L'intero centro storico trasformato in una grande zona rossa, patrimonio immobiliare pubblico e privato distrutto o gravemente lesionato, gran parte della popolazione costretta ad "emigrare" sulla costa in strutture alberghiere o presso parenti. Un paese fantasma, mentre il maltempo incombe e la terra continua a tremare. Questa la situazione del comune di Caldarola, paese dei cardinali Pallotta che, come altre zone limitrofe all'epicentro del sisma, sta vivendo una situazione di assoluta emergenza, al limite del collasso. Tanto che il sindaco Luca Giuseppetti invoca l'intervento dell'esercito. "Siamo ormai al limite - le parole del primo cittadino - Stiamo lavorando ininterrottamente con il personale comunale, la Protezione Civile, con la colonna mobile giunta dall'Emilia Romagna dopo le scosse della sera del 26 ottobre, i tanti volontari, le forze dell'ordine, ma ormai siamo allo stremo. Il personale che si sta adoperando, infatti, ormai non è più sufficiente a gestire questa gravissima situazione. Per questo avremo bisogno di ulteriore aiuto, magari dell'intervento dell'esercito anche per gestire il controllo del territorio e la tutela dei beni privati, pubblici e culturali. Siamo riusciti ad approntare nella zona periferica, nel campo allestito dalla Protezione Civile, i primi servizi di emergenza come la guardia medica e l farmacia. Noi tiriamo dritti continuando a lavorare, anche perchè al momento è l'unica cosa da fare".
(I danni provocati nel centro di Caldarola dal sisma)
(La macchina dei soccorsi e i lavori di allestimento dei nuovi servizi)