Cimitero in degrado, i cittadini protestano

Sabato, 29 Giugno 2013 02:00 | Letto 864 volte   Clicca per ascolare il testo Cimitero in degrado, i cittadini protestano Come Giano bifronte. Da una parte la zona ampliata nellottobre 2011, con i nuovi loculi ed il rinnovato muro di cinta attiguo al parcheggio asfaltato nella parte antistante lingresso. Dallaltra, larea vecchia, malridotta, pericolante e pericolosa. È limmagine che dà di sé il cimitero delle frazioni settempedane di Isola, Castel San Pietro ed Agello, lungo la provinciale Apirese, originario del 1.800 e di rilevante valore storico anche per la presenza della chiesa di San Clemente, risalente al XII secolo, testimonianza diretta delloperosa vita dei benedettini del Basso Medioevo. “Dopo le ripetute proteste mosse allAmministrazione comunale nei mesi scorsi – è il grido di allarme dei cittadini delle famiglie Bianchi, Cocilova, Coronati, Fiorini, Giommi, Montecchia, Pistoni e Zagaglini, residenti nelle tre frazioni settempedane – nessun segnale concreto da parte del Comune è arrivato. Lunico intervento è stato quello della sostituzione delle grondaie in rame rubate da ignoti circa un anno fa con altre di lamiera”. “Eppure – sottolinea Valter Bianchi di Forza Nuova che per primo raccolse la protesta degli abitanti della zona - dalla vendita dei 60 nuovi loculi si sono ottenuti 180.000 euro, una cifra ragguardevole per poter pensare di intervenire nella parte vecchia del cimitero, seppur a fronte della spesa di 230.000 euro stanziata per costruire loculi e parcheggi (150.000 euro, ndr) e rinnovare il muro di cinta (80.000 euro, ndr)”. “I problemi maggiori – aggiungono alcuni cittadini intervenuti al breve sit-in – si sarebbero potuti risolvere con poche centinaia di euro rimettendo a posto le tegole rovinate della parte obsoleta del cimitero. Invece ora è necessaria una cifra più consistente per riparare gran parte del tetto che si sta sbriciolando, con pericolosa caduta di calcinacci, e per restaurare i loculi invasi dallacqua, poiché le datate grondaie rimangono distaccate dai muri e lacqua piovana scivola lungo le pareti delle tombe. Tanto vale tumulare i defunti a terra… Inoltre è da sostituire una scala pericolante. Lappello che facciamo al sindaco Cesare Martini ed allassessore alle Manutenzioni e Frazioni, Giampaolo Muzio, è di intervenire tempestivamente in un luogo che è simbolo della civiltà di un popolo per eccellenza”.   Luca Muscolini  

Come Giano bifronte. Da una parte la zona ampliata nell'ottobre 2011, con i nuovi loculi ed il rinnovato muro di cinta attiguo al parcheggio asfaltato nella parte antistante l'ingresso. Dall'altra, l'area vecchia, malridotta, pericolante e pericolosa. È l'immagine che dà di sé il cimitero delle frazioni settempedane di Isola, Castel San Pietro ed Agello, lungo la provinciale Apirese, originario del 1.800 e di rilevante valore storico anche per la presenza della chiesa di San Clemente, risalente al XII secolo, testimonianza diretta dell'operosa vita dei benedettini del Basso Medioevo.

“Dopo le ripetute proteste mosse all'Amministrazione comunale nei mesi scorsi – è il grido di allarme dei cittadini delle famiglie Bianchi, Cocilova, Coronati, Fiorini, Giommi, Montecchia, Pistoni e Zagaglini, residenti nelle tre frazioni settempedane – nessun segnale concreto da parte del Comune è arrivato. L'unico intervento è stato quello della sostituzione delle grondaie in rame rubate da ignoti circa un anno fa con altre di lamiera”. “Eppure – sottolinea Valter Bianchi di Forza Nuova che per primo raccolse la protesta degli abitanti della zona - dalla vendita dei 60 nuovi loculi si sono ottenuti 180.000 euro, una cifra ragguardevole per poter pensare di intervenire nella parte vecchia del cimitero, seppur a fronte della spesa di 230.000 euro stanziata per costruire loculi e parcheggi (150.000 euro, ndr) e rinnovare il muro di cinta (80.000 euro, ndr)”. “I problemi maggiori – aggiungono alcuni cittadini intervenuti al breve sit-in – si sarebbero potuti risolvere con poche centinaia di euro rimettendo a posto le tegole rovinate della parte obsoleta del cimitero. Invece ora è necessaria una cifra più consistente per riparare gran parte del tetto che si sta sbriciolando, con pericolosa caduta di calcinacci, e per restaurare i loculi invasi dall'acqua, poiché le datate grondaie rimangono distaccate dai muri e l'acqua piovana scivola lungo le pareti delle tombe. Tanto vale tumulare i defunti a terra… Inoltre è da sostituire una scala pericolante. L'appello che facciamo al sindaco Cesare Martini ed all'assessore alle Manutenzioni e Frazioni, Giampaolo Muzio, è di intervenire tempestivamente in un luogo che è simbolo della civiltà di un popolo per eccellenza”.

 

Luca Muscolini

 

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