Terremoto: cede la torre della chiesa di Santa Lucia. Problemi seri anche a Madonna delle Carceri

Martedì, 06 Settembre 2016 18:47 | Letto 5045 volte   Clicca per ascolare il testo Terremoto: cede la torre della chiesa di Santa Lucia. Problemi seri anche a Madonna delle Carceri Si aggravano di ora in ora i danni riportati dai numerosi edifici sacri della diocesi di Camerino San Severino Marche. Lo testimoniano nelle ultime ore i cedimenti riportati dalle torri campanarie della chiesa di santa Lucia situata nell’omonima località ricadente nella parrocchia di Valdiea e di quella di madonna delle Carceri a Camerino. “ A Santa Lucia – spiega l’architetto Luca Maria Cristini direttore dellUfficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici- la torre campanaria ha una gravissima lesione per due lati liberi; negli altri due lati infatti, il basamento è inglobato tra la sagrestia e la chiesa. L’azione martellante dell’elemento svettante del campanile, per le nostre realtà insolitamente alto e snello, ha evidentemente trovato un ostacolo nella sua oscillazione risultando gravemente lesionato. L’arcidiocesi ha ricevuto una informale segnalazione da parte dell’amministrazione comunale e, nel recarci a visionare l’edificio e constatata la gravità della situazione, abbiamo subito provveduto a segnalare il tutto all’unità di crisi regionaledel Ministero dei beni Culturali e ai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale, affinchè si possa provvedere il prima possibile ad effettuare un sopralluogo  Attendiamo dunque un responso che stabilisca come poter mettere in sicurezza tale complesso architettonico che, tra le altre cose, conserva al proprio interno delle opere d’arte di notevole interesse. A suscitare allarme è soprattutto il fatto che la chiesa è adiacente ad una abitazione privata e, trovandosi i danni a gravare su proprietà altrui, trattasi di tutelare anche l’incolumità delle persone. La stessa segnalazione – continua il direttore dell’Ufficio diocesano- ha riguardato dopo il sopralluogo anche il campanile della chiesa di madonna delle Carceri a Camerino. Qui due dei quattro pilastrini di sostegno della cella campanaria sono stati tranciati di netto dal sisma, proprio nel punto di inserimento della campana; il campanile ormai sta su reggendosi solo su due dei quattro sostegni che ne garantivano la permanenza. Il problema è pertanto serio- afferma sconsolato l’architetto Cristini-; assistiamo ad uno stillicidio di segnalazioni che raccogliamo, cercando a nostra volta di segnalare quelle che possano pregiudicare la vita umana e mettere a rischio la preservazione dei preziosi edifici sacri e del loro contenuto. Lo scenario è ampio e purtroppo disastroso: immagino che tutti gli edifici per i quali, a seguito del terremoto del 1997, non si poterono avere realizzati interventi, per mancanza di fondi o perché per essi il danno era stato accertato allora, con un terremoto come quello del 24 agosto che ha liberato una forza dirompente ancora maggiore, non possono che essere più danneggiati di prima. Non voglio esagerare- aggiunge Cristini- ma dei 486 edifici ecclesiastici di cui l’arcidiocesi è proprietaria, probabilmente avremo danneggiato un buon 90% e su molti di essi dovremo anche intervenire”. “Quando dico danneggiati- spiega ancora l’architetto- intendo una scala di danno che può andare dalla semplice riparazione di una cavillatura o di un distacco di intonaco dovuto al reciproco martellamento tra una volta in camorcanna e una muratura (che ci si può aspettare e che probabilmente avviene), fino a danni più gravi e anche compromissori dell’assetto strutturale di tutto il corpo di fabbrica. Per ora dunque- conclude Cristini- lo scenario è di quelli da far tremare i polsi. Ci stiamo organizzando in maniera efficace per far fronte a tutto, ma il lavoro è lungo e, finchè avremo repliche del sisma che quotidianamente peggiorano la situazione, sarà sempre incompleto e parziale Solo per portare un esempio, trascorsi circa dieci giorni dal sopralluogo a Castel Sant’angelo sul Nera del sabato immediatamente successivo all’evento sismico del 24 agosto, la situazione è del tutto mutata con aggravamenti ovunque. In un certo senso dunque la nostra situazione è sul “chi vive”, poiché la stima del danno che facciamo nelle schede, quotidianamente dovrebbe essere rivista. Siamo su un fronte e cerchiamo pertanto di difenderci come possiamo con le nostre energie, senza mai perdere, né la voglia di lavorare, né lo spirito giusto per affrontare i problemi”.

Si aggravano di ora in ora i danni riportati dai numerosi edifici sacri della diocesi di Camerino San Severino Marche. Lo testimoniano nelle ultime ore i cedimenti riportati dalle torri campanarie della chiesa di santa Lucia situata nell’omonima località ricadente nella parrocchia di Valdiea e di quella di madonna delle Carceri a Camerino.

“ A Santa Lucia – spiega l’architetto Luca Maria Cristini direttore dell'Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici- la torre campanaria ha una gravissima lesione per due lati liberi; negli altri due lati infatti, il basamento è inglobato tra la sagrestia e la chiesa. L’azione martellante dell’elemento svettante del campanile, per le nostre realtà insolitamente alto e snello, ha evidentemente trovato un ostacolo nella sua oscillazione risultando gravemente lesionato. L’arcidiocesi ha ricevuto una informale segnalazione da parte dell’amministrazione comunale e, nel recarci a visionare l’edificio e constatata la gravità della situazione, abbiamo subito provveduto a segnalare il tutto all’unità di crisi regionaledel Ministero dei beni Culturali e ai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale, affinchè si possa provvedere il prima possibile ad effettuare un sopralluogo

cristini verifica i danni chiesa di santa lucia varano

 Attendiamo dunque un responso che stabilisca come poter mettere in sicurezza tale complesso architettonico che, tra le altre cose, conserva al proprio interno delle opere d’arte di notevole interesse. A suscitare allarme è soprattutto il fatto che la chiesa è adiacente ad una abitazione privata e, trovandosi i danni a gravare su proprietà altrui, trattasi di tutelare anche l’incolumità delle persone.

La stessa segnalazione – continua il direttore dell’Ufficio diocesano- ha riguardato dopo il sopralluogo anche il campanile della chiesa di madonna delle Carceri a Camerino. Qui due dei quattro pilastrini di sostegno della cella campanaria sono stati tranciati di netto dal sisma, proprio nel punto di inserimento della campana; il campanile ormai sta su reggendosi solo su due dei quattro sostegni che ne garantivano la permanenza. Il problema è pertanto serio- afferma sconsolato l’architetto Cristini-; assistiamo ad uno stillicidio di segnalazioni che raccogliamo, cercando a nostra volta di segnalare quelle che possano pregiudicare la vita umana e mettere a rischio la preservazione dei preziosi edifici sacri e del loro contenuto. Lo scenario è ampio e purtroppo disastroso: immagino che tutti gli edifici per i quali, a seguito del terremoto del 1997, non si poterono avere realizzati interventi, per mancanza di fondi o perché per essi il danno era stato accertato allora, con un terremoto come quello del 24 agosto che ha liberato una forza dirompente ancora maggiore, non possono che essere più danneggiati di prima. Non voglio esagerare- aggiunge Cristini- ma dei 486 edifici ecclesiastici di cui l’arcidiocesi è proprietaria, probabilmente avremo danneggiato un buon 90% e su molti di essi dovremo anche intervenire”.

interno chiesa di santa lucia varano

“Quando dico danneggiati- spiega ancora l’architetto- intendo una scala di danno che può andare dalla semplice riparazione di una cavillatura o di un distacco di intonaco dovuto al reciproco martellamento tra una volta in camorcanna e una muratura (che ci si può aspettare e che probabilmente avviene), fino a danni più gravi e anche compromissori dell’assetto strutturale di tutto il corpo di fabbrica. Per ora dunque- conclude Cristini- lo scenario è di quelli da far tremare i polsi. Ci stiamo organizzando in maniera efficace per far fronte a tutto, ma il lavoro è lungo e, finchè avremo repliche del sisma che quotidianamente peggiorano la situazione, sarà sempre incompleto e parziale Solo per portare un esempio, trascorsi circa dieci giorni dal sopralluogo a Castel Sant’angelo sul Nera del sabato immediatamente successivo all’evento sismico del 24 agosto, la situazione è del tutto mutata con aggravamenti ovunque. In un certo senso dunque la nostra situazione è sul “chi vive”, poiché la stima del danno che facciamo nelle schede, quotidianamente dovrebbe essere rivista. Siamo su un fronte e cerchiamo pertanto di difenderci come possiamo con le nostre energie, senza mai perdere, né la voglia di lavorare, né lo spirito giusto per affrontare i problemi”.

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