazione resterà al loro fianco in questo momento drammatico per le famiglie di Nibbiano - dichiara il sindaco Roberto Lucarelli - . Da sindaco la mia prorità è la sicurezza della popolazione. Ricontatteremo ciascun nucleo familiare per analizzare le singole situazioni e necessità e arrivare quanto prima a una soluzione condivisa”. 
 I dettagli, anche economici, delle delocalizzazioni, saranno definiti nelle prossime settimane tramite un’ordinanza speciale in deroga.

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