Matelica, ruba le offerte in chiesa e si confessa.

Mercoledì, 30 Ottobre 2013 01:00 | Letto 977 volte   Clicca per ascolare il testo Matelica, ruba le offerte in chiesa e si confessa. In tempi di crisi, capita oramai di venire a conoscenza di episodi davvero curiosi, capaci di  strappare un sorriso, se non fosse per le cause che stanno  alla base del gesto stesso. Ecco quindi che un ladro, entrato a rubare allinterno di un  luogo ritenuto sacro per eccellenza, può cercare poi unimmediata assoluzione, col risultato di venire incastrato dalle telecamere. Il fatto è accaduto qualche giorno fa in una parrocchia di Matelica. Il parroco, prima di iniziare la funzione religiosa, si è accorto che qualcuno aveva forzato le cassette per le offerte ed era riuscito ad appropriarsi del contenuto, una somma di circa duecento euro. Il prelato si è quindi recato presso la Stazione dei Carabinieri di Matelica per sporgere denuncia: dopo un immediato sopralluogo, i militari hanno potuto constatare di persona che le quattro cassette erano state in effetti aperte tramite un arnese da scasso. La dinamica del furto è stata poi ricostruita grazie alla visione dei filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso installate nella basilica: e qui, la sorpresa. Le riprese mostrano infatti un giovane che, dopo essere entrato in chiesa, estrae un cacciavite dal proprio giubbotto e, forzando appunto le cassette delle offerte, si impadronisce della refurtiva, che ripone in tasca. Dopo aver commesso il furto, però, il giovane non si affretta a fuggire, come ci si aspetterebbe da un qualsiasi ladro; forse, prevale in lui il desiderio di liberarsi la coscienza dal peso del crimine compiuto, fatto sta che si reca  a confessarsi, prima di uscire dalla chiesa. Il ragazzo è stato identificato dai Carabinieri in un 33enne del luogo, con precedenti specifici e problemi connessi alla tossicodipendenza, nei cui confronti è scattata pertanto la denuncia per furto aggravato alla Procura della Repubblica di Macerata. Probabimente, le autorità competenti non saranno altrettanto generose, nel concedere assoluzione e perdono, di quanto lo possa essere la Chiesa.                                                                                         

In tempi di crisi, capita oramai di venire a conoscenza di episodi davvero curiosi, capaci di  strappare un sorriso, se non fosse per le cause che stanno  alla base del gesto stesso. Ecco quindi che un ladro, entrato a rubare all'interno di un  luogo ritenuto sacro per eccellenza, può cercare poi un'immediata assoluzione, col risultato di venire incastrato dalle telecamere.

Il fatto è accaduto qualche giorno fa in una parrocchia di Matelica. Il parroco, prima di iniziare la funzione religiosa, si è accorto che qualcuno aveva forzato le cassette per le offerte ed era riuscito ad appropriarsi del contenuto, una somma di circa duecento euro. Il prelato si è quindi recato presso la Stazione dei Carabinieri di Matelica per sporgere denuncia: dopo un immediato sopralluogo, i militari hanno potuto constatare di persona che le quattro cassette erano state in effetti aperte tramite un arnese da scasso. La dinamica del furto è stata poi ricostruita grazie alla visione dei filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso installate nella basilica: e qui, la sorpresa. Le riprese mostrano infatti un giovane che, dopo essere entrato in chiesa, estrae un cacciavite dal proprio giubbotto e, forzando appunto le cassette delle offerte, si impadronisce della refurtiva, che ripone in tasca. Dopo aver commesso il furto, però, il giovane non si affretta a fuggire, come ci si aspetterebbe da un qualsiasi ladro; forse, prevale in lui il desiderio di liberarsi la coscienza dal peso del crimine compiuto, fatto sta che si reca  a confessarsi, prima di uscire dalla chiesa. Il ragazzo è stato identificato dai Carabinieri in un 33enne del luogo, con precedenti specifici e problemi connessi alla tossicodipendenza, nei cui confronti è scattata pertanto la denuncia per furto aggravato alla Procura della Repubblica di Macerata. Probabimente, le autorità competenti non saranno altrettanto generose, nel concedere assoluzione e perdono, di quanto lo possa essere la Chiesa.

                                                                                      

 

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