Si allarga il cratere sismico per l'Arcdiocesi di Camerino San Severino Marche. Se in seguito alla scossa del 24 agosto erano stati rilevati danni ingenti al patrimonio immobiliare ed ecclesiastico per 13 comuni rientrati nel cratere ( Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Pievebovigliana, Pievetorina, San Ginesio, Sarnano, Ussita, Visso) dopo le devastanti scosse del 26 e 30 ottobre la situazione è peggiorata al punto tale che dei 34 comuni totali della diocesi, soltanto i 3 comuni di Arcevia, Mergo, Serra San Quirico restano fuori dal cratre sismico aggiornato.
Alla data del 18 novembre 2016 si aggiungono dunque altri 18 comuni facenti parte dell'arcidiocesi: Apiro, Belforte del Chienti, Caldarola, Camerino, Caporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Montecavallo, Muccia, Pioraco, Poggio san Vicino, Ripe San Ginesio, San Severino Marche, Sefro, Serrapetrona, Serravalle del Chienti. Come si ricorderà, all'indomani dal sisma del 24 agosto, l'arcidiocesi di Camerino San Severino Marche, fu la prima in Italia ad attivare una unità di crisi e coordinamento arcidiocesano post terremoto per il controllo e la salvaguardia dei suoi beni. L'unità di crisi, che fa capo all'arcivescovo Brugnaro, vede presenti il direttore dell'ufficio beni culturali Luca Cristini, i direttori dei musei e gli archivi delle biblioteche, il prof. Pierluigi Falaschi direttore unico della Rete museale, tutti i vicari e tre docenti universitari individuati dall'arcivescovo come esperti di materie ingegneristiche, architettoniche e geologiche. Sin dall'agosto scorso il tavolo di lavoro (che prevede al suo interno anche l’economo e il vicario generale in assenza dell’arcivescovo con funzione di coordinamento), ha avuto il ruolo di gestire tutta la raccolta delle segnalazioni di danno, di stabilire un dialogo permanente con l’Unità di Crisi regionale e, con essa, pianificare sia il rilevamento del danno, che ogni altra opera provvisionale di emergenza, che dovesse rivelarsi necessaria per la messa in sicurezza